Home > I rumeni sono tornati su greto del Reno
...prima di tutto i rumeni sono tornati su greto.
Le ruspe non li hanno cacciati. Cofferati non li ha spostati. La Chiesa di Bologna non ha offerto loro qualcuno dei suoi palazzoni vuoti o una chiesa sconsacrata. Gli epuloni di Bologna non hanno dato loro una delle tante case sfitte.
Dire greto e’ un eufemismo, qui e’ fango puro. A Bologna e’ piovuto a dirotto per tre settimane, in certe notti il freddo e’stato forte e stiamo entrando nell’inverno, e d’inverno Bologna e’ una delle citta’ piu’ fredde d’Italia.
Ma loro sono tornati qui perche’ non hanno dove andare. E sono tornati qui perche’ nessuno ha detto loro dove stare. E non possono tornare in Romania perche’ in Romania non c’e’ piu’ niente.
Ho parlato con una signora rumena. Corre per la citta’ per lavori da domestica. In Romania ha un marito e due figli che aspettano i suoi soldi e vorrebbero venire. Il marito e’ muratore, chi sa. I figli sono ancora piccoli. Lei ha trovato un locale dove vivono in sette. E’ duro ma non ci piove. Ha 35 anni ma sembra una vecchia. Mi dice che si sente una vecchia.
Nell’89 il dittatore Ceauşescu fu rovesciato e il paese passo’ alla democrazia, ma con la democrazia non si mangia. La signora rumena diceva che prima c’erano le fabbriche e stavano bene, il che vuol dire che avevano un poco da mangiare, ma dopo la caduta del regime le fabbriche sono state chiuse e ora non c’e’ piu’ niente. Lei diceva che sperava che la Romania entrasse nell’UE almeno avrebbero mangiato.
Io vorrei che voi lo vedeste il campo dei rumeni. Non sono baracche, sono tende, sul fango hanno messo alcuni rami di albero legati in alto e sopra del nylon alla meglio e sotto un pagliericcio sul fango.
Le ruspe hanno distrutto quel poco che avevano prima e anche i loro documenti, per cui ora devono rifarsi anche quelli. Non si puo’ essere piu’ poveri. Ma non si puo’ agire cosi’ su chi e’ tanto povero. Non c’e’ legalita’ che tenga. Qui la legalita’ si distrugge da sola.
La miseria da’ noia. La miseria puzza. La miseria e’ brutta. La miseria non paga il biglietto in autobus. A volte la miseria ruba.
Ma la miseria non si puo’ far sparire con le ruspe perche’ e’ brutta. La miseria deve essere aiutata a riprendersi. Ma non si riprendera’ mai con le ruspe.
E non si aiutera’ mai, evitando di mandare i carabinieri a fare i controlli sul caporalato e sui cantieri e distruggendo invece le ruspe di questi poveretti.
Non si evitera’ mai finche’ esisteranno leggi come la Bossi-Fini, sistemi come quello neoliberista, stati fatti solo per i ricchi, per gli spaventosi accumuli di capitale dei potenti, piani edilizi puramente residenziali, finche’ esisteranno leggi sul lavoro che difendono di fatto lo sfruttamento o il lavoro nero e citta’ dove le giunte se ne sono sempre fregate di creare zone e sistemi di accoglienza, case popolari, monolocali a basso prezzo, studentati o magari anche villaggi come quelli dove vivono milioni di americani, fatti con roulotte, camper, bungalow di legno...qualsiasi cosa purche’ non si debbano vedere dei poveretti affogare nel fango come oggi.
....
Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo e’ un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un si’ o per un no.
...
Meditate che questo e’ stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.
(Primo Levi)