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I tre referendum per il nucleare

Publie le martedì 3 giugno 2008 par Open-Publishing

Nel 1987 si voto’ per 3 referendum sul nucleare.

Avevano fatto nuove leggi per facilitare l’installazione di centrali, con localita’ scelte dall’alto (come ora), ma i sindaci potevano opporsi e si voleva tacitarli con qualche regalino (come ora).

Si chiese se si doveva impedire al CIPE di scegliere lui metterle e, su 45.869.897, 20.984.110 dissero si’, l’80,6%.

Si chiese se si doveva abrogare la norma che dava compensi ai comuni ospitanti (come ora sulle bollette), e 20.618.624, dissero si’, il 79,7%.

E se si doveva impedire all’Enel di costruirne all’estero (come ora in Albania) e 18.95.852, il 71,9%,disse si’.

Il Governo, considerati i risultati del referendum, procedette alla sospensione dei lavori della centrale di Trino 2 (Vercelli), alla chiusura della centrale di Latina, alla verifica della sicurezza delle centrali di Caorso (Piacenza) e di Trino 1 (Vercelli) e della fattibilita’ di riconversione della centrale di Montalto di Castro.

Col referendum abrogativo del 1987 e’ stato “di fatto” sancito l’abbandono, da parte dell’Italia, del ricorso al nucleare come forma di approvvigionamento energetico.

Un referendum ha piu’ valore di una legge ordinaria e non puo’ essere modificato che da un altro referendum.

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