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I Fazisti

Publie le martedì 18 ottobre 2005 par Open-Publishing

Concentrato di Report-16 ottobre 2005, Rai 3

Milena Gabanelli (MG) e Paolo Morandi (PM

MG: Sappiamo che l’Italia fa gola, perche’ e’ un paese dove le banche fanno cartello sui prezzi. E cosi’ nel mese di aprile gli olandesi di Abnamro si interessano ad Antonveneta e gli spagnoli del Bilbao a Bnl. Le autorizzazioni devono arrivare dalla Bankitalia, ma Fazio non ha mai amato l’arrivo di stranieri. Nel frattempo qualcuno sta rastrellando azioni Bnl e Antonveneta. Sono 3 affaristi entrati da poco nel mercato immobiliare. Arrivati pero’ nel momento giusto, quando lo Stato dismette il suo patrimonio e quando i crack finanziari mandano i prezzi del mattone alle stelle. Fra questi c’e’ Stefano Ricucci che oltre alle azioni delle banche tenta anche di scalare il Corriere della Sera. Di soldi ce ne vogliono molti, e lui dice di averli...

Paolo Mondani (PM): Tutto parte con un articolo de Il sole 24 ore di venerdì 15 aprile 2005. Lo firma il direttore Ferruccio de Bortoli, titolo: “Il mercato e il teatro delle ombre”. Alcuni immobiliaristi, dai Ricucci ai Coppola agli Statuto, che potremmo definire... nouveaux entrepreneurs, mostrano in pubblico piu’ se stessi che i loro bilanci. In maggioranza non sono quotati. Da dove arrivano tutti quei soldi?
Ricucci e’ indagato a Milano per la scalata Antonveneta, a Roma per aggiotaggio nella scalata RCS e per evasione fiscale e’ sotto osservazione la sua Magiste International.
Lui dice di avere 25 anni di esperienza, ma in realta’ e’ diventato qualcuno da poco, pochissimo tempo. Partendo da Zagarolo.

(Intervsita agli abitanti di Zagarolo che dicono che Ricucci e’ un odontotecnico che ha fatto delle costruzioni ed e’ stato dirigente della squadra di Zagarolo. Non e’ di famiglia ricca, il padre era autista dell’Atac, la madre casalinga. I soldi non li ha fatti a Zagarolo. A un certo punto si e’ dato all’alta finanza col consenso dei partiti.

DARIO DI VICO - Vice direttore Corriere della Sera: ...mi ha sorpreso... il consenso che Ricucci ha avuto presso settori delle elite anche tradizionali, e che ha goduto anche presso settori della sinistra.... e’ avanzata pericolosamente l’idea che di fronte al declino dello storico capitalismo italiano dell’industria italiana, simboleggiata dalle contraddittorie vicende della Fiat, fosse possibile una trasfusione di sangue ad opera di Ricucci, degli Statuto e dei Fiorani.

PM: Nel ‘95 Ricucci dichiara meno di 5 milioni di lire di reddito. Eppure, da Zagarolo va a Mantova dove la banca Agricola si espone con lui per 8,5 miliardi di lire. Senza ottenere garanzie. Mistero. Si sa solo che i prestiti vengono per i buoni uffici di uomini vicini a Gnutti, quello della scalata Telecom del ‘98. Nel ‘98 appunto, la banca Nazionale dell’Agricoltura finanzia Ricucci per 15 miliardi di lire... con un mandato esplicito: comprare azioni Olivetti e Tecnost (quando valgono poco) per rivenderle realizzando un grande guadagno, in gergo plusvalenza. Come sapeva Ricucci che quelle azioni sarebbero lievitate? Forse e’ la banca a usarlo come prestanome per un’operazione speculativa? Speculatori sostenuti dalle banche, un’anomalia, cosa l’ha resa possibile?

BRUNO TABACCI - Commissione parlamentare Attività Produttive: La profonda trasformazione che e’ intervenuta nel sistema bancario, ha fatto scattare delle autoreferenzialita’ nei nuovi banchieri. Di questo hanno approfittato alcuni giovani molto intraprendenti, che hanno abbinato un’abilita’ nel cavalcare una forte crescita dell’immobiliare ad uno spregiudicato rapporto con taluni banchieri e quindi si son fatti usare e li hanno al contempo usati.

FERRUCCIO DE BORTOLI - Direttore Sole 24 Ore: Mi colpisce moltissimo che questi nuovi immobiliaristi abbiano un grado di trasparenza molto relativo, che non si conoscano bene i loro bilanci, scambiandosi gli immobili come le figurine un paese non cresce, probabilmente si gonfiano alcuni portafogli personali, ma probabilmente il paese non puo’ poggiare su una classe dirigente fatta solo da questi personaggi.

GIOVANNI BRAGANTINI - Economista Cda Unicredit Immobiliare: A volte sono patrimoni che hanno semplicemente eluso il fisco, in altri casi evaso il fisco e in altri casi magari ci possono essere compromissioni con ambienti che fanno i soldi in maniera non lecita. Ha esercitato un grande effetto il famoso scudo fiscale, provvedimento sciagurato che ben pochi all’epoca ebbero il coraggio di contestare...esso ha consentito a persone che avevano esportato all’estero dei soldi per lo piu’ frutto di evasione fiscale, di affrancarli fiscalmente pagando somme ridicole.

PM: Pagando solo il 2,5 per cento di tasse. Cosi’ sono arrivati in Italia milioni di euro senza nome. Nel frattempo, Ricucci vola: nel 2002 entra in Capitalia con il 3,6 per cento, ne esce un anno dopo vendendo le azioni tre giorni prima che crollino per l’avviso di garanzia al presidente Geronzi sul caso Cirio, guadagnando così una plusvalenza di 48 milioni di euro. A questo punto Ricucci ha bisogno del titolo di dottore e prende la laurea alla Clayton di San Marino, costo 7640 euro, esami via internet. Poi:

 Milano, Via Silvio Pellico 4. Ricucci compra il palazzo per 36 milioni di euro con un leasing finanziato dalla popolare di Lodi. E lo iscrive a bilancio per un valore di 60 milioni.

 Roma. Via Ferdinando di Savoia 1 e Via Lima 51-53. Ricucci li compra dalla Bipielle investimenti di Fiorani per 68 milioni con altri 7 immobili. Ma solo questi due li iscrive a bilancio per un valore di 100 milioni.

 Milano. Via Borromei 5. Meliorbanca proprietaria del palazzo vende a Ricucci, suo azionista, per 84 milioni. Ricucci paga in parte con un prestito della stessa Meliorbanca, in parte con un leasing che gli costa meno dell’affitto che incassa.
L’immobiliarista ringrazia Meliorbanca e iscrive il palazzo a bilancio per 120 milioni.

 Milano, piazza durante 11. Valore 118 milioni. Ricucci ha comprato l’immobile dal costruttore Mauro Ardesi, indagato insieme agli amministratori della Bipop, Banca Bresciana, per una gigantesca truffa con al centro proprio l’immobile di piazza Durante.

Come fanno gli immobiliaristi ad avere infinite linee di credito presso certe banche mentre un normale lavoratore, un normale italiano deve sputare sangue per avere un mutuo?

GIOVANNI BRAGANTINI - Economista Cda Unicredit Immobiliare: ...Che sia giusto, no, ha ragione lei. Che succeda normalmente, si’, e’ vero. Il fatto e’ che comunque queste grandi operazioni comportano spesso grosse commissioni per le banche. Sulle grosse commissioni che la banca percepisce, spesso, non sempre, ma spesso, ci sono fortissime interessenze, bonus, stock-option per la persona che decide quell’operazione. A questo punto l’incentivo... e’ abbastanza forte se sono abbastanza spregiudicati.

Parla ARTURO OSIO vicino alla proprieta’ Cacciarella, a punta Cala Grande che sta tra Previti e Ricucci: “Ricucci arrivo’ nel ‘99-2000. E ci fu questo acquisto abbastanza misterioso, almeno ufficialmente La Starza, parlamentare di AN, di Frosinone, si compro’ questa villa nel 2000, pagandola dai 6 agli 8 miliardi. Fu sicuramente un ottimo affare...ci andavano Fini, Matteoli. ..A un certo punto, La Starza vende a Ricucci per 35 milioni di euro! Una cifra assolutamente fuori dalla realta’...per cui qualcuno pensa che ci siano degli strani giri di fondi. ..Questa proprietà vale 10 milioni di euro...

PM: Non vale 35 milioni perche’ sono tutti terreni vincolati. Tuttavia Ricucci compra per quella cifra ma iscrive a bilancio la villa per 70 milioni. La compra dalla Portfolio Finànz Anstaldt, una societa’ del Liechtenstein. Il procuratore italiano e’ socio d’affari del senatore di AN La Starza, mentre il rappresentante a Vaduz e’ Engelbert Schreiber jr, il cui studio e’ famoso per essere al centro di inchieste internazionali su terrorismo e riciclaggio di capitali mafiosi.

Alla Cacciarella Ricucci sposa Anna Falchi e il 26 luglio, Santa Anna protettrice della maremma, gli sposi novelli danno una festa a Porto Santo Stefano. Anche se, il giorno prima, la magistratura aveva sequestrato a Ricucci 40 milioni di euro di azioni Antonveneta. Giorni duri per Ricucci. A giugno salta il suo piu’ importante affare: le case dell’Enasarco che l’ente intende dare in gestione a privati perche’ non sa più come pagare le pensioni degli agenti di commercio. Una gara per 14 mila appartamenti, valore 3,25 miliardi di euro.

FULVIO DE GREGORIO - Segretario Federagenti : A questa gara in effetti hanno partecipato i gruppi piu’ importanti da Pirelli a Morley Fund, la Iix Italia, alla Romeo Gestioni, la Generali e Gabetti, e doveva partecipare ...anche Ricucci con la Deutch BanK....in realta’ alla gara non ha partecipato Ricucci. Per quanto riguarda invece le altre partecipanti, si e’ creata una situazione strana...alcune offerte non sono state presentate e di quelle presentate due sono pervenute... in ritardo: un minuto per quanto riguarda la Pirelli, nove minuti per quanto riguarda la Morley Fund.

INQUILINO ENASARCO:... il fatto che all’interno dell’Enasarco il ruolo egemonico lo abbia la Confcommercio e sapere che un Ricucci ha un ruolo molto importante e dei rapporti molto importanti con Sergio Bille’, che e’ il presidente di Confcommercio...

PM: La gara e’ stata annullata perche’ l’offerta di Pirelli e’ arrivata con un minuto di ritardo e quella della Morley Found per 9 minuti. Qualcuno voleva favorire il ritorno di Ricucci che all’ultimo momento si era dovuto ritirare? Comunque la gara si rifara’ e un fatto e’ certo: la Confcommercio di Bille’ che guida Enasarco, nel 2004 ha fondato un’associazione di immobiliaristi: la Confimmobiliare. Presidente onorario Francesco Gaetano Caltagirone (il suocero di Casini), presidente Ricucci.

PM:Chi puo’, seriamente pensare di scalare banche, comprare giornali, chi ha tanto liquido da poterlo fare?

BANCHIERE ANONIMO: Le persone che hanno piu’ liquidi in Italia non sono molte. Il grosso della liquidita’ ce l’ha Berlusconi con Fininvest, De Benedetti e Caltagirone. Calcolando pero’ sempre che siamo in un paese come l’Italia, per cui c’e’ sempre un quarto commensale a tavola (la mafia), quella ha probabilmente piu’ liquidità di tutti e tre messi insieme...Secondo me la mente della varie operazioni e’ Caltagirone. Non a caso Ricucci ... e’ stato l’uomo da mandare allo sbaraglio su cui sono cadute le polemiche mentre lui sta in seconda battuta e nessuno lo attacca. Certamente Caltagirone ha una grande capacita’: e’ riuscito ad evitare di essere un personaggio pubblico, ha mantenuto un grande riserbo sulle sue attivita’ ed e’ arrivato pero’ a costruire una rete di interesse di cui lui sta sempre al centro ma senza quasi mai apparire troppo.

PM: Ma Caltagirone sente subito puzza di bruciato e lascia solo Ricucci che si mette nelle mani di Livolsi. Crespi, gia’ sondaggista di Berlusconi, e’ agli arresti domiciliari per la bancarotta della sua societa’, l’Hdc Datamedia. Livolsi e’ stato suo collaboratore perche’ uomo di fiducia della Fininvest. Gli chiedo: Ricucci e Livolsi avrebbero mai potuto tentare la scalata Rcs senza aver avuto l’assenso di Berlusconi?

CRESPI: Improbabile. Soprattutto se l’operazione la fa Livolsi. Quando Livolsi si muove sul mercato, mobilita l’idea di Berlusconi. Io lo chiamai anche per questo.

FERRUCCIO DE BORTOLI - Direttore Sole 24 ore: Ritengo difficile che una scalata di questa portata possa avere a totale insaputa del mondo politico.

MG: Chi e’ Ubaldo Livolsi? È un imprenditore che si occupa attraverso la sua Merchant Bank, di intermediazioni fra un cliente che deve fare una grande operazione finanziaria e una banca estera. Si e’ occupato del rientro di capitali dai paradisi fiscali. E’ l’uomo di fiducia di Berlusconi, che opera con la Deutch Bank di Londra e a Ricucci la Deutsche Bank di Londra ha aperto una linea di credito per un miliardo di euro. Livolsi ha detto di essere in affari con Ricucci....Per mesi stampa e analisti finanziari sono tutti concentrati sulla questione che riguarda la scalata al Corriere, che ad un certo punto pero’ prende un’altra piega.

A maggio Ricucci compra il 2% delle azioni RCS, a fine agosto e’ al 20,9. I soldi glieli presta la Deutsche Bank di Londra: 1 miliardo di euro, e a garanzia Ricucci mette le stesse azioni RCS che ad agosto volano raggiungendo i 6,77 euro l’una, ma a settembre scendono paurosamente. Ricucci prova a chiedere aiuto al banchiere d’affari Agag il genero di Aznar, all’editore francese Lagardére e a Rupert Murdoch. Ma rimane isolato: questa scalata non sembra una vera scalata e allora cos’e’?

GIULIO SAPELLI - Economista : Generalmente chi tenta una scalata in Borsa cosa fa? Rastrella azioni e non dice niente a nessuno, qui invece siamo davanti ad una scalata annunciata, cioe’ qualcosa di assolutamente originale nel capitalismo mondiale, che dimostra che l’Italia non e’ un paese normale. È incredibile che lo scalatore si annunci come tale, e allora li’ cominciamo a venire dei dubbi: chissa’ se questo scalatore vuole condizionare l’attuale proprieta’, vuol far passare dei messaggi, vuol dire “guardate che se non vi comportate tra virgolette bene vi possiamo scalare”, ecco, e’ questa la cosa paradossale, veramente inquietante di questa vicenda. È che qui si scala a suon di trombe, mentre in tutto il mondo si scala nei salotti, adesso non so se sono buoni o non buoni, ma nei salotti dove si sta zitti.

DARIO DI VICO - Vice direttore Corriere della Sera : Non e’ l’assalto di un editore italiano o straniero al principale giornale italiano, ma e’ l’assalto di una galassia, di una rete di personaggi che sicuramente con l’editoria non hanno niente a che fare e che tentano di assaltare il Corriere della Sera come episodio complementare del loro attacco al sistema bancario e ad alcune raccaforti del capitalismo italiano.

PM:Il granducato del Lussemburgo e’ lungo 82 chilometri e largo 57....Banche e societa’ italiane hanno sede qua, per motivi fiscali si dice, e perche’ e’ piu’ facile emettere bond, tanto siamo tutti europei. E per motivi fiscali hanno qui le loro societa’ gli immobiliaristi Ricucci, Coppola e Statuto. Alla camera di commercio ottengo le carte dei loro bilanci. La Stefano Ricucci Trust, ha sede nell’isola di Guersney, ma i conti sono tutti qui e fanno capo alla Magiste International. Domiciliata presso la fiduciaria Finsev controllata a sua volta dalla fiduciaria Mazars.

PHILIPPE SLENDZAK - Esperto contabile Mazars dice che il dossier Magista puzza.

PM: Queste sono le tre paginette dei conti che la Magiste rende pubbliche in italia, ha un giro di affari di 2,5 miliardi di euro. Se guardiamo invece il bilancio lussemburghese del 2004 scopriamo che tutte le azioni di Ricucci nella Hopa di Gnutti, in Bnl e Bipielle investimenti sono depositate a garanzia dei prestiti bancari. La Magiste international nasce il 10 agosto del 2001 dalla societa’ lussemburghese red investment nella quale confluiscono azioni della compagnia italiana investimenti srl. La red Investment nasce dalla Realest Finance sa e dalla Alpine Strategic Marketing. ...la Realest Finance nasce dalla Allwood Investment e dalla Vallon Associates, entrambe con sede a Panama e li’ ne perdiamo le tracce. Mentre la Alpine Strategic ha sede a Washington... presso la societa’ fiduciaria Federal Research... 3 anni fa fu trovata in questo stesso ufficio la societa’ Rodeos che portava illecitamente armi dalla Bulgaria all’Iraq... un nuovo documento ci spiega che dietro la Alpine ci sono due società delle Bahamas. Le origini della Magiste sono lontane, ma Ricucci ha un professionista molto vicino, il signor Fransoni.

Su questi passaggi vorticosi di immobili ha indagato nel ‘97 la procura di Messina. Guglielmo Fransoni e altri furono accusati di reati quali le false fatturazioni, la frode fiscale, il falso in bilancio, l’intestazione fittizia di beni, tutti finalizzati all’indebita creazione, appropriazione e occultamento di disponibilità finanziarie. L’indagine e’ poi finita a Roma e oggi Gugliemo Fransoni, il braccio destro di Ricucci, e’ sotto processo per associazione a delinquere.

MG: Il 6 agosto Ricucci in una intervista dichiara: in America qualcuno si e’ mai chiesto chi c’e’ dietro a Bill Gates? Perche’ in Italia tutti si chiedono chi c’e’ dietro a Ricucci? Il paragone e’ ambizioso, ma la risposta potrebbe essere che dietro a Bill Gates ci sono 60.000 posti di lavoro, dietro a Ricucci c’e’ un giro di soldi da mal di testa, poi c’e’ lui, il suo braccio destro, e qualche portavoce. E sappiamo che conosce bene l’altro immobiliarista, Danilo Coppola.

Coppola ha 37 anni, 10 anni fa eredita dal padre, costruttore, un paio di miliardi di lire. Per qualche anno costruisce palazzine alla periferia di Roma e oggi e’ l’ottavo uomo piu’ ricco d’Italia.

MP: Da Zagarolo, patria di Ricucci, basta fare qualche chilometro sulla via Casilina e alle porte di Roma si incontra la borgata Finocchio, luogo d’origine di Coppola, giovane e rampante immobiliarista.(Si intervistano gli abitanti della zona) Il nuovo piano regolatore di Roma prevede a Finocchio altre aree edificabili, piani di zona, case ovunque. I costruttori sono felici, gli abitanti meno, visto che da sei anni è bloccato l’unico trenino che li portava in citta’ e la nuova metro sara’ pronta forse nel 2008. ...L’immobiliarista fa il salto solo un anno fa. Quando compra dal costruttore Zunino l’immobiliare Ipi quotata in borsa pagandola 185 milioni di euro. Inizia lì il valzer di palazzi e aree. Zunino compra l’area di porta Vittoria a Milano per 40 milioni e la passa a Coppola per 118 e ora ci costruira’ 2400 appartamenti. L’Enel vende a Zunino 9 palazzi per 170 milioni tra cui quello romano affittato all’autorita’ Antitrust. Passa solo qualche mese e Zunino vende a Coppola per 253. Questi rialzi pazzeschi servono agli immobiliaristi per ottenere mutui piu’ alti dalle banche che chiedono l’immobile a garanzia. Il palazzo della Finpaco di Danilo Coppola venne comprato nel 2002 per 5 milioni di euro oggi, lui dice, vale 20 milioni.

DANILO COPPOLA-Immobiliarista : Le mie imprese innanzitutto fanno lavorare circa 1.500 persone, questo non l’ha detto mai nessuno. Noi siamo attivi nel campo delle costruzioni da oltre vent’anni, abbiamo una ventina di cantieri in tutta Italia. Io ho un asset mobiliare - immobiliare per circa tre miliardi e mezzo di euro. Abbiamo comprato a 5 e abbiamo rivenduto a 30....nel momento in cui io ho acquisito questi palazzi nel ‘97- 98 a 5 miliardi, 6 miliardi, questi immobili erano in vendita sul mercato quindi nessuno credeva che questi immobili potessero rivalutarsi in così breve tempo e in maniera così vertiginosa.

PM: Coppola ha acquisto il 4,7 per cento di Mediobanca, l’1,4 di Antonveneta e ha fatto plusvalenze sul titolo bnl. In Lussemburgo ha la sua cassaforte, si chiama Tikal e ha sede in questo palazzo, al piano Italia della piu’ grande banca lussemburghese, la Dexia...Della Tikal c’è poco da dire. È la somma di due altre società, Valon e Lannage. La prima e’ formata da Nexis, Kouffur e Lannage. Nexis ha sede a Niue, in pieno oceano Pacifico, le altre a Tortola, isole Vergini. Lannage e’ formata da Kouffour e Alazee, anche queste con sede alle Isole Vergini britanniche.

MG:Coppola, come Ricucci e molte aziende italiane ha tante societa’ a Lussemburgo. Perche’ li’ e’ piu’ semplice fare alcune operazioni perche’ hanno i loro trust: cioè la cassaforte. E fin qui siamo nella legalita’. Se pero’ vuoi far perdere traccia ai tuoi soldi, perche’ vuoi evadere il fisco o non vuoi spiegare come li hai fatti, la piazza di Lussemburgo ti offre anche i professionisti della finanza, che attraverso le fiduciarie fanno emigrare il denaro in isolette lontane dove per un magistrato e’ piu’ complicato mettere il naso. Con soldi di provenienza non accertata Ricucci sta scalando il Corriere, con Coppola e Statuto rastrella azioni Bnl, Fiorani sta scalando Antonveneta. Sembrano operazioni distinte, che pero’ hanno un baricentro comune: il signor Gnutti e la sua societa’, Hopa. Loro non lo sanno ma tempo la guardia di finanza li sta intercettando.

Le famose intercettazioni telefoniche:

EMILIO GNUTTI : Gli ho detto che andremo avanti con Rcs e che ci deve dare una mano.

GIAMPIERO FIORANI:Digli di chiamare il number one.

EMILIO GNUTTI: A Berlusconi ho detto che se non ci da’ una mano la sinistra prende tutto.

GIAMPIERO FIORANI:La sinistra in questo momento ci ha appoggiati piu’ di quanto abbia fatto il Governatore.

MP:Era l’Intercettazione del 12 luglio, Fiorani telefona a Gnutti che e’ a cena con Berlusconi. Gnutti parla con il cavaliere della scalata a Rcs e ha in mente qualcos’altro. Telefonata del 23 luglio.

Conversazione telefonica tra Ricucci e Gnutti

RICUCCI : Ma tu l’hai letta stamattina l’intervista di quel deficiente di Tronchetti Provera su La Repubblica?

GNUTTI : No.

RICUCCI : E leggitela va! Che parla de me e de te. C’e’ tutta l’intervista del dottor Tronchetti Provera, che loro sono il salotto sano...Cia’ 45 miliardi di euro di debiti...il salotto sano lui cia’.

GNUTTI: Eh si’, ma viene, viene a miti consigli anche lui, eh.

RICUCCI:Ah si’? E quando pero’?

GNUTTI: Eh, l’anno prossimo.

MP: Gnuttti: l’uomo che ha scalato Telecom nel 1998 con Colaninno e l’ha poi venduta a Tronchetti Provera ma sta ancora con lui nella societa’ Olimpia che controlla Telecom. Quella scalata del ’98 l’ha fatta con i soldi delle banche.

BANCHIERE ANONIMO :Per la prima volta in Italia si e’ vista all’opera quello che sui mercati stranieri era conosciuto da tanto tempo, soprattutto in America, che si chiama il sistema dell’acquisition finance: la finanza per acquistare aziende. Come funziona? Un imprenditore, che puo’ anche non disporre tutto il capitale dell’azienda che vuole comprarsi, si rivolge a banche, normalmente grandi banche d’affari estere come nel caso Telecom e come adesso nel caso Corriere della Sera, che gli forniscono i capitali per provare a comprare una societa’. Presenta un progetto industriale, cioe’ un progetto in cui lui dice “io voglio comprarmi la Telecom, voi mi prestate i soldi, quando ho comprato la Telecom i soldi ve li restituisce la Telecom”: questo e’ lo schema dell’operazione. In cui ovviamente l’acquisizione, in questo caso una privatizzazione, non crea capitale nuovo per un’azienda importante come quella della telefonia italiana, ma anzi l’azienda importante verra’ indebitata per restituire i soldi di chi l’ha comprata. È un sistema per cui tra due soggetti - chi vende e chi compra - si scambiano i ruoli: alla fine paga chi e’ comprato, e questo e’ successo con tutte le privatizzazioni italiane. Chi ha guadagnato dalle privatizzazioni italiane sono le grandi banche d’affari straniere. Facevano da advisor al Ministero del Tesoro quando si trattava di vendere e da finanziatori agli imprenditori quando si trattava di comprare. Come dire, se si gioca dalle due parti del tavolo e’ difficile perdere.

MG: I tavoli su cui gioca Gnutti sono almeno tre: Antonveneta, Bnl, Rcs. La sua holding, l’Hopa e’ nei fatti l’anticamera degli affari e delle scalate. Nel consiglio di amministrazione ci sono Consorte dell’Unipol legato ai Ds, Fiorani, Ricucci e Livolsi, gia’ amministratore Fininvest e uomo di fiducia di Berlusconi. Tutti quanti insieme.
È la notte del 12 luglio, pochi minuti dopo la mezzanotte. Il governatore Fazio chiama Fiorani, il numero uno della Banca Popolare Italiana, già Popolare di Lodi.

Conversazione telefonica tra Fazio e Fiorani

FAZIO:Ti ho svegliato?

FIORANI:No, No.

FAZIO: Va beh va beh, allora...ho appena messo la firma eh.

FIORANI:Ah... Tonino, io sono commosso, con la pelle d’oca... io ti ringrazio, ti
ringrazio. Tonino io guarda ti darei un bacio in questo momento in fronte ma non posso farlo. So quanto hai sofferto, credimi, ho sofferto anche io.

NERIO NESI - Deputato SDI ex Presidente BNL:Che il direttore della Banca d’Italia telefoni a un banchiere, ...insomma una banca medio - piccola...E dice ho firmato e si sente rispondere Tonino, gia’ quel tu. È un’altra concezione che da’ un’idea non di un grande Paese....

ANGELO MARANESI - Segretario sindacato Fabi Banca d’Italia: In un’altra parte di un’altra intercettazione la moglie del Governatore tranquillizza Fiorani “Adesso basta, e’ tutto a posto stai tranquillo”. Fazio era il Governatore, era il controllore del sistema bancario e c’era di mezzo un’Opa da decidere, Fiorani e’ un controllato che gli dice “ti bacerei in fronte, sei straordinario, grazie della notizia”.

GIULIO SAPELLI - Economista: Prima il governatore parlava una sola volta all’anno e le sue parole erano sacre. Fazio parlava ogni settimana e parlava di tutto, di etica, di filosofia, tutti discorsi che gli scrivono altri naturalmente. Se avessero chiesto a uno “il Governatore Carri o il Governatore Baffi e’ sposato? - Boh, mah, chi lo sa!” non lo sapevamo, no? Invece per anni di questo Governatore abbiamo saputo tutto, come passa le domeniche, dove va, chi sono i suoi amici.

MP: Ma qual è il disegno di Fazio però?

BRUNO TABACCI - Commissione Attivita’ Produttive: Mah, e’ delirio di onnipotenza. L’essere ancora piu’ importante di un governo di un paese. Questi hanno in mano l’Italia perche’ poi le aziende private sono tutte indebitate per cui loro.. Basti pensare al convertendo Fiat. Quando la Fiat avra’ completato l’operazione di conversione delle azioni, le banche avranno il 30% della Fiat. Tronchetti Provera e’ in mano alle banche. Autostrade e’ in mano alla banche. Io non do giudizi morali. Devo solo dire che in questi anni quando ho fatto la battaglia sulle regole, in particolare sul ruolo del governatore centrale, io ho sempre sostenuto dovesse essere l’arbitro vero e non quello che partecipava a pieno titolo alla partita, fin dall’inizio mi sono trovato molto solo.

MP: Fazio consente a Fiorani di scalare Antonveneta il 12 luglio, nonostante la procura di Milano stia indagando da due mesi Fiorani, Gnutti e Ricucci per presunte irregolarita’ proprio in questa scalata, nonostante che la Consob, la commissione per le societa’ e la Borsa gia’ il 10 maggio abbia scoperto un patto occulto fra Popolare di Lodi, Gnutti, Coppola e i fratelli Lonati per l’acquisto di azioni Antonveneta, e nonostante che due alti dirigenti della Vigilanza della Banca d’Italia, Claudio Clemente e Giovanni Castaldi, incaricati da Fazio di dare un parere abbiano detto al governatore: No, la banca di Fiorani non da’ garanzie sufficienti, non bisogna consentirle di scalare Antonveneta. Fazio invece prova a indagare Clemente e Castaldi.

ANGELO MARANESI - Segretario sindacato Fabi Banca d’Italia: Non siamo alle prove di questa ispezione perche’ poi la banca stessa ha negato completamente di aver disposto l’ispezione. Certo e’ che sembrava fosse una ritorsione sul problema proprio nei confronti di chi aveva espresso parere contrario. Io dico che la Banca, e chi ha consigliato il governatore ha ben fatto, ha ritirato questa iniziativa per poter evitare di essere accusata di vendette trasversali.

MP:Mi vuole spiegare un po’ piu’ nel dettaglio quali sono stati gli errori di sorveglianza che avrebbe commesso Fazio e la Banca d’Italia nei confronti della Popolare di Lodi?

GIOVANNI BRAGANTINI - Economista Cda Unicredit Immobiliare: C’e’ un problema, diciamo, di possibili insider trading, se io le dico che sto per fare un’offerta pubblica su una societa’, quindi il prezzo salira’, io le sto passando un’informazione sensibile, e quindi passibile di rientrare nel campo della sorveglianza sugli abusi di mercato.
MP: Secondo il testo unico della finanza che e’ legge dello stato, l’insider trading e’ un reato e lo compie chi fa abuso di informazioni privilegiate in campo finanziario, ad esempio sfruttando in anticipo la conoscenza sull’andamento di un titolo.
E che cosa e’ l’Opa? È un’offerta pubblica di acquisto che e’ costretto a promuovere chiunque acquisti fino al 30 % di azioni di una societa’ quotata. La Consob ha denunciato Gnutti, Ricucci, Coppola, Fiorani per aver rastrellato segretamente, e in accordo, azioni Antonveneta. Si chiama concerto ed e’ contro la legge, perche’?

GIOVANNI BRAGANTINI - Economista CdA Unicredit Immobiliare: L’Opa e’ dovuta quando un soggetto singolo passi la soglia del 30%. È troppo facile eludere quest’obbligo se io compro il 29 e lei compra il 29: nessuno di noi due ha superato il 30 ma insieme abbiamo il 58. A questo punto questo e’ il ‘concerto’ ed e’ per questa ragione che il concerto e’ male.

MP: Fazio non si dimette. Eppure ha un esempio su cui riflettere in Germania. Il 16 aprile del 2004 il presidente della Bundesbank Ernst Welteke, il corrispondente del nostro governatore, e’ costretto a dimettersi perche’ una banca controllata dalla Bundesbank, la Dresdner bank lo ospita con la famiglia 4 giorni nel più esclusivo hotel di Berlino, l’Adlon. Costo del soggiorno 8 mila euro. Welteke ha poi restituito i soldi ma un capo della Bundesbank non puo’ mai apparire come un uomo influenzabile da una banca.

Ma torniamo indietro, a Fazio stanno a cuore da tempo le sorti di Fiorani e un giorno chiede un favore a Cesare Geronzi, presidente di Capitalia.

BANCHIERE ANONIMO: Geronzi si e’ in questo caso sfilato dal gioco, cioe’ dal gioco italiano sul sistema delle banche rompendo un sodalizio con Fazio che aveva accompagnato quasi tutta la sua carriera di banchiere. Fazio gli aveva fatto non pochi favori nella costruzione del gruppo Capitalia, nel mantenere il gruppo Capitalia autonomo, nel non farlo comprare da altre banche. Questa volta invece ha rotto, proprio in una riunione di dirigenti lui racconto’, senza far nomi, di una strana riunione avvenuta a casa sua nella villa di Marino in cui praticamente Fazio e Fiorani volevano convincerlo di fare un’operazione finanziariamente assurda, cioe’ una fusione fra Popolare di Lodi e Capitalia per rilevare Antonveneta. Ovviamente assurda perche’ la Popolare di Lodi e’ una banca popolare, Capitalia il quarto gruppo nazionale quotato in borsa, con ormai un numero di dipendenti notevolissimo per cui una fusione del genere aveva pochissimo senso da un punto di vista economico, avrebbe portato un crollo del titolo di Capitalia in borsa e quindi questa volta Geronzi ha evitato di invischiarsi nella questione.

MP: Ma perche’ Fazio, pur sapendo tutto questo, addirittura la possibilita’ che il titolo crollasse, ha tentato di convincere Geronzi a fare quell’operazione cosi’ rischiosa pur di avere Antonveneta?

BANCHIERE ANONIMO: Perche’ per Fazio il problema e’ davvero impedire agli stranieri che entrino in Italia. Sarebbe una perdita di potere, cioe’ alcuni poteri in Italia oggi non avrebbero più lo stesso potere perche’ a una banca straniera e’ difficile dire “finanzia Tizio piuttosto che Caio” soprattutto in alcuni affari tipo un’immobiliare appunto, dove e’ il finanziamento quello che mette in moto la leva della ricchezza, cioe’ la possibilita’ di fare affari.

MP:Il 17 maggio la procura di Milano indaga i concertisti attorno a Fiorani. I reati piu’ importanti sono l’insider trading e l’aggiotaggio che punisce chi manipola informazioni sul mercato finanziario.

COPPOLA - Immobiliarista: Guardi, io sorrido quando sento dire questa parola concerto perche’ io sono stato messo in un concerto con alcune persone che non ho mai conosciuto e mai sentito telefonicamente, quindi non capisco come possano farsi concerti con persone sconosciute.

MP: Cioè lei non ha mai conosciuto Fiorani prima?

COPPOLA: No io ho conosciuto Fiorani prima, qualche mese prima per alcuni finanziamenti e per altre vicende. Non ho mai conosciuto il dottor Gnutti.
MP:La procura dice che lei ha ricevuto finanziamenti da Fiorani per intervenire in Antonveneta.

COPPOLA: Io ho ricevuto finanziamenti da Fiorani per tutt’altri scopi, che poi parte di questi finanziamenti io li abbia utilizzati in maniera autonoma per comprare Antonveneta, questo e’ un fatto che non implica niente insomma.

MP: L’inchiesta nasce il 21 febbraio quando a Chiasso, al confine italo svizzero, un’auto con a bordo due collaboratori di Ricucci viene fermata dalla polizia di frontiera che trova documenti riguardanti una societa’ di nome Garlsson, nata nelle isole vergini e con sede a Lugano. Una societa’ senza padroni evidenti che compra milioni di euro di azioni Antonveneta ed Rcs. Poi si scopre che il padrone e’ Ricucci ma i soldi non sono i suoi: ce li mette la Popolare di Fiorani.

Il Giampiero (Fiorani), come lo chiamano qui, da giovane era il pupillo di notabili democristiani e sacerdoti. Basta vedere la stazione per capire che aria tira in citta’. La sua villa sta a due passi dal circolo ‘Noi’ dell’oratorio di San Bernardo dove il Giampiero va a messa.

(le persone intervistate si dichiarano a favore di Fiorani e fiere della banca di Lodi)

MP: Fiorani sa di godere dell’appoggio che conta e ricambia. Nel gennaio scorso in parlamento si discute della legge sulla tutela del risparmio e di un articolo che prevede il mandato a termine del governatore. La Lega di Bossi e’ favorevole ma poi salta fuori la Credieuronord, la banca padana che in tre anni si e’ mangiata tutto il capitale. Fiorani la salva e la ingloba nella Bpl con l’autorizzazione del governatore. In cambio pero’ la Lega deve pagare dazio.

TABACCI: Lui penso’ che con l’operazione sugli sportelli di Credito Euronord che e’ una banca sostanzialmente fallita per l’incapacita’ dei banchieri padani, era la banca della Lega, con cinque operazioni si sono mangiati il capitale. C’erano degli amministratori, anche di primo piano e Fiorani intervenne, facendosi carico anche delle perdite pregresse, e poi ando’ all’incasso di questa operazione contribuendo a spostare in parlamento il voto della Lega. Ecco questo io l’ho trovata una cosa che era esorbitante. Sul problema del mandato a termine del Governatore, la Lega che aveva votato a favore in commissione, ha cambiato parere in aula contribuendo in maniera decisiva ad affossare quel progetto, che poi viene recuperato solo adesso dal governo e lo fa a seguito dello specifico intervento di Fiorani sulla banca Credito Euronord come ebbi occasione di anticipare al ministro Maroni quando disse che la Lega avrebbe difeso Fazio e che in fondo la banca Popolare di Lodi acquisendo la Credito Euronord aveva fatto un affare perche’ in quei giorni il titolo era addirittura balzato in alto. Sarebbe un po’ da sorridere sentendo queste spiegazioni.

MG:Anche sulle dimissioni di Fazio la Lega ha cambiato parere. Da dottore in teologia mortale diventa “vittima dei poteri forti”. Il fatto e’ che il salvataggio della Credieuronord non e’ ancora terminato, e la procura di Milano ha aperto un fascicolo in cui si sospetta il riciclaggio. Perche’? La guardia di finanza scopre questi capannoni nell’oltrepo’ pavese, pieni di reperti bellici e non, inclusi dei mig. Appartengono ad Angiolino Borra ex proprietario di radio 101, e a suo tempo era stato proposto dalla Lega come consigliere Rai. Borra e’ fidanzato con il curatore fallimentare del tribunale di Milano, Carmen Gocini, che fa sparire dalle casse del tribunale 34 milioni di euro, in parte finiti sul conto di Borra proprio alla Credieuronord attraverso operazioni mascherate. E adesso la procura si chiede se questo arsenale sia stato acquistato con i soldi sottratti al tribunale e riciclati dalla banca in questione. La risposta potrebbe annullare la vendita di Credieuronrd, e questo non piace alla Lega, per il Giampiero invece i guai continuano.

MP:Fiorani e’ anche indagato nel crack della HDC Datamedia, l’ex ditta di sondaggi di fiducia di Berlusconi, che e’ oggi nelle mani di una societa’ legata ad Emilio Gnutti. Il vecchio proprietario, Luigi Crespi, agli arresti domiciliari, scarica le colpe.
LUIGI CRESPI - Ex presidente HDC Datamedia: Io e la banca Popolare di Lodi, attraverso una sua consociata, eravamo i padroni di HDC, Datamedia e tutto quello che ne consegue. A un certo punto questa banca si e’ defilata. Io ho denunciato Fiorani per estorsione, lui e altre otto persone, per estorsione contrattuale e truffa. Questo e’ un fatto, e’ avvenuto non oggi perche’ sarebbe pretestuoso e carognoso: e’ avvenuto il 10 marzo del 2003, del 2004 scusi. Io sono pronto a pagare ma non sono il capro espiatorio di nessuno e non intendo sottacere le responsabilita’ di nessuno.

MP:Tutti lo amano Giampiero (Fiorani), eppure qui lo sanno che in passato e’ stato indagato per il crack della Cirio e per il crack Parmalat. A fine agosto siamo stati alla direzione della banca in questo bel palazzo ristrutturato da Renzo Piano, quando tutte le azioni Antonveneta erano state sequestrate dai magistrati e Fiorani era stato sospeso dalle cariche sociali.

(i dipendenti della BPL ne parlano bene e si dichiarano tranquilli e parlano bene di Fiorani)

MP: Beati loro. Comunque, il 16 settembre Fiorani si dimette dalla Popolare di Lodi perche’ i magistrati svelano un fatto nuovo: l’ultimo aumento di capitale della banca e’ stato realizzato tramite false cessioni di proprieta’ della Popolare, poi contabilizzate come vere. Ma Fazio non si era accorto di quei trucchi? La procura di Roma che indaga su Bankitalia se lo chiede perche’ scopre i documenti di due ispezioni dove gli uomini di Fazio segnalavano la fragilita’ patrimoniale della Lodi. Quindi sapevano, e probabilmente sapevano anche che Fiorani voleva l’Antonveneta anche per aggiustare i suoi conti zoppicanti.

Andrew Sentance e’ uno dei testimoni dei magistrati di Milano. È un giovane analista finanziario. Quotatissimo negli ambienti della borsa. Talmente bravo che nel febbraio scorso si accorge che la situazione patrimoniale della Popolare di Lodi e’ critica. Quando lo scopre il suo datore di lavoro, la banca Sella, lo licenzia. Dichiara che c’e’ qualcosa che non quadra esattamente su tutta questa roba e che i bilanci non sono veri.

MP:La procura di Milano ha anche una gola profonda: Egidio Menclossi, che dirigeva la filiale svizzera della popolare di Lodi, considerata la tesoreria occulta usata da Fiorani per finanziare i 38 imprenditori-prestanome che comperavano per lui azioni Antonveneta. Quando Fiorani ha poi dovuto presentare a Fazio i conti in ordine ha inventato la falsa cessione di una serie di proprieta’ e il corrispondente finto incasso: a chi le ha vendute? Alla societa’ Earchimede del solito Gnutti. In Earchimede c’è anche l’Unipol di Giovanni Consorte.

PIERLUIGI STEFANINI - CDA UNIPOL:Non so dirle esattamente qual’e’ il livello di eventuale reato che puo’ essere dentro questa operazione; ho letto i giornali come lei e le intercettazioni che ha letto lei immagino. Non mi sono venuti dubbi perche’ ad esempio in quel caso il rappresentante di Unipol in Earchimede non ha partecipato alle riunioni del consiglio d’amministrazione, quindi il problema di fatto non si pone...
MG:Fiorani per acquisire Antonveneta deve dimostrare che ha i conti in ordine e che i soldi ci sono, come fa? Fa finta di vendere delle proprieta’ alla societa’ Earchimede, dentro al c.d.a. di Earchimede c’e’ Unipol, ma l’uomo Unipol quando si e’ fatta questa operazione non si e’ presentato. Un fatto che parla da solo. Comunque la compagnia di assicurazione della lega delle cooperative , in concorrenza con gli spagnoli del Bilbao, sta per scalare una delle piu’ grandi banche italiane. Da una parte alcuni soci di Unipol si chiedono ma che senso ha questa operazione, dall’altra l’arbitro, Fazio, che dovrebbe essere il garante di un gioco pulito.

MP: L’Unipol e’ stata per mesi contrapposta al banco di Bilbao per la conquista della banca Nazionale del Lavoro. La piu’ grossa cooperativa che partecipa ad Unipol e’ la Unicoop di Firenze e non ha voluto aderire al progetto di Consorte.
(Gli intervistati parlano bene di Unicoop e di Unipol nella sperwnza che Unipol giovi al mondo cooperativo con mutui agevolati ecc e che non si faccia una mera speculazioni finanziaria)

MP:7 luglio. Il gruppo di imprenditori guidato da Caltagirone che possiede un bel pacchetto di azioni Bnl si riunisce per capire a chi vendere. In quelle ore Consorte parla con D’Alema, Fassino, Follini... c’e’ un problema di opportunita’....Passano alcuni giorni e gli uomini del cosiddetto contropatto vendono a Unipol. Caltagirone, Coppola Ricucci, Statuto, Bonsignore, Lonati e Grazioli incassano 2,25 miliardi di euro per il 27,5 per cento di Bnl. Oltre la meta’, 1,23 miliardi sono plusvalenze.

NERIO NESI - Deputato SDI ex Presidente BNL : Penso che sono le persone che si sono trovate con scarsi meriti ad avere dei patrimoni immensi che hanno avuto dei plusvalori immensi e questi plusvalori sono netti, netti e che questi valori netti gridano vendetta davanti a Dio, perche’ quando si guadagnano in 8-9 mesi, sette persone insieme guadagnano il corrispettivo in euro di 2500 miliardi di vecchie lire senza pagare una lira di imposta perche’ il signor Tremonti ha tolto le tasse sulle plusvalenze, c’e’ proprio da indignarsi. Debbo anche dire che una cosa che sul piano sociale mi preoccupa molto e’ che non ci sia stata indignazione. Cioe’ io credo che all’indignazione di classe si sia passati all’emulazione di classe.

PM:Il 21 luglio Consorte chiama il commercialista di Gnutti per fissare con lui un appuntamento da Tremonti a Milano. Negli stessi giorni Consorte parla spessissimo con Francesco Maria Frasca, capo della vigilanza di Bankitalia, che dispensa consigli a lui e rifiuta di parlare con gli spagnoli del banco di Bilbao. Anche il presidente della Bnl Abete pensa che Bankitalia abbia fatto favori a Unipol.

LUIGI ABETE - Presidente BNL:Il Bilbao nel mese di maggio viene autorizzato da Bankitalia ad acquisire il 100% di Bnl dopo una serie di indagini, lunghe, approfondite molto complesse. Nel mese di giugno il Bilbao chiede nel frattempo di poter acquisire
fino al 30% dell’azienda partendo dall’attuale 15%. Banca d’Italia per dare un’autorizzazione che era automatica ed evitabile perche’ se un’autorita’ autorizza un’azionista a salire dal 15 al 30% e’ ovvio che non deve fare un’analisi piu’ specifica per autorizzarlo a salire dal 15 al 30%, essendo questo un minus rispetto al plus del 100%. Banca d’Italia per dare l’autorizzazione ci mette un mese, il massimo consentito dalla legge, 30 giorni. Nel frattempo Unipol chiede delle autorizzazioni per salire dal 5 al 10%, dal 10 al 15%. Nel frattempo Unipol organizza una serie di compratori che comprano le azioni dei cosi’ detti immobiliaristi e quindi di fatto allocano queste partecipazioni in soggetti i quali improvvisamente tutti quanti insieme il 18 luglio fanno 6, 7 accordi tutti distinti ma tutti connessi per cui di fatto il 51% di BNL viene bloccato nel senso che questi azionisti prendono l’impegno di non apportare le azioni all’opa, l’ops di Bbva . Tutto questo se l’autorizzazione non fosse stata di 30 giorni, ma fosse stata in 3 giorni, come ad esempio e’ stato il tempo del quale la stessa autorizzazione e’ stata concessa alla Popolare di Lodi, evidentemente sarebbe accaduto molto piu’ difficilmente.

MP: Dunque al Banco di Bilbao la Banca d’Italia consente di salire dal 15 al 30% di azioni Bnl solo dopo un vaglio di 30 giorni. Nello stesso periodo di tempo Bankitalia autorizza Unipol a incrementare le proprie azioni BNl e non vuole accorgersi del patto stipulato coi Caltagirone e i Ricucci che aveva portato Unipol a rastrellare già il 51%. Ma a caro prezzo.

LUIGI ABETE - Presidente BNL:La proposta di Bilbao oggi vale 2 e 80, la proposta che fara’ l’Unipol fra qualche mese vale sempre 2 e 70. I diritti dei piccoli azionisti sono stati tutelati o non sono stati tutelati?
MP:Cosi’ avete pagato un prezzo piu’ alto a Caltagirone e Ricucci a discapito degli azionisti minori!

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