Home > I muscoli di Cofferati
Sicurezza e legalità a Bologna: «L’approccio puramente "muscolare" che ha caratterizzato la prima fase di governo dell’attuale Giunta è fallito (...); l’attuale amministrazione ha teso a confondere i compiti che spettano alle forze dell’ordine e quelli che spettano al Comune.
L’azione repressiva si deve concentrare sull’origine dei fenomeni criminali, piccoli e grandi, sulla catena che porta in strada questi "sbandati", che sono visibili, mentre gli organizzatori di traffici illeciti rimangono nell’ombra (...) Tossicodipenza, spaccio, prostituzione, sono fenomeni che contribuiscono all’insicurezza di alcune zone del centro, ma che palesano disagi di diversa origine tra loro.
Una azione preventiva che punti anche al recupero sociale di queste persone deve poggiare su strategie di approccio differenti. Proponiamo di attivare una rete di servizi verso queste forme di disagio, pensate per tutte le forme in cui si palesa, per il recupero delle persone e per una maggiore efficacia del controllo del territorio».
Queste parole, ben pensate e ben dette, non le hanno scritte i movimenti per polemizzare contro le politiche del sindaco Sergio Cofferati, ma le scrisse il candidato Sergio Cofferati, in polemica con il sindaco precedente Guazzaloca. E per fortuna che c’è il web, grazie al quale è possibile confrontare le parole di ieri di Sergio Cofferati con le sue parole e azioni di oggi.
Sempre il web, con i suoi motori di ricerca, ci aiuta a completare una citazione di Bifo (vedi il manifesto di ieri): dall’archivio di Repubblica.it ricaviamo dunque che Cofferati volentieri aiuterà gli sfruttati singolarmente, «a patto però che a presentarsi qui siano le persone interessate, non un avvocato o un’associazione» (La Repubblica, 14 ottobre 2005, pag. 31).
Sarebbe come se Tronchetti Provera avesse dichiarato che lui parla solo con il Sergio Cofferati, lavoratore singolo della Pirelli, e non con il sindacalista Cofferati che pretende di rappresentare collettivamente gli sfruttati riuniti in associazione. Bifo ha sostenuto che Cofferati non conosce la legalità, ma forse, è debole anche in storia del movimento operaio e contadino, quello di Di Vittorio. (f. c.)