Home > IL TRIBUNALE DEL RIESAME E SAN PRECARIO
LA RICHIESTA DI CARCERAZIONE PER GLI INDAGATI E’FUORI DALLE DIRETTIVE EUROPEE SUI DIRITTI UMANI
Trattare la cosiddetta "spesa proletaria" del 6 novembre come rapina pluriaggravata è un obbrobrio giuridico. Essa si è inserita in una giornata di manifestazioni politiche dove era centrale il tema della precarietà e di tutti i suoi effetti sociali. Non credo sia fuori luogo citare la Corte di Strasburgo in una sentenza (Handyside) del 1976. Secondo la Corte Europea una delle principali caratteristiche della democrazia risiede nella possibilità che essa offre di dibattere le questioni sollevate da differenti correnti di opinioni politiche, anche quando queste disturbino o inquietino. Così argomentando, la Corte riproduce nel trattamento giurisprudenziale della libertà di associazione lo stesso principio già affermatosi in materia di libertà di espressione, la quale «vale non solo per le informazioni o idee accolte con favore o considerate inoffensive o indifferenti ma anche per quelle che offendono, indignano o turbano lo Stato o una qualsiasi parte della popolazione. "Così vogliono il pluralismo, la tolleranza e lo spirito di apertura, senza i quali non vi è società democratica". La Corte ha inoltre rilevato come «la democrazia si nutre in effetti della libertà di espressione. A questo riguardo, secondo la Corte di Strasburgo, una formazione politica non può vedersi molestata per il solo fatto di aver criticato l’ordine costituzionale e giuridico del paese e di averlo voluto dibattere pubblicamente sulla scena politica. Si potrebbe obiettare che nel caso dei disobbedienti la libertà di espressione è stata associata a fatti configurabili come delittuosi (sottrazione di merci). Ma lo spirito della sentenza conferma in quale misura il pluralismo ed un’interpretazione eticamente neutrale del principio democratico siano da annoverare tra i pilastri del sistema di garanzia dei diritti politici istituito dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo. E’ alla luce di questa giurisprudenza europea, del principio di proporzionalità e dell’applicazione delle leggi secondo il concetto della "dignitas" di kantiana memoria che si deve formulare l’accusa. Violare la legge facendosi identificare per sollevare un problema sociale non è la stessa cosa che compiere una rapina pluriaggravata. Un precedente non dissimile potrebbe essere l’assoluzione dei radicali dal reato di spaccio quando hanno elargito gratuitamente cannabis. Insomma io credo che l’applicazione delle leggi debba tener conto dei contesti e dell’empirismo sociale e non possa essere un’automatica mitraglia che spara grosso e spara alto.





