Home > I corrotti nuotano nei dollari di Taiwan
di Giorgio Trucchi
Le milionarie concessioni economiche che offre Taiwan ai paesi centroamericani in cambio del loro appoggio diplomatico, appaiono sullo sfondo della maggior parte degli ultimi scandali di corruzione in Centroamerica.
I 26 paesi, 13 dei quali ubicati in America latina e Caraibi, che ricevono i generosi aiuti finanziari taiwanesi, non hanno relazioni diplomatiche con la Cina e oltre al riconoscimenti diplomatico di Taiwan, appoggiano il suo desiderio di essere ammessa nell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU).
Le ventilate irregolarità commesse con gli aiuti economici taiwanesi, manovra economica conosciuta come "diplomazia del dollaro", sono molte e vanno dalle donazioni sottobanco a campagne politiche in Costa Rica, Nicaragua e Panama, fino alla deviazione di fondi attraverso fondazioni sorte a Panama.
Il caso Costa Rica
Tra le accuse che affronta l’ex presidente del Costa Rica, Miguel Angel Rodriguez e che l’hanno obbligato ad abbandonare la Segreteria Generale dell’Organizzazione degli Stai Americani (OEA), figura le denuncia di aver ricevuto 400 mila dollari dal governo di Taiwan e un milione di dollari dall’impresa taiwanese Friendship. Rodriguez é attualmente agli arresti in attesa del processo.
Inoltre una commissione legislativa che indaga su alcune irregolarità nella campagna elettorale dell’attuale presidente del Costa Rica, Abel Pacheco, ha rivelato che un’impresa taiwanese gli avrebbe girato 500 mila dollari per la sua campagna elettorale.
Il caso Nicaragua
In Nicaragua é stata messa in discussione la campagna elettorale del Presidente Enrique Bolaños (vedi articoli precedenti inviati alla Lista "Nicaragua y màs...") fino al punto che la stessa Contraloria General de la Republica (CGR) ha chiesto al Parlamento la sua destituzione per essersi negato a presentare le informazioni circa i soldi che hanno finanziato la campagna stessa.
Allo stesso modo é stato aperto un processo per Delitti Elettorali anche nei confronti del Partido Liberal Constitucionalista (PLC) dell’ex presidente (1997-2001) Arnoldo Alemàn per aver ricevuto più di 4 milioni di dollari da una banca e un’impresa di Taiwan.
Proprio in questi giorni la Fiscalìa Anticorrupciòn di Panama sta inoltre iniziando un processo contro Arnoldo Alemàn per presunti atti di "riciclaggio di denaro", per aver ricevuto circa un milione e mezzo di dollari da due banche taiwanesi, la Hua Nan Comercial Bank, Taipei e la International Bank of China ed averli poi depositati nell’ormai famoso conto bancario intestato alla Fundación Democrática Nicaragüense (FDN) nel Banco Aliado de Panamà.
L’intera ragnatela tocca anche versamenti di alcune imprese taiwanesi come ad esempio la Tau Corporation che ha versato 50 mila dollari sul conto corrente della FDN passando per una banca nordamericana, la HSBC USA.
Lo stesso avvenne con la società Jenna Day S.A., che versò quasi 3 milioni di dollari tramite una banca delle Antille Olandesi, la Citco Banking Corp e Legg Mason che inviò 270 mila dollari tramite la Nortern Chicago Bank.
Dal 1990, Taiwan ha donato o concesso prestiti per più di mille milioni di dollari al Nicaragua.
Durante l’amministrazione di Alemàn concesse 36.4 milioni di dollari in donazioni e 100.4 milioni di dollari in prestiti.
Solo durante il 2004, Taiwan ha già donato 895 mila dollari e sta per concedere una donazione di 429 mila dollari. (Dati La Prensa - Nicaragua)
Il Caso Panama
A Panama, il procuratore generale, José Antonio Sossa, ha iniziato un’indagine sulle donazioni effettuate da Taiwan all’amministrazione della presidentessa Mireya Moscoso (1999-2004).
Le sospette irregolarità si riferiscono all’uso di circa 70 milioni di dollari donati da Taiwan a fondazioni private formate da funzionari del governo di Moscoso per eseguire progetti statali.
Prima di tale denuncia un portavoce dell’ambasciata taiwanese a Panama ha affermato che il suo paese non si rende responsabile per l’uso dei fondi concessi e che corrisposnde ad ogni stato che riceve gli aiuti da Taiwan attivare i meccanismi per controllare il destino dei fondi stessi. Nonostante ciò, il Ministro degli esteri taiwanese, Mark Chen Tan-Sun, ha annunciato che per evitare il mal uso dei fondi dati, Taiwan ridurrà a un 15% del totale i contribuiti del suo paese verso l’estero.




