Home > IL DISASTRO INDIANOD EGLI OGM
La grande pattumiera del mondo
di Vandana Shiva
L’India è stata letteralmente inondata di granate
e razzi inesplosi ed esplosi provenienti dall’Iraq e dall’Afghanistan e
destinati al riciclaggio come rottami metallici nel momento stesso in cui la sua
industria del ferro e dell’acciaio viene distrutta dalle politiche di
liberalizzazione e privatizzazione dei commerci.
Quanto è accaduto nel
settore del ferro e dell’acciaio sta accadendo anche nel settore
dell’agricoltura. Il governo sta rapidamente attuando politiche volte a
liberalizzare il commercio agricolo e che stanno uccidendo i nostri agricoltori
e distruggendo la nostra agricoltura. Oltre 25.000 contadini si sono tolti la
vita quando si sono trovati preda dei debiti a seguito del lievitare dei costi
di produzione e del crollo dei prezzi dei prodotti agricoli.
E nel momento
stesso in cui le granate vengono importate come rottami metallici mentre
l’industria del ferro e dell’acciaio viene deliberatamente distrutta, gli
organismi geneticamente modificati (Ogm) - l’equivalente in agricoltura delle
granate inesplose - vengono introdotti malgrado il loro costo elevato per i
contadini e gli alti rischi per l’ambiente.
Nei due anni in cui è stata
piantata la prima coltura geneticamente modificata, il cotone Bt (cotone
geneticamente modificato con il Bacillus thuringiensis, ndt), la resa è stata
inferiore alla norma. Non di meno il governo - il Partito del Congresso al pari
del BJP (Bharatiya Janata Party, ndt) prima di lui - ripete il ritornello falso
dei raccolti elevati e del fatto che gli Ogm sono necessari per risolvere il
problema della fame.
Sono appena tornata da un viaggio nell’Uttaranchal, in
zone nelle quali si conservano i semi e si pratica l’agricoltura organica.
Aziende agricole a input zero producono oltre tre tonnellate di riso greggio o
oltre cinque tonnellate di amaranto, di dagussa e di caiano o oltre 15
tonnellate di frutta - guaiavi, banane, aranci, limette, pompelmi, manghi - per
acro.
Al contrario, per quanto riguarda il cotone Bt, a fronte di un raccolto
promesso di una tonnellata e mezzo, la resa è stata di appena 200 chilogrammi. E
i contadini invece di vedere incrementato il loro reddito di 220 dollari per
acro hanno subito perdite per 130 dollari l’acro.
Al cospetto del crescente
numero di suicidi tra i contadini indebitati e del fallimento sempre più marcato
delle colture a causa di semi non sperimentati, inadatti e non necessari venduti
dalle multinazionali il cui solo obiettivo è quello di metterci in una
situazione di dipendenza per quanto riguarda le sementi, il governo - qualunque
governo responsabile - dovrebbe porre fine alla vendita di semi geneticamente
modificati.
Gli Ogm sono un modo sicuro per distruggere la nostra sovranità
e democrazia in materia di semi. Invece delle migliaia di colture di cui ci
nutriamo, la nostra agricoltura verrà ridotta ai soli quattro raccolti
geneticamente modificati attualmente commercializzati su scala significativa:
soia, mais, cotone e canola.
Invece delle caratteristiche di resistenza alla
siccità, di resistenza alle inondazioni, di resistenza alla salinità, invece
dell’aroma e del gusto, invece delle caratteristiche nutrizionali e sanitarie
per le quali i nostri contadini hanno selezionato centinaia di migliaia di
varietà, gli Ogm hanno solamente due caratteristiche: resistenza agli erbicidi e
presenza delle tossine Bt.
Entrambe le caratteristiche incrementano i
livelli di tossine nei nostri alimenti e nell’agricoltura. Entrambe non sono
sostenibili in quanto invece di controllare le erbacce e gli insetti nocivi,
creano “super erbacce” e “super insetti nocivi”.
Invece di 600 milioni di
donne indiane che tenendo i semi nelle loro mani li risparmiano e li selezionano
con cura e intelligenza, una multinazionale, la Monsanto, diventa “proprietaria”
dei nostri semi, spesso tramite la bio-pirateria - come nel caso del brevetto EP
445929 su una varietà di frumento indiana concesso dall’Ufficio Europeo Brevetti
ma revocato lo scorso ottobre come era già accaduto in precedenti casi di
bio-pirateria con il neem e il basmati - impoverendo contadini già poveri che si
vedono costretti a pagare i diritti per i semi o minacciando di multarli per
furto di proprietà intellettuale dopo che la Monsanto ha diffuso i suoi geni
tossici mediante impollinazione - come è accaduto a Percy Schemiser, un
agricoltore canadese citato in giudizio dalla Monsanto per violazione di
brevetto quando il suo campo e’ stato contaminato con la canola della Monsanto
“pronta al raccolto” che ha rovinato la purezza della sua coltivazione.
La
dittatura dei semi e l’imperialismo genetico sono stati respinti dalla maggior
parte dei Paesi. In appena quattro Paesi si trova il 94% di tutti i semi
geneticamente modificati piantati.
La scrittrice Vandana Shiva e’ stata artefice di una campagna
internazionale per le donne e l’ambiente. Ha ricevuto nel 1993 il Right
Livelihood Award.
© IPS
Traduzione di Carlo Antonio Biscotto




