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I cammelli al galoppo nella cruna dell’ago

Publie le domenica 13 maggio 2007 par Open-Publishing
8 commenti

IL FAMILISMO è la base della società italiana, così ha scritto ieri su questo giornale Francesco Merlo e tutti concordiamo con lui. Lo è nel bene e nel male. Tutti siamo figli di mamma - si dice e si sa - e di mamma ce n’è una sola; a lei si ricorre anche nell’età adulta per ritrovare serenità, conforto, ristoro ed anche, con l’avanzare degli anni, per proteggerla e accompagnarla affinché non si senta sola in vista dell’ultimo appuntamento.

Familismo non è necessariamente sinonimo di famiglia. Il primo è un modo d’essere e di sentire, la seconda è un’istituzione convalidata da un contratto che per i cattolici realizza anche un sacramento. Spesso però quei due termini coincidono ibridandosi reciprocamente. Quando questa compenetrazione avviene la micro-istituzione familiare si chiude a riccio, esclude e non include, rischiando di diventare omertosa e di far prevalere la difesa dei propri confini sulla solidarietà civica e perfino sull’amore del prossimo.

Le società profondamente cristiane - se ancora ce ne sono - conoscono questo contrasto che ha le sue radici addirittura nella predicazione di Gesù di Nazareth. Dopo aver incitato i discepoli e il popolo che lo seguiva all’amore e alla carità, egli aggiunse: "Voi credete che io sia venuto a portare la pace ma io ho portato la spada. Io metterò il padre contro il figlio, la figlia contro la madre, il fratello contro il fratello. Chi verrà con me abbandonerà la famiglia. La mia famiglia non sono mio padre e mia madre ma siete voi che credete in me".

È un passo dei Vangeli molto controverso che ha una sola interpretazione possibile: Gesù pone se stesso come simbolo di carità e amor del prossimo e vede i legami familiari e l’egoismo di gruppo che li può intridere come una barriera da abbattere se il cristiano vuole aprirsi al comandamento dell’amore del prossimo. In questa visione la famiglia, luogo di amore, non può che essere aperta e inclusiva. Se non lo è il Maestro esorta i suoi seguaci ad abbattere il muro che la protegge e ad aprire le braccia e il cuore al Dio della misericordia, della tenerezza, del bene.

Noi laici, ma non ghibellini, vorremmo che questa fosse la visione della famiglia che ha radunato ieri, in piazza San Giovanni, una gran folla di persone per iniziativa di molte associazioni cattoliche, dei preti e dei Vescovi italiani. I promotori di quel raduno hanno sostenuto che proprio questa è stata la sua motivazione. E poiché l’istituzione familiare vive nel nostro tempo e deve sopperire ai bisogni e alle sfide quotidiane, gli obiettivi concreti della manifestazione sono stati anche quelli di premere sul governo affinché delinei una politica di sostegno economico alle famiglie per renderle più sicure del loro futuro e indurle anche per questa via a crescere e a moltiplicarsi.

Ebbene, spiace dirlo ma le cose ieri pomeriggio non sono andate così. Né era possibile - ammettetelo - che quella moltitudine non fosse strumentalizzata. Basta aver visto con quale entusiasmo sono stati accolti prima Fini e poi Berlusconi. Basta aver ascoltato le parole pronunciate da quest’ultimo un minuto prima di fare la sua comparsa e incassare l’ovazione che gli è stata tributata dalla piazza di San Giovanni.

"Io sono qui" ha detto "per testimoniare che i veri cattolici non possono stare a sinistra; non possono stare con i comunisti che hanno ridotto la Chiesa al silenzio e ancora vorrebbero ridurre la religione a un fatto privato. Io sono qui per far sì che la Chiesa possa liberamente parlare e affermare la propria verità e i propri valori che sono anche i nostri".

E così è stato servito il buon Pezzotta, organizzatore ufficiale del raduno, affannatosi per settimane a rassicurare che nessun colore politico avrebbe prevalso in quella piazza e in quella moltitudine, che cattolici e non cattolici avrebbero potuto e dovuto affratellarsi in nome della famiglia, dei suoi diritti e dei suoi doveri.
Se Pezzotta - come ci ostiniamo a sperare per lui - è un uomo di buona fede, dovrebbe aver passato una pessima nottata nel constatare che i suoi sforzi sono stati ridicolizzati dalla realtà. Oppure - se si rallegrerà per quanto è accaduto - dovremo concludere che ha tentato di prendere in giro gli italiani che la pensano diversamente dalle piazzate berlusconiane.

Che Pezzotta sia un ingenuo si può anche concedere, ma sono altrettanto ingenui i vescovi della Conferenza episcopale? E il papa che anche dal Brasile ha seguito con attenta intenzione la manifestazione romana? (Apprendo ora dal telegiornale che Pezzotta con aria felice ha detto: "Il papa sarà contento di questa giornata". Tanto ingenuo dunque non è).

In realtà il Vaticano e le diocesi italiane stanno assordando da anni gli italiani con lo sventolio dei loro interessi e dei valori usati per ricoprirli. Hanno trasformato la Chiesa italiana nella più potente delle "lobby". Hanno voluto il raduno di Roma per mettere in scena una prova di forza politica e muscolare. Hanno attinto a piene mani ai fondi provenienti dall’8 per mille versato nelle loro casse dallo Stato italiano. Stanno risuscitando il clericalismo e l’anticlericalismo. Sono entrati a gamba tesa nell’agone politico a dispetto della lettera e dello spirito del Concordato.

Questo è accaduto ieri. Non vorremmo usare parole gravi ma la giornata di ieri ha indebolito la democrazia italiana. Non perché tanta gente si sia riunita per far sentire la sua adesione ai valori e agli interessi delle famiglie; ma perché quella stessa gente è stata manipolata dalle destre e dalla Chiesa in perfetta sintonia tra loro. Trono e altare, come ai vecchi tempi.
Vengono in mente i farisei denunciati da Gesù come sepolcri imbiancati e viene in mente anche la biografia privata di molti capi della destra a cominciare dal suo leader massimo.

Ho già detto: non siamo ghibellini. Ma sentiamo che forze potenti ci spingono a diventarlo. Siamo contro chi volesse ridurre la Chiesa al silenzio, anche se non c’è nessuno che lo voglia. Ma siamo soprattutto contro chi sta riducendo al silenzio i laici e facendo a pezzi la laicità.

* * *

Da questo punto di vista bene hanno fatto i radicali e quanti ne hanno condiviso l’iniziativa a promuovere il raduno del "coraggio laico" a piazza Navona. La sproporzione delle forze in campo era evidente e proprio per questo è stata usata la parola coraggio.
Il grosso del centrosinistra era assente. In ascolto, hanno detto i suoi leader. Ebbene, ora hanno ascoltato. Di incoraggiamenti per una politica di sostegno finanziario alle famiglie non c’era bisogno: una parte delle scarse risorse disponibili è già stata impegnata dal governo in quella direzione; altre provvidenze saranno decise nel convegno di Firenze promosso dal governo e Rosy Bindi.

Resta l’accoppiata tra la Chiesa italiana e la destra, fragorosamente espressa da mesi e culminata nella giornata di ieri. Si spera che i leader del Partito democratico abbiano ascoltato con profitto e che almeno un briciolo di coraggio laico sia penetrato nelle loro menti.

Gesù di Nazareth rovesciò i tavoli dei mercanti e li scacciò a frustate dal Tempio. Gesù di Nazareth predicava la pace ma sapeva usare la spada quando fosse necessario.

Ha detto tante cose Gesù di Nazareth. Forse i laici dovrebbero promuovere un raduno di massa intitolato al suo nome per vedere fino a che punto la Chiesa di oggi abbia ancora il diritto di usarlo e non parli invece sempre di più con lingua biforcuta. Per vedere se il ritorno al nuovo temporalismo sia un fatto positivo o negativo per il sentimento religioso. Per vedere se i papisti di oggi lottino ancora affinché gli ultimi siano i primi. Infine per capire se i cammelli riescano a passare nella cruna dell’ago o se quella cruna non sia diventata una ampia autostrada dove i cammelli transitano al galoppo con tutto il carico delle loro ricche mercanzie.

Sì, bisognerebbe proprio farlo un raduno di massa su Gesù di Nazareth. Non credo che il trono e l’altare uniti insieme siano di suo gusto, figlio dell’Uomo o figlio di Dio che lo si voglia considerare.

(13 maggio 2007) www.repubblica.it

Messaggi

  • Povero scalfari
    quando ti rendi conto che il paese reale non è quello che traspare nei tuoi articoli non sai più che pesci prendere...io alla manifestazione (lo chiamerei incontro) delle famiglie c’ero: niente di più sereno e armonioso, bambini, un numero incredibile di bambini che ridevano, piangevano, giocavano, è questa l’Italia che chiede protezione è la famiglia che chiede aiuto è se quest’aiuto arriva dal ministro Bindi ben venga, peccato che tu e tuoi amici intelletuali dovete sempre infangare tutto," è contro la sinistra quindi è di destra" il teorema non vale perchè anche quei politici di destra che c’erano sono stati tenuti ai margini ed hanno partecipato come semplici cittadini. Ma tu arroccato nella tua torre d’avorio di intellettuale progressista non vedi ciò che vuoi vedere anzi per dirla come il Vangelo che ami tanto citare come unico interprete: "hanno occhi e non vedono, hanno orecchi e non odono".

    • Povero teodem,

      ti darei anche ragione, se tu non fossi sconfessato da quell’applauso fragoroso a B!

      Come dice Berselli su Repubblica: MAI la Chiesa, negli ultimi 20 era stata così vicina alla politica, così influente, così ingombrante. Affiancata dalla dx, e col csx scompaginato dal conflitto interno sulla laicità. Se questa diagnosi è realistica, a Piazza San Giovanni è avvenuto un disastro politico e civile. La 1°conseguenza del Family Day è che si è saldato un fronte tra ampi settori del mondo cattolico e la dx italiana. E con un’intensità tali da sorprendere gli stessi vertici ecclesiastici. Alla Chiesa post-wojtyliana serviva una prova di forza, anche per esibire uno di quegli spettacoli di mobilitazione che senza il carisma di Voitila risultano difficili oggi Ma è tutto da provare che per la Chiesa sia davvero conveniente quella fusione di morale e politica, alto magistero e bassi interessi
      di bottega, che se da un lato ha esibito l’adesione popolare alla famiglia, dall’altro ha permesso il sequestro politico di piazza San Giovanni da parte dei leader del cdx”.

      La manifestazione è stata politica, si è spaccato il fronte dei cattolici, si è creata una separazione del paese. Dalla piazza non escono proposte per la famiglia ma un chiaro comando: l’unica famiglia da riconoscere è la nostra, morte a tutte le altre! E questo è integralismo! B ha indicato che la dx lo appoggia. Habemus campionem ! Loro sono i cattolici doc, i cattolici che votano a sx sono cattivi!

      La Bindi è una nemica e Prodi un “rovinafamiglie!

      Ma se B attacca i gay i suoi peccati sono condonati

      Di fronte a questo, mi spiace, le sdolcinature sui bambino che giocano felici mi lasciano fredda, la carne al fuoco è ben altra!

      “L’accoglienza entusiastica riservata B testimonia una chiara una fusione politica tra le posizioni cattoliche più intransigenti e il cdx”. Più politica di così!

      “Non si era mai vista, in tempi di bipolarismo, una collocazione così netta ed esclusiva della Chiesa a fianco di una parte politica”.

      Uno dei giocatori ha catturato la Chiesa, lei è stata consenziente.

      Ma “se il mercante sequestra il tempio” a maggior ragione Cristo dovrà rovesciarne i tavoli.

      (Per leggere interamente l’aricolo vai su http://www.masadaweb.org, nel settore ’articoli letti’)

      viviana

  • Grazie

    Grazie perché pur non conoscendomi e non sapendo assolutamente niente di me mi hai subito etichettato come “teodem” e quindi con tutta la dote che il termine si porta dietro: reazionario, oscurantista, clericale, papista, moralista etc, mi fa piacere un confronto serio aperto e soprattutto senza preconcetti da parte tua…ci sono tante cose che potrei dirti di me, ma non credo che ti interessino ne che questa sia la sede adatta, anzi forse una cosa che può interessarti c’è: detesto la lega, detesto Fini, detesto Berlusconi, e la destra non l’ho mai votata in vita mia.
    Non sono contro i gay anzi ho un amico omosessuale malato di HIV e mi ha insegnato tanto aprendomi anche la mente su tanti problemi che ha incontrato e che lo fanno soffrire, per lo stesso motivo ho tanti amici conviventi e non li considero né mostri, né peccatori, né di serie B, ma semplicemente amici come loro considerano me.
    Per lo stesso motivo per tutti loro non sono un “teodem”, ma semplice Fabio un amico, che oltre a lavorare e andare al cinema la domenica va alla messa e ama leggere gli scritti di Benedetto XVI, (ma anche di Giovanni XXIII se il primo ti è un po’ indigesto).
    Sabato ero in piazza san Giovanni non perché fossi sposato (non sono nemmeno fidanzato), non perché me lo avesse “ordinato” il mio prete, non perché “se lo dice il papa va fatto", ma semplicemente perché credo nella famiglia, non solo nella famiglia cattolica, ma nella famiglia in generale anche nel matrimonio civile perché comunque di fronte ad essa i coniugi si assumono dei diritti, ma anche dei doveri onerosi, solo fiscalmente i vantaggi tra due conviventi (per i quali non è previsto il cumolo dei redditi) e una coppia sposata (che invece li cumulano) sono diversi, tanto per fare un esempio.
    Quindi che dobbiamo fare? Duri e cattivi contro chi non è sposato? No vi sono dei diritti che è giusto che i conviventi abbiano, ma questi devono essere sanciti esclusivamente dal codice civile e quindi a livello individuale. Il punto nodale di tutta la questione è proprio questo: non sono i diritti dei singoli ad essere messi in discussione, ma la creazione di un istituto che si affianchi alla famiglia con gli stessi diritti, ma con meno doveri. Sai è buffo in già dal nome DICO si capisce come si intendono sancire i diritti dei conviventi, ma i doveri? Pochi e blandi.
    Non credo che tu sia stata in piazza san Giovanni sabato scorso, forse eri in piazza Navona, forse neppure lì, sicuramente Scalfari non c’era, ma si è creato una piazza virtualmente tutta sua piena di individui creati da lui che nella realtà non esistono. Si è detto che la manifestazione era stata politicizzata però nessuno dei rappresentanti del centrodestra è salito sul palco, anche la sinistra avrebbe potuto partecipare a titolo personale ad entrambe le manifestazioni (visto che c’è chi appoggia luna e l’altra parte) perché non l’ha fatto? Hai notato che non c’erano bandiere di partiti al family day, mentre piazza Navona era sommersa da quelle della rosa nel pugno e dei socialisti? Anzi ti dirò di più girando per la piazza ho visto anche evangelici, ebrei, e anche dei mussulmani (alla faccia della manifestazione esclusivamente cattolica chissà perché sono venuti), e sicuramente anche chi non faceva parte di nessun credo, ma non era possibile riconoscerli da cartelli. Naturalmente né la televisione, né la penna di Scalfari hanno rilevato tutto questo. La manifestazione già dall’11 maggio doveva essere in un certo modo, perché scomodarsi e andare a vedere?
    A proposito dei mussulmani sai è curioso: si vogliono togliere i crocifissi dalle scuole per non offenderli (ok togliamoli!), però poi non si ha paura di offenderli con una legge che sancisce il legame tra due persone dello stesso sesso e che la loro religione condanna duramente!
    La piazza ha applaudito B? Oddio ci hanno scoperti!
    Quando Giovanni Paolo II condannò la guerra in Iraq i cattolici hanno applaudito, ma anche la sinistra alzò un coro di lodi (vedi anche la vignetta del Manifesto dove GPII è raffigurato disteso su un binario per fermare la partenza delle armi) non capisco perché se Giovanni Paolo II e Benedetto XVI hanno parlato a favore della famiglia questa sia etichettata come un’ingerenza. Due pesi due misure?
    E’ vero c’erano bambini che giocavano felici, ma forse ci si doveva più commuovere per i genitori e per tutti i sacrifici che fanno perché continuino ad esserlo.
    Si è detto che era una piazza clericale
    Si è detto che era di destra
    Si è detto che era una massa informe e senza volontà
    Io c’ero e ho visto solo una piazza di italiani. O forse i cattolici e tutti gli altri presenti non hanno più la dignità per essere considerati cittadini?
    Eppure quel milione di persone, credo, meriterebbe un maggior rispetto in particolare da parte di tutta la sinistra che ha sempre affermato la sovranità del popolo.E l’importanza di manifestare in piazza.
    Il teodem
    Fabio

    • Vero il vizietto un pò diffuso di appiccicare etichette ....

      Comunque, nello specifico, faccio notare che "teodem" non è affatto sinonimo di destra.

      Casomai i reazionari cattolici sono i "teocon", cioè la versione clericale dei "neocon".

      Per "teodem" si intende invece, in Italia, una precisa corrente interna alla Margherita - quindi al nascente "partito democratico" ed in generale al centrosinistra - che fa capo alla Binetti, a Fioroni e, in modo più sfumato a Rutelli, corrente senz’altro più sensibile di altre tendenze cattoliche ai richiami, anche molto "temporali", della Cei e del Vaticano in generale.

      Una volta detto questo, nemmeno io condivido una virgola di quello che dice Fabio, solo che l’ "etichetta" - fermo restando il vizietto di cui dicevo che non condivido - affibiatagli era "politicamente corretta" e niente affatto offensiva .....

      k.

  • Grazie per la spiegazione ,sai a me le definizioni non interessano granchè.
    Ok sono cattolico, ma non per questo sono conservatore, oscurantista (perlomeno nella comune accezione del termine) etc. anche Francesco d’assisi era cattolico ed amava la chiesa eppure piace tanto a destra e a sinistra e nessuno gli avrebbe affibbiato l’etichetta di teodem né si sentiva triste, represso e incapace di pensare con la testa propria.
    Io poi non ho mai votato per la margherita… forse è il caso di coniare una nuova definizione? All’università uscivo con degli amici del collettivo e un paio di volte mi hanno dato del comunista, a casa vedendomi parlare con un ragazzo di alleanza nazionale mi hanno dato del fascista.
    Eppure io non mi sento né l’uno né etichettando qualcosa riesci ad inserirla in un tuo schema mentale e quindi risulta di più facile comprensione, ma non si perde anche la persona (o le persone nel caso della manifestazione del 12 maggio) che ci stanno dietro? Erano tutti cattolici bigotti e fanatici quelli in piazza il 12 maggio? Erano tutti mussulmani ed ebrei conservatori quelli in piazza il 12 maggio? Erano tutti clericali i laici in piazza il 12 maggio? Un milione di persone non possono essere prese, bollate e buttate via sia dalla destra che dalla sinistra. Perché come ho detto anche prima significa affermare che chi era in piazza San Giovanni è un cittadino di serie B.

    • Ringrazio K per la puntuale precisazione sui teodem che nascono in area centrosinistra indicando tre deputati e due senatori della Margherita che fanno capo alla Binetti.

      Il termine si allarga a realtà consimili come Opus Dei, Comunione e Liberazione, Legionari di Cristo, Focolarini ecc.

      In quanto alla distinzione tra teodem, teocon e neocon, rimando, per non ripetermi, ad altro mio articolo che ne ha trattato

      http://bellaciao.org/it/article.php3?id_article=16293

      Circa le sottili distinzioni pseudo politiche, pseudo ideologiche o pseudo religiose di ciascuno, dichiaro che non sono molto interessata a centellinare i sottili spostamenti a destra o a sinistra di persone che non conosco. Ognuno può essere come gli pare, ma solitamente nel linguaggio comune è costume adoeprare le categorie normalmente d’uso anche per stabilire un minimo di comunicazione e non entrare in una babele solipsistica di significati

      cordialmente

      viviana

    • Per carità di Dio, Viviana, non confondiamo le cose ....

      I Legionari di Cristo sono veri e propri clerico/fascisti del genere di Milithia Christi, gente che va a manifestare con le croci fuori gli ospedali che, rispettando le leggi dello stato, praticano le interruzioni di gravidanza.

      L’Opus Dei è una specie di massoneria cattolica "globale", potentissima e regolarmente schierata a destra, anche se sarebbe eccesivo usare in questo caso il termine "fascista".

      Comunione e Liberazione è da largo tempo organica a Forza Italia, anche se risponde di più ad uno dei suoi fondatori, il presidente della Lombardia Formigoni, che non all’ entourage stretto del Berluska ....

      I teodem come gli stessi "focolarini" sono tutta un’altra cosa, sicuramente lontani sia dal fascismo che dal berlusconismo.

      Questo non toglie che in questa fase, nell’offensiva papista - forse proprio perchè più "presentabili", non a caso il portavoce ufficiale della manifestazione era il sindacalista Savino Pezzotta - abbiano assunto un ruolo di primissima linea.

      Ma a mischiare con troppa faciloneria le carte si rischia di fare proprio il giochetto della peggiore reazione oscurantista.

      K.

    • Le legioni del papa oramai sono molte e ha poco senso dire quali sono di destra o di centro o quali stanno nel governo attuale, ma se k vuol fare delle distinzioni....

      I legionari di Cristo sono molto potenti, contano 650 preti, 2500 studenti di teologia, 1000 laici consacrati, 30.000 membri attivi in venti nazioni, decine di scuole e università di alto livello – due delle quali a Roma.

      Voitila abbracciò in pubblico il loro fondatore Maciel, si felicitò con lui per i sessant’anni di ordinazione sacerdotale, nel tripudio dell’aula vaticana delle udienze gremita da migliaia di Legionari e di militanti del Regnum Christi, la loro associazione laicale parallela.

      Dette loro in “cura e gestione” il Pontificio Istituto Notre Dame di Gerusalemme, un imponente centro d’ospitalità e d’incontri, di proprietà della Santa Sede, a pochi passi dal Santo Sepolcro.

      Eppure il Sant’Uffizio, diretto dal cardinale prefetto Ratzinger sapeva che contro Maciel era aperto un processo per pedofilia.

      I denunciatari erano stati seminaristi sotto di lui e lui li aveva ssolti in confessionale. Erano diventati poi ingegneri, avvocati, professori universitari. Alcuni avevano ricoperto cariche di rilievo nella stessa organizzazione. 18 capi di accusa di violenze sessuali, e anche di uso di stupefacenti. L’indagine e si concluse con l’assoluzione e la reintegrazione dell’accusato.

      viviana