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IL SINDACALISTA DENUNCIA IL PADRONE, LA CGIL LO LICENZIA

Publie le mercoledì 17 ottobre 2007 par Open-Publishing

PUBBLICHIAMO INTEGRALMENTE UNA DELLE CINQUE LETTERE COSTRETTE A SOTTOSCRIVERE LE RESTAURATRICI IMPEGNATE NEL CANTIERE DI POMPEI DIPENDENTI DELL’IMPRESA VALENTINO E DELLA SOCIETA’ AC RESTAURI(SUBAPPALTO DI VALENTINO)

Alla Soprintendenza Archeologica di Pompei

Alla AC Restauri - Napoli

e p.c Fillea Cgil - Napoli

La sottoscritta (omissis) nata a Napoli(omissis) il(omissis) e residente in(omissis) regolarmente assunta dall’Impresa AC Restauri Srl sita in Napoli, con cantiere in Pompei Scavi, avendo appreso di una segnalazione pervenuta in Soprintendenza con accuse non meglio precisate a carico dell’impresa stessa

Dichiara

che, per quanta la riguarda è estranea a quella segnalazione, che ripudia e per il resto e per quello che sa, non ha nulla da lamentare e pretendere su come viene trattata e retribuita e su come si lavora in cantiere.

Napoli, Pompei 17 Ottobre 2006 (Firma omissis)

N.B - Quel cantiere fu segnalato al City Manager di Pompei Luigi Crimaco dal segretario generale della Fillea Cgil di Napoli Giovanni Sannino. Era il 13 Ottobre 2006. Il funzionario "rassicurò" Sannino con una nota inviatagli il 19 Ottobre 2006. Dopo alcuni giorni Crimaco concluse l’inchiesta: non aveva rilevato irregolarità!!Le lettere "sottoscritte" dalle restauratrici erano già pervenute in Fillea. Sannino non presentò altre denunce. Il nostro compagno Ciro, informato dei fatti, denunciò la vicenda durante un convegno sui beni culturali promosso qualche giorno dopo a S.Maria La Nova-Napoli - in presenza di Mauro Macchiesi della segreteria nazionale della Fillea Cgil - Sannino tentò con atteggiamenti autoritari ed in modo plateale di impedire che Ciro ne parlasse. Anche il Sig. Mauro Macchiesi non voleva che Ciro parlasse. Il 30 Ottobre 2006 il compagno Crescentini inviò un esposto alla sezione lavoro della Procura della Repubblica di Napoli ed al Capo dell’Ispettorato del Lavoro segnalando una decina di cantieri(tra i quali quello di Pompei). Quell’esposto lo ritrovò qualche giorno dopo sulla scrivania di Giovanni Sannino con tanto di numero di protocollo d’ingresso dell’ispettorato del lavoro. Ciro chiese a Sannino di aprire un’inchiesta interna. Sannino, solo dopo alcune settimane, dichiarò per iscritto che quel documento gli era consegnato da Luigi Petricciuolo componente della Camera del Lavoro di Napoli il quale lo aveva ricevuto dai vertici dell’ispettorato del lavoro che si erano lamentati per le "troppe denunce presentate dal compagno Ciro".. Il compagno Crescentini fu costretto a presentare una denuncia alla Procura della Repubblica di Napoli denunciando i vertici dell’Ispettorato per violazione della privacy e del segreto istruttorio. E’ stata aperta un’inchiesta. Se ne occupa il PM Francesco Curcio. Ciro nel frattempo è stato licenziato dalla Fillea Cgil senza motivo