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IL CIRCOLO DI VIGEVANO DEL PRC INVITA A VOTARE NO ALLA CONSULTAZIONE DEI LAVORATORI...
Publie le mercoledì 3 ottobre 2007 par Open-PublishingComunicato stampa
IL CIRCOLO DI VIGEVANO DI RIFONDAZIONE COMUNISTA INVITA A VOTARE NO ALLA
CONSULTAZIONE DEI LAVORATORI SULL¹ACCORDO DEL 23 LUGLIO
VIGEVANO - Un invito a votare "no" all¹accordo del 23 luglio su pensioni e
stato sociale. A lanciarlo a livello locale è il circolo di Vigevano del
Partito della Rifondazione Comunista, in vista della consultazione dei
lavoratori su questo "patto" che i sindacati hanno fissato per l¹8, il 9 e
il 10 ottobre.
"Quanto più sarà forte l¹opposizione dei lavoratori - afferma infatti
Giovanni Gregorio, segretario cittadino del Prc - tanto più sarà possibile
apportare in Parlamento quelle modifiche in grado di cambiare il segno
regressivo dell¹accordo".
Il circolo vigevanese di Rifondazione sottolinea
che "nel rispetto dell¹autonomia delle organizzazioni sindacali, nonché dei
lavoratori e delle lavoratrici in carne e ossa chiamati a pronunciarsi
sull¹accordo con il Governo, un partito fatto di lavoratori e di lavoratrici
come il nostro non può accontentarsi di valorizzare soltanto il metodo della
consultazione democratica e per questo diciamo chiaramente di votare "no",
come annunciato anche dalla Fiom e dalla sinistra sindacale".
Per il Prc cittadino i punti negativi dell¹accordo sono molti, a partire
dalla questione previdenziale e dal tema della precarietà. "Lo scalone
Maroni - spiega infatti Roberto Guarchi, consigliere comunale di
Rifondazione Comunista - viene riconfermato, trasformandolo nel sistema
degli scalini, e in alcuni casi viene addirittura peggiorato, mentre vengono
introdotte due finestre di uscita anche per le pensioni di vecchiaia,
costringendo le donne ad andare in pensione ben oltre i 60 anni".
Gregorio
sostiene poi che nell¹accordo firmato il 23 luglio "si mantiene tutto
l¹impianto della attuale precarietà e tutta la legge 30, si legittima la
ripetizione senza limiti temporali e senza tetti quantitativi dei contratti
a tempo determinato, peggiorando l¹attuale legislazione, e inoltre si attua
una gravissima decontribuzione delle ore di straordinario, producendo nei
fatti ulteriori "regali" alle imprese, un innalzamento dell¹orario di
lavoro, nuovi ostacoli alla creazione di occupazione stabile e un nuovo
danno alle casse dell¹Inps".
Infine, per il Prc cittadino, "si è rinunciato
ancora una volta a separare la previdenza dall¹assistenza, continuando a far
gravare sull¹Inps oneri impropri e continuando a "regalare" alla cassa
previdenziale dei dirigenti d¹azienda fondi pagati dai lavoratori
dipendenti, così come si è definitivamente incassato senza alcuna
contropartita l¹aumento dello 0,30% dei contributi scattato dal gennaio 2007
sulle buste paga".
Insomma, secondo il circolo cittadino di Rifondazione
"Sui punti fondanti di quest¹accordo è bene che si levi nei posti di lavoro
e nel paese una resistenza civile e democratica. Sono d¹altronde le stesse
ragioni che ci spingono a manifestare sabato 20 ottobre a Roma per chiedere
la piena attuazione del programma dell¹Unione".