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I DUBBI di oggi i DUBBI di ieri

Publie le domenica 16 ottobre 2005 par Open-Publishing

Per i disubbidienti e dintorni...

Avevo dei dubbi l’11 novembre scorso, allora nessuno me li ha tolti perchè guarda caso molto tesa la "stampa d’opposizione" a giustificare legalmente (e fino a quì ci arrivo) i compagni coinvolti. Nessuna risposta allora, oggi la Panzino e co. schierata con i senza volto e voce, che ne pensa, cosa risponde?
Peraltro proposte per Lampedusa, non solo sui media indipendenti cadono nel vuoto, ma oltre il pensionato suicida menzionato dalla Panzino stessa, non ho sentito una parola da lei e da altri (quando gliela danno), sulla Bolkestein, sulle morti bianche, sulle cinture che si andranno a stringere, non per ficcarci i cd dell’esproprio, ma le caciotte e le pagnotte.
"Sti cazzi di migranti dove sono?... Fratelli migranti eccomi" queste cose quì ho memoria di Blob ma comunque anche di "incontri" stradali. Il 3 dicembre ci saremo, ancora una volta in piazza. L’altr’anno(4 dicembre) Curzi piangeva perchè non c’era neanche lo striscione della Federazione romana, ma i cinesi e i dragoni li hanno fatti vedere in Tv, erano così "carinamente multiculturali"! E quest’anno cosa ci inventiamo per esserci, dal momento che nessuno di quelli che ieri hanno visto la tv ha capito che c’è stata una manifestazione a Roma con 50.000 contro la direttiva Bolkestein che passa a giorni? Ci penseranno i compagni"non e "disubbidienti? Grazie a quelli che hanno mandato foto bellissime e chiare di ieri 15.
Per la cronaca 11.11/200
4 Subject: disubbidienti..ladri?
Dalle prime pagine apprendo stamattina dell’esito mediatico degli assalti proletari da parte di decine di manifestanti, identificati, ieri a Roma. Sono stati definiti semplicemente "ladri". Sappiamo bene chi ogni giorno ci deruba, con scientifica meticolosità, di speranze e diritti, ma... ma non si può tacere delle innumerevoli volte in cui ci si è dovuto far carico della voglia spasmodica della prima pagina di pochi compagni. Spesso sono stati gli stessi portavoce di un progetto capillare e difficoltosissimo nel canalizzare la rabbia e la disperazione dei precari, dei richiedenti rispetto , dei senza casa e senza diritti di cittadinanza. Pochi che continuano a vanificare l’opera di ben altre centinaia migliaia di invisibili. Inoltre quello che mi preoccupa è la voglia di appropriamento di beni superflui addirittura organizzata in un’azione che vede coinvolti migliaia di compagni venuti con fatica e a proprie spese da lontano. Chiedo agli stessi autori e a voi operatori di libera stampa, di prendere posizione con chiarezza e senza ambiguità di termini. La frustrazione , la rabbia e la disperazione potrebbero essere esposte credo con ben altra determinazione e capacità come siamo stati capaci di fare nel passato. Doriana