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COMUNICATO STAMPA 22 NOVEMBRE 2004
DOPO OTTO ANNI IL TAR DEL LAZIO DICHIARA ILLEGITTIMA L’ESCLUSIONE DI UN CANDIDATO DA UN CONCORSO DEL COMUNE DI ROMA PER 32 POSTI DI EDUCATORE PROFESSIONALE (AGOSTO 1996). IL DETTAGLIO NELL’INTERROGAZIONE DELLA CONSIGLIERA COMUNALE ADRIANA SPERA QUI ALLEGATA. I PARTICOLARI DI UN’INCHIESTA DELLA PROCURA. IL COMUNE DI ROMA, CHE NEL SUO PIANO REGOLATORE SOCIALE AVEVA DICHIARATO LA NECESSITA’ DI NUOVE ASSUNZIONI DI PERSONALE QUALIFICATO, HA PARADOSSALMENTE CHIESTO LA SOSPENSIVA AL CONSIGLIO DI STATO MOTIVANDOLA CON IL "DANNO ENORME" CHE DERIVEREBBE DALL’ASSUNZIONE DI UN EDUCATORE.
32 posti di educatore banditi in vicinanza del ferragosto nel 1996. L’esclusione dalle modalità singolari di un candidato. La denuncia pubblica in piazza di un’organizzazione sindacale. Lo scandalo sui quotidiani romani (10 luglio 1997 e 4-5 novembre 1997). Tutti i vincitori del concorso e i due massimi dirigenti dell’Ufficio personale del Comune di Roma costretti allora a passare in caserma per essere interrogati dal comando dei carabinieri di via In Selci su incarico del PM Davide Iori.
Così scriveva nel 1998 il maresciallo capo del Nucleo Operativo dei Carabinieri di via In Selci, dopo l’interrogatorio del Direttore del Dipartimento Personale del Comune di Roma:
"Le dichiarazioni rilasciate dal R.C. in questi uffici, sono apparse contraddittorie e lacunose..... è evidente che il Comune non ha svolto i dovuti accertamenti nei confronti di S. che pur ricoprendo la carica di Presidente della Cooperativa .... non poteva partecipare al concorso perchè si trovava nella stessa posizione del denunciante."
Le indagini comportano l’iscrizione nel registro degli indagati dell’ex Direttore del I° Dipartimento ma si protraggono per troppo tempo fino a che il fascicolo passa nel maggio 2002 al PM dott. Vincenzo Roselli il quale constata la prescrizione del reato perchè commesso prima del febbraio 1997.
Ma il TAR del Lazio il 27 luglio scorso, dopo otto anni dal concorso, ha dichiarato illegittima l’esclusione di un candidato ed ha emesso la relativa ordinanza di esecuzione.
A questo punto, il Comune prende tempo e aspetta fino al sessantesimo giorno utile per chiedere al Consiglio di Stato la sospensiva dell’Ordinanza del TAR, adducendo i motivi a nostro avviso grotteschi del "danno enorme" . Dimentica il Comune di Roma la delibera consiliare 137/2001 e lo stesso Piano Regolatore Sociale che hanno chiesto alla Giunta di procedere all’adeguamento numerico dell’organico qualificato nel settore sociale.
In proposito, Il Presidente del Coordinamento Comitati Roma Nord, ing. Raffaele Capone, dichiara: "dopo la condanna, da parte della Corte dei Conti, dell’ex Sindaco Rutelli e di numerosi amministratori della precedente consiliatura per l’abuso di consulenze esterne, ci aspettavamo maggiore prudenza e buon senso da parte della Giunta Veltroni. Ci appare invece evidente la prevalenza di uno spirito corporativo dell’apparato politico e burocratico comunale. Riteniamo iniquo e non solidale questo atteggiamento del Comune che va contro lo stesso Statuto e a danno della trasparenza e delle tutele dovute ai cittadini" "Alla luce dei miliardi richiesti dalla Corte dei Conti al Sindaco che lo ha preceduto, ci auguriamo - aggiunge il Presidente Capone - che l’on. Walter Veltroni si renda conto di quanto sia grottesca la barriera innalzata oggi contro un candidato, escluso ingiustamente da un concorso pubblico."
Coordinamento Comitati Roma Nord




