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IL PROGRAMMA COSTITUENTE DEL MOVIMENTO STUDENTESCO
Publie le giovedì 20 novembre 2008 par Open-PublishingIL PROGRAMMA COSTITUENTE DEL MOVIMENTO STUDENTESCO
di Gennaro Loffredo, responsabile naz. scuola Prc
guarda la notte dell’onda sul sito ateneinrivolta
Ieri La Sapienza di Roma si è trasformata nella “Woodstock dell’Onda”. Una serata all’insegna della musica e del divertimento con la quale il movimento studentesco è entrato in contatto con il mondo della produzione artistica anch’essa colpita dai tagli della Finanziaria di Tremonti. Intanto il documento programmatico degli studenti approvato prima dai tre gruppi di lavoro (diritto allo studio, ricerca, didattica) e poi dalla assemblea plenaria diventa strumento di lotta costruttiva e di partecipazione allo sciopero generale proclamato dalla Cgil per il 12 dicembre.
Di seguito ripercorriamo la straordinaria giornata di mobilitazione con la manifestazione di Roma di venerdì scorso.
Una giornata vissuta con l’università in lotta
Già dalla metro Anagnina, luogo di raccolta dei pullman che vengono da fuori Roma, ti accorgi se una manifestazione andrà bene. La prendo tutti i giorni per recarmi in centro ed oggi la trovo invasa da studenti e studentesse per la maggior parte toscani, almeno quelli che mi sono compagni di viaggio. Sono partite/i stamattina alle quattro, dopo aver passato un’altra notte nelle Facoltà occupate, con sette pullman. Studiano Fisica. Diversi di loro si fermeranno alla Sapienza per il fine settimana dove discuteranno, in due giorni di assemblee e gruppi di lavoro, con rappresentanti di tutti gli Atenei in rivolta, una piattaforma programmatica che dirà al governo qual è l’università che vogliono, qual è la loro prospettiva di futuro.
Così per la Ricerca. Hanno le idee chiare. Ci salutiamo a Termini. Loro si aggregheranno al corteo che partirà da piazza della Repubblica. Io proseguo e scendo al Colosseo; faccio un salto alla Bocca della Verità. Il corteo dei sindacati, orfano della Cisl, è numeroso. Supero i compagni di Rifondazione con lo striscione della nostra area (quella della Conoscenza) e raggiungo piazza Navona. Treni speciali ed auto organizzati, oltre 100 pullman provenienti da tutta Italia, i dati non aggiornati che vengono dati dal palco allestito per l’occasione sul cui fondale domina la scritta “Insieme per il futuro del Paese”. Sullo striscione unitario che apre il corteo sindacale è stato sbanchettato il nome della Cisl. “E’ una vergogna che si siano sfilati all’ultimo momento” la frase più diffusa nella piazza. Il corteo comincia ad entrare fiancheggiando l’ambasciata brasiliana. Sono le 12,58. I cortei degli studenti, partiti da posti diversi della città, si sono incontrati a piazza Venezia e stanno raggiungendo piazza Montecitorio. Non arriveranno a piazza Navona dove intanto Epifani, salito sul palco, visibilmente soddisfatto, sorride e saluta la piazza già strabordante. Alla fine non parlerà, Angeletti non c’é. Nutritissima la presenza delle accademie e dei conservatori molto colpiti anche loro dai tagli alle risorse già esigue. Arriva la notizia che in tantissime città le piazze sono piene. Nel corteo le lotte si uniscono sempre di più.
Si mette l’accento sulla folta presenza dei policlinici. Tagliando si mette a rischio anche la salute della gente. Ricercatori precari, borsisti, assegnisti di ricerca, dottorandi tutti a rischio di licenziamento. Nessuna certezza per il futuro. “L’onda travolge tutta l’Italia spinta dalla voglia di cambiamento e di partecipazione”, comincia così Mimmo Pantaleo, Segretario Generale Flc-cgil, aprendo gli interventi. “Siamo in piazza per gli interessi generali del Paese e sfidiamo il governo sul versante dell’innovazione”. Mette l’accento sui diritti fondamentali sempre più trasformati in merce, sui valori dell’antifascismo, sulla volontà e la necessità di perseguire gli obiettivi della Costituzione. Su questi temi si è realizzato e si va via via stringendo sempre più un patto fra generazioni. Un patto che vedrà come ulteriore tappa lo sciopero generale del 12 dicembre prossimo.
“La Gelmini” continua Pantaleo “ci ha convocati due giorni fa con un unico obiettivo: dividere i sindacati”. “In parte ci è riuscita! Per noi, se non si rimuovono i tagli non può esserci alcuna discussione!”. Chiude con un’ulteriore valorizzazione del Movimento “Il governo deve riconoscere anche a questo grande Movimento il diritto di esprimersi e di essere ascoltato”. Intanto gli studenti sono a Largo di Torre Argentina. Si alternano interventi di precari delle università, degli enti di ricerca, delle afam. “Noi la crisi non la paghiamo” lega tutto. “Il governo, prima blindato, comincia a presentare delle crepe” asserisce Claudio Franchi dell’Università degli studi Orientali di Napoli “Il sistema della Conoscenza funziona solo se si tiene insieme dagli asili agli enti di ricerca. Conservatori sono i falsi progressisti. Noi vogliamo una università senza gerarchie. La nostra governance è la democrazia partecipata”. Due ricercatrici lanciano l’iniziativa del 29 novembre a Bologna “Mettici la faccia”. Una piazza di Bologna sarà tappezzata dalle fotografie di tutte le ricercatrici ed i ricercatori precari che vi aderiranno.
Per dire che “Siamo persone in carne ed ossa che non hanno un briciolo di futuro”. Un docente del conservatorio di Benevento, già licenziato, denuncia che è da 20 anni che non si fa un concorso e che la riforma dei conservatori è bloccata dal 1999. Insomma un alternarsi di emozioni, di storie di vita che si frantumano, di sogni che si spezzano a causa della lucida follia di un governo miope che sta distruggendo l’Italia. “I lavoratori mi hanno ringraziato per aver proclamato e mantenuto lo sciopero di oggi” dice Alberto Civica, Segretario Nazionale Università, Ricerca ed Afam della Uil. “Quando c’è la recessione in una nazione lungimirante si investe e non taglia in Conoscenza. Della lotta ai “baroni” non abbiamo visto niente. Siamo pronti al dialogo ma solo dopo il ritiro dei decreti da parte de governo. Peccato per chi oggi non c’è stato.
E’ stata una grande manifestazione”. Chiude l’intervento esprimendo solidarietà alla Flc-cgil per l’aggressione fascista del giorno prima. Un momento importante quello di oggi. Un fatto importante che la Uil abbia tenuto sul tema della Conoscenza. Importante soprattutto è che c’è voglia di continuare. Nelle piazzette e nei vicoli tra piazza Navona e Montecitorio un pullulare di ragazze e ragazzi, musica, colori, striscioni, un’onda gigantesca portata come in processione a simboleggiare la forza di un movimento che non si arresta. Molti negozianti sostano davanti alle porte ed osservano sorridenti il corteo festoso. Non c’è violenza ma preoccupazione negli slogan degli studenti, non c’è pericolo per le loro vetrine, lo hanno capito bene…forse cominciano a capire che questa roba riguarda anche loro, i loro figli. E’ già quasi scuro quando la coda del corteo si avvia verso la stazione o verso la Sapienza dove ci saranno due giorni di discussione sull’università che vogliamo.