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I giovani di AN: "antifascisti mai"...
Publie le mercoledì 17 settembre 2008 par Open-Publishing5 commenti
I giovani di AN: "antifascisti mai"...
di Anubi D’Avossa Lussurgiu
Egregia ministra Giorgia Meloni, siamo sicuri che stavolta se l’aspettava. Lei, ministra, conosce bene Federico Iadicicco, il presidente romano di Azione Giovani, organizzazione della quale a sua volta è presidente nazionale. Dunque intuisce la nostra domanda. Che è poi la stessa rivoltale tempo addietro sulle evidenti apologie nazifasciste del sito fiorentino di Ag.
La domanda è: lei che ne pensa? Del grido di guerra lanciato dal suo dirigente romano e amico: «Noi non possiamo essere, non vogliamo essere e non saremo mai antifascisti».
Ecco: «Mai antifascisti». Proprio così si conclude la lettera aperta, nientepopodimeno che «ad ogni italiano», di Iadicicco. E lei sa bene, ministra Meloni, che egli ha scritto scritto questa lettera, deflagrata ieri nel dibattito politico, a nome proprio ma non solo: «con me tutti i ragazzi di Azione Giovani», si legge infatti subito prima di quella conclusione lapidaria e solenne.
Lei, ministra, sa ancora meglio un’altra cosa. E cioè che, pur non essendogli rivolta direttamente e forse proprio per questo rivolgersi invece «ad ogni italiano», il significato politico immediato della lettera di Iadicicco è inequivoco: un "No" clamoroso, si direbbe urlato, a leader del suo, vostro partito, An in fusione nel Pdl, Gianfranco Fini, ora presidente della Camera. Un "No" alla sua dichiarazione di definitiva rottura con il post-fascismo della destra che pure ha capeggiato.
«Chi è democratico cioè si riconosce nei valori della libertà, dell’uguaglianza e della giustizia sociale è antifascista, ma non tutti gli antifascisti in Italia erano democratici»: questo aveva detto Fini sabato. E aveva detto anche: «I resistenti stavano dalla parte giusta, i repubblichini dalla parte sbagliata». L’aveva detto proprio alla platea del festival "Atreju" organizzato da Azione Giovani, al Celio, a Roma. E l’aveva detto, soprattutto, dopo una catena di sortite di altri esponenti del suo partito, lontani e vicini al suo cuore: quella catena, ministra Meloni, culminata con il discorso surreale del suo collega ministro della Difesa, Ignazio La Russa, che proprio l’8 settembre, a Roma, proprio a Porta San Paolo sacra all’inizio della Resistenza e della guerra di Liberazione, aveva equiparato quali «patrioti» i militi repubblichini della Nembo.
Ma le sortite erano state avviate da un’altra voce di An: quella del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ancor più suo amico, egregia ministra. Egli aveva inteso tornare a smarcarsi da quella precedente, ormai quasi vecchia, dichiarazione solenne di Fini, il «fascismo male assoluto». Alemanno ha limitato il male alle leggi razziali e omaggiando, invece, il «regime».
Scommettiamo, ministra, che al "Ministero della Gioventù", come con una già sentita retorica è stato ridenominato il dicastero a lei affidato, i telefoni funzionino. Internet, anche. Che ci sia un ufficio stampa. Che le arrivino i giornali.
Eppure non una volta, non una sola, ci è stato dato di conoscere alcun suo pensiero su queste sortite e l’indignazione democratica che ne è seguita. Né sulle successive, importanti dichiarazioni del presidente della Repubblica sull’incompleta «condivisione» di «principi e valori» della Costituzione repubblicana, nata appunto dalla Resistenza.
Ministra, lei è giovane. E’, precisamente, ministra della Gioventù - per quanto la denominazione stessa ispiri un istante di sgomento, al considerarla. Ha già fatto una brillante carriera: prima, nella legislatura passata, è stata la più giovane vicepresidente della Camera, quando presidente era Fausto Bertinotti. Presiede, tuttora, l’organizzazione giovanile di An diretta a Roma da quel tal Iadicicco, amico suo.
Come può, le domandiamo, una giovane ministra responsabile delle politiche del governo per i giovani, giovane dirigente della destra, estraniarsi così dal dibattito del suo partito, del suo campo politico? Come ha potuto, quando la polemica si è appuntata sulle parole di Gianni Alemanno, cui la lega un sodalizio politico noto a tutti? E come può, in special modo, ora che contro il leader del suo partito parla un suo referente territoriale, il dirigente di Ag di Roma, la sua Roma, e suo amico? Come può tacere, ministra Meloni, in generale su un dibattito che non solo la riguarda per la sua collocazione politica ma ancor più per quella istituzionale, investendo infatti qualcosa che ha influsso decisivo sulla coscienza delle giovani generazione, sul loro posto nel mondo e nella Storia?
Non è solo questione del "gran rifiuto" di Iadicicco. Ma anche del suo stile, dei suoi argomenti o meglio dei suoi pretesti. Un vittimismo tipico del neofascismo italiano, che in Salò affonda le radici - «le donne non ci vogliono più bene / perché portiamo la camicia nera / hanno detto che siamo da catene / hanno detto che siamo da galera». Riemerge, malgrado l’avento al potere nei ranghi del berlusconismo. Che invoca Iadicicco? Presunte minacce personali, poi «anni» di «sprangate» subite dai suoi «ragazzi» per mano degli «antifascisti», quindi addirittura gli «uccisi» di decenni addietro. E questo, in una città che ha visto due anni fa l’omicidio di Renato Biagetti e poche settimane fa l’accoltellamento d’un giovane antifascista, proprio nell’anniversario della morte di Renato. In una città che vive oggi le aggressioni omofobe intorno alla Gay Street e le scritte fasciste che le rivendicano. Che vede imbrattate le lapidi commemorative delle Ardeatine.
Ma non dovrebbe vergognarsi anche lei, ministra Meloni, nel suo assordante silenzio?
Messaggi
1. I giovani di AN: "antifascisti mai"..., 17 settembre 2008, 22:02
A me piacerebbe sapere perchè solo in Italia si facciano certe discussioni e polemiche, cosa spinge a questo culto del passato. Mi spiego: in nessuna parte d’Europa un giovane di destra che si riconosce in uno dei numerosi partiti di destra al governo si direbbe afffascinato da Mussolini o dalle ideologie risalenti ad oltre 60 anni fa. Non c’è un leader di partito,aparte l’estrema ma estrema destra,che metta in dubbio il suo antifascimo e minaccia querela chiunque lo mettta in dubbio. Ma allora perchè questo passatismo,questo rimanere cristallizzati in momento storico per fortuna passato?Forse è proprio questa cristallizzazione che non ci fa andare avanti, che non permette una discussione politica seria in questo paese con tanti difetti ma anche tanti punti positivi.C’è qualcuno che mi spiega?Michele
1. I giovani di AN: "antifascisti mai"..., 18 settembre 2008, 01:24, di villalobos:verona
forse il problema sta nel fatto che cè un presidente come fini che è anacronistico, parla di cose che nemmeno più la sinistra tira fuori.
Offre all’opposizione argomentazioni per instaurare un clima e un dibattito fuori dai nostri tempi.
personalmente credo che Gianfranco Fini sputi nel piatto dove ha mangiato.
questa è una lettera scritta da fini
dal "Secolo d’Italia" 7 maggio 1992
Messaggio di Fini:
La Storia sta dandoci una rivincita di cui siamo orgogliosi.
Ai combattenti della Decima riuniti alla Piccola Caprera il Segretario nazionale del MSI-DN Gianfranco Fini ha inviato un messaggio di saluto e di solidarietà, letto ai partecipanti dal Comandante Buttazzoni ed accolto con un grande applauso. Eccone il testo:
Ai combattenti della Decima, espressione più alta del valore dei nostri soldati, va il cameratesco saluto di tutto il Msi. A chi, come voi, difese l’onore e la dignità della Patria nel momento più tragico e doloroso della nostra storia nazionale, deve rendere omaggio ogni italiano: ognuno di voi e con voi tutti i combattenti delle Forze armate della Rsi, rappresenta la prova che chi è vinto dalle armi ma non dalla storia, è destinato, con il passare del tempo, a gustare il dolce sapore della rivincita.. I vostri ideali, raccolti idealmente dalle giovani generazioni, hanno già trionfato, ed i nemici di ieri, vincitori militari solo per la preponderanza delle forze in campo, sono i grandi sconfitti della fine secolo. Dopo quasi mezzo secolo il fascismo è idealmente vivo, dopo solo tre anni dalla caduta del muro di Berlino, il comunismo è definitivamente morto. Nessuno lo rimpiange, in milioni lo maledicono. E chi, come voi, ha sempre combattuto per un’ Italia migliore, non può non avere avuto un moto di spontaneo orgoglio. L’orgoglio di chi sa di essere nel giusto, il 25 aprile 1992, cioè il giorno in cui, per una imperscrutabile volontà del destino il Capo dello Stato ha sepolto la Repubblica nata dalla resistenza.
Molto c’è ancora da fare, comunque, specie per cancellare le leggi barbare della discriminazione e dell’odio istituzionalizzato. Soltanto dopo si potrà davvero parlare di pacificazione nazionale.
Come sempre, il Msi sarà al vostro fianco Gianfranco Fini
Il discorso è semplice FINI ha rimesso in discussione i morti di serie A e di serie B.(QUESTO HA FATTO INCAZZARE I RAGAZZI)
Gli italiani che hanno combatutto per salò lo hanno fatto per amor di patria. La storia ha giudicato che erano dalla parte sbagliata. Ma non è fini che lo deve dire.
Fini parla di famiglia ed è divorziato.
fa una legge contro lo spinello e se li è fatti
parla di antifascismo solo per interessi personali.
sputa da anni sul piatto dove mangia.
Ai giovani di Azione giovani non frega nulla del fascimo, un ragazzo di 20 anni di oggi che c’entra con il fascimo.
ci sono dei miti delle mode, lo è cheguevara (che lo è pure per me che sono di destra) ....lo è italo balbo marinetti, evola, ecc...ecc...
RAGAZZI SIAMO NEL 2008 POSSIBILE CHE PER COLPA DI FINI DEVO METTERMI A SCRIVERE DI FASCISMO ALLE UNA DEL MATTINO SU UN SITO CHE SI CHIAMA BELLACIAO?
COMUNQUE BEL SITO PACE A TUTTI E FORZA HELLAS VERONA
ALTRA COSA E POI CHIUDO PER CHI FOSSE CONVINTO CHE SIA LUI IL DOPO BERLUSCONI E CHE DICA O FACCIA AZIONI POLITICHE PER SMARCARSI, A TUTTI QUEST’ORA VORREI RICORDARE CHE TUTTI PRESIDENTI DELLA CAMERA DEGLI ULTIMI 20 ANNI, NON HANNO FATTO POI UNA GRAN FIGURA (BERTINOTTI, CASINI, PIVETTI, VIOLANTE...ANDIAMO AVANTI?)
2. I giovani di AN: "antifascisti mai"..., 18 settembre 2008, 01:26, di villalobos:verona
scusate per l’italiano scorreggiuto..ma non posso farci nulla ho scritto velocemente e non si puo scurreggiere...baci
3. I giovani di AN: "antifascisti mai"..., 28 settembre 2008, 18:16
La risposta è semplice: perché in Italia una reale, serena, definitiva storicizzazione del fascismo non c’è mai stata.
2. I giovani di AN: "antifascisti mai"..., 17 settembre 2008, 23:17
Non mi veniva la parola: gerontofilia..... che sconfina spesso nella necrofilia
Michele