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I FURBETTI DEL PALAZZETTO HANNO PAURA ( ancora sul Fondo Pensioni Bnl)
Publie le martedì 12 giugno 2007 par Open-Publishing5 commenti
I FURBETTI DEL PALAZZETTO HANNO PAURA
( e non fanno niente per nasconderlo …)

E infine, nella mattinata di oggi 12 Giugno, a votazioni per il Bilancio già iniziate, a tutti i lavoratori Bnl è arrivata una letterina del Fondo Pensioni.
Letterina stringata, tirata a forza dopo le ripetute richieste del sindacato Falcri, e soprattutto piena di cazzate …..
Prima si racconta, con tre mesi di ritardo, della presunta denuncia fatta “immediatamente”
( cioè quaranta giorni dopo i fatti !) allo Slai-Cobas per le inserzioni a pagamento fatte da questo sindacato autorganizzato in febbraio su due quotidiani nazionali.
Poi si parla di una non meglio specificata “ulteriore e-mail” ( quale ? soltanto noi abbiamo prodotto in questi mesi tre documenti, con questo quattro, sulla vicenda) contenente “insinuazioni sulla solidità patrimoniale del Fondo”.
Nessun accenno al copioso documento a firma Infoxoa del 30 Marzo in cui vengono dettagliatamente denunciate una decina di precise presunte “malefatte” avvenute al Fondo in ordine alla gestione degli immobili ( lavori fatturati e mai fatti o fatturati per cifre enormi e fatti molto in economia), del resto questo documento non risultava nemmeno allegato alle presunte denunce di cui si è data notizia ( anche questa, assai tardivamente, solo qualche settimana fa) ai sindacati interni.
Poi si passa ad una operazione “polverone” con chiari intenti di “depistaggio” attribuendo alla stessa non meglio specificata “e-mail” una protesta, quella per la incredibile lentezza nelle anticipazioni richieste dai colleghi, che invece ci risulta essere stata fatta, in forma ufficialissima, dal già citato sindacato Falcri, al quale dobbiamo riconoscere il merito di essere almeno meno asservito e subalterno alla Bnl degli altri, confederali, presunti autonomi fino ai fascistoidi della Ugl, estranei questi ultimi alla gestione del Fondo ma tuttaltro che estranei alle “combine” con i vertici aziendali.
Sul problema delle richieste di anticipazione da parte dei colleghi poi nella letterina c’è una “chicca” di una comicità insuperabile ; secondo il Fondo le circa 1637 domande di anticipazione sul 30% del capitale sarebbero una dimostrazione di “gradimento” degli stessi colleghi rispetto alla gestione del Fondo.
E NON INVECE, OLTRE CHE UN CHIARO SEGNO DI UNA CRISI ECONOMICA GENERALE PESANTISSIMA, IL CHIARO TENTATIVO DA PARTE DEGLI STESSI LAVORATORI DI METTERE IN SALVO ALMENO IL 30% DEI PROPRI RISPARMI !!!
Altre cazzate a go-go poi sul fatto che “i contributi trattenuti mensilmente ai colleghi e la quota della Banca verrebbero regolarmente versati mese per mese negli zainetti”. Questo avviene infatti soltanto dal mese di Aprile e soltanto grazie alle proteste nostre, dei lavoratori e della solita Falcri. Qualunque collega abbia avuto a che fare in questi mesi con le richieste di anticipazione sa bene che l’ufficio competente del Fondo dichiarava tranquillamente che fino ad Aprile i contributi del 2006 non figuravano negli zainetti …..
E infine la conclusione in perfetto stile berlusconiano ( eppure pressoché tutti i consiglieri del Fondo si definiscono a vario titolo “di sinistra”).
E così come nella famosa promessa televisiva del Cavaliere sull’abolizione dell’ ICI, i “furbetti” tirano fuori all’ultimo minuto l’asso nella manica : ci dicono che l’11 Maggio avrebbero deliberato, udite udite, di redistribuire negli zainetti dei lavoratori/soci la somma di circa 10 milioni di euro (!!!) che avevano a suo tempo “prudentemente accantonato per le esigenze della trasformazione” (!!!).
A chi avevano chiesto l’autorizzazione per questo accantonamento ? E comunque, a chi l’avevano mai comunicato ?
In ogni caso, vorrà dire che, con la campagna di chiarezza che abbiamo fatto in questi mesi, SIAMO ANCHE RIUSCITI A “SALVARE” QUEI 10 MILIONI DI EURO ED A FARLI FINALMENTE DESTINARE, COME AVREBBE DOVUTO ESSERE FIN DAL PRINCIPIO, AI CONTI INDIVIDUALI DEI LAVORATORI/SOCI !!!!
E non ci sembra cosa da poco …..
Per il resto, invitiamo i lavoratori che ancora non avessero fatto la scelta sulla destinazione del Tfr a farla di corsa, evitando così la trappola del silenzio/assenso ed evitando soprattutto di dare altri soldi a questo incredibile merdaio ! Le dichiarazioni recenti del Prof. Scimia, presidente Covip ed ex presidente del Fondo Pensioni Bnl, dimostrano chiaramente che la campagna mediatica di banche, assicurazioni e sindacati compiacenti per convincere i lavoratori a dare il proprio Tfr ai Fondi sta fallendo miseramente in tutta Italia.
Poco ci interessa, invece, una conta elettoralistica sulla votazione per il Bilancio.
Anche se certo non saremo noi a dare una approvazione di una cosa niente affatto chiara e trasparente, come dimostra quanto sopra raccontato …. né tantomeno saremo noi a legittimare una farsa elettorale di questa natura !
Roma 12/6/2007
COMITATO BNL CONTRO LO SCIPPO DEL T.F.R.
Messaggi
1. I FURBETTI DEL PALAZZETTO HANNO PAURA ( ancora sul Fondo Pensioni Bnl), 14 giugno 2007, 16:26
I lavoratori non mollano il tfr
Il Prc chiede un fondo Inps
Fallimento in vista per la «previdenza integrativa».
La proposta di Rifondazione prevede la possibilità di lasciare il fondo e l’abbandono del silenzio-assenso
Fr. Pi.
Un fallimento annunciato. Nonostante il meccanismo del «silenzio-assenso», che rischia di espropriare un grosso numero di lavoratori della possibilità di decidere sulla destinazione del proprio tfr. L’anticipo del varo della «previdenza integrativa» non ha affatto convinto i lavoratori dipendenti. Dai dati ufficiali emerge che quasi il 60% è determinato a lasciare il tfr in azienda (ovvero a mantenerlo come «liquidazione», nella forma attuale), mentre il 17,9 non sa cosa fare e solo il 15,12 aderisce ai «fondi negoziali». Nonostante i massicci investimenti pubblicitari delle banche, infine, solo in 18.000 hanno «abboccato» ai rischiosi «fondi aperti», quelli dei gestori finanziari di mercato.
La normativa, evidentemente rifiutata dalla maggioranza, presenta però anche alcuni problemi molto seri. Molti lavoratori (il 20%) appartengono a categorie che non hanno neppure il fondo negoziale. E i più giovani tra questi rischiano seriemente di vedersi corrispondere - in un lontano futuro - una pensione pari al 40-45% dell’ultimo stipendio. Anche l’impossibilità di recedere dal fondo, una volta aderito, è vista molto male. Per non parlare, infine, del «silenzio-assenso», che presenta perfino dubbi di costituzionalità.
Rifondazione ha pensato bene perciò di presentare una proposta di legge - segno dell’evidente contrarietà dei maggiorenti della maggioranza di governo - per correggere le distorsioni più evidenti e permettere, ai più giovani, di avere una pensione integrativa garantita dal «pubblico». Il meccanismo escogitato prende le mosse dall’esistenza presso l’Inps di un fondo destinato fin qui a coloro che non possono accedere a un fondo di categoria. Nel disegno - presentato ieri da Maurizio Zipponi e dal capogruppo alla Camera, Gennaro Migliore - si prevede che l’Inps diventi un «soggetto attivo» nella gestione dei fondi alla pari con quelli negoziali (o «chiusi»), e che a questo fondo possano aderire tutti i dipendenti, a prescindere dalla categoria di appartenenza.
Perché questo meccanismo possa essere messo in moto si prevede una proroga di sei mesi della scadenza fin qui prevista (il 30 giugno). Che consentirebbe anche di realizzare il terzo obiettivo della proposta di legge: dar modo ai singoli lavoratori di esprimere esplicitamente la propria scelta («nella mia cultura un silenzio significa solo silenzio», sottolinea la sottosegretaria al Lavoro Rosa Rinaldi), impegnando i datori di lavoro a consegnare ai dipendenti una lettera-quesito con impegno alla risposta.
Questo fondo Inps garantisce tra l’altro costi di gestione (intorno al 2%) assai inferiori sia a quelli dei «fondi negoziali» (il 6-7%) che, a maggior ragione, a quelli «di mercato». Tanto più che, si è verificato proprio ieri, il bilancio Inps presenta una saldo attivo per i primi mesi dell’anno assai superiore alle previsioni: 3,1 miliardi di euro, invece degli appena 100 milioni attesi. Previsioni errate perché erano stati sovrastimati i pensionamenti per l’anno in corso, sono «emersi» improvvisamente 100.000 edili (merito delle ispezioni nei cantieri), sono stati regolarizzati centinaia di migliaia di immigrati. In generale c’è stato un miglior contrasto dell’evasione contributiva. E viene il sospetto che, se lo si facesse ancora meglio, non verrebbe in testa a nessuno di «rivedere i coefficienti» per «ridurre la spesa».
13.6.07 Capitale e Lavoro "Il Manifesto"
2. I FURBETTI DEL PALAZZETTO HANNO PAURA ( ancora sul Fondo Pensioni Bnl), 16 giugno 2007, 12:34
i furbetti avevano ragione ad avere paura ...
da lunedì 11 a venerdì 15 si votava telematicamente in Bnl per l’approvazione del bilancio 2006 del Fondo Pensione.
i lavoratori hanno bocciato il bilancio con una astensione dal voto di poco inferiore al 70%.
i nodi vengono al pettine ......
k.
3. I FURBETTI DEL PALAZZETTO HANNO PAURA ( ancora sul Fondo Pensioni Bnl), 16 giugno 2007, 22:51
Gutta cavat lapidem.
Luigi Misuraca (*)
Una voce ci racconta che il Bilancio del Fondo Pensioni per il Personale BNL non ha trovato approvazione durante la consultazione tenutasi dall’11 al 15 c.m.; solo il 32% degli aventi diritto al voto si é presentato all’appello!
L’astensione (opposizione) proposta da una delle Sigle sindacali aziendali (Falcri BNL) ha prevalso e, questa volta, Davide ha lanciato - con precisione - il suo sasso contro Golia, colpendolo a morte.
La notizia, maturata nel mentre scade il termine per l’adesione alle forme pensionistiche integrative delle quali abbiamo detto tanto, tutto fino alla nausea, non é trascurabile, anzi. Trattasi di un Fondo che, ante trasformazione, gestiva un Patrimonio di oltre 2.600 miliardi di lire; cifra superiore al Capitale Sociale dell’Istituto bancario che ora parla Francese.
Ci siamo trovati oppositori della gestione di allora del Fondo, guidata dall’attuale Presidente della CO.VI.P., sotto l’impulso della Banca. Quest’ultima in uno con i Sindacati unitari che avevano indirizzato i dipendenti verso un SI’ alla trasformazione che non ha garantito i diritti maturati dai Soci poiché gli “zainetti” non rispondevano alla Riserva Matematica spettante ai singoli sulla base del versato.
Le analisi di Bilancio ed i documenti di critica stilati dai Dirigenti sindacali della citata Struttura sindacale, allora rapportate ai Soci, avevano fatto breccia; ma il varco era stretto per farvi passare tutto il malessere per una gestione sulla quale ultimamente si sono accesi tanti riflettori per una trasparenza necessaria nell’interesse dei Soci.
La goccia è lenta nel suo cadere sulla pietra ma prevale su di questa ed ecco che il Bilancio, quale proposto ai Soci per la eventuale approvazione, non ha suscitato i consensi sperati e, fino all’ultimo - viene così riferito - sollecitati con ogni mezzo.
Onore e merito a coloro che hanno continuato a credere nella battaglia allora intrapresa ed hanno operato a tal fine, obbedendo fino in “fondo” al mandato che li vede quali Rappresentanti degli interessi dei Lavoratori. Noi - oramai fuori dai “giochi ufficiali” -, ci eravamo seduti sulla sponda del torrente, in attesa del passaggio dell’avversario; ora ci possiamo distogliere da tale occupazione in attesa vengano sciolti tutti i nodi che sono venuti al pettine in ciò collaborando - per come possibile - con le nostre forze con i NO alla ricerca della completa Verità.
(*) ex - Funzionario BNL
ex - Dirigente Sindacale Falcri BNL
4. I FURBETTI DEL PALAZZETTO HANNO PAURA ( ancora sul Fondo Pensioni Bnl), 18 giugno 2007, 14:19
purtroppo le cose non stanno propriamente così ....
L’ultima modifica statutaria purtroppo prevedeva un quorum non più del 50% +1 dei votanti ma più semplicemente del 33% degli stessi.
percentuale raggiunta per il rotto della cuffia col voto postale dei pensionati.
il discorso politico rimane tutto ..... gli amministratori del Fondo e la Bnl non possono certo cantare vittoria col consenso di soltanto un terzo dei lavoratori/soci.
ma formalmente il bilancio 2006 è approvato.
K.
1. I FURBETTI DEL PALAZZETTO HANNO PAURA ( ancora sul Fondo Pensioni Bnl), 21 giugno 2007, 14:26
La goccia riprende il suo cammino.
Vorrà dire che, dopo esserci sgranchite le gambe, torneremo a sedere sulla sponda del torrente e ciò anche in attesa di vedere la destinazione del Fondo accantonato per la trasformazione - come riportato nell’importo di 10 milioni - dei quali dovrà beneficiare, pro-quota, tutta la base dei Soci alla data della Modifica Statutaria.
Sempre che la notizia venga confermata nella sua esattezza e consistenza in Euro.
Luigi Misuraca