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Hillary Clinton: lo strabismo femminista
Publie le venerdì 15 febbraio 2008 par Open-Publishing1 commento
– Hillary Clinton: lo strabismo femminista -
a cura di Paolo De Gregorio -14 febbraio 2008-
Se si vuole una cartina di tornasole che dimostra quanto è ridicolo e sbagliato lo schema femminista che considera l’elezione di una donna alla Casa Bianca un fatto storico precursore di chissà quali luminose imprese, ecco qualche riflessione, che dovrebbe essere obbligatoria quando si parla di politica dove non deve mai contare il genere sessuale, la bellezza, l’eleganza, la battuta pronta, o tutto ciò che genera emozionalità, ma solo la propria storia di impegno sociale e politico e la spiegazione dei propri programmi.
Se questo fosse il criterio ci accorgeremmo che il suo avversario Obama, di cui non ci frega niente se è giovane o carino, ha chiesto il voto agli elettori su questi punti:
– lavori pubblici al posto della guerra in Iraq, finanziati dai risparmi delle spese militari, per la creazione di 2 milioni di posti di lavoro;
– dare assistenza medica a tutti, rendere l’America più pulita, liberandola dalla schiavitù del petrolio, conciliando sviluppo e ambiente;
– rifare il sistema scolastico;
– eliminare gli sgravi fiscali per le “corporation” che trasferiscono all’estero le proprie produzioni.
Su questi punti la Clinton, che spero perderà, votò a favore della aggressione all’Iraq, sulla sanità ha posizioni ambigue, come su tutto il resto su cui pesa la scuola e la pratica del marito che non ha risolto alcun problema, meno che mai quello istraelo-palestinese, che solo gli Usa hanno il potere di risolvere.
Ricordiamo anche che la visibilità politica della Clinton non risulta dalla sua attività di senatrice, ma dal fatto di essere moglie di un ex-presidente, da cui sembra essere consigliata e guidata tuttora, e qualunque sua decisione, giunta al potere presidenziale, non apparirebbe autonoma.
Una donna al potere invece di un uomo non rappresenta alcuna differenza, lo dimostra Benazir Bhutto, esponente di una dinastia capitalista di corrotti e corruttori che tornava in Pakistan pagata dagli Usa per fare il loro gioco, anche Indira Ghandi non ha fatto nulla di progressista, tanto meno a favore delle donne e anche lei inciampò nella corruzione, Margaret Thatcher scatenò una guerra sanguinosa come qualunque uomo guerrafondaio, Evita Peron in Argentina andò al potere anche essa per luce riflessa del defunto marito e non cambiò nulla se non il suo guardaroba.
Paolo De Gregorio
Messaggi
1. Hillary Clinton: lo strabismo femminista, 18 febbraio 2008, 08:27
scusatemi ho indicato Evita invece di Isabelita Peron, è un errore.
saluti
paolo