Home > Governance poll e verticismi tattici
E’ uscito il sondaggio di Sole24Ore sui governatori italiani per il 2010.
Risulta:
1°: Galan (Veneto) cdx.
Al 2° posto ci sono: Lorenzetti (Umbria) e Errani (Emilia) del csx, e Formigoni (Lombardia) cdx.
Segue Martini (Toscana) del csx che andava bocciato solo per la privatizzazione dell’acqua. Lombardo è al 10° posto ma perde il 15%.
Quando dico che né Vitali né Cofferati sono piaciuti ai bolognesi, lo faccio sperando che il Pd sia più lungimirante e non voglia punire ancora Bologna. Nel valutare un sindaco gli avvisi di garanzia o i rinvii a giudizio non sono tutto, ci sono anche i comportamenti.
I sindaci preferiti nel 2009 furono Tosi (Verona) cdx, Chiamparino (Torino) csx, Scopelliti (Reggio Calabria) cdx, Peppino Vallone (Crotone) csx, De Luca (Salerno) csx.
I peggiori su 110: Iervolino a Napoli e Petterutti a Caserta, csx, ma negli ultimi 10 ne troviamo molti del csx che gli elettori hanno bocciato: Merchiori-Rovigo, Marta Vincenzi-Genova, Ricci- Chieti, Spagnoli-Bolzano.
Bologna stava al 15° solo perché Del Bono era eletto da poco.
Vendola non si piazza bene, è 14° su 17, ma partiva dalla posizione più critica, meno della metà dei voti, rispetto a cui totalizza il 47 %, cifra consistente se si considera la crisi e il rimpasto del suo esecutivo. Guardando le variazioni di consenso rispetto al giorno di elezione, Vendola risulta al 5° posto, dopo Galan, Bresso, Formigoni e Chiodi. E risulta quindi al 2° posto, per gradimento, tra i governatori di csx.
La classifica mostra che c’è un calo generale, come disaffezione della gente verso le istituzioni locali. E non c’è da meravigliarsene, vista la strategia verticistica dei partiti, ormai affossati a calcoli delle segreterie.
Si veda il caso Cofferati. Cofferati fu uno dei sindaci peggiori di Bologna. Non era nemmeno bolognese e fu rifilato qui da D’Alema che temeva la sua forte popolarità dopo la marcia dei 3 milioni e non aveva la minima intenzione di favorire democraticamente i rappresentanti locali (si ricordi l’irritazione di Mauro Zani che recentemente ha rivelato come D’Alema ‘impose’ Cofferati a Bologna). Qui a Bologna sperammo molto in lui ma era totalmente inadatto a fare il sindaco, dispotico, arrogante e solipsista, e finì per inimicarsi tutti. Io lavorai con i rappresentanti locali per un anno alla formazione di un programma “partecipato” che scaturiva dalle richieste della gente ma Cofferati, dopo aver finto di volerlo, lo cestinò, riprendendo il peggio di Guazzaloca.
Dopo, finì nel discredito della gente, nel 2007 era in fondo alla classifica dei sindaci italiani, nel 2008 passò dall’ 85° all’ 87° su 100. Dopo l’amaro lasciata dalla pessima amministrazione del ‘burocrate’ Vitali, la città non meritava di finire in tali mani. E ora la stupida leggerezza di Del Bono che tenta pure di comprare un testimone ci lascia sbigottiti.
Che le scelte debbano essere sempre delle segreterie e si facciano finti sondaggi mettendo anche Prodi è ridicolo. I Ds marciano verso la crisi.
Hanno dimenticato i principi fondamentali: la democrazia, l’uguaglianza, la difesa della Costituzione, del lavoro, dell’ambiente, la questione morale.
Che senso ha sostenere fino alla morte i pessimi Bassolino e Iervolino? E ora anche il 2 volte rinviato a giudizio De Luca? L’uomo forte dall’edilizia megalomane. Che senso ha pensare solo all’Udc e ai calcoli delle segreterie perdendo di vista la sostanza? Che senso ha avere programmi imperialisti (anche Franceschini, vergogna!) di distruzione dell’equilibrio dei poteri con accentramento assolutistico nelle mani di un presidente del Governo a diretta elezione popolare? Quale sinistra o democrazia c’è in questi letali progetti che vediamo ripresentarsi nei programmi del Pd?
Un altro caso emblematico è De Luca.
Che De Luca sia incensurato non prova nulla. Tutti sono incensurati finché riescono a scansare processi e pene. Guardiamo Berlusconi! Che De Luca sia un innocentino mi pare sforzato. Che abbia avuto forti protezioni dall’alto è lampante.
De Luca è stato rinviato a giudizio nel 2008 insieme a 47 persone per concussione, truffa e associazione a delinquere a proposito di vari maneggi urbanistici per un parco marino, il Sea Park, che era stato situato in una zona prima occupata dalla Ideal Standard con ritardi nell’approvazione del Piano Regolatore Generale, perché se fai il Piano Regolatore Generale poi hai dei vincoli e invece senza il Piano Regolatore Generale puoi fare quello che vuoi: di questo è accusato questo signore.
Nel 2009 altro rinvio a giudizio con 13 persone per truffa e falso a proposito della delocalizzazione delle manifatture cotoniere meridionali in una zona nuova, la zona industriale nuova di Salerno. Morale: De Luca è senz’altro innocente fino al giudizio ma era proprio il caso di candidarlo? Nel corso dell’inchiesta Seapark il sostituto procuratore incaricato ha presentato per 3 volte richiesta di custodia cautelare, ma le istanze sono state respinte dal Gip. La Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera dei deputati (!) ha negato l’utilizzo delle intercettazioni telefoniche a carico di De Luca, chiedendone la cancellazione. In pratica se rimarrà incensurato sarà perché i politici hanno impedito che fosse processato.
Oggi i parlamentari Ds sostengono che non si debba dare alcuna autorizzazione a procedere per i parlamentari (vedi Chiaromonte). In queste condizioni, di che giustizia stiamo parlando?
Il fatto è che tanti da un pezzo non si riconoscono più nella linea maggioritaria del Pd e chiedono più questione morale, più giustizia, più diritti, più democrazia e uguaglianza, più Costituzione. Ma dalla bicamerale in poi la tendenza del Pd è opposta: mercatizzazione di tutto, centralismo antidemocratico, solipsismo o frammentazione, dispotismo, precariato, difesa dei privilegi di casta e purtroppo corruzione e difesa della stessa.
L’unica cosa che oggi il Pd sa fare è sostenere e aumentare i poteri e i privilegi della casta.
Si vedano gli 11 parlamentari Ds che appoggiano la proposta di Franca Chiaromonte di ripristinare l’immunità parlamentare. Quella che era una difesa da querele contro “le dichiarazioni politiche in ambito parlamentare” diventerebbe lo scudo del Parlamento contro qualsiasi inchiesta o processo su qualunque reato. E già si ventila di allargare l’immunità ai governatori e ai sindaci e addirittura ai parenti e pronubi degli stessi. Siamo di fronte ad abusi della Casta irricevibili e il Pd purtroppo qui è sulla linea di Berlusconi. La Chiaromonte ha detto di essere “fiera” di non aver mai votato a favore di nessuna autorizzazione a procedere. E bona lé! Che bella questione morale! Sputiamo pure addosso a Grillo che la rivendica o a Di Pietro che ne fa un punto d’onore! Se questo è il senso del diritto dei Ds andiamo male!
Lo "scudo parlamentare" fu spazzato via da Tangentopoli, richiedeva l’autorizzazione a procedere anche per aprire un’inchiesta su un parlamentare. Ora viene richiesto anche dal Pd per qualsiasi cosa ed è una vergogna. Il modo con cui il Pd ha protetto De Luca dalle sue responsabilità di fronte alla giustizia fa pensare che lo scudo si sta applicando di fatto anche ai sindaci, come lo si è fatto coi PM nel caso De Magistris per impedire una inchiesta scottante. Qui non posso che essere a favore di Di Pietro, perché almeno Di Pietro la giustizia la difende!
Per le candidature campane, Di Pietro e Bersani avevano condiviso alcuni nomi come i rettori, Guido Trombetti o Raimondo Pasquino. Che senso ha che Bersani si incaponisca ora sul solo De Luca? Di Pietro non dice che De Luca è innocente o colpevole, perché questo è compito dei giudici, dice che ha iniziato un processo che prima o poi finirà e se dovesse risultare la sua colpevolezza, sarebbe imbarazzante che De Luca si trovasse come Governatore della Campania. Dopo Bassolino, non è bene rischiare altre perdite di immagine, sarebbe più cauto scegliere una persona che non sia già pesantemente indagata. “Non è il candidato più adatto” dice Di Pietro. Prima si scagioni dalle accuse, poi sarà candidabile. Una sua eventuale condanna non farebbe che buttare altro fango sul Pd.
masadaweb.org