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I DUE RAZZISTI: Silvio e Umberto

Publie le sabato 6 giugno 2009 par Open-Publishing
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Milano, la città più progressista, la più aperta, la più industrializzata dell’Italia del ‘900 e che sino a qualche anno fa ha dato esempio ci civiltà nel mondo, in un comizio della Lega è stata offesa da due individui che con la politica non hanno niente a che fare. Berlusconi e Bossi. Il primo che si dichiara di essere un liberale “per le sole cose che gli interessano”, il secondo un cittadino milanese che, chissà da quale razza discenda, è più confuso che persuaso per tutti i soldi che gli entrano nelle tasche. Altro che politica!

Il cavaliere senza cavallo, si è permesso di paragonare Milano ad una città africana, solo perchè troppi abitanti di quel Continente sono residenti nella sua città, dimenticando che è stata costruita anche da quella gente a parte i tanti meridionali.

Poi si lamenta se la gente di sinistra lo odia politicamente e non solo. Ma come fa un premier a creare ancora astio fra la popolazione e non curante se le sue parole fanno aumentare il
razzismo e ad offendere l’intelligenza di uomini e donne che portano alti i valori di Milano nel mondo.

Possibile che un politico (si fa per dire) arricchitosi con il cemento e con i favori di politicanti ladri e corrotti, non abbia almeno il buon senso di non aizzare il popolo all’aggressione di Procuratori, ultimo quello di Verona o a non far spedire proiettili (l’ultimo a Di Pietro e al giornalista della Rai, Santoro), in piena campagna elettorale?

O vogliamo dare anche per questa occasione una identità mafiosa?

Certo sempre di atti mafiosi si tratta, visto la violenza e la vigliaccheria dei mittenti. Ma vuoi vedere che la mafia è a destra?

Salvatore Fassari

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