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Gli anti-Vendola si presentano
Si sono aggiudicati il primo "round" del confronto nel Comitato Politico Nazionale, con il 47,3% dei consensi contro il 40% di Vendola, non propongono un leader alla segreteria ma garantiscono la gestione unitaria del partito per ripartire da Rifondazione e fare l’unità della sinistra dal basso e con l’opposizione al Governo Berlusconi
L’esordio è previsto per sabato prossimo, quando la mozione congressuale alternativa a quella di Nichi Vendola verrà presentata al Teatro Colosseo di Roma con una iniziativa pubblica. Ma intanto oggi Paolo Ferrero, Claudio Grassi, Maurizio Acerbo, Giovanni Russo Spena e Ramon Mantovani - il nuovo gruppo di maggioranza di Rifondazione - hanno presentato il loro documento in una apposita conferenza stampa.
"La nostra proposta politica - dicono quasi all’unisono Ferrero e Grassi - è chiara: noi vogliamo ricostruire il Prc e assieme al nostro partito intendiamo riorganizzare la sinistra. Pensiamo a quello schieramento di opposizione che seppe dare vita al movimento contro il G8 di Genova nel 2001". Qual’è la principale differenza con Vendola e con il gruppo della vecchia maggioranza del partito che ruotava intorno a Fausto Bertinotti? "La risposta è facile: alla fine della vaga costituente della sinistra proposta da Vendola, Rifondazione non esiste più. Questa posizione rischia di favorire quella velleitaria di segno opposto che pensa a una unità dei soli comunisti mentre abbiamo necessità di una forte opposizione", argomenta l’ex deputato Ramon Mantovani.
Nella conferenza stampa si fa notare che le firme che accompagnano il documento Ferrero-Grassi-Acerbo sono pari al 48% dei componenti il Comitato politico nazionale. Con Vendola c’è un altro 40%, mentre il restante 12% si è diviso tra le altre tre mozioni presentate in vista del congresso nazionale che si terrà a Chianciano a fine luglio (quella del gruppo che fa riferimento alla rivista "l’Ernesto", quella della componente "Falce e martello" e l’ultima che fa riferimento agli ex deputati Franco Russo e Walter De Cesari).
Chi si candida alla segreteria per la mozione maggioritaria nel gruppo dirigente, dopo che Ferrero ha annunciato che non ha nessuna intenzione di farlo? Mantovani replica polemicamente: "La candidatura di Vendola è un imbroglio. In Rifondazione non ci si candida al ruolo di segretario, come se il congresso assomigliasse a delle primarie. Il nuovo segretario sarà eletto dal nuovo Comitato politico che uscirà dal congresso. Eppoi Vendola sa bene che la sua mozione non avrà la maggioranza assoluta dei delegati".
Secondo Mantovani, il documento Ferrero-Grassi-Acerbo dovrebbe imporsi con largo scarto in almeno quindici regioni. "Sul segretario - aggiunge - noi avevamo proposto una sorta di moratoria per favorire la gestione collegiale del partito. Proprio l’auto-candidatura di Vendola è un rifiuto della nostra proposta".
Le reazioni sul fronte dei sostenitori di Vendola sono ironiche. "Siamo rimasti piacevolmente sorpresi nello scoprire, mettendo a confronto la versione presentata oggi del documento congressuale Ferrero - Grassi - Acerbo con quella depositata alla fine dell’ultimo Comitato politico nazionale, quanto quel documento si sia trasformato e ampliato nel corso del tempo. La versione finale moltiplica, sin dai titoli, i paragrafi, ripercorrendo in intere parti lo schema del documento Vendola" affermano in una nota congiunta Franco Bonato, Titti De Simone, Francesco Forgione, Graziella Mascia e Rosa Rinaldi, componenti il Comitato di gestione del partito e firmatari del documento presentato da Vendola.
Ma la risposta non si fa attendere: "Leggiamo esterefatti - e allo stesso tempo divertiti - le dichiarazioni dei compagni Mascia, Bonato, Forgione, De Simone e Rinaldi. Non comprendiamo davvero le ragioni di tanto nervosismo", ribattono Maurizio Acerbo e Giovanni Russo Spena. "Fin dall’inizio -continuano- abbiamo chiarito i caratteri di elaborazione collettiva del nostro documento congressuale, alla cui stesura hanno dato il proprio contributo centinaia di compagni e compagne di tutta l’Italia, anche attraverso Internet e in particolare il nostro sito. E’ davvero ridicolo pensare e sostenere che la questione meridionale o l’antimafia sociale siano proprietà esclusiva di una parte sola del partito, visto che fanno parte della nostra vita. Forse, questa polemica così gratuita è volta ad un unico fine: oscurare la notizia della presentazione alla stampa del nostro documento congressuale".
A rendere incandescente il clima congressuale ci pensano anche alcune polemiche sotterranee sul tesseramento del Prc.
Il problema riguarderebbe tre regioni del sud: Calabria, Campania e Puglia. "Come mai, mentre i dati dell’ultimo anno ci davano in flessione nel resto d’Italia, gli affiliati a Rifondazione crescevano in modo esponenziale solo in quelle tre regioni?", si chiede un autorevole dirigente del partito schierato contro Vendola.
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