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Gli onorevoli scandalizzati, i precari ed il carovita
Publie le martedì 9 novembre 2004 par Open-Publishing7 commenti
GLI ONOREVOLI SCANDALIZZATI, I PRECARI E IL CAROVITA.
Qualche riflessione da Milano dopo le iniziative di Roma
In tanti si sono scandalizzati per quello che è successo a Roma, e adesso vogliamo raccontare loro qualcosa che ci sembra uno scandalo quotidiano e diffuso: semplicemente la vita di chi ha partecipato e condiviso quelle iniziative, che è anche la condizione di 7.000.000 di persone in Italia.
Milano, per fare un esempio, è diventata la capitale della precarietà.
I nostri contratti sono perennemente a tempo determinato, e interinali: da 490 a 600 euro al mese.
Spesso lavoriamo solo nelle fiere per pochi giorni al mese molte ore al giorno, senza nessuna garanzia né diritto: senza ferie, senza malattia, senza maternità. E se contestiamo le nostre condizioni di lavoro, veniamo picchiati dalla polizia, che si diverte a sfoggiare delle mazze da baseball (è successo un mese fa, durante le proteste nei giorni di modadonna).
Gli affitti di Milano sono i più cari d’Europa.
Solamente un letto in una casa, che può ospitare fino a otto o dieci studenti, può costare fino a 300 euro. E molti di noi per non vivere in casa con i genitori fino a 35 anni si devono occupare una casa (le famiglie in occupazione nella nostra città sono più di 3.000, e quasi 10.000 stanno richiedendo un aiuto per il contributo all’affitto).
I nostri padri e le nostre madri non se la passano meglio.
Sempre più sono quelli che vengono licenziati anche se oltre i cinquant’anni, e allora vanno alla ricerca quasi impossibile di possibilità dignitose di ricollocazione. Se scioperano per cercare di evitarlo, e come noi fanno scioperi reali - anche se i sindacati confederali li chiamano selvaggi - , bloccano i flussi delle autostrade o sputano sulle macchine di chi li licenzia in nome del comune o della regione, vengono ugualmente criminalizzati e denunciati, come è successo all’Alfa Romeo e all’ATM.
I nostri nonni lottano contro una sanità a pagamento e una pensione in via di scomparsa, i più combattono con 400 euro al mese, e si vedono arrivare richieste di affitto di 350.
Le nostre famiglie non riescono più ad arrivare a fine mese, e sono tra le più indebitate d’Europa.
Per tutte queste ragioni siamo stati alle iniziative di Roma, e, dopo la nostra manifestazione, abbiamo sentito le molte dichiarazioni, di destra e di sinistra - incredibilmente tutte uguali, che gridavano allo scandalo (Mastella, Tajani, Di Pietro, Bocchino, Veltroni, Pisanu, Castelletti, Maroni, Sacconi, Bonelli, Billè tra gli altri...).
Queste dichiarazioni sono venute da gente che non ha da far quadrare i conti della propria famiglia. Da chi spende in un giorno per i propri onorevoli capricci quello che per le nostre famiglie è il reddito di un anno. Da chi non deve cercare il prezzo più basso o il supermercato con le promozioni, perché la spesa gliela fa la scorta e gliela cucina la cuoca, se non sono in parlamento a mangiare gratis.
Sono critiche di chi per fare la guerra, da dieci anni contro il nemico numero uno di turno taglia le spese sociali, strangola gli stipendi ed indebita le famiglie. Sono gli stessi che parlano di legalità e fanno parte di quelli che hanno sulle spalle processi per corruzione, concussione, evasione, circonvenzione, associazione mafiosa. Il totale dei soldi in ballo nei processi di questi signori è di svariate centinaia di migliaia di euro di soldi rubati. Nei corridoi, con le bustarelle, all’interno di istituzioni che dovrebbero essere di tutti noi.
Ma dopo le iniziative di Roma poco ci interessano le loro dichiarazioni. Negli occhi e nella memoria portiamo invece la gioia di tutti quelli che hanno potuto cercare sugli scaffali il taglio migliore di carne e non il prezzo più basso. Di tutti quelli che non si dovevano più privare di quei beni altrimenti inaccessibili, essendo arrivati al limite dei prestiti a 18 o 36 rate. Di quelle che portavano via interi carrelli di pannolini, e non di sottomarca. Di quelli che dicevano che era ora!
Quello che è successo è stato un momento naturale di contrattazione sociale e ridistribuzione collettiva fra centinaia di famiglie di tutto quello che ogni giorno ci viene tolto. Una festa contro la precarietà e il carovita, un momento di lotta e di denuncia, uno scandalo solo per chi pensa che queste condizioni di vita siano giuste, o si sente responsabile per le politiche che ha deciso negli ultimi anni.
Dopo le nostre iniziative la condizione di precarietà esistenziale di questi 7.000.000 di donne e uomini nel nostro paese è posto all’attenzione di tutti, così come la disponibilità alla disobbedienza e alla ribellione per praticare i diritti che vengono loro negati.
Sappiamo che quando gli efficienti contabili avranno precisamente terminato i loro calcoli ci sarà chi partirà con la nuova crociata per la difesa dei sacri e legali diritti della catena commerciale che ha ospitato questa iniziativa. Ci sarà chi cercherà una soluzione militare e penserà di controllare con magistrati e tribunali questa dinamica sociale, ritardando invece quella soluzione politica che sta nelle cose, sta nella condizione generale del continente di cui facciamo parte, sta nell’attenzione anche di quei deputati che vorranno rendersene conto.
Sulla bilancia invece noi mettiamo i diritti di tutti, quei diritti che tutti i giorni vengono compressi, ignorati, violati, e che a volte si difendono anche contro le leggi e i regolamenti.
La nostra città, per fare un esempio, è la città dei grandi scioperi come dei grandi movimenti della lotta antifascista di liberazione, la sua maschera è il Meneghino che sa stare dalla parte del popolo quando insorge, il suo patrono è Ambrogio che denuncia il furto che la ricchezza rappresenta ai danni dei poveri, il suo popolo quello che quando deve dà l’assalto ai forni o si protegge nelle strade. Una città di lotte gioiose e rivendicazioni determinate, condotte sempre alla luce del sole e a viso scoperto.
Così ci hanno insegnato i nostri nonni in montagna, i nostri padri alla guida dei mezzi pubblici, le nostre madri alla catena di montaggio. Così abbiamo fatto noi oggi, e così continueremo a fare domani, per i diritti nostri, e dopodomani per quelli dei nostri figli.
Perché le trasformazioni sociali passano sempre per momenti di protesta forte e capace di comunicare, legittima anche se scandalosa. E quello che ieri era scandalo oggi è legge e quello che oggi è scandaloso domani sarà diritto, checchè ne dicano gli autorevoli responsabili dello sfascio della generale condizione di vita nel nostro paese.
8 novembre, di ritorno da Roma, le compagne ed i compagni di ACTIon - Milano.





Messaggi
1. > Gli onorevoli scandalizzati, i precari ed il carovita, 9 novembre 2004, 12:19
E poi fanno gli scandalizzati per le "spese proletarie" !!!
Milano, 11:23 da "Repubblica news"
Craxi, consigliere di Forza Italia propone Premio alla sua memoria
Roberto Caputo, vice presidente del consiglio della Provincia di Milano e vice coordinatore cittadino di Forza Italia, si rivolge al presidente Filippo Penati proponedo che la Provincia assegni il Premio Isimbardi alla memoria a Bettino Craxi, in quanto milanese benemerito, "al di là - ha detto Caputo - delle polemiche giudiziarie".
2. > Gli onorevoli scandalizzati, i precari ed il carovita, 9 novembre 2004, 12:44
Pienamente d’accordo: é quasi commovente leggere e riconoscersi pienamente in quanto scritto :(
Nessuno di noi vuole rubare quello che non può avere perché é prepotente, é che é assurdo che ci sia gente che guadagna in un mese quello che io guadagno in un anno non facendo assoultamente nulla a parte parlare a vanvera, é assurdo che nel 2004 ci sia gente che non arriva alla fine del mese e se ci arriva é per miracolo, che per fare la spesa occorrano ore, passate a trovare il prezzo più basso anche per il pane...
e che i giovani nel momento in cui dovrebbero costruire il loro futuro non possano fare altro che tentare di non far precipiare il presente, se no son cazzi.
Anche a Bologna la situazione é a dir poco surreale: posti letto da 300 euro, singole che costano come appartamenti (arrivano fino a 450 euro), monolocali da 750 euro... per non parlare di cazzate come il caffé (in alcuni posti anche 1 euro), l’autobus, i parcheggi!
Dormo 5-6 ore a notte per tentare di arrotondare il miserrimo stipendio che ho (e non é che sia poi così facile)
ma che vita é questa? ma dove andrò a finire di questo passo?
dove andremo tutti quanti??
i figli? ma quali figli se non possiamo nemmeno dare loro il letto?
Qui non é più una questione politica o legale, qui c’é gente (onesta e lavoratrice) che non ce la fa, che non vive, che non riesce più a fare niente!
by un’ altra precaria
3. > Gli onorevoli scandalizzati, i precari ed il carovita, 9 novembre 2004, 12:47
Sono d’accordo con l’analisi da voi fatta della giornata del 6 a Roma. Io sono romana e anche se ho sempre lavorato ho dovuto fare diverse volte le rate (lavoro da trenta anni e percepisco uno stipendio di 1.400,00) e poi le corse per pagarle per potermi permettere (per me e per le mie figlie) le cose che vogliono farci credere non siano primarie: computer, tv, ha fi, libri, cd. Nonchè ricorrere al gioco d’azzardo quando non riuscivo a fare la spesa (sono un pò fortunata e mi bastava organizzare una partita a poker per avere i soldi in contanti).
Alla luce di quanto detto e per riallacciarmi al fatto di vivere a Roma, ho sempre visto sfrecciare auto blu con chi, pur non avendo gli stessi problemi del precario o della famiglia monoreddito, perchè oltre al reddito abbastanza alto, ha per sè i benefit (auto blu= niente spesa per carburante; "colazioni" di lavoro= niente spesa alimentare; "cene" e ricevimenti di lavoro= mangia anche la famiglia; telefonate di servizio= niente spese per bollette o schede telefoniche; scambio di omaggi a non finire che permettono il riciclaggio dei regali...) da sabato pensa di poter condannare la spesa sociale.
Detto questo però, credo che la cosa poteva essere organizzata meglio: bisognava concordare con la direzione di pagare una cifra simbolica (anche 5 euro) e far uscire i carrelli direttamente con la gente dal supermercato senza dover ridistribuire la merce.
Per Feltrinelli stessa cosa: bisognava chiedere alla direzione di far pagare un prezzo simbolico a libro o cd (1 euro?) e parlare così di spesa sociale e di liberazione dei Saperi e dei Sapori.
In bocca al lupo!
Una lavoratrice precaria
4. > Gli onorevoli scandalizzati, i precari ed il carovita, 9 novembre 2004, 12:55
Quella di sabato 6 novembre è stata una grande giornata di mobilitazione, in cui decine di migliaia di persone sono scese in piazza a Roma rivendicando reddito e diritti contro le politiche di precarizzazione del lavoro e di attacco sociale; contro politiche che aumentano le spese militari tagliando ancora quella sociale.
Lavoratrici e lavoratori che subiscono le legislazioni liberiste e autoritarie sull’occupazione e sui diritti sindacali, parti significative del pubblico impiego ulteriormente attaccate dalla nuova finanziaria, inoccupati e disoccupati lasciati senza risorse per una vita dignitosa da politiche di sviluppo asservite agli interessi dei pochi contro i molti, precari metropolitani, studenti e ricercatori che reclamano il pagamento di quello che quotidianamente danno alla ricchezza sociale, senza tetto che occupano case sfitte affermando un diritto di dignità vergognosamente negato dalla speculazione e dalle sue protezioni politiche, migranti sempre più sfruttati nella ristrutturazione del mercato del lavoro e cui ogni diritto resta negato: tutte e tutti costoro hanno animato la “parade” di sabato pomeriggio, portando in primo piano rivendicazioni e lotte ignorate dalla rappresentanza politica e dalla comunicazione ufficiale.
La “grande alleanza precaria” lanciata dall’Assemblea metropolitana per il reddito di Roma e dalle realtà del sindacalismo di base, dell’autogestione, dell’autorganizzazione sociale e delle lotte di precari, senza casa e studenti che ne fanno parte, raccogliendo gli appelli delle reti nazionali per la giornata del “6 precario”, si è così affermata materialmente e visibilmente, rafforzando tutti i diversi percorsi di lotta e di proposta che si sono in questo modo incontrati e portando per la prima volta in primo piano un molteplice protagonismo sociale capace di aprire una battaglia generale sulle condizioni di vita, sull’affermazione di nuovi diritti e contro le politiche del carovita.
Ora, un attacco politico e mediatico senza precedenti tenta di oscurare la vera natura della giornata di sabato scorso. Le iniziative di denuncia del carovita e dell’esclusione dall’accesso ai beni fondamentali così come ai saperi, vengono stravolte e strumentalizzate per fermare un percorso di denuncia e di lotta sociale, cancellando il dato oggettivo della riuscita della manifestazione del 6.
Si tenta il linciaggio di un’iniziativa partecipata e comunicativa di contrattazione sociale con una delle grandi catene commerciali, per ottenere il risultato simbolico di una riduzione dei prezzi dei beni di largo consumo, annunciata pubblicamente, animata da centinaia di persone e dai loro visi aperti e trattata sul posto con la direzione aziendale e con i funzionari di polizia presenti, spacciandola addirittura per una rapina e per un episodio “criminoso” di violenza.
Si tenta, come fa il sottosegretario al Welfare del governo Berlusconi, di assimilare azioni simboliche e di comunicazione come questa, o la distribuzione gratuita di un dvd cinematografico, addirittura al terrorismo: e ciò, senza che dalla gran parte delle opposizioni parlamentari si levi una parola diversa e di buon senso, quando persino non vi si associano.
Si tenta di additare a questo linciaggio singole parti dei movimenti che hanno aderito alla giornata, per stravolgere un grande risultato di partecipazione alla “parade”, il contenuto stesso delle iniziative e il fatto che quella di sabato è stata una giornata organizzata e vissuta non da “professionisti della politica” ma da ampi settori sociali.
Tutto questo è ridicolo; anche se è proprio con simili strumenti che si tenta di terrorizzare le molte e i molti che hanno potuto riconoscersi nei contenuti e nella comunicazione della giornata di lotta di sabato, e si tenta di fermare un percorso di mobilitazione e organizzazione sociale che mette paura solo ai grandi interessi economici e alle scelte politiche che vi si subordinano.
Questo percorso non si fermerà, tanto meno di fronte allo spauracchio di una repressione senza alcun fondamento. Proseguirà nella battaglia contro finanziaria di guerra, legge 30 e pacchetto Treu e negli appuntamenti di lotta del lavoro precario e delle tante figure della vita sociale precarizzata, nell’apertura degli sportelli del precariato, nella moltiplicazione delle reti di iniziativa fra tanti e differenti soggetti che reclamano il reddito che gli è dovuto. Questo è il vero problema e parla da sé il fatto che per non affrontarlo lo si voglia negare, mistificare, nascondere dietro la vergognosa campagna attuale: ed è evidente che lottare per diritti e reddito significa, oggi, lottare per la democrazia.
Le reti nazionali promotrici della giornata del 6 novembre
e
l’Assemblea metropolitana per il reddito di Roma
Roma, 8 novembre 2004
1. > Gli onorevoli scandalizzati, i precari ed il carovita, 9 novembre 2004, 14:20
E CONTINUANO A FARE GLI SCANDALIZZATI PER LE "SPESE PROLETARIE" !
Reggio Calabria, 13:36
’Ndrangheta, indagati sottosegretario Valentino e on.Napoli
La Procura distrettuale di Catanzaro sta svolgendo indagini anche nei confronti del sottosegretario alla Giustizia, Giuseppe Valentino, e del deputato Angela Napoli, vicepresidente della Commissione parlamantare antimafia, entrambi di An, nell’ambito dell’inchiesta sui presunti condizionamenti che sarebbero stati esercitati sui magistrati della Dda di Reggio Calabria.
Il reato ipotizzato nei confronti di Valentino è il concorso in associazione per delinquere di tipo mafioso, mentre Angela Napoli è indagata per il reato di violenza o minaccia al corpo giudiziario.
Per quanto riguarda la posizione di Valentino, negli atti dell’inchiesta ci sarebbero intercettazioni ambientali effettuate nello studio legale di Paolo Romeo da cui emergerebbe uno collegamento tra il sottosegretario e lo stesso ex deputato del Psdi e le altre persone accusate di avere esercitato le pressioni sui magistrati della Dda di Reggio Calabria. L’onorevole Napoli, invece, sempre secondo l’ipotesi accusatoria, sarebbe stata in rapporti con il giornalista Francesco Gangemi (leggi qui) , con il quale ci sarebbe stato un reciproco scambio di informazioni.
2. > Gli onorevoli scandalizzati, i precari ed il carovita, 9 novembre 2004, 14:38
In parlamento si sta discutendo un emendamento alla legge finanziaria proposto dalla presentatrice Gabriella Carlucci di Forza Italia, che si intitola "Condono sui furti d’arte". Prevede che chi ha commesso furti d’arte, può tenersi il bottino pagando alla Stato il 5% del valore!!!!!!!!
Questo Governo ha stabilito che il falso in bilancio si può fare;
che si può costruire abusivamente anche nei parchi naturali protetti;
che evadere le tasse è un’idea astuta perchè sono troppo alte e dunque ingiuste.........;
che se un reato è commesso dal premier, dal presidente della camera e del senato, da Ciampi o dal capo della corte costituzionale, allora non è reato.....
Però, detto questo l’azione al supermercato e in libreria sono rapina aggravata!!!!
Romana
3. > Gli onorevoli scandalizzati, i precari ed il carovita, 9 novembre 2004, 15:47
SENTENDO DISTRATTAMENTE LA RADIO - ERA COMUNQUE UNA STAZIONE RAI - HO SENTITO UN CRETINO PARLAMENTARE DI ALLEANZA NAZIONALE - TALE PEDRIZZI - CHE, PARLANDO DELLE "SPESE PROLETARIE", DAVA LA COLPA ALLA DIFFUSIONE DEL FILM "LAVORARE CON LENTEZZA", CHE RACCONTA LA RIVOLTA DI BOLOGNA DEL 11 MARZO 1977.
QUI SIAMO VERAMENTE ALL’ OSCURANTISMO !
Ken Parker