Home > Gli incineritori nons sono la soluzione
Da aprileonline
Alessandro Cerminara*, 11 gennaio 2008
Tra discariche e termovalorizzatori, la disinformazione anche in questo caso sembra regnare sovrana. Eppure in altre zone del mondo, da San Francisco alla Nuova Zelanda, siamo già arrivati alla condizione di "rifiuti zero". Farsi ingannare significa salvare la nostra salute, e il nostro futuro.
Ma siamo proprio sicuri che sia così? Nella mia città, Trani, di quest’argomento se n’è parlato molto negli scorsi anni, a causa della volontà dell’Amministrazione Comunale di centrodestra di costruirne uno; progetto poi bloccato dalla Giunta Regionale dopo l’elezione di Vendola. Questo mi ha portato a sentire cose molto interessanti sull’argomento da parte di molti esperti giunti qui, come Massimo Blonda, Attilio Tornavacca, Federico Valerio, e Paul Connett (il massimo esperto mondiale in materia), ed altri ancora. E non è proprio come la raccontano i mass-media.
Innanzitutto iniziamo col dire che gli inceneritori sono pericolosi per la salute. Qualunque ricerca indipendente ha sempre rilevato, nelle zone circostanti gli inceneritori, un aumento delle malattie tumorali, dal cancro polmonare alla riduzione della "sex ratio" alla nascita, dal sarcoma ai linfomi, dal diabete alle malattie cardiovascolari, ai tumori del connettivo, dei tessuti molli, della mammella o del colon. In generale, un aumento dei tumori tra il 15% ed il 30%. Maggiori studi sono stati fatti dal Prof. Federico Valerio, uno dei massimi ricercatori italiani, che ha più volte spiegato quanto e come gli inceneritori inquinino e portino ad un aumento delle malattie e della mortalità. Già questo basterebbe a dire che chi si oppone alla loro costruzione abbia tutte le ragioni per farlo, e se qualcuno si deve vergognare è chi si permette di apostrofarlo in quel modo, perché la salute viene prima di tutto, e a nessuno si può imporre di metterla a rischio.
L’argomento principale che usano i sostenitori dell’inceneritore è che, senza questo impianto, il ciclo dei rifiuti non si riuscirebbe a chiudere, e che "inquina meno di una discarica".
In realtà, è assolutamente errato contrapporre l’inceneritore alla discarica. A cominciare dal fatto che, per fare un inceneritore, sembrerà un paradosso, ma serve una discarica. Perché l’inceneritore, nei suoi progetti più moderni, non può affatto bruciare tutti i rifiuti, ma solo la cosiddetta "frazione secca" (carta, plastica, legno, stracci. Tutte cose riciclabili). Perché, periodicamente, l’inceneritore deve fermarsi per qualche giorno, per raffreddare i macchinari. Per i rifiuti che arrivano in quei giorni, la legge prevede lo stoccaggio in una discarica collegata all’impianto. E poi perché l’inceneritor produce cenere, che è rifiuto speciale, e che va stoccata in una discarica per rifiuti speciali. E quindi, va a finire che di discariche ne servano addirittura due.
Per risolvere il problema-rifiuti, invece, la via maestra da seguire è il riciclaggio. Quasi tutti i rifiuti sono riciclabili (e comunque, quelli che non lo sono, tantomeno li puoi bruciare), ed in varie parti del Mondo, a San Francisco come in Nuova Zelanda, sono già arrivati a "rifiuti zero", eliminando totalmente sia inceneritori che discariche, e non avendo nessun rifiuto per le strade. Soprattutto l’umido, che dei rifiuti rappresenta la grande maggioranza, tramite un impianto di compostaggio diventa concime per la terra. Ed il riciclaggio rende molto di più della cosiddetta "termovalorizzazione".
Il riciclaggio da alcune persone viene visto come utopia, in quanto si pensa che sia possibile solo se la gente si convince a fare, di sua iniziativa, una raccolta differenziata che crea maggiori difficoltà rispetto al conferimento indifferenziato nei cassonetti. Nulla di più sbagliato. Innanzitutto, la stessa raccolta differenziata si può largamente incentivare, tramite la raccolta porta a porta e la trasformazione in tariffa della Tassa per i Rifiuti Solidi Urbani, con conseguente "premio" a chi ricicla di più, che pagherà conseguentemente di meno. Dove questo è stato fatto, la Raccolta Differenziata è decuplicata. E poi perché anche i rifiuti che vanno nei cassonetti, non è affatto detto che non si possano differenziare dopo la raccolta. Anche con l’inceneritore si dovrebbe separare la "frazione secca" dal resto. A questo punto tanto vale fare questo lavoro per il riciclaggio, invece che per l’incenerimento. Con la differenza che il riciclaggio non inquina e rende molto di più. Non solo, ci sono tecnologie moderne che rendono il riciclaggio anche molto meno laborioso (come quella recentemente sviluppata dal CNR), di cui si parla su questo articolo: http://www.cnr.it/cnr/news/CnrNews.html?IDn=1758 . Tecnologia nettamente migliore di qualunque inceneritore da qualunque punto di vista.
Ma allora perché queste soluzioni non si attuano? Perché si va a finire a situazioni come quella di questi giorni? E’ molto semplice: discariche ed inceneritori sono un grosso business. E chi a questo business è interessato (e non vedo perché anche la camorra non lo possa essere), ha un forte interesse a non far attuare e a tener nascoste tutte le soluzioni alternative.
Non possiamo farci ingannare così. Ne va della nostra salute. Non possiamo progettare un futuro alla diossina.
*Sinistra democratica Trani