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Guardian : "Italia fuori dal G8, vertice caos"
Publie le martedì 7 luglio 2009 par Open-Publishing4 commenti
Il Guardian cita delegati alla vigilia del summit: "Agenda inesistente
gli Usa hanno fatto tutto il lavoro. La Spagna sarebbe un miglior membro"
Il "Financial Times": Kofi Annan ha scritto a Berlusconi, furioso per i mancati aiuti per l’Africa

LONDRA - Un summit che sta "discendendo nel caos", su cui è meglio avere "basse aspettative" e che potrebbe addirittura produrre, oltre al rischio di nuove "gaffe di Berlusconi" e controversie sulla sua vita privata, proposte per "espellere l’Italia dal G8" e sostituirla con la Spagna. Sono le indiscrezioni raccolte dalla stampa estera tra le delegazioni degli altri paesi invitati al vertice che si apre domani all’Aquila e i commenti e le previsioni che alcuni dei più autorevoli giornali del mondo, dal Financial Times al Wall Street Journal, fanno sull’appuntamento internazionale che richiama i grandi della terra, e le luci dei riflettori, sul nostro paese.
"Crescono le pressioni all’interno del G8 per espellere l’Italia, mentre i preparativi per il summit scendono nel caos", è il titolo del Guardian di Londra. Nell’assenza di qualsiasi iniziativa sostanziale da parte italiana per organizzare l’agenda del vertice, scrive il quotidiano della capitale britannica, "gli Stati Uniti hanno assunto il controllo", con un giro di conferenze telefoniche effettuate dai loro "sherpa", come si chiamano in gergo gli alti funzionari che pianificano i temi e le iniziative del G8, per "iniettare all’ultimo momento qualche significato" nell’incontro dell’Aquila. "Che sia un altro paese a organizzare le telefonate degli sherpa è un fatto senza precedenti", dice al Guardian un alto esponente della delegazione di un paese del G8. "Gli italiani sono stati semplicemente terribili. Non c’è stata organizzazione e non c’è stata pianificazione".
La reazione di Frattini. Immediata e durissima la reazione del governo. "Spero che esca il Guardian dai grandi giornali del mondo", ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini da Bucarest. Il ministro ha poi definito una "buffonata" la notizia che gli Usa abbiano dovuto prendere in mano l’organizzazione del summit con una videoconferenza tra gli sherpa. Fonti della Farnesina sottolineano che sulla notizia c’è "un evidente fraintendimento" perché in effetti una videoconferenza tra gli sherpa c’è stata, ma è stata organizzata da Washington in vista del G20 di Pittsburgh.
"Meglio la Spagna". Dice sempre al Guardian un altro diplomatico europeo coinvolto nei preparativi del vertice: "Il G8 è un club e per far parte di un club ci sono le quote d’iscrizione. L’Italia non ha pagato la propria". Le proteste dietro le quinte del summit sono arrivate al punto, prosegue l’articolo del Guardian, da far circolare suggerimenti di espellere l’Italia dal G8 o da un gruppo che ne diventi il successore. Una possibilità che circola nelle capitali europee, secondo il giornale, è che la Spagna, che ha un reddito pro capite più alto e versa in aiuti al Terzo Mondo una percentuale più alta del pil, "prenda il posto dell’Italia".
Il ministero degli Esteri italiano, afferma Julian Borger, corrispondente diplomatico del Guardian e autore dell’articolo, non ha risposto a richieste di commentare simili critiche. Oltre alle fonti anonime, il giornalista riporta il parere di Richard Gowan, un analista del Centre for International Cooperation presso la New york University: "I preparativi italiani per il vertice sono stati caotici dall’inizio alla fine", dice il politologo. "Già in gennaio gli italiani dicevano di non avere una visione per il summit e che se l’amministrazione Obama aveva delle idee loro erano pronti a seguire le istruzioni degli americani". Il giornale conclude che l’Italia ha cercato di coprire la mancanza di sostanza aumentando la lista degli ospiti, che secondo una stima saranno ben 44. "Gli italiani non hanno idee e hanno deciso che la cosa migliore è allargare l’agenda al massimo in modo da oscurare il fatto che non hanno un’agenda", dice ancora il professor Gowan.
"Obama non ha bisogno di Roma". Giudizio analogo è espresso da un editoriale non firmato, dunque espressione della direzione del giornale, sul Financial Times. "Da settimane", scrive il quotidiano finanziario, "le notizie sulla vita privata del 72enne leader italiano sono stato un totale imbarazzo, ma la sua reputazione è calata per ragioni che vanno al di là dei recenti titoli di giornale". Il Ft afferma che Berlusconi è sempre stato giudicato all’estero come una figura controversa e imprevedibile. Durante il suo precedente governo, dal 2001 al 2006, Bush "aveva bisogno di corteggiarlo" perché Washington era in conflitto con Chirac e Schroeder, "ma oggi tutto è cambiato, Francia e Germania hanno leader fortemente pro-americani, sicché Obama non ha bisogno di essere tollerante verso Berlusconi come il suo predecessore". Il giornale cita le questioni che hanno irritato gli Usa e gli altri membri del G8: l’inadempienza dell’Italia sugli aiuti all’Africa, lo scarso interesse del premier italiano sull’impegno per combattere il cambiamento climatico, la sua ambizione di mediare sull’Iran e sulla Russia. "Le previsioni non sono buone", conclude il Financial Times, ricordando che la prima volta che Berlusconi presiedette un summit del G8 gli fu inviata una comunicazione giudiziaria (Napoli, 1994), la seconda volta il summit fu rovinato dalle proteste e dagli scontri (Genova 2001): meglio tenere "le aspettative vasse" per la terza volta.
La lettera di Annan. Sempre sul Financial Times, un secondo articolo, firmato dal columnist più autorevole di affari internazionale Quentin Peel, rivela che l’ex segretario generale dell’Onu Kofi Annan, noto per essere uno dei diplomatici più tranquilli e posati della scena internazionale, ha perso la pazienza e ha scritto "una dura lettera personale" a Berlusconi, rimproverandolo per non avere mantenuto gli impegni da lui presi al precedente G8 sugli aiuti all’Africa. In proposito, un corsivo del Guardian ironizza che il premier italiano potrebbe venire ribattezzato "mister 3 per cento", come lo ha chiamato Bob Geldof, il cantante paladino degli aiuti ai paesi poveri, nel senso che Berlusconi "mantiene solo il 3 per cento delle promesse fatte".
La ministra "in topless". A Berlusconi dedica la prima e la terza pagina anche il Daily Telegraph, il più diffuso quotidiano "di qualità" britannico. In prima pubblica una gigantografia di una giovane donna con una maglia traforata sotto la quale non indossa niente: "Quale leader europeo porta il suo ministro pieno di glamour al G8?" è il titolone che l’accompagna. La donna è Mara Carfagna, rivela un articolo a pagina 3, e il leader ovviamente è Berlusconi: "la modella in topless che è diventata ministro riceve il compito di intrattenere le moglie al G8", afferma il servizio all’interno, a causa dell’assenza di Veronica Lario che ha chiesto il divorzio accusando il marito di avere "rapporti copn minorenni" dopo la sua partecipazione alla festa per il 18esimo compleanno di Noemi Letizia.
La Merkel e gli scatti con Silvio. Altri articoli sulle difficoltà logistiche e politiche del summit, che si sommano agli scandali sulla vita privata del premier, appaiono sull’Independent, sul Times e su giornali di altri paesi. Il Wall Street Journal rivela che lo scetticismo e la preoccupazione degli altri leader del G8 è tale che Angela Merkel ha confidato a un consigliere politico che starà attenta a come viene fotografata accanto a Berlusconi durante il summit "nel contesto delle prossime elezioni tedesche": un’immagine ridicola o offensiva accanto al premier italiano, si rende conto la cancelliera della Germania, potrebbe costarle la rielezione.
(7 luglio 2009) www.repubblica.it
Messaggi
1. Guardian : "Italia fuori dal G8, vertice caos", 7 luglio 2009, 19:10, di RAFF
TUTTA INVIDIA NON DIAMO CONTO DI QUESTI COMMENTI
1. Guardian : "Italia fuori dal G8, vertice caos", 7 luglio 2009, 19:18
Invidia de che ?
Io lavoro a stretto contatto con istituzioni pubbliche e private estere, anche del cosiddetto terzo mondo, e le prese per il culo sono ormai quotidiane ....
Di Noemi e delle escort ridono pure in India ....
K.
2. Guardian : "Italia fuori dal G8, vertice caos", 8 luglio 2009, 15:34
Per Silvio bastano sette righe
La biografia di Berlusconi che la Casa Bianca ha consegnato ai giornalisti al seguito di Obama è veramente stringata. Poche righe con data e luogo di nascita, professione (politico, uomo d’affari, primo ministro) la data delle elezioni vinte nel 2008 (con fonte Bbc) e quella dell’insediamento a Palazzo Chigi "per la terza volta" (fonte Associated Press).
Uno sgarbo o una sottovalutazione? Niente di tutto ciò, ma dopo il precedente dello scorso anno i funzionari che hanno redatto il manuale sul viaggio in Italia ci sono andati con i piedi di piombo. In occasione del G8 in Giappone infatti la Casa Bianca (di Bush) commise una clamorosa gaffe pubblicando una biografia del nostro premier con diverse connotazioni negative. Ci furono proteste e l’amministrazione fu costretta a delle scuse ufficiali. Che furono motivate con la leggerezza di aver "copiato il testo da Internet". Nel manuale di questo G8 è invece molto lunga la biografia del presidente Giorgio Napolitano. Tre pagina, prese in toto dal sito ufficiale del Quirinale.
Il terremoto non spaventa. Nessuna paura alla Casa Bianca per eventuali scosse di terremoto. Durante il volo dell’Air Force One che da Mosca ha portato a Roma Barack Obama, il portavoce della Casa Bianca Robert Gibbs ha detto di "non aver sentito alcuna preoccupazione da parte dei servizi segreti" sull’argomento terremoto. "Ovviamente non ci faranno fare niente che possa mettere in pericolo qualcuno. E ovviamente ci sono molti piani su cosa fare, nel caso che qualcosa dovesse succedere".
Resta confermata la passeggiata che Obama farà insieme a Berlusconi nelle zone terremotate. Quanto a possibili interventi finanziari americani per la ricostruzione Gibbs ha detto che da parte dell’Italia non c’è stata alcuna richiesta: "No, che almeno io sappia. Ovviamente quando c’è stato il terremoto ci siamo messi in contatto con il governo italiano e penso che qualche contributo sia stato effettuato. Ma non credo che ci sia una richiesta pendente".
(8 luglio 2009)
3. Guardian : "Italia fuori dal G8, vertice caos", 8 luglio 2009, 15:36
Lui e noi
Il quotidiano Guardian di Londra, uno dei migliori giornali europei, definito ieri da Berlusconi “un piccolo giornale” per il modo in cui lo aveva criticato (peraltro riportando soltanto commenti e indiscrezioni), pubblica oggi un editoriale che farà certamente discutere nel nostro paese. In sostanza afferma quanto segue. Poiché Berlusconi dice, “io sono fatto così e agli italiani piaccio così”, e poiché è vero che, nonostante tutti gli scandali e le controversie che lo circondano il suo indice di popolarità è sceso di 6 punti ma non è ancora crollato, rimanendo al 49 per cento (secondo il Guardian; secondo Berlusconi è intorno al 65), è legittimo porsi una domanda: “Se gli italiani vogliono Berlusconi, è possibile che il G8 non voglia l’Italia?”, ossia che voglia espellerla, punirla, defenestrarla? Il quesito verrà probabilmente definito offensivo e provocatorio da parte dei sostenitori del premier, ovvero dagli italiani a cui Berlusconi piace “così com’è”. Come si permette un giornale straniero, diranno costoro, di interferire nei nostri affari interni? Siamo un paese democratico, Berlusconi è stato democraticamente eletto e questa libera scelta va rispettata. Ad essi, e anche all’editorialista del Guardian, si potrebbe obiettare che dire che gli italiani “vogliono Berlusconi” non è del tutto esatto: una quasi metà degli italiani, intorno al 40-45 per cento, NON vogliono Berlusconi; e un po’ più della metà lo vogliono anche in virtù di un’informazione televisiva da lui monopolizzata a tal punto da rasentare la censura tipica dei paesi autocratici. Cioè lo vogliono non perché a loro piace “così com’è”, ma perché non sanno “com’è veramente”. Ciò detto, tuttavia, il quesito del Guardian rimane un utile stimolo alla riflessione. L’editoriale sottolinea che l’Italia, a parte gli scandali privati del premier, a parte il degrado economico, è al 76esimo posto nel mondo nella graduatoria della Heritage Foundation sulle libertà economiche è al 55esimo posto nel mondo in quella di Transparency International sulla corruzione (non ho sotto gli occhi le classifiche, ma è caduta piuttosto in basso anche nella graduatoria di Freedom House o altre organizzazioni analoghe sulla libertà di informazione). Può, un paese simile, figurare al sesto o settimo posto nel G8, ossia nel gruppo delle più ricche DEMOCRAZIE della terra (vabbè che nel G8 c’è anche la Russia, che all’Italia Berlusconiana somiglia molto)? O deve essere invece considerato, dal resto del mondo democratico, un paese che si è involuto in qualcos’altro, un’autocrazia populista? Un’autocrazia in cui, questo è vero, l’autocrate conquista il potere non con la forza ma con il consenso della maggioranza, con un voto democratico, sebbene attraverso regole del gioco truccate, in cui i suoi concorrenti, in pratica, competono con un braccio legato dietro la schiena. Questo è il problema di fondo aperto dal Guardian, ed è un campanello d’allarme non solo per l’Italia ma per la possibile deriva a cui sono esposti anche altri paesi più o meno democratici. Cosa deve fare il resto del mondo, quando un paese che era democratico non lo sembra più del tutto? Chissà se interrogativi di questo genere saranno un contributo a cambiare le cose in Italia, a porre in termini ancora più drammatici una questione morale a quei politici e a quelle istituzioni (basta pensare al Vaticano, alla Banca d’Italia, alla Confindustria) che non militano nelle file del centro-sinistra ma non condividono l’involuzione del nostro paese.
Enrico Franceschini