Home > I danni di Letizia Moratti
E perche’ a Milano Letizia Moratti non si doveva fischiare? Chi piu’ di lei aveva meritato quei fischi?
Venti o trenta anni fa il neoliberismo produsse delle nuove odiose figure del mercato che si chiamavano ‘razionalizzatori’, il loro scopo era ridurre i costi di un settore economico fin quasi alla sua estinzione mediante cinici licenziamenti e tagli di ogni tipo, in tal modo la Borsa, valutando la differenza tra costi e ricavi (il lavoratore non e’ considerato infatti una risorsa ma un costo), avrebbe fatto salire il titolo.
Dal punto di vista della politica del mercato neoliberista, la Moratti non e’ stata un ministro ma un razionalizzatore, peccato che la scuola produca futuro, non dividendi! Peccato che ogni suo taglio sia stato fatto sul futuro dei nostri figli e non abbia arricchito lo stato ma lo abbia distrutto!
Che al Primo Maggio, festa dei lavoratori e festa della sinistra, Letizia Moratti fosse come uno spino nell’occhio dei partecipanti era fisiologico.
Il lavoro e’ strettamente collegato alla scuola. Chi affossa la scuola distrugge il lavoro ed e’ nemico del paese. La festa dei lavoratori puo’ solo rifiutare chi ha distrutto capziosamente scuola e lavoro come ha fatto la Moratti. Fischiare e’ poco. Si chiama autodifesa.
Grazie alla Moratti, l’Italia oggi ha il piu’ basso livello di istruzione europea, una dispersione scolastica del 30%, carenze nelle discipline matematiche e scientifiche, il minor numero di laureati e ricercatori, il minor livello di investimenti dedicati ai sistemi formativi, il maggior numero di intelligenze respinte all’estero e di eccellenze della scienza penalizzate per motivi politici e si pregia anche di una Enea diretta da un elettricista mentre un premio Nobel, punta di spicco delle energie alternative, è costretto ad andarsene e oggi lavora per Spagna e Cina.
Questo risultato e’ opera di questa signora che e’ stata l’Attila della scuola italiana e che non ha riformato la scuola ma l’ha deformata.
Il suo programma e’ stato: smontare, liquidare e annichilire la scuola pubblica, incentivando quella privata, favorendo la Chiesa di Roma e deviando fondi pubblici verso interessi privati.
All’aumento di alunni (107.000), di problemi e richieste da parte della scuola, lei ha risposto con: meno insegnanti, piu’ tagli e piu’ precari.
Nel 2005 taglia 1,068 miliardi di € sulla scuola pubblica,
il 28% delle supplenze brevi,
il 75,1 milioni per le universita’,
6 milioni di € per la ricerca,
60 milioni per l’edilizia universitaria,
764 dirigenze scolastiche e 15.700 cattedre
e chiude quasi il 10% delle scuole di primo grado e 226 edifici scolastici,
mentre 600.000 alunni devono andare in scuole private per mancanza di scuole pubbliche di zona e 50.000 allievi restano nelle liste di attesa (vedi asili e materne).
Nel 2006 dai 3 miliardi di € stanziati passa a 2. In 5 anni taglia la spesa per la scuola di un terzo, -27% .
Con l’ultima finanziaria:
porta il capitolo di spesa da 166 a 99 milioni,
taglia il 40%dei fondi dell’edilizia universitaria,
il 15% alla ricerca di base,
il 40,60% delle spese amministrative,
inoltre mette a rischio le paghe di supplenti, docenti e ricercatori, bloccando ogni assunzione di personale e condannando a migliaia di persone a precariato a vita.
Taglia le supplenze lunghe, 21,25%, poi quelle brevi, che passano da 766 a 565 milioni di €, rendendo piu’ arduo l’accesso al lavoro a decine di migliaia di supplenti.
Neanche pensa che, non sostituendo il personale di ruolo che va in pensione (46.000 persone), saranno i supplenti a farne le veci, cosi’ che essi aumentano vertiginosamente raggiungendo la cifra record di 130.000, il 12,9% del totale dei docenti italiani. Senza di loro la scuola italiana nemmeno andrebbe avanti.
Non c’e’ bisogno di scovare complotti per giustificare i fischi che le sono stati tributati. Se quei 130.000 precari fossero stati tutti a Milano l’avrebbero fatta sorda.
Giustamente Bertinotti, nel suo discorso, si è rivolto particolarmente agli insegnanti, come categoria messa a rischio e vilipesa.
E poi naturalmente la tanto cattolica Moratti ha tagliato gli insegnanti di sostegno, i fondi per i diversamente abili (che sono ben 161.000 nelle scuole italiane) e ha tagliato i fondi per l’inserimento di bambini non italiani (che sono ormai un terzo del totale e in molte classi superano per numero gli stessi bambini italiani).
Nel 2006 la scuola italiana si e’ trovata a dover economizzare su tutto: cartucce per stampanti, attrezzature di laboratorio, registri... Ci sono alunni che ormai devono portarsi a scuola anche la carta igienica e il gesso. In molte scuole si e’ tagliato persino il riscaldamento e ci sono famiglie costrette a fare collette per ridipingere i muri e comprare materiale scolastico. Con la Moratti e’ sparito il concetto di manutenzione delle scuole e si ricordi che il 57% delle scuole italiane non ha un certificato di agibilita’ statica e igienico-sanitaria ed e’ a rischio, come la scuola di San Giuliano (11 morti), il 73% delle scuole non ha un certificato di prevenzione incendi, il 37% e’ senza scale di sicurezza (e intanto si pensa al Ponte di Messina!).
Grazie a ministro come la Moratti, le scuole italiane declinano progressivamente e stanno tendendo a diventare scuole da terzo mondo!
Berlusconi fece un gran parlare delle tre famose I, di cui la prima era Informatica, ma di pc è meglio non parlare, sono 3 anni che non arriva nemmeno un € per la famosa informatizzazione, anzi gia’ il primo anno la Moratti taglio’ il 30% delle nuove tecnologie.
Ci chiediamo se sianoo necessarie queste ristrettezze economiche sulla scuola? Niente affatto! Le somme non sono state risparmiate, sono state semplicemente deviate verso altri interessi. E’ aumentata a dismisura la spesa dei ministeri, per esempio, e la Moratti, così priva di fondi per la scuola pubblica, ha poi trovato somme incredibili per ingiustificati regali alle scuole private cattoliche, per le assunzioni di migliaia di insegnati di religione scelti dal vescovo ma pagati da noi e parificati agli altri insegnanti, con un iter piu’ breve, che dico piu’ breve? Miracoloso! (mentre il governo ha regala l’ICI alle botteghe e agli immobili della Chiesa e paga acqua e fogne al Vaticano, che fino a prova contraria e’ sempre uno stato straniero).
Grazie alla Moratti, il capitolo spesa per le private cattoliche ha potuto crescere di 1 milione di € in Lombardia, 572.000 € in Veneto, 680.000 in Campania... Mentre le classi meno abbienti tirano la cinghia e cresce il carovita, mentre si amplia la forbice tra troppo ricchi e appena sopravviventi, lei ha dato allegramente sovvenzioni ai ricchi per le scuole private, i famosi diplomifici per studenti ricchi ma somari. E, cosa magnifica, queste scuole non solo riscuotono laute quote dai privati per le iscrizioni ma restano senza alcun controllo di merito e hanno pure esami interni parificati! Tanto poi, se il rampollo resta somaro, il posto di comando glielo trova papa’ e un ruolo in politica non lo si nega a nessuno. Si precisa anzi che il figlio dell’operaio non si deve mettere in testa di competere col figlio del ricco. Meglio spiazzarlo in partenza, sull’imperativo di Berlusconi, che si scandalizza perche’ : “La sinistra, e in particolare quella massimalista propone di rendere uguali il figlio del professionista e il figlio dell’operaio. Vuole togliere al ceto medio e dare alla classe operaia». Non sia mai! Avremo le caste come in India, il figlio dell’operaio faccia l’operaio, il figlio del politico faccia il politico!
E la Moratti si premura di realizzare questo bell’obiettivo democratico con percorsi scolastici differenziati in ambienti scolastici differenziati, mentre Tremonti preannunciava fin la privatizzazione delle universita’, privilegio per classi abbienti, visto che arrivare a una laurea in una universita’ privata costerebbe 2- 300.000 € e si potra’ abolire anche quell’articolo della Costituzione che parla di pari opportunita’ per tutti.
Per l’intera ricerca universitaria Moratti stanzia 100 miserevoli milioni di €, che non bastano nemmeno per la bolletta elettrica, ma concede 125 milioni di € al solo Tremonti per il suo istituto privato di economia (il quale peraltro con bella mossa economica, assume 700 funzionari solo per il suo ministero terminale), poi la Moratti dà altre regalìe come quei 3 milioni l’anno di € al l’IMT di Pera, scuola di dottorato privata che lei trasforma istantaneamente in universita’, senza nemmeno appurare se ne ha i titoli ma in virtu’ di spartizione politica. Devia anche denaro pubblico per finanziare ogni sorta di istituto privato cattolico, anche universita’ mai aperte o online!
Crea una miriade di lauree brevi trasformando i corsi di 5 anni in 3+2, dove spesso i 2 non ci sono, lasciando a meta’ gli iscritti con abbassamento grottesco del livello di formazione; volendo strafare introduce anche l’1+2+2, l’universita’ spezzatino.. il tutto con edifici cadenti e attrezzature di laboratorio inadeguate e crollo della competivita’ sul mercato del lavoro.
L’Italia aveva una delle migliori scuole pubbliche del mondo. Lei ne abbassa il livello, mentre altri paesi, come l’India, lo aumentano portando le loro economie al 7% di crescita.
Cosi’ ora l’Italia sarà anche al 7° posto al mondo per produzione di armi e 2° per armi leggere ma scende al 79° per liberta’ di informazione e 47° per competivita’ (sopra il Bottswana). Berlusconi addirittura ci ha fatto perdere 14 posti nella graduatoria delle liberta’ economiche, mentre scendiamo al 40° posto per la libertà di stampa, dietro il Cile e la Namibia!
Ovviamente da una scuola in cui si tenta di introdurre la Genesi come testo scientifico (Creazionismo!) radiando Darwin, e si variano i testi di storia in nome di un revisionismo storico che riabilita il fascismo non ci si puo’ aspettare molto.
Non “e’ il progresso, bellezza!” ma “e’ il fascismo capitalista! di un genere che con la patria c’entra poco e anche con la civilta’ e la cultura!
Cosi’ la riforma Moratti praticamente distrugge alla base la scuola italiana, universitaria e non. Del resto, come dice le stessa, “di scuola non ne capisco nulla”, un’ottima referenza (Calderoli-Castelli-Tremonti docent), che le vale la candidatura a sindaco, visto che anche di amministrazione locale non ne capisce nulla, e per di piu’ di Milano, la capitale economica del paese, che si immagina la votera’ in nome di un amore sviscerato per l’autodistruzione! Quello che sembra reggere da sempre i fans della Cdl!
Morale: la riforma costituisce un forte arretramento della scuola italiana e un handicap per le future generazioni.
Lo sfacelo prodotto e’ tale da portare per anni a scioperi a ripetizione e manifestazioni a raffica che hanno visto tutti uniti, famiglie, docenti, ricercatori e allievi, in una protesta inedita.
Ma la perla e’ quel Garagnani che introduce lo spionaggio telefonico con cui gli allievi possono denunciare i nomi dei professori che criticano il governo. Piu’ democrazia di cosi’! Praticamente un’Ovra formato Berlusconi.
Dietro di lei un quadro desolante: su 60 milioni di italiani, quasi 11 milioni hanno la solo la licenza elementare, piu’ del 40% della forza lavoro ha solo la licenza media, il 2% un diploma. Solo il 20% tra i 16 e i 65 anni e’ in grado di rispondere alle esigenze del mondo del lavoro. Il 15% della popolazione dovrebbe tornare alla formazione per rispondere ai minimi obiettivi dell’agenda di Lisbona.
Fischiarla! Io credo che quelli che l’hanno fischiata abbiano avuto il massimo autocontrollo. Nel 1789 a una cosi’ le avrebbero tagliato la testa!
Si esce dal sotto sviluppo attirando investimenti o per bassi salari o per alte competenze, questo governo ha pensato di squalificare il lavoro e la scuola, comprimendo i salari, e portandoci verso il terzo mondo.
In India una famiglia che voglia assicurare un futuro al figlio piu’ intelligente investe tutto quello che ha e anche si indebita per decine di anni, insieme a famiglie di parenti, per la sua istruzione. Lo scopo di ogni famiglia indiana che possa permetterselo e’ portare un figlio alla laurea e oltre.
Non sono solo i bassi salari ad attrarre lavoro, c’e’ anche questa attenzione intensa per l’istruzione e questo tendere a migliorare la propria preparazione. I Polytechnics indiani stanno sfornando milioni di computer engineers o tecnici simili. Il miglioramento della propria posizione tramite lo studio e la specializzazione e’ uno dei fini principali dei giovani indiani. Mentre la Cina attira investimenti principalmente a causa dei bassi salari e dell’assenza di diritti del lavoro, in India si sta preparando una classe molto competente di specialisti, nell’informatica, nella microbiologia, nella farmacologia, nella chimica, che fa concorrenza alle multinazionali statunitensi. Non esiste solo la via dell’abbassamento dei salari ma anche quella dell’innalzamento delle competenze: puntare su attivita’ medio-alte, su specializzazioni tecnologiche ecc.
La squalificazione che la Moratti ha fatto della nostra scuola mira invece a dequalificare i nostri lavoratori, reando bassa manodopera non specializzata, carne da macello, buona per contratti da sfruttamento integrale, così da escluderci dal novero della grandi potenze mondiali in nome di una visione classista, elitaria e confessionale della societa’ che e’ da condannare, tanto piu’ in una citta’, come Milano, dove il lavoro non puo’ intendersi solo come mano d’opera non specializzata da sfruttare e buttare.
Ogni governo civile tende a far evolvere il suo popolo; deprimendo la scuola, che razza di evoluzione possiamo aspettarci?
Se la Moratti, con la sua ideologia antidemocratica, ci apre un futuro, che futuro e’?