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I quesiti del referendum sulla legge elettorale

Publie le lunedì 13 aprile 2009 par Open-Publishing
9 commenti

Non abbiamo ancora letto sulla stampa i quesiti referendari, ma abbiamo molto su cui riflettere.

L’attuale legge elettorale italiana (nº 270 del 21 dicembre 2005) è stata scritta quasi tutta da Calderoli, che, molto volgarmente a Matrix la definì «una porcata», e poi è stata sempre chiamata il Porcellum per indicare la sua oscenità.

Sostituiva le leggi 276 e 277 del 93 (il Mattarellum), introducendo un sistema ben diverso. Fu approvata da FI, AN, UdC, Lega. Erano contro Ds, Margherita, Rc.

Questo sistema elettorale è diverso da tutti i sistemi europei, alla Camera dà un premio di maggioranza alla coalizione vincente, cosa che non esiste da nessuna parte perché non rispetta i risultati elettorali e dà troppi poteri a qualcuno. La legge garantisce un minimo di 340 seggi alla Camera alla coalizione che ottiene la maggioranza relativa dei voti anche se nei numeri questi non ci sono, così una maggioranza debole può governare come se fosse forte e schiaccia l’opposizione togliendole ogni potere.

Calderoli ha ripreso una furbata che era già apparso in 2 leggi vecchie, una delle quali fu chiamata ‘legge truffa’ proprio per questo.
La legge, oltre a non rispettare il peso dei voti, scippa la sovranità elettorale, in quanto ruba all’elettore la sua facoltà di scegliere un candidato. Gli impone liste prefabbricate, senza che lui possa indicare le preferenze, liste fatte di arbitrio dal capopartito che ci mette mogli, fratelli, amanti, avvocati, medici di famiglia, mafiosi, pregiudicati, riciclati… creando la sua piccola corte personale e infischiandosene dei voleri e degli interessi dei cittadini. Un fatto gravissimo della porcata di
Calderoli è che ha eliminato le preferenze, ciò assassina la democrazia e rende impossibile un rinnovamento della classe politica, in quanto le liste sono fatte da pochi i quali perpetuano se stessi.

Nel 2007 un gruppo di promotori con Mario Segni e Giovanni Guzzetta chiese un referendum abrogativo per cancellare alcune parti di questa legge e prese 820.000 firme.
La Corte Costituzionale scelse 3 quesiti. Poi il Governo Prodi cadde e il referendum fu rimandato.

Ora stiamo aspettando che Berlusconi decida quando votare il referendum su quella Porcata che il Governo Prodi chissà perché non ha migliorato, una Porcata fatta a tavolino da Calderoli con furbizia, considerando i numeri di Berlusconi e giostrando le leggi in modo da farlo vincere coi massimi poteri, nel completo menefreghismo della democrazia e degli interessi del popolo italiano e anche delle sue stesse piazze padane.

La Lega vuole una data che scoraggi gli elettori dall’andare ai seggi così che il referendum fallisca per mancanza del numero legale, il 51% richiesto.
La Lega sa benissimo che questa legge elettorale è spregevole e spera che gli elettori si stanchino e non vadano a votare.

La Porcata è stata già applicata e, paradossalmente, per 24.000 voti, ha fatto vincere proprio Prodi, ma Berlusconi ci riprova.

Le 3 date possibili erano il 31 maggio, il 7 giugno e il 14 giugno.

Il 31 maggio fu scartata perché le scuole sono ancora aperte.

Il 7 giugno si vota anche per le Europee e le Amministrative. Se le 3 votazioni si facessero lo stesso giorno, il quorum per il referendum ci sarebbe, ma la Lega non vuole, anche se si risparmierebbero 460 milioni di €, che in questo momento farebbero davvero comodo.

La Lega sa che il popolo italiano boccerebbe la sua Porcata e la vuole imporre a forza contro di noi, il che è proprio il contrario della democrazia. Dunque la Lega, oltre a imporci una legge antidemocratica e uno spreco inutile di danaro pubblico, calpesta i nostri diritti elettorali, insomma degli italiani se ne frega 2 volte

Si potrebbe anche mettere il referendum il giorno del ballottaggio dei sindaci, chiamando ai seggi anche quegli elettori che il ballottaggio non ce l’hanno, il danno sarebbe minore ma non molto. E anche questa sarebbe una furbata perché si sa che ai ballottaggi ci va poca gente e più si avanza verso l’estate, meno gente va a votare.

Perché non si fa un sondaggio per chiedere agli italiani che data vogliono? Naturalmente no. E’ da tempo che come opinione pubblica si pensa solo a metterci a tacere.

Si dice che, se la gente vota troppe cose il 7 giugno, si confonde. Per i nostri governanti siamo un popolo di deficienti. E poi vuoi mettere tante belle campagne elettorali tutte separate! Ma scegliere le date astutamente in modo da far votare meno gente possibile che democrazia è? Quando gli americani votarono per Obama, in 36 stati gli elettori votarono contemporaneamente per 153 referendum, siamo forse più scemi di loro?

Ora questo referendum è piuttosto strano e ambiguo come lo è l’unione dei suoi promotori (Fini con Segni e Di Pietro!), e, potendo scegliere, avremmo preferito quesiti molto diversi. Riavere le preferenze elettorali per esempio.

Ora, non sappiamo esattamente come i 3 quesiti ci saranno presentati.
Ma la legge elettorale di Calderoli di porcherie ne presenta parecchie.

Un quesito riguarderà l’ignobile premio di maggioranza che va ad un solo partito, il più votato. Così anche chi ha, per es., il 20% dei voti ottiene la maggioranza assoluta in Parlamento. Qui la Lega è proprio scema perché favorisce Berlusconi e danneggia se stessa.

La legge chiede uno sbarramento del 4% per la Camera, e dell’8% per il Senato, cioè se un partito non supera il 4% o l’8% dei voti non ottiene parlamentari. In questo modo un piccolo partito viene escluso. Ma una coalizione può superare la soglia. E la legge vieta le coalizioni. Noi dovremmo permettere di nuovo alle coalizioni di mandare eletti in Parlamento.

Ci sembra che uno sbarramento sia utile per ridurre un po’ i partiti, eravamo arrivati a 120, ed è assurdo anche che gli stessi partiti si presentino con una miriade di nomi diversi a livello locale. Una semplificazione del quadro politico è auspicabile, ma una eccessiva semplificazione ci porta alla dittatura.

In Germania hanno una soglia del 5%, e questo è bene, ma Berlusconi vorrebbe ridurre la lotta politica a soli 2 partiti, sicuro di fare l’asso pigliatutto e questo è pericoloso.

Se restano le coalizioni, e tutti i partitini della sx radicale, per es., si mettono insieme, potrebbero farcela, e una qualche rappresentanza in Parlamento rimane. Ma se diamo tutto il potere solo ai 2 partiti maggiori, la scelta politica si appiattisce, i due partiti diventano quasi uguali come in USA, e aumenta l’astensionismo di quelli a cui non piace né l’uno né l’altro, come in USA, dove l’astensionismo ha toccato il 45% e quando troppe persone rimangono fuori dalla rappresentanza siamo fuori anche dalla democrazia.

Certamente avere troppi partiti non è bene e, se si vuole ridurre la frammentazione, una soglia serve. Ma se si aboliscono le coalizioni, e si dà ogni potere a solo 2 partiti, non è affatto un bene, molti settori della società rimangono non rappresentati, e, ora come ora, significherebbe dare vittoria piena e totale a Berlusconi.

L’Italia non è l’America. Non sarebbe affatto nel nostro interesse avere solo 2 partiti all’americana, in cui alla fine vince solo il più ricco e in cui 4 anni di legislatura sono una continua propaganda elettorale con un dispendio economico gigantesco abbordabile solo dai più ricchi con le multinazionali che alla fine decidono tutto.

In Italia al posto delle multinazionali abbiamo grosse imprese tipo l’Impregilo, una parassitaria Confindustria, il potere mediatico ed economico gigantesco di Berlusconi, e addirittura 3 associazioni di criminalità organizzata che sono ormai entrate nei gangli dello Stato, senza contare il potere occulto della Chiesa e della P2.

Un quesito chiede di eliminare le candidature multiple che oggi coinvolgono addirittura un terzo dei nostri parlamentari. Questa è un’anomalia che esiste solo in Italia. Qui ci sono dei candidati che fanno da acchiappavoto mettendosi capolista, Berlusconi appare dappertutto, si mette capolista e in tutti i manifesti elettorali, c’è sempre lui quando si vota un sindaco o un governatore di regione o un europarlamentare, ed è un chiaro imbroglio. Lo fa solo lui in Europa, non lo fa nessun altro.
Tu voti il candidato civetta, per esempio B, e poi ti tocca un pirla qualunque, per esempio il figlio del commercialista di B. Cos’hai scelto? Niente!
Il capolista attrae il voto in più liste o in tutte, poi “rinuncia” e passa i suoi voti a un bischero qualunque, scelto da lui, per cui tu alla fine non hai scelto nulla.

La porcata Calderoli ci porta alla dittatura di un solo partito e di una sola persona, per es. B, che ha la maggioranza relativa dei voti ma si becca il premio di maggioranza che gli dà la maggioranza assoluta.
Parlo di B perché è l’unico che può usare questa furbata, tant’è che la legge è stata fatta apposta per lui per aumentare il suo potere, è una riforma elettorale “ad personam”

La sx, come sappiamo, oggi non è in grado di averne vantaggio, e Veltroni è stato così bischero da alienarsi tutti i soci potenziali compreso Di Pietro, mentre Franceschini sembra stolidamente sulla stessa strada. In quanto alla sx radicale i suoi intenti suicidi proseguono nel totale delirio e ci piange il cuore solo a sapere le cazzate che fa.

Insomma questa è una legge che fa fare un altro passo avanti a Berlusconi dittatore. Qualche nostalgico fascista se ne rallegrerà. Qualche strano democratico direttore di giornale dirà che è democrazia anche questa, qualcuno del Pd ci troverà bizzarramente qualcosa di positivo, ormai abbiamo perso la speranza di mosse intelligenti dall’alto e l’Italia andrà a fondo ancora di più.

La soluzione ideale sarebbe abolire il premio di maggioranza che dà troppo potere a un solo partito, molto oltre quello che il voto ha deciso. In Germania il premio non c’è, e la soglia di sbarramento del 5 per cento funziona benissimo e almeno mostra che il paese è spaccato in due, rispetta la sua realtà, tanto che la Merkel deve tener conto anche dei partiti piccoli in Parlamento come è giusto che sia e ha un potere risicato.

Questo referendum non è un gran che, si poteva fare di meglio per riportare un po’ di democrazia in Italia. Segni poteva fare meglio e anche la Corte Costituzionale che da un po’ è diventata inquietante anche lei. Ma certo se la porcata va avanti, di democrazia ne resterà anche meno di adesso.

http://www.masadaweb.org

Messaggi

  • Ha detto bene Violante, che pure certo non è un estremista di sinistra.

    Se la legge Calderoli è una porcata, il sistema elettorale che uscirebbe fuori da un evetuale SI alle richieste referendarie di Segni e c. sarebbe una SUPERPORCATA ....

    Per cui ASTENSIONE UNICA SOLUZIONE ....

    Solo che se il referendum avviene in una sua specifica giornata è pressochè certo che il quorum non si realizzi, se lo abbinano alle europee invece il rischio che il quorum si raggiunga c’è ....

    Anche per questo considero stucchevole e strumentale - oltre che un pò suicida - la polemica sull’ "election day" e sul risparmio di costi da parte del PD ...

    Non vorrei che ora il Berluska, con la scusa del terremoto e della necessità di contenere i costi, abbracci l’idea di far passare questo referendum SUPERPORCATA ...

    Magari ha interesse a delegittimare l’attuale parlamento per rifare le elezioni approfittando di un momento a lui favorevole che difficilmente sarebbe tale, con la crisi economica in pieno dispiegamento, tra qualche anno.

    Lui punta alla Presidenza della Repubblica, non è un mistero .... ma comunque Napolitano scadrebbe nella prossima legislatura .... se invece si rifanno tra un pò le elezioni politiche il parlamento che eleggerebbe il nuovo Presidente della Repubblica sarebbe quello uscito appunto da queste nuove elezioni ...

    Quale migliore occasione del referendum per dire che, cambiando la legge elettorale, questo parlamento è appunto delegittimato e bisogna andare ad elezioni anticipate ?

    L’ennesimo regalo di Segni e soci, dirigenza PD compresa, al centrodestra ....

    K.

  • Si sta già verificando quanto avevamo rivelato per primi e che in parte, con vellutata cautela, Feltri ha confermato: Berlusconi spinge affinché il referendum si faccia con le europee e quello che segue è lo scenario del dopo. Naturalmente nulla è sicuro, anche perché non a tutti i tacchini si può chiedere di gridare “Buon Natale”. Ma intanto, madamina, lo spettacolo è questo (e c’è chi ne va pazzo)…

    10 Aprile 2009

    Come anche oggi Feltri spiega, con eccessivo garbo e incartando il ragionamento con venti fogli di carta velina e molti fiocchetti, Berlusconi ha preso la palla al banzo del terremoto per dire: risparmiamo un bel po’ di milioni e “accorpiamo” il referendum con le europee. Ora, poiché alle europee va certamente a votare più del 51 per cento degli italiani, è così sicuro che il referendum passa, cosa che NON sarebbe avvenuta se il referendum fosse stato rinviato di una settimana, così come era stato previsto per compiacere la Lega. Una settimana dopo i ballottaggi la gente si sarebbe semplicemente rotta i coglioni di andare a votare ogni domenica e avrebbe disertato il referendum. Così, no.

    Conseguenza. Il referendum, così stando le cose, non soltanto passa, ma vince. Il che significa che l’attuale sistema elettorale viene delegittimato e che anche il Parlamento è delegittimato dalla volontà del popolo sovrano. Da quel momento il Parlamento è sotto minaccia di licenziamento e il premier deve soltanto trovare un accordo con Napolitano per fissare il calendario delle nuove elezioni: accorparle alle regionali del 2010? Rinviarle ulteriormente?

    Con la vittoria del referendum sono fottuti tutti: la Lega e Fini, oltre alle opposizioni, ridotte all’osso e senza possibilità (e capacità) di ripresa. Con la vittoria del rederendum si passa a un sistema elettorale in cui la lista - non la coalizione - che ottiene la maggioranza relativa, prende il 50 per cento dei seggi. Questo è il motivo per cui la Lega non ne vuol sapere ed è pronta alle barricate. Nel momento in cui Berlusconi prende da solo la maggioranza dei seggi non ha più bisogno della Lega come alleato e la Lega diventa insignificante. Inoltre Berlusconi, una volta eletto presidente della Repubblica, affida l’incarico ad Alfano, anche se alcuni in FI dicono alla Gelmini. Alfano diventa dunque un primo ministro “del Presidente” il quale di fatto seguita a governare dal Quirinale e resta al potere in tutto per una decina di anni.

    Il nuovo Parlamento verrebbe inoltre composto da ragazzi selezionati ed esposti al Congresso nelle prime file: giovani sconosciuti e berlusconiani fino all’osso, bellini, insignificanti, addestrati col manuale delle giovani marmotte berlusconiane, mentre tutti i politici, salvo una manciata di capibastone, vengono mandati a casa. A quel punto Berlsconi o chi per lui può varare ogni riforma costituzionale, istituzionale e politica che vuole, abolendo chacks and balances, facendo della democrazia italiana di fatto una democrazia plebiscitaria con un presidenzialismo senza sorveglianti, alla faccia degli Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna.

    C’è a chi piace.

    Paolo Guzzanti

    www.paologuzzanti.it


    P.S. Le fonti sono quelle che sono, Guzzanti e Feltri, ma il quadro descritto è realistico ....

    Pensa un pò, cara Viviana, quanto stai fuori della realtà ... tu pensi ancora alla "porcata" di Calderoli da abolire, questi invece - complici i coglioncelli che hanno promosso il referendum e collaborato alla raccolta delle firme - stanno già molto più avanti, di Calderoli se ne fregano bellamente .....

    K.

    • Ringrazio dell’aiuto, anche se non mi basta. Tra poco andremo a votare e i giornali si guardano bene dal darci lumi. So cercando di capire qualcosa e non è che posso avere le idee più chiare seguendo persone come Guzzanti o Feltri. Gradirei avere le valutazioni di persone più serie. Ferrero magari.

      Mi manca la stesura esatta dei 3 quesiti. Nel 2007, quando furono raccolte le firme si diceva che:

      L’attuale legge elettorale prevede un sistema proporzionale con premio di maggioranza, di cui possono beneficiare singole liste o coalizioni. Il 1° e il 2° quesito abrogano l’assegnazione del premio alle coalizioni, sia alla Camera sia al Senato. Il premio di maggioranza viene così attribuito alla lista singola che abbia ottenuto il maggior numero di seggi.

      (QUI CI SAREBBE DA RISPOND£RE NO, in quanto rispondere SI’ agevolerebbe solo Berlusconi)

      Il 3° quesito intende cancellare la possibilità per il candidato eletto in più circoscrizioni di optare per uno dei seggi ottenuti, consentendo ai primi dei non eletti di subentrargli. Grazie a questo meccanismo, nell’attuale legislatura un terzo dei parlamentari è stato scelto, dopo le elezioni, sulla base delle decisioni di chi era stato eletto. Se passerà il quesito referendario verrà abrogata la possibilità di candidature multiple alla Camera e al Senato.

      (QUI CI SAREBBE DA RISPONDERE SI’, cosi’ togliamo un po’ di protagonismo a Berlusconi)

      In ultima analisi questo referendum non sposta molto i pesi, salvo che i SI’ al 1° quesito non prendano più del quorum.
      Peraltro unificare i giorni di votazione non significa che chi va a votare voti anche questo. Lo rende solo legittimo rigardo al quorum.
      Non mi pare un gran referendum. Come dicevo nel testo, nulla dice sulle preferenze e nulla sul premio di maggioranza.
      Posso capire che la Lega sia seccata. Quello che non capisco è perché questo referendum sia stato proposto da Fini, Parisi e Di Pietro e appoggiato dai Pd.
      Cosa ci guadagnerebbero?

      viviana

    • Mi pare che qui ci siano due personaggi perlomeno ambigui: uno è Feltri che più berlusconiano di così non potrebbe essere ma che più volte ha fatto delle critiche a Berlusconi, solo che c’è troppa malizia e insincerità nei suoi articoli per potervi vedere chiaro, la sua doppiezza è infinita anche e specie quando sembra criticare Berlusconi. L’altro è Fini di cui sappiamo l’odio perenne contro la Lega, e che col 1° e 2° quesito si toglierebbe dai piedi l’orrendo avversario, ma che, con l’abolizione delle coalizioni mostra che giù nel 2007 aveva intenzione di sciogliersi dentro FI, mentre col 3° quesito un po’ contraddice il mito di Berlusconi.
      Ma i giornali com’è che tacciono così tanto sull’argomento? Anche quelli della Lega?
      E com’è che che il Pd o la sx non aprono bocca?

      viviana

    • Anche indipendentemente dallo scenario di cui parlano Feltri e Guzzanti - effettivamente molto realistico - non c’è dubbio che il referendum, in una logica ultramaggioritaria, porterebbe ad un appesantimento oggettivo degli effetti già deleteri, in termini di democrazia sostanziale, della legge-porcata di Calderoli .....

      Perchè gente che comunque ci rimetterebbe in termini politici, come Fini, Di Pietro ed il PD ( pur con notevoli voci critiche in questo partito, a partire appunto da Violante), abbiano appoggiato questo trappolone è cosa che appartiene a quei misteri gloriosi che già hanno visto più volte Berlusconi miracolato da iniziative estemporanee e suicide dei propri avversari, sia esterni che interni al suo schieramento.

      L’unica è sperare che la Lega si metta di traverso ..... non credo che Bossi si farà fregare molto facilmente .... almeno lui ..... e questa è l’ulteriore dimostrazione che come sinistra siamo messi molto male ..... dover sperare nella Lega ......

      Raf

    • Mica fessi, i leghisti .....


      Referendum; Calderoli: Niente abbinamento, neppure il 21 giugno

      Roma, 14 apr. (Apcom) - Nonostante il pressing e l’apertura anche da parte di Berlusconi, la Lega si opporrà all’accorpamento del referendum sia con le Europee (il 6 e 7 giugno), sia con il secondo turno delle amministrative (il 21 giugno) perchè la legge elettorale che uscirebbe dalla consultazione popolare "è un attentato alla democrazia del Paese" e "neanche nel periodo fascista è stata fatta una cosa del genere". Intervistato dalla ’Stampa’, il ministro leghista Roberto Calderoli rifiuta qualsiasi ipotesi di accorpamento, e respinge anche la motivazione del risparmio di notevoli risorse che deriverebbe dall’election day: "Degli oneri se ne faccia carico chi ha promosso il referendum, i Guzzetta, i Segni e gli altri".

      A giudizio del’esponente della Lega, che oggi riunirà i suoi vertici a Milano, "qui c’è di mezzo la tenuta democratica del Paese: dal referendum verrebbe fuori una legge elettorale mostruosa, una tirannide. Oggi c’è Berlusconi, domani c’è un altro premier e non si può permettere a chi ha ottenuto il 25% dei voti di avere il 55% dei seggi in Parlamento". Non solo: "Non sarebbe un partito ad avere la maggioranza assoluta, ma una lista in cui puoi mettere cani e porci". Insomma, "non è una questione di autonomia della Lega", ma il fatto è che "il referendum amplifica dei mali invece di risolverli".

      Per quanto riguarda la data della consultazione, secondo Calderoli "potrebbe essere fissata anche il 14 giugno o in un’altra data ancora. Certo non il 6-7 giugno in coincidenza con le Europee e il primo turno delle amministrative, ma nemmeno con il secondo turno" fissato per il 21. Questo perchè con l’abbinamento "si crea un anomalo volano che consente di raggiungere il quorum" e perchè "verrebbe meno la segretezza del voto: se al seggio non intendi ritirare le schede per il referendum, lo devi dire".

      Dunque Berlusconi "fa benissimo" a voler discutere dell’accorpamento, "ma questi aspetti di costituzionalità ancora non si conoscono. Adesso ci andiamo a fondo. Berlusconi - conclude Calderoli - ha studiato diritto, non può essere insensibile a queste motivazioni".

      © Apcom

  • Purtroppo, per desiderio di semplificazione, ma aggiungerei anche di opportunismo, si va verso il bipartitismo. Se passa il referendum, ci sarà finalmente l’occasione per la sinistra vera e non quella del PD, di costruire un grande partito piuttosto che restare frammentata in tante piccole realtà, cui per fare un congresso ormai basta una cabina telefonica. Personalmente, sogno un grande partito di sinistra che faccia ragionamenti di sinistra e che operi nell’intersse dei più deboli. Visto che questo finora non si è potuto avere, spero che lo si ottenga con una legge elettorale. Basta con le lamentele o con l’elemosina concessa dall’alto! Se la sinistra vera vuole ritornare in parlamento, ritorni nei territori, cresca di numero e in autorevolezza e vada vincitrice in Parlamento, forte di un ampio consenso. Siamo in emergenza! In ogni caso, i quesiti referendari non prevedono il ripristino del voto di preferenza, quindi gli Italiani, ancora una volta, non potranno scegliere e questa è un’altra porcata!

    • Allora tanto vale auspicare il colpo di stato e la dittatura assoluta del Berluska ... sperando che questo faccia svegliare la "sinistra" .....

      Ma per favore .... e comunque anche sta storia della frammentazione della sinistra è uno slogan .... semplicemente Vendola e c. non sono più di sinistra ma sperano di diventare una propaggine del Pd che a sua volta è addirittura un partito di destra ... e solo l’esistenza del Berluska offusca questa chiarissima realtà ....

      Quindi "uniti" per fare cosa ? Per continuare a fare i reggicoda come si è fatto con Prodi al governo e con Veltroni e c. nelle giunte locali ?

      Come potevano rimanere nello stesso partito ( o anche semplicemente nella stessa alleanza elettorale) quelli che considerano il comunismo come "cosa indicibile" e quelli che, sia pure con mille contraddizioni irrisolte, continuano invece a considerarsi comunisti ?

      Casomai il problema è che anche questi ultimi non sono del tutto coerenti e continuano a cercare l’alleanza col PD pressochè dovunque, anzi direi dappertutto salvo dove è lo stesso PD a non volerli ...

      Ma almeno rimangono, quantomeno nella teoria ( la pratica in politica ed in Italia in modo particolare è purtroppo altra cosa ...), su una analisi di classe delle contraddizioni sociali ed economiche.

      Gli altri che dicono ? La giusta fine che hanno trovato è quella dell’alleanza con Bobo Craxi ...

      Quindi, di cosa stiamo parlando ?

      Raf

  • Sono francamente AGGHIACCIATO dal fatto che c’è tanta gente a sinistra che si è fatta l’idea che questo referendum deve vincere per "farla pagare alla Lega".
    E questo senza rendersi conto delle conseguenze nefaste che avrebbe una vittoria del Si.
    Peggio, c’è addirittura gente che pensa che se passa il referendum si ripristinano le preferenze!

    Calderoli è personaggio difficilmente sopportabile, come la Lega in sè.
    Ma quando dice che il suo Porcellum dopo una eventuale vittoria del referendum diverrebbe una legge mostruosa, ha ragione da vendere.
    Ovviamente non dice che già adesso la sua legge è una cosa ignobile, ma non ha affatto torto quando dice che se passa il referendum (ai primi due quesiti, il terzo è molto meno significativo) la legge verrà addirittura peggiorata.

    Purtroppo, la demenziale campagna fatta dal PD (chissà perchè non mi sorprende il dover abbinare al PD l’aggettivo "demenziale" ...) senza prendere (per ora) posizione ufficiale nel merito ma a favore dell’accorpamento e contro la Lega, cosa che fa apparire "giuste" le ragioni del referendum, sta confondendo enormemente le idee a molti.
    Sempre che le ragioni del PD non siano inconfessabili e volte alla definitiva sparizione della cosiddetta "sinistra radicale" come forza autonoma.
    Il che sarebbe altra conferma che per il PD il vero nemico non è Berlusconi, ma chi sta alla sua sinistra.