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Governo, Berlusconi vacilla alla prova del Sud

Publie le lunedì 27 luglio 2009 par Open-Publishing
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Il Sud è in fiamme. Con l’arrivo del caldo torrido, non è una grande novità. Nuove sono però le fiammate che arrivano fino al governo.

Raffaele Lombardo e il suo Mpa si smarcano dal governo. Il manipolo dei deputati lombardiani alla Camera è composto di 8 unità, davvero poche per una maggioranza che conta un distacco di 70 ed oltre parlamentari a Montecitorio sulle opposizioni. Ma preoccupa la minaccia di Gianfranco Micciché, sottosegretario alla presidenza con delega sul Cipe, di fondare con Lombardo il Partito del Sud. E non fanno bene alla maggioranza le proteste di Stefania Prestigiacomo, ministro dell’Ambiente, che esige cambiamenti al decreto fiscale in materia di deleghe ambientali sulle centrali energetiche. La Prestigiacomo, nel puzzle del centrodestra siciliano, è infatti considerata vicina a Micciché e le sue proteste vibranti finiscono per aumentare il rumoreggiante bollore che sale che da questa pentola surriscaldata.

Silvio Berlusconi in persona è ieri sera intervenuto con una sua nota per cercare di sedare le polemiche: basta con i personalismi, al Sud ci penso io, i soldi Fas saranno sbloccati se giungeranno le garanzie sul loro utilizzo, diceva la nota.

A ben vedere l’uscita del capo non sembra una risposta adeguata: i "personalismi" di Micciché e della Prestigiacomo non sono certo rassicurati. Lombardo nemmeno: il governatore aspetta dalla primavera lo sblocco di 4,093 miliardi di fondi Fas (quelli per le aree sottosviluppate, partecipati dalla Ue) deliberati dalla Conferenza delle Regioni e province autonome ma mai giunti al Cipe (sul quale, si ricordi, la delega l’ha Miccichè) perché bloccati in primis da Giulio Tremonti, poi dallo stesso Berlusconi proprio in piena campagna elettorale per le Europee.

Il governo accusa la Regione Sicilia di utilizzare i fondi non per gli investimenti, come dovrebbe, ma per finanziare la spesa corrente. La Regione ha sempre risposto che come utilizza per cassa i fondi, purché finanzi i programmi previsti, sono affari suoi (servono a breve per pagare stipendi e buco sanitario) e la bagarre va avanti. Il riferimento di Berlusconi alla richiesta delle garanzie come condizione per sbloccare i fondi, sembra un passo indietro, piuttosto che avanti.

Così come il famoso Piano per il Sud assomiglia più ad un bignamino di quanto già previsto (dal Ponte alle altre infrastrutture) per sedare i rivoltosi di Sorrento (la sede del convegno fatto da Micciché con un occhio al Partito del Sud).

"L’uscita di Berlusconi sembra piuttosto quella di un professore che, appena entrato nella classe irrequieta e indisciplinata, si mette a urlare: fosse autorevole basterebbe uno sguardo per ottenere il silenzio. Mi sa che ci dovremo abituare a questo clima da campagna elettorale permanente, anche se non vedo terremoti all’orizzonte. Intanto siamo già in piena campagna per le Regionali...", dice a Reuters un leader della maggioranza, descrivendo il clima di queste ore.

La debolezza del "professore" Berlusconi è evidente da qualche mese. Nel governo c’è chi lamenta che questo vuoto di potere sia stato riempito interamente dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti, considerato l’uomo forte della coalizione, come confermato da più di un editoriale uscito nel weekend sui maggiori quotidiani nazionali.

Basti guardare cosa sta avvenendo al decreto fiscale: la Prestigiacomo ha fatto persino interviste per chiederne modifiche; la Corte dei conti (che conta fra l’altro uomini suoi disseminati nel gabinetto di qualsiasi ministero) vorrebbe venisse rivisto il depotenziamento dei suoi poteri, pur avendo ottenuto la cancellazione dei tagli al budget; le aziende energetiche vorrebbero una revisione delle norme sulle reti e quelle sugli approvvigionamenti all’estero; i dirigenti statali rumoreggiano sulla cosiddetta rottamazione; le banche, pur avendo già ottenuto una significativa revisione sulla commissione di massimo scoperto e sul tasso delle ristipule dei crediti, vorrebbero estensioni della defiscalizzazione delle sofferenze... Le varie lobby all’interno dei partiti sono al lavoro, ma dal Tesoro è arrivato uno stop secco.

Il decreto non si tocca. Al Senato ci si prepara ad un esame al passo di carica: due giorni in commissione e meno di due in aula per un’approvazione al fulmicotone. Per sopire le tante proteste si spera lavori il generale agosto: la voglia di tutti di chiudere in fretta per correre in vacanza già dalla prossima settimana.

Anche Berlusconi spera ormai in vacanze rigenerative. Anche perché allo strapotere di Tremonti si è aggiunto in queste ore anche quello sempre più manifesto del leader della Lega Umberto Bossi: i suoi uomini dicono la loro su tutto, dal partito del Sud alle richieste della Prestigiacomo, e il Senatur è sceso in campo in prima persona per alimentare le polemiche sulla nostra presenza militare in Afghanistan.

E il nuovo fronte si chiama Tornado: il caccia-bombardiere in dotazione alle nostre forze militari ed i suoi cannoncini. Sono di difesa o sono d’attacco? Una domanda quasi comica, se non si parlasse di guerra e di morti, sparata addosso ad un governo sul quale sparano ormai in troppi e da troppe posizioni.

"La sua tenuta non è in dubbio, ma ormai le vacanze servono a tutti e speriamo arrivino presto. Io andrò...", ma questo non ve lo diciamo per non scoprire il leader della maggioranza con il quale abbiamo parlato. La voglia di andare in vacanza può essere intanto una risposta a molti degli interrogativi che ci si fa in queste ore.

http://it.notizie.yahoo.com/4/20090727/tpl-oittp-governo-sud-analisi-39349ed.html

Messaggi

  • Il partito di Lombardo oggi non ha partecipato alla votazione sul dl anticrisi
    e l’onorevole Iannaccone conferma quanto anticipato già nei giorni scorsi

    L’Mpa rilancia la questione meridionale
    "Tempi maturi per Parlamento del Sud"

    "Se il governo non cambierà rotta saremo costretti ad assumere posizioni ben più radicali"

    Domani vertice Berlusconi-ministri per definire il piano del governo per il mezzogiorno

    ROMA - Dopo il "Parlamento del Nord" della Lega, è in vista il "Parlamento del Sud" del Movimento per le autonomie di Raffaele Lombardo. "Di concreto per il Sud abbiamo visto ben poco. Siamo convinti che la questione meridionale vada posta con maggiore efficacia e determinazione, utilizzando nuovi strumenti: sono maturi i tempi per dar vita a un Parlamento del Sud", ha affermato Arturo Iannaccone, responsabile del dipartimento Welfare e Sanità dell’Mpa, confermando quanto anticipato già nei giorni scorsi. Pur essendo parte della maggioranza di governo, oggi i rappresentanti del movimento fondato da Lombardo non hanno partecipato al voto finale della Camera sul dl anticrisi e ora anticipano che potrebbero non firmare la risoluzione di maggioranza sul Dpef, presentandone anzi una propria.

    "Non si tratta più soltanto di rappresentare le rivendicazioni delle popolazioni meridionali sulle quali grava il peso enorme del divario economico con il Nord del Paese - ha spiegato Iannaccone - ma di rispondere alla necessità di far emergere una nuova classe dirigente che sia intensamente caratterizzata dalla dimensione culturale, valoriale e dalla consapevolezza delle enormi difficoltà economiche del Mezzogiorno. Il Parlamento del Sud deve assolvere a questa funzione, coniugando la dimensione politica e la specificità tecnico-economica della questione meridionale".

    "Se il governo non cambierà rotta e se il meridione sarà ancora penalizzato dalle scelte maturate nel chiuso del Consiglio dei ministri, il Sud con il suo Parlamento - ha concluso Iannaccone - sarà costretto ad assumere posizioni ben più radicali".

    Oggi la direzione federale del Movimento per le autonomie ha nominato i coordinatori (tutti parlamentari) che assumono provvisoriamente la guida dell’Mpa e le competenze statutarie nelle quattro regioni meridionali che in primavera verranno chiamate alle urne per le elezioni regionali: Campania (dove andrà Giovanni Pistorio), Basilicata (Luciano Sardelli), Puglia (Elio Belcastro) e Calabria (Carmelo Lo Monte).

    E proprio per definire il piano del governo per il Sud, domani si terrà un vertice tra Berlusconi e i ministri interessati dal progetto. Secondo indiscrezioni, in mattinata il premier vedrà Giulio Tremonti (Economia), Altero Matteoli (Infrastrutture), Raffaele Fitto (Affari regionali), Claudio Scajola (Sviluppo economico) e Stefania Prestigiacomo (Ambiente).

    (28 luglio 2009)

    http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/politica/partito-sud/parlamento-sud/parlamento-sud.html