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I pendolari lombardi contro FS e Formigoni

Publie le martedì 16 dicembre 2008 par Open-Publishing
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I pendolari lombardi contro FS e Formigoni

di Tommaso Tafi

MILANO - Non è cominciata certo nel migliore dei modi l’avventura di Trenitalia a bordo della FrecciaRossa. Al nuovo treno, che di nuovo ha solo il nome e il colore, le Ferrovie dello Stato hanno concesso la precedenza assoluta allo scopo di recuperare il tempo perso che in questi anni il nostro paese ha accumulato in materia di alta velocità su rotaia.

Tutto questo però è andato a discapito delle migliaia di pendolari che ogni mattina affollano i vagoni di intercity, o eurocity, scomodi, freddi e spesso in ritardo e che da ieri si sono trovati a fare i conti con una drastica riduzione del numero di treni messi loro a disposizione. FS, infatti, ha provveduto a decurtare totalmente, nella sola regione Lombardia, la bellezza di 20 treni e a cancellarne parzialmente altri 39. Un provvedimento che ha contribuito in maniera determinante a dare il colpo di grazia ad un servizio, quello dei treni che dai capoluoghi di provincia raggiungono la città di Milano, che già da anni versa in condizioni critiche. Dopo questi ulteriori tagli decisi dalle FS i ritardi si sono accumulati esponenzialmente nelle giornate di ieri ed oggi e hanno causato l’esplosione della protesta dei pendolari. Ieri mattina, attorno alle 7:30, 200 persone alla stazione di Treviglio hanno minacciato di occupare i binari per protestare contro la soppressione della fermata di Treviglio Ovest, riuscendo a riportare una vittoria di principio sulle FS. Si è trattato tuttavia dell’unico caso, visto che su tutte le altre tratte, da Como, Lecco , Monza e Varese si sono registrati ritardi e soppressioni. Persino il primo Eurostar della mattinata in viaggio da Brescia a Milano è stato soppresso dopo aver accumulato un ritardo di oltre un’ora. Disagi leggermente più contenuti si sono registrati oggi su tutti i rami ferroviari della Lombardia, in particolare sulla Milano Lecco, dove ogni convoglio ha viaggiato con circa mezz’ora di ritardo.

I pendolari lombardi però, da ieri sera hanno un altro motivo per cui protestare. Tornati a casa dopo una lunga giornata di tensione e disagi, si sono trovati davanti alle dichiarazioni del Governatore Roberto Formigoni e del suo Assessore ai Trasporti Cattaneo. Entrambi si sono infatti affrettati a cavalcare il “treno della protesta”, minacciando ritorsioni nei confronti di Trenitalia. “Sarebbe inaccettabile se passasse l’opinione che l’alta velocità scaccia il servizio pendolare - ha tuonato il Governatore ciellino - Fino a quando non sarà garantito un servizio adeguato saremo pronti alle forme di protesta più eclatanti”. Insomma, Formigoni bloccherà, se sarà il caso, la FrecciaRossa. Immediata si è levata l’indignazione dei pendolari che si sono scatenati sui blog e sui forum dedicati all’argomento. Il sentimento più diffuso può essere tradotto dalla seguente frase, postata da “rjd” sul sito di Repubblica “Ma come, è da anni che ci sono problemi sulle linee dei pendolari e il casto Formigoni si indigna solo ora?”. Ancora più significativa è la lettera indirizzata a BergamoNews, quotidiano on line della rispettiva provincia, da parte di Lorenzo Marconi, che ha voluto ricordare due dati oggettivi: la presenza del Governatore della Regione all’inaugurazione in pompa magna dell’Alta Velocità, durante la quale si è ben guardato dal sollevare il problema, e la totale assenza della Lega sul tema dei trasporti, la stessa Lega che alza le barricate in difesa dei cartelli in dialetto.

Insomma, la grande maggioranza dei cittadini lombardi, che non percorre regolarmente la tratta Milano - Bologna (196 km in 65 minuti), ma quella Varese - Milano (50 km in 70 minuti), non si è lasciata abbindolare dai nuovi colori della FrecciaRossa né dal nuovo design della Stazione Centrale e continua a protestare, anche contro il Governatore Formigoni, reo di essere saltato su un carro che proprio non gli appartiene.

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