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IL VATICANO ALL’ATTACCO DEI TRANSGENDER

Publie le mercoledì 24 dicembre 2008 par Open-Publishing
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IL VATICANO ALL’ATTACCO DEI TRANSGENDER

di MARCO SFERINI

Offensiva a tutto campo del Vaticano per Natale. Ecco i regali di Ratzinger e della sua Curia pontificia: dalla scienza che non farebbe altro se non scoprire leggi dell’universo già definite e volute da iddio sino alla proclamazione del decisionismo divino sulla destinazione sessuale di ognuno di noi. Sei maschio? Resti tale per volontà del Padreterno. Sei femmina, stessa sorte. E un transgender, che non è contemplato nei disegni dell’Onnipotente, che fine fa? La damnatio aeternae, e magari anche quella della sua memoria sino alla settima generazione? Ironia a parte, il Vaticano a chiarissime lettere si scaglia contro il "cambio di sesso" che appella come "distruzione dell’opera stessa di Dio".

E’ lo spleen deistico che pesa come un macigno sulla complessità dei temi che la chiesa pretende di trattare alla stregua di liti da condominio, imponendo su tutto e su tutti una volontà che non è nell’ordine dell’umano, ma che trascende ogni etica che pertanto dall’uomo deriva e che, anche se fosse, deve essere subordinata alla volontà del supremo creatore della vita.

Le sottili trame psicologiche della nostra mente, i sentimenti, le sensazioni di un transgender, le sue tribolazioni nel doversi relazionare con un mondo bigotto, prigioniero di tante paure quante sono le sue incertezze sociali, non contano nulla per Santa Romana Chiesa.

Ciò che ha importanza, rilievo ed è di esclusivo pregio è l’acquisizione dell’indicazione divina secondo cui l’uomo non può diventare donna e la donna non può divenire uomo.

Sulla base di questo principio di assoluta intangibilità delle cose, delle persone e del creato universo mondo, allora anche gli innesti delle piante sono sacrilegio, deviazione immorale dalla predestinazione divina. Oppure anche i mandaranci, nati da una mescolanza di semi, da un transgenderismo naturalistico che però non fa recalcitrare Ratzinger. In fondo sono solo piante, semi e frutti.

L’uomo è l’essere in cui dio si specchia anche come immagine. E come è pensabile che un essere così prescelto, privilegiato e amato dal padre celeste possa permettersi di cambiare quella sessualità che gli è stata data in dono divino?

Se ieri i transgender rappresentavano per me un mondo sconosciuto, ma comprensibilissimo proprio per il suo "passaggio" periglioso da un complesso di sensazioni ad un altro, oggi, con le parole pronunciate dal pontefice, divengono dei cavalieri, o delle cavallerizze, che si battono contro la dittatura teologica di una visione inumana di ciò che è e può essere e che non ha il dovere di rendere alcun conto ad alcun essere superiore, ad alcun supposto rappresentante terreno di questo essere.

Il poco amore che Ratzinger dimostra verso milioni di esseri umani come gli omosessuali, i transgender e tutti coloro che sovvertono il diritto canonico e la morale su cui poggia il potere della chiesa, è lì tutto concentrato nella dottrina vecchia, decrepita di un pontificato che ci fa allontanare sempre di più dalla voglia di dialogo con le strutture anche di base del cattolicesimo e che, nello stesso momento, costringe queste a scendere a sempre più riottosi compromessi tra il mantenimento di un rapporto sociale e quello strettamente vincolante di obbedienza alla sacra parola "ex cathedra" del papa.

Viene voglia di essere libertari all’ennesima potenza. E visto che possiamo esserlo, che nulla ci costa se non la fatica di operare un processo di autostima sempre maggiore, perchè non citare - quale migliore sintesi - un programma politico che, nonostante le sue parole un po’ vecchie, resta tremendamente legato all’attualità: "Sprezziam gli dei del cielo, e i falsi lor cultori. Del ver squarciamo il velo, perciò siam malfattori!".
Questo ci diranno, che siamo dei dannati, degli sfortunati che non arrivano a comprendere il messaggio di dio; solo dei materialisti dal cuore di pietra, legati all’approssimazione dei caratteri distintivi tra uomo e donna? Lo dicano pure.

Ma la convinzione che ho, che abbiamo, si fonda sull’uguaglianza sociale nella valorizzazione individuale di ciascuno, di ciascuna laddove vi è piena espressione della libertà personale.

Insomma, che male mai può essere, che male mai può fare un uomo che si sente donna intimamente e che vive come una prigione il corpo da uomo? Stando alle parole di Ratzinger, lo dovremmo forse isolare, tornare a considerare come un folle, un disturbato psichico, un amorale, un dannato per l’appunto.

Che brutta Chiesa che è questa: isola, discrimina e condanna. Come ha fatto nei secoli dei secoli. La breve interruzione del Concilio Vaticano II è solo un ricordo. La vittoria dell’Opus Dei, dei gesuiti e delle fasce più tradizionaliste e reazionarie del clero è nelle parole, negli anatemi e nei giudizi di un papa che mostra il volto di un potere che va combattuto, che va contrastato, perchè pone recinti, delimita funzioni, regola le vite a seconda del proprio destino di dominio delle menti e dei corpi delle persone.

E poi dicono che non dobbiamo essere anticlericali... ma solo laici... Come è dura!

Messaggi

  • Ma chi l’ha detto che il transgender non è contemplato dal disegno divino?Se noi crediamo in un Dio onnipotente ed onnisciente è evidente che non può non sapere anche prima della nascita che sarà un trans e che quindi c’è un posto nel disegno divino anche per lui anche se noi non possiamo sapere quale dato che si dipana nell’eternità.D’altronde è scientificamente provato che molti animali sentono impulsi omosessuali tra cui anche animali molto intelligenti come i delfini ed i bonobo e non è improbabile che molti di questi si sentano femmine e potendo cambierebbero sesso. E’ provato quindi che l’attacco ai transgender della Chiesa sia in realtà viziato da pregiudizi e non da dottrina.Personalmente ho sempre pensato che sotto il cielo ci sia posto per tutti!Michele

    • Ottimo il riferimento alla specie degli scimpanzè bonobo (una delle tre specie di scimpanzè, i bonobo appunto, poi lo scimpanzè comune, ed infine lo scimpanzè umano- quest’ultimo condivide con le prime due specie circa il 98,4 del codice genetico ed è il loro parente più vicino tra le scimmie antropomorfe) conosciuta nel mondo scientifico per i suoi comportamenti e pratiche sessuali promiscue-omosessualità inclusa-che usa come strategia risolutiva per evitare l’aggressività ed eludere i conflitti all’interno del branco o per formare alleanze: insomma MAKE LOVE not War è la loro caratteristica!

      Se riuscissimo a superare il nostro antropocentrismo di origine religiosa, potremmo imparare molto dai nostri cugini bonobo!

      E’ davvero sconfortante vedere come degli ignoranti come Ratzinger possano strumentalizzare (addirittura l’ecologia che non è antropocentrica o l’Anticristo Nietzsche) e raccontare balle indisturbati ed avere credito solo perchè hanno la possibilità mediatica di farlo!