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IL 3 febbraio Napoli in piazza contro la privatizzazione dell’acqua.

Publie le sabato 29 gennaio 2005 par Open-Publishing

di Nino Stella

Scendono in piazza i lavoratori, i giovani, i cittadini, i movimenti napoletani contro la delibera approvata dall’assemblea ato2 che sancisce la privatizzazione dell’acqua a Napoli. In prima fila i 110 operai edili della Net Service(società controllata dall’Arin), 67 lavoratori edili precari delle ditte appaltatrici dell’azienda idrica napoletana - tutti iscritti alla Fillea Cgil - la combattiva organizzazione sindacale di categoria di Napoli.

“Vogliamo l’affidamento in house della gestione del sistema idrico - affermano Alberto Trama ed Enzo De Cicco delegati Fillea Cgil della Net Service e del Comitato Operai Edili precari - Non siamo d’accordo con la società mista. C’è il rischio fondato di almento 1500 licenziamenti ed esuberi”. I delegati edili sono apertamente appoggiati con supporti logistici ed organizzativi da alcuni dirigenti della Fillea Cgil, tra cui il giovane e combattivo Ciro Crescentini, uno dei pochi dirigenti sindacali in prima fila in questi giorni contro alcune lobby imprenditoriali legati all’affare privatizzazione “oro blu”. Crescentini ha appoggiato, vincendo tre grosse battaglie sindacali, la lotta dei lavoratori della Net Service, i 67 precari delle ditte appaltratrici Arin e degli operai dell’Icar(di cui è una socia di maggioranza Marilù Farone Mennella).

Tra i lavoratori “diretti” dell’Arin , invece, è in atto una vera e propria rivolta e contestazione dei rappresentanti sindacali. La Filcem Cgil rappresentata da Gennaro Renta(contestato recentmente durante un assemblea del comitato civico contro la privatizzazione) è schierata sulle posizioni della Cgil Campania diretta dal segretario generale Michele Gravano. Gravano, bassoliniano di ferro, il vero “padrone” del palazzo di Via Torino si è schierato per la società mista. Una posizione, addirittura diversa, dalla Cgil nazionale di Epifani, che è per l’affidamento in house. Sembra, che, i vertici nazionali della Cgil non siano informati correttamente su quello che sta accadendo a Napoli.

“Invitiamo i cittadini ed i lavoratori ad inondare di email la sede nazionale della Cgil - dichiara Alberto Trama delegato della Fillea Cgil della Net Service - E’ importante fare opera di controinformazione. Il sistema email sta funzionando”. La Uilcem dell’Arin, invece, “pilotata “dall’Assessore alle risorse strategiche di Palazzo S. Giacomo sta raccogliendo firme per la società mista Insomma, sulla vicenda dell’acqua, si stanno mobilitando attraverso internet, email, passaparola, sms, la sinistra sociale napoletana, quella “vera”. Il 3 Febbraio alle ore 15 migliaia di persone parteciperanno ad una grande iniziativa di lotta in Via S. Maria La Nova. In favore della iniziativa promossa da un combattivo Comitato Civico sono scesi in campo intellettuali, giornalisti, economisti, avvocati.

“Bisogna tenere conto della volontà dei cittadini” - dichiara Aldo Masullo. I partiti “istituzionali” di “sinistra” stanno assumendo un ruolo di “contenimento” provocando dei veri e propri dissensi interni. La sezione di Rifondazione Comunista di Casoria si è schierata senza esitazione per l’affidamento in house del sistema idrico. La componente ex correntone dei Ds parteciperà alla manifestazione del 3 Febbraio. Striscioni, bandiere, fischietti, contro il tentativo delle grandi multinazionali del cemento(Vianini, Astaldi, Impregilo9, o delle finanziarie d’assalto(Icar di Marilù Faraone Mennella) per non parlare delle grandi corporation francesi ed americane, di controllare e gestire il sistema idrico così come è stato fatto smantellando altri settori “strategici” pubblici come le telecomunicazioni, l’energia, le partecipazioni stradali. L’oro blu non è una merce.

In molti sono preoccupati dell’attivismo degli apparati di partito e dei sindacati che tentano di “contenere” tanta rabbia e capacità di lotta, per favorire “mediazioni a ribasso” alimentando una politica “scientifica” di logoramento del movimento con l’inevitabile riflusso nel privato, nello scoraggiamento e nella rassegnazione di massa. La stampa e la televisione stanno “snobbando” il movimento napoletano contro la privatizzaione dell’acqua. Solo alcuni giornali cittadini come Cronache di Napoli e Repubblica edizione di Napoli stanno dando spazio alle loro posizioni. Il primo giornale della città “Il Mattino” è nettamente schierato con il suo proprietario Caltagirone e le sue imprese (Vianini) per favorire il business degli appalti della privatizzazione.