Home > "Hai passato la misura"
Avete presente quella bella pagina dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni in cui fra Cristoforo incontra don Rodrigo nel suo palazzotto?
Dopo i vari acidi convenevoli, in cui il frate reprimendo il suo vecchio fiero carattere dimostra eroicamente francescana pazienza, si arriva al punto. Rodrigo consiglia ironicamente a Cristoforo d’indurre la giovane, che evidentemente “gli preme tanto”, a mettersi sotto la sua protezione. A questo punto, colpo di scena: da umile cappuccino, il frate si erge in tutta la sua potenza di servo e inviato di Dio. Se, al di là di tutto, poteva ancora aver senso in lui un residuo di prudenza o perfino di umano timore per il potente-prepotente, l’eccesso di arroganza non lo ha solo indignato. Egli lo ha interpretato anche come un segnale divino. Dio è stanco di quel miserabile vessatore, debole coi forti e forte con i deboli. “Hai passato la misura: e non ti temo più”.
Berlusconi non è don Rodrigo; e tanto meno sono dei “bravi” i suoi numerosissimi accoliti e portaborse, reggicoda e turiferari, attendenti e sicofanti. Rodrigo e i suoi tagliagole avevano comunque una loro spagnolesca dignità. Il fatto è semmai che anche Berlusconi, come Rodrigo, sembra essere arrivato al punto di aver passato la misura: e come e ancor più di lui sembrano averlo fatto alcuni suoi complici e fàmuli, i quali evidentemente si sono scordati di dovere al Grande Corruttore tutto quel che hanno e che con le loro forze mai avrebbero saputo guadagnarsi: posti al parlamento, scranni di governo, poltrone direttoriali nei telegiornali e nella carta stampata.
Nemmeno la Chiesa d’oggi, lo dico non senza malinconia, ha granché la tempra del cappuccino ex-tiratore di scherma immaginato dal Manzoni in termini romanzeschi certo, ma non estranei alla realtà storica del nostro Seicento. Ma alla fine anch’essa ha trovato da qualche parte un po’ d’energia e si è resa conto di dover reagire dinanzi allo spettacolo ormai reiterato e addiritura cronicizzato di un leader e di tutta una parte politica - “Popolo delle Libertà” e “Lega Nord” – che da un lato strumentalizzano cinicamente e demagogicamente la fede cattolica e la fedeltà alla Chiesa ostentandola a fini evidentemente politici ed elettorali, dall’altro non perdono occasione per sottolineare nella pratica la loro estraneità a qualunque forma di cristianesimo, la confessione cattolica prima delle altre. E’ così che i “cattolici” della Lega possono imporre una legge sull’immigrazione che è la negazione della solidarietà e della carità; è così che Berlusconi può ostentare il disordine della sua vita privata perche ciò “paga” in una società-spettacolo e al tempo stesso pretendere di partecipare da primadonna alla Perdonanza dell’Aquila senza accettare che la Chiesa gli rimproveri il suo status di divorziato risposato, che lo pone disciplinarmente fuori dalla comunità dei credenti.
Ma quando i nodi vengono al pettine, la falsa devozione cede immediatamente il passo all’arroganza minacciosa, al ricatto, alla vera e propria aggressione. Berlusconi è l’uomo che, all’indomani della morte di Giovanni Paolo II, intervenne commosso in TV proclamandolo “il Grande”, secondo un suggerimento retorico ch’era nato in non ricordo più quale ambiente e che immediatamente egli aveva accolto; ma pochi mesi prima, quando alla fine del 2002 il pontefice era stato ospite del parlamento italiano e aveva accoratamente perorato la causa della pace, il capo del governo e i suoi alleati e complici non avevano esitato a umiliarlo cinicamente accodandosi alla sciagurata spedizione militare in Iraq come voleva il loro padrone del momento, l’inqualificabile George W. Bush jr.
Ormai, però, sembra proprio che anche la Chiesa abbia rivolto a Berlusconi e alla sua banda il perentorio avvertimento di fra Cristoforo a don Rodrigo: “Hai passato la misura”. Dopo la polemiche fra la Chiesa e la Lega sulla legge anti-extracomunitari e lo scandalo del tentativo di strumentalizzazione demagogica della Perdonanza dell’Aquila, qualche troppo zelante servitore deve aver avuto la pensata di gettare una bella secchiata di benzina, anziché d’acqua, sul fuoco acceso: e ha fatto la scivolata di scegliere come obiettivo il direttore del quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana, “Avvenire”, e il suo direttore Boffo esplicitamente accusandolo di omosessualità e di atti che gli avrebbero procurato condanne penali. Lo strumento servile di cui i capibanda della Berluskagang si sono serviti per imbastire lo scandalo è stato il loro organo di stampa, “il Giornale”
Debbo confessare di aver assistito a quest’ennesima tragicomica prova di come il nostro paese stia cadendo in basso con un’intima pena: da molti anni scrivo sul quotidiano diretto da Boffo e, d’altra parte, ho nei confronti della testata del “Giornale” un inveterato affetto, e provo una stretta al cuore quando sono obbligato a constatare come sia ridotto quello che per dodici anni, dal 1982 al 1994, è stato il mio giornale, perchè Indro Montanelli mi chiamò a far parte della sua famiglia.
Credo comunque che da tutto ciò la società civile italiana tutta, e i cattolici in modo speciale, e le gerarchie della Chiesa cattolica italiana in modo specialisssimo, debbano trarre un salutare e ormai indilazionabile insegnamento. Sia chiaro che non sono per nulla interessato a guardar dal buco della serratura nella vita privata di Boffo, come in quella di Berlusconi o di chiunque altro: la loro personale moralità è rigorosamente un fatto loro, quanto meno finché resta confinata, com’è giusto che resti, nella privacy. Né mi meraviglio, e tanto meno m’indigno – me ne guardo bene, sapendo con chi ho a che fare! –, se l’organo di stampa dell’attuale capo di governo sceglie questo momento di crisi con la Chiesa per scatenare un basso attacco personale di tipo scandalistico che, attraverso le scelte della CEI la quale ha manifestato fiducia nei confronti di Boffo, è diretto chiaramente a lei stessa. Se la società civile italiana avesse ancora uno straccio di rispettabilità, basterebbe ciò a screditare definitivamente un uomo e una parte politica.
Ma, poiche sono purtroppo quasi certo che non accadrà un bel nulla, è ai cattolici e ai capi stessi della mia Chiesa che mi rivolgo. Non a tutti, per fortuna: ma ad alcuni, sì. Cari fratelli in Cristo, reverendissimi Padri, quando si combatte una battaglia, anche se per definizione buona, ciò non ci esime comunque da far attenzione agli alleati che ci scegliamo. Non si può sperare, e tanto meno pretendere, di far trionfare il bonum certamen della difesa dei valori della persona umana, della famiglia e del diritto alla vita accettando l’alleanza strumentale d’una banda di bigami, di pubblici concubini, di nemici dichiarati dell’aborto che mandano le figlie ad abortire in Svizzera, di paladini della famiglia che amano tanto tale istituzione da averne due, di servitori senza scrupoli del peggior turbocapitalismo lobbistico internazionale che ci hanno resi complici in atti di brigantaggio internazionale come le aggressioni all’Afghanistan e all’Iraq, di politicanti che per ragioni strumentali di predominio politico e di controllo del parlamento ci hanno messo nelle mani di una banda di volgari xenofobi che hanno fatto passare una legge assassina sull’immigrazione, di gentaglia che – dalla truffa delle Grandi Opere alle leggi ad personam alle riforme scolastiche che distruggono la scuola pubblica – escogita di continuo mezzi atti a rubare ai poveri per dare ai ricchi.
Che questa gente abbia troppo spesso, negli ultimi tre lustri, pronunziato la farisaica giaculatoria “Signore, Signore”, avrebbe dovuto – cari fratelli in Cristo, reverendissimi Padri – mettervi ulteriormente in guardia, se solo vi capitasse un po’ più spesso di rileggervi il Vangelo. Che ci abbia incitato a partire per le nuove Sante Crociate al seguito delle più ridicole pattuglie di neocons e di teocons americane, e che sul suo carro dei vincitori, finché è sembrato tale (e per troppi versi continua a sembrarlo), abbia imbarcato anche un bel po’ di squallidi e grotteschi imitatori di quelle pattuglie, avrebbe dovuto da tempo preoccuparvi: ma vi siete inghiottiti invece tutto ciò senza una smorfia perché vi serviva, perché speravate di partecipare al banchetto del potere e servirvene qualche fettina o qualche briciola, perché tutto ciò sembrava mettervi al sicuro contro vecchi e nuovi pericoli, magari contro i “comunisti” o contro i “musulmani”.
Cari fratelli in Cristo, reverendissimi Padri, gli inglesi definiscono bandwageners quelli che ritengono sia proprio dei furbi saltare sul carro alla moda. Non v’era certo bisogno dei volgari attacchi anticattolici dei leghisti, o delle bizze di Berlusconi perché il diritto canonico gli impedisce di pavoneggiarsi per l’ennesima volta all’Aquila (una volta sfruttato il terremoto, perché non cavalcare anche Celestino V?), o dei siluri dell’ex-quotidiano di Montanelli contro il quotidiano dei vescovi, per sapere di che pasta fossero i vostri alleati; e nemmeno per intuire che, al primo segno di cambiamento del vento, essi avrebbero rivolto anche contro di voi la loro arroganza. Allora, quanto meno, imitate i bandwageners anche nell’unico loro autentico pregio: l’agilità. Balzate immediatamente fuori da quel carro, fuggitene quanto prima più lontano che potete. E magari, se vi resta un po’ di capacità di farvi un buon vecchio esame di coscienza, date un segno visibile di pentimento per aver contribuito per troppo lungo tempo a consegnare il nostro paese nelle mani d’una banda di gangsters che sapevate perfettamente esser tale.
Franco Cardini
30.08.2009
Messaggi
1. "Hai passato la misura" , 31 agosto 2009, 23:17, di Nando
Sono completamente d’accordo con te.Spero che grazie anche al tuo contributo si riesce a mandar via questa banda di gangster che ha completamente rovinato la società italiana!!!
2. "Hai passato la misura" , 1 settembre 2009, 09:44
Sono d’accordo con quello che afferma Cardini in questo suo articolo !!
Sono meno convinto del fatto che queste sue (giuste) considerazioni siano il frutto di una grande "onestà intellettuale" .
Nella nostra società quelli veramente "onesti intellettualmente" hanno pochissima voce ed anche quando riescono ad averla , durano poco !!
Cardini può permettersi di parlare più liberamente di altri perchè fa parte della potente corporazione universitaria ed è considerato un intellettuale poco incline a prestarsi ai giochetti della politca, ma come tutti gli intellettuali di queli tipo ( alla Chomsky tanto per intendersi !) abbaia moltissimo, ma non morde mai !!
MaxVinella
1. "Hai passato la misura" , 1 settembre 2009, 10:48, di Raf
In verità Cardini è uno di quelli che, in altri tempi, si sarebbe tranquillamente potuto definire "un miserabile reazionario" e comunque almeno "reazionario" ci si è autodefinito spesso anche personalmente.
Esegeta della Vandea e del potere temporale della Chiesa, coerentemente "antiscientista"al punto da sostenere ancora oggi che Galileo avesse torto e la Chiesa ragione, con una antica frequentazione con l’estrema destra e, se non sbaglio, anche aderente alla primissima Alleanza Nazionale.
Quindi, almeno come storia personale, il paragone con l’"anarchico" Chomsky regge decisamente poco.
In comune - al di là delle notevoli differenze tra il mondo accademico Usa e quello italiano - hanno solo il fatto di essere potenti baroni universitari.
Ma le "protezioni" di Cardini sono state e sono ancora soprattutto chiesastiche .... in questo è veramente un intoccabile .... anche se sicuramente molto di più ai tempi di Woytila che non oggi con papa Ratzinger ....
Rimane il fatto che se anche un simile ed autodichiarato reazionario abbia così schifo di Berlusconi ( ma in verità pure delle destre "atlantiche" di tutto il mondo) al punto che oggi i suoi articoli vengono spesso pubblicati persino sul "Manifesto", la cosa assume indubbiamente un forte significato politico.
Raf
2. "Hai passato la misura" , 1 settembre 2009, 11:41
Il mio accostamento tra Chomsky e Cardini si riferiva esclusivamente al modo di rapportarsi con i rispettivi contesti sociali e politici, nel senso che ambedue, pur ponendosi in posizione fortemente critica nei confronti di detti contesti, non sono assolutamente assimilabili alla figura ad alla funzione degl’intellettuali nel modo auspicato da Gramsci , che ipotizzava per questi un ruolo attivo in un ipotizzato processo di traduzione della teoria in prassi .
Questi intellettuali invece finiscono invece per diventare "vox clamantis in deserto", senza minimante incidere nella dinamica dei rapporti di forza e senza diventare punti di riferimento politico per le potenziali realtà sociali antagoniste.
MaxVinella
3. "Hai passato la misura" , 1 settembre 2009, 13:47
Innnzitutto per essere "intellettuali organici" nel senso che intendeva Gramsci bisogna poter avere a disposizione un qualcosa cui essere appunto organici : un partito antagonista serio, consistente, radicato nella società o almeno un forte movimento politico/sociale.
Cose di cui nè negli Usa di Chomsky nè da noi in Italia si vede alcuna traccia.
Ma naturalmente, anche se qualcosa del genere esistesse, nè Chomsky che si definisce "anarchico" nè tantomeno Cardini, che è semplicemente un "onestuomo" di destra, potrebbero essere adatti a svolgere tale funzione.
Raf
4. "Hai passato la misura" , 1 settembre 2009, 21:53, di speranza
cosa vuol dire questo spulciare continuamente nel passato degli altri per randersi credibili? mi spiego : Cardini ha detto cose sacrosante che qualsiasi persona di buon senso e che riesca a ragionare con la sua testa e abbia a cuore questo paese dovrebbe dire. io ho sentito perecchie conferenze sue e l’ho trovato sempre molto equilibrato.concludendo qualcuno queste cose le doveva dire, perchè se le diceva un’atra persona veniva subito tacciata di essere laicista, cosa che con lui non funziona. speranza
5. "Hai passato la misura" , 1 settembre 2009, 23:01
Anche io condivido pienamente questo articolo di Cardini.
Ma credo pure che ricordarne i trascordi destrorsi - e francamente al limite del ridicolo tipo la sua nostalgia per lo Stato Pontificio ed il potere temporale della Chiesa o le sue invettive contro Galileo e la scienza in genere - sia non solo cosa doverosa e giusta in sè ma anche utile a rafforzare il valore "non di parte" di quanto dice appunto nel suo articolo.
Per chiarezza credo però vada anche detto che Cardini - a differenza della larga schiera degli "antiamericani di destra" con cui si è in questi anni spesso accompagnato - non ha fatto, dopo la fine della presidenza Bush e l’avvento di Obama, la virata di 360 gradi che ha portato molti di questi a rivalutare Berluskoni ed i suoi agganci affaristici coi Gheddafi o coi Putin ..... in funzione appunto "antiamericana" .... e quindi oggi anti-Obama ....
Cosa nella quale sono caduti pure alcuni bloggers di sinistra che frequentano anche questo sito ....
In questo credo che una coerenza ed una onestà intellettuale a Cardini vada certamente riconosciuta ...
K.