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IL COLPO

Publie le lunedì 6 dicembre 2004 par Open-Publishing

La scelta di Berlusconi per la triade mediatico-politica che dovrebbe preparare il suo trionfo alle prossime elezioni regionali e politiche, a noi ci spaventa assai.

Non riteniamo temibile questo triunvirato per la capacità politica, non temiamo che questi tre possano ri-condurre il vacillante Silvio a nuovi splendori, con uscite di ingegno epocali ma temiamo che essi siano gli uomini giusti per il colpo definitivo alla democrazia di questo paese, giusti per la loro storia, per il ruolo che hanno svolto fino ad ora e per ciò che essi incarnano.

Scajola, il più ‘borghese’ l’uomo in grigio che permise le bastonate di Genova, e che a Genova lasciò a Fini, lo sdoganato nero, il comando , quel giorno, lasciando che si sdoganassero di nuovo le manganellate e le morti in piazza.

L’uomo che dette del coglione a un morto di terrorismo. L’anonimo piccolo italiano che non seppe aspettare e si lasciò inebriare troppo presto dal potere, senza lasciare che i tempi maturassero e per questa sua fretta venne esautorato, con la promessa - ci scommettiamo - che, a tempo debito, sarebbe tornato per il grande momento, in prima fila, il giorno del Compimento.

Giulio Tremonti, il liberista cartoon che seriamente crede che l’Argentina ultima scorsa sia un modello da inseguire perché i ricchi sono ricchi per diritto divino e per questo sono pochi e i poveri se sono poveri un motivo ci sarà e motivi se ne trovano tanti. Anche lui travolto da se stesso e dalla sua megalomania bugiarda, anche lui momentaneamente accantonato con la promessa - siamo certi - di un grande ritorno per lui, le sue teorie da fiction, le menzogne e gli errori di calcolo, ritorno previsto il giorno in cui nessuno potrà più permettersi di contraddirlo, neppure le calcolatrici, il giorno del Compimento, quando le bugie saranno verità e la verità sarà censurabile dal ministro Macchietta della giustizia Barzelletta.

E per finire Marcello Dell’Utri, colui che ha chiesto alla corte che lo processa per mafia di ‘restituirlo alla politica’ , perché la politica ha un gran bisogno di uno che recentemente è stato condannato a due anni per estorsione ai danni di un ex senatore nonché presidente del Trapani Basket al quale in concorso con un picciotto voleva imporre un contratto pubblicitario.

Uno che è stato ed è imputato e processato per fatture false, frode fiscale e calunnia aggravata.

Uno che ‘conosceva di vista’ il super- stalliere Mangano con il quale parlava per telefono di ‘cavalli’ da recapitare in albergo.

Uno di cui il 17 maggio 2004, il pm Antonio Ingroia dice nella sua requisitoria che “ era ritenuto da Cosa nostra all’ inizio degli anni Novanta più affidabile di Bagarella” , definendolo poi“ l’interfaccia fra il gruppo Berlusconi e Cosa nostra”,

Uno che sente il dovere di fornire un compendio comportamentale per eventuali imputati, in cui traspare senso civico e dedizione alla giustizia: «Primo: non parlare mai, avvalersi sempre della facoltà di non rispondere. Secondo: non patteggiare mai, salvo che si venga colti in. flagranza di reato. Terzo: non mancare mai alle udienze, se no il giudice si sente snobbato e l’avvocato non si impegna. Quarto: seguire i consigli dell’avvocato solo quando la pensa come voi, anche se è un principe del foro. Quinto: far passare più tempo possibile, perché il tempo è galantuomo. E magari, nel frattempo, muore il pm, o il giudice, o un testimone ... ».

Questo personaggio, proprio lui è il pezzo forte del nuovo vertice di forza Italia, perché, temiamo, per Forza Italia sia giunto il momento di far coincidere lo stato con l’antistato, definitivamente.

Il momento di fare di quell’aula sorda e grigia bivacco per quei manipoli che hanno permesso l’ascesa e gli splendori caduchi di Berlusconi, e i capomanipoli avranno i posti migliori, in prima fila.

Ci chiediamo se il giorno del Compimento, quello a cui Berlusconi si prepara non sia vicino, vicino almeno quanto lo è la sentenza del processo Sme, che come ammonisce un l’autorevole e minaccioso Pecorella potrebbe "cambiare la storia del paese", c’è di che preoccuparsi.

Roberta Anguillese

http://www.democrazialegalita.it/roberta4nov04.htm