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Gli azionisti lanciano una sfida ad Antonio Di Pietro

Publie le lunedì 8 febbraio 2010 par Open-Publishing

L’affermazione di Di Pietro fatta al Congresso del suo partito, appena conclusosi, secondo cui l’Idv è il nuovo partito d’azione o si accingerebbe a diventarlo è alquanto risibile sia per motivi formali che per motivi sostanziali, non solo, ma anche provocatoria verso il Partito che rappresento.
Intanto Di Pietro dovrebbe ben ricordarsi di chi aveva avuto per primo questa idea verso la quale, ricordo, non si mostrò mai interessato. Se egli non ricorda di cosa sto parlando potrebbe chiedere ai suoi fedelissimi Borghesi, Mura e Donadi. Adesso, chissà per quali pressioni esterne, qualcuno gli ha suggerito questa impresa che però, nel caso di Di Pietro e del suo partito, appare francamente impossibile, se non altro per la percentuale stratosferica di personale politico Idv proveniente dalla vecchia Dc, dall’Udeur, dall’Udc, da Forza Italia e dalla Lega. Comunque sia, il Nuovo Partito d’Azione già esiste, come Di Pietro ed i suoi collaboratori ben sanno, e chi lo ha fondato lo ha fatto proprio dopo aver appurato l’impossibilità di portare lo spirito azionista nell’IDV. Del resto, mi sembra che i sette anni passati da quel tentativo non abbiano fatto altro che darmi ragione.
Ma se questa del nuovo partito d’azione non è l’ennesima boutade estemporanea del leader dell’IDV e se bisogna prendere sul serio i propositi neoazionisti di Di Pietro, allora egli deve anche capire che non può limitarsi a innestare un po’ di azionismo parolaio nell’Idv facendolo convivere, come se nulla fosse, con il moderatismo democristiano, con ex comunisti rimasti tali, con tante altre cose opposte e contrastanti. Se il suo scopo non è di trovare l’ennesimo èscamotage propagandistico né quello di fare del suo partito un minestrone totale, allora non gli può affatto bastare dire di voler essere o di essere il nuovo partito d’azione. Dovrebbe cambiare il nome del suo partito e denominarsi appunto Nuovo Partito d’Azione. Il problema sarebbe però, in tal caso, che il Nuovo Partito d’Azione esiste già e che il ’marchio’ dal punto di vista giuridico non è già da cinque anni più disponibile per l’operazione che si accingerebbe a compiere Di Pietro.
A questo punto però, a nome di tutto il mio partito, io vorrei andare a vedere fino in fondo le carte azioniste del leader Idv e, nello stesso tempo, dargli anche
una chance; se vuole il marchio ’Nuovo Partito d’Azione’ se lo deve venire a prendere da noi. Non c’è altra via. Noi saremmo anche disposti a scioglierci ed a darglielo gratis (le nostre non sono parole da marinaio come quando qualcuno promise a Veltroni di sciogliere il proprio partito nel PD e poi invece fece tutto il contrario) ad un’unica condizione; che il presidente dell’Idv abbia il coraggio culturale, politico e civile di accettare una sfida sotto forma di un confronto pubblico con il sottoscritto; in data ragionevole ed in un posto da stabilire a sua scelta.
Se accetterà, parleremo dell’IDV, del Nuovo Partito d’Azione, della democrazia e della legalità, dei progetti per far convergere tutto il centrosinistra intorno a certi valori e parleremo soprattutto di chi tra i nostri due partiti abbia veramente i titoli per rappresentare i valori della democrazia e della legalità e quindi per rappresentare il nuovo azionismo in modo da potersi fregiare del brand ’Nuovo Partito d’Azione’. In altre parole: chi dei nostri due partiti è veramente il nuovo partito d’azione. Se vincerà il confronto con me, allora può stare ben tranquillo già da ora che la denominazione ’Nuovo Partito d’Azione’, che sembra destare gli appetiti di tanti soggetti del centrosinistra, passerà a lui. Se però non accetterà di confrontarsi o dovesse uscire oggettivamente poco bene dal confronto, noi dell’NPA ci sentiremo autorizzati ad invitare nel nostro Partito i tanti dissidenti dell’Idv che anelano a partecipare alla costruzione di una forza politica che rispetti veramente i valori di democrazia e di legalità, i valori di una politica veramente nuova e popolare e che rispetti veramente anche i suoi militanti.
Credo che il coraggio per questa sfida Di Pietro non lo avrà, ma in ogni caso il Segretario Nazionale NPA gliela lancia lealmente e sportivamente.

Pino A. Quartana
Segretario Nazionale del ’Nuovo Partito d’Azione’ (NPA)

Roma 8 Febbraio 2010

dal sito; http://www.nuovopartitodazione.it