Home > Grandi opere ad Atene
di Pierluigi Sullo
Venerdì mattina, al termine del seminario su crescita e sviluppo organizzato, al Forum sociale europeo di Atene, dalla Fiom insieme a Carta, e a cui hanno partecipato tra gli altri Antonio Ferrentino, il presidente della Comunità montana Bassa Val di Susa, e Tonino Perna, una ragazza giovanissima si è avvicinata al tavolo dei relatori e ha chiesto al coordinatore del dibattito (cioè a me): "Che lei sappia, nel Forum ci sono altri dibattiti sulla decrescita"?. A parte il dispiacere per quel "lei" che inevitabilmente mi fa sentire più vecchio, ho dovuto risponderle: "No, che io sappia no".
La cosa bizzarra è che in quel seminario, terminate le relazioni, hanno parlato persone che venivano da Genova (Terzo Valico Tav), da Brindisi (rigassificatore), da Rovigo (altro rigassificatore), da Alessandria (altra Tav). E altri probabilmente avrebbero chiesto la parola, se non avessimo dovuto chiudere baracca. Non solo, ma il rappresentante dell’associazione degli ingegneri turchi che dibatteva con noi (siamo in un Forum europeo, no?) ha ammesso che sì, le dighe nel Kurdistan turco distruggeranno intere vallate.
Mentre il docente greco di economia (di altra economia, si sarebbe detto, a sentirlo), che nel primo intervento aveva dottamente dissertato di grande economia e dei suoi disastri, ha poi raccontato che il nuovo aeroporto di Atene (il Forum si svolge nel vecchio aeroporto dismesso), aperto per le Olimpiadi, è stato privatizzato, e così tutto il territorio intorno, per cui, ha detto, quel che ci si costruirà, come e per fare che cosa è ufficialmente fuori del controllo delle istituzioni locali. Giorgio Airaudo, il segretario torinese della Fiom, ha aggiunto: abbiamo avviato una discussione, nel sindacato, sul fatto che dovremmo occuparci non più solo del modo di produrre, ma di quel che si produce, in rapporto con il territorio in cui lo si produce, e con l’ambiente. Obiezione: ma questa è una rivoluzione. Contro-obiezione: la Val di Susa qualcosa significa anche per noi, no? In fondo, i lavoratori sono anche cittadini, e viceversa.
Ma la ragazza che voleva altri incontri sulla decrescita, e che probabilmente veniva, dopo un viaggio lungo, per la prima volta a un Forum sociale europeo, è probabilmente rimasta male. Un altro compagno, che era lì, ha commentato: si parla troppo di anti-imperialismo, qui, e ben poco di come la gente vive, di come potrebbe vivere. Dice: ma l’imperialismo precipita sulla vita di tutti noi. Giusto. Ma in effetti cos’è, l’imperialismo? Per lo meno, si può dire che l’"imperialismo", cioè il liberismo globalizzato, la guerra la fa in molti modi.
Ad esempio, calpestando valli italiane e kurde, o la regione di Atene, insomma rubandoci la terra, il suolo, l’acqua.
Ma questo tema non è posto chiaramente, in un Forum molto connotato dalla vecchia cultura dell’estrema sinistra. Benché poi si parli molto anche di energia, di beni comuni, di acqua, di migranti. E poi, ci sono i romeni e i turchi, gli ungheresi e gli ucraini. E c’è una quantità di giovanissimi abbastanza impressionante. Segnale, forse, che il contenitore (il Forum sociale europeo) dovrebbe magari nel prossimo futuro adeguare un po’ i suoi contenuti.
carta