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IL BRODO DI COLTURA DELLA VIOLENZA
Publie le martedì 13 novembre 2007 par Open-Publishing4 commenti
Ancora domenica scorsa sui giornali si evidenziava il bisogno di pianificare i flussi di immigrati come ha fatto la Francia.
Alla luce di quanto accaduto l’altro ieri, a seguito della tragica morte di un giovane tifoso per mano di un agente della stradale, con stazioni di polizia prese d’assalto con una violenza inedita da centinaia di giovani, possibile che non vengano spontanei dubbi sul fatto che le priorità del nostro paese siano gli arrivi di immigrati?
Non viene in mente, cioè, che possa esistere una violenza di fondo che sta covando pericolosamente nella nostra società, soprattutto nelle nuove generazioni, e che può prendere diverse forme?
La caccia allo zingaro o al rumeno, ad esempio, non potrebbe essere solo una delle modalità di sfogo verso persone dipinte dall’onda mediatica contingente come i "potenziale nemici".
La caccia al poliziotto di domenica scorsa non potrebbe essere un’altra ondata istintiva e bestiale alla goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso. Un vaso già pieno di quelle immagini del G8 di Genova che hanno fatto il giro del mondo.
Pieno anche di quella morte violenta dentro il carcere di Perugia di un giovane falegname arrestato per una pianta di marijuana. Oppure il folle e mortale tiro a bersaglio che, da un balcone di Guidonia, un ex graduato dell’esercito ha messo in atto qualche giorno fa.
E’ una violenza che impazza per un malessere profondo, una frattura soprattutto tra generazioni determinata, a mio avviso, da un potere gerontocratico sordo ed autolesionista che considera i cittadini alla stregua di sudditi, consumatori passivi di merci e di tv.
Un potere che gestisce l’ordine pubblico solo con i "pacchetti sicurezza" e i "sindaci-sceriffo", che gestisce il mondo del lavoro con la precarietà, gli infortuni e i mutui vessatori, che gestisce i tribunali con l’annichilimento dei magistrati scomodi.
Un potere, insomma, che dimostra di non saper guardare avanti attraverso politiche volte ad un futuro sostenibile perchè troppo occupato ad autoconservare i propri privilegi.
Domenico Ciardulli
Messaggi
1. IL BRODO DI COLTURA DELLA VIOLENZA, 13 novembre 2007, 15:34
Un’analisi lucida e precisa, da condividere al cento per cento !! Una sola osservazione semmai : il potere nelle società ad economia capitalistica sa benissimo dove vuole andare e non si pone minimamente il problema della sostenibilità dello sviluppo. L’obiettivo è solo quello di concentrare ricchezza e risorse in un numero sempre minore di soggetti , determinando un graduale ed irreversibile impoverimento di tutti gli altri : tutto questo purtroppo è sostenibilissimo e lo stanno impudemente attuando !!!
MaxVinella
1. IL BRODO DI COLTURA DELLA VIOLENZA, 13 novembre 2007, 22:30
grazie max del commento.
Io penso che tutto questo non è sostenibilissimo ma credo provocherà prima o poi un punto di rottura e di deflagrazione con conseguenze imprevedibili.
ciao
2. IL BRODO DI COLTURA DELLA VIOLENZA, 14 novembre 2007, 09:09
Che alla fine ci sia o debba esserci un punto di "rottura e deflagrazione" è molto probabile, direi addirittura certo !!! Si tratta di capire tra quanto tempo questo possa avvenire e con quali modalità : anche l’ultimo Marcuse era di questa opinione, ma collocava l’evento in un futuro abbastanza lontano e non riusciva ipotizzare con certezza a quali forze attribuirne la capacità !!
MaxVinella
3. IL BRODO DI COLTURA DELLA VIOLENZA, 14 novembre 2007, 09:45
Mi verrebbe da risponderti che la capacità sarà nelle mani dei ventenni, probabilmente dopo una lunga scia di morti accidentali nelle strade e nelle prigioni. Ma in realtà non lo so neanch’io. So solo che se leggi le prime pagine di cronaca di roma del corriere della sera di oggi potresti avere la sensazione, come me, che quel futuro non sia tanto lontano
ciao