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Noi non sapremo mai di quale gigantesco ammontare di miliardi questo paese è stato derubato dalla corruzione e dall’evasione fiscale di B. Lo possiamo ipotizzare senza molti dubbi come il più grande ladro di Stato, il più grande ladro in assoluto che sia mai esistito in Italia, battendo qualunque Riina o Provenzano.
La condanna a Mills lo configura (pur con la sospensione del Lodo Alfano) come il mandante di un ulteriore gigantesco furto al denaro pubblico, cioè a noi tutti.
Il fisco è per B uno strumento di arricchimento aziendale, di potere politico e di corruzione pubblica.
Nei paesi dove c’è un sistema fiscale trasparente, a riscontri incrociati e con uno scarico vantaggioso per il contribuente dei suoi pagamenti, accadono molte cose civili che qui ci sogniamo.
Intanto chi evade le tasse è trattato come un criminale che ruba denaro pubblico, uno sciagurato lestofante che impoverisce il paese e deruba i propri concittadini, ed è indicato come delinquente all’opinione pubblica che ne ha ribrezzo perché è molto peggio di un ladro comune (figuriamoci di un migrante!), poi l’evasore viene smascherato facilmente incrociando le transazioni e viene punito duramente e anche col carcere, e così è stato preso e punito in America Al Capone, per cui il sistema fiscale sarebbe il primo passo per smascherare patrimoni illeciti, mafiosi, politici e industriali, sferrando un duro colpo alla criminalità di qualsiasi tipo, a cominciare da mafia, camorra e ‘ndrangheta, per comprendere i ladrocini politici e dei pubblici amministratori (che qui invece si indultano, prescrivono o depenalizzano!), combattendo con successo i fenomeni di corruzione in ogni ambito, anche quello della magistratura collusa e venduta coi criminali stessi.
In un paese con un fisco trasparente non ci sarebbero certo i 200 miliardi di evasione presunta dell’Italia né un deficit pubblico più grande del mondo, non avremmo 80.000 € che pesano su ogni famiglia che significano che a ogni famiglia “sono stati rubati” 80.000 €, il che è enormemente di più di quanto potrebbero mai rubare ladruncoli, rom o scippatori, gli odiatissimi della Lega, non avremmo un clientelismo che stronca qualunque merito, non ci sarebbe l’intreccio criminale tra politica e mafia, e il politico ladro non aspirerebbe certo ad alte cariche, anzi se rubasse denaro pubblico verrebbe immediatamente dimesso nel biasimo generale, dalla più piccola carica comunale e non farebbe davvero carriera per capo del Governo perché sarebbe stroncato prima.
In paesi fiscalmente civili, furti del denaro pubblico come quelle che Berlusconi fa all’Italia non sono nemmeno pensabili. Qui invece abbiamo una Lega che si è fatta le ossa attaccando Roma Ladrona e poi ha sostenuto proprio il primo ladrone dello Stato, uno che prenderà pretesto dal caso Mills per una riforma ancora più delinquenziale della Magistratura. E molto male fa la Corte Costituzionale e prendersi tante lentezze nella valutazione del Lodo Alfano, perché male incoglierà a loro tutti, che perderanno ogni indipendenza e autonomia e abbiamo già visto col caso De Magistris a che livelli di abiezione sono già scese le alte cariche, perdendo ogni prestigio e credibilità, a partire dal Presidente della Repubblica.
La storia delle aziende di B è una sequela continua di furti pubblici, di evasioni continuate, di reati indecenti, una storia senza fine di corruzione: di pubblico ufficiale, di guardia di finanza, giudice, avvocato, testimone, politico, amministratore, direttore televisivo, giornalista.. una storia continua di leggi distorte per favorire i giganteschi interessi finanziari di quella enorme banda a delinquere che è la Finivest e per depenalizzare il suo padrone, con un potere crescente che rischia di diventare dittatoriale nel totale controllo di ogni mezzo di informazione (lo si vede con l’ulteriore scacco alla Rai, e un neo direttore Masi che conferma la rosa di prescelti avvenuta a casa di B).
Uno stato intero è stato calpestato nei suoi diritti fondamentali con la distruzione progressiva dei suoi principi democratici e costituzionali per favorire l’arricchimento di una sola azienda per l’avidità senza fine del suo proprietario, in un furto senza fine, che ha impoverito lo stato intero per l’opportunismo e il potere assoluto di uno solo.
Combattere contro questo gigante del crimine richiederebbe, come primo atto fondamentale, il ritorno di questo paese a un fisco civile e trasparente come esiste in qualsiasi paese moderno, perché dal fisco passa la democrazia, l’equità, i diritti a una giusta vita e a un giusto trattamento civile, e passa l’etica degli stessi poteri pubblici.
Ma proprio contro un fisco giusto e dunque a favore dei reati fiscali si è battuto il partito di B, che è dunque avanzato facendo leva sull’istinto peggiore del cittadino: l’egoismo tributario, che in parole secche significa il desiderio di rubare alla collettività per arricchire se stesso, quell’egoismo che nega il concetto stesso di Nazione. E qui sta il vizio peggiore del berlusconismo: accogliere nel proprio seno gli elettori favorendone e proteggendone i vizi anti-stato, anti-democrazia, facendone dei ladri. Del resto, al di là della protezione scandalosa agli evasori e ai ladri pubblici, abbiamo visto tutti come lo strumento principe della vittoria berlusconiana sia stato l’apologia dell’evasione “contro le leggi ingiuste” che non si dovevano pagare perché troppo alte, senza che i successivi governi di B abbiano poi fatto niente per rendere le stesse leggi più giuste.
Il concetto base che lega il 26% degli elettori a B è la correità: aver favorito e allargato un crimine, rendendo troppi complici dei reati del capo e dunque nell’impossibilità di contestarli.
Se la Chiesa avesse attaccato questo reato che è proprio la negazione del “tratta l’altro come fosse te stesso”, cioè del primo precetto del Vangelo, B sarebbe apparso quello che è: il primo ladro di Stato. Invece anche la CEI era troppo interessata al mercimonio, a una difesa arida, non dei principi evangelici per cui la Chiesa stessa è sorta, ma dei valori finanziari di quella holding che la Chiesa cattolica è diventata. E tra mercanti ci si intende sempre quando c’è reciproco vantaggio. Per cui siamo dovuti arrivare a quella bestemmia vivente che è stata l’affermazione di Raztinger che “il neoliberismo è la teoria più vicina al cattolicesimo di questi tempi” e che in Italia il campione di detto neoliberismo, e dunque del cattolicesimo, era il Cavaliere., seconda bestemmia contro i valori del Cristo, da qualunque si parta, di cui la Chiesa del futuro dovrà chiedere perdono, se mai sopravviverà.
Alla Chiesa più che il Vangelo ha interessato enormemente avere la sua parte di furto di denaro pubblico attraverso le esenzioni fiscali, i favori alle scuole private e quell’8 per mille che è sempre stato dato “a presunzione” e mai a calcolo esatto, partecipando anch’essa al grande saccheggio dell’erario contro l’interesse del cittadino.
Ecco che il fisco diventa molto più che il mezzo per perpetrare liberamente delle sottrazioni inique di denaro all’italiano, è il mezzo primo e fondamentale di una corruzione di valori nazionali, è lo spregio interiore di un paese.
E questa è la depravazione che questo sistema di ladri ha perpetrato per questo paese: coinvolgere chiunque nel suo furto, facendolo un complice di reato. Ma un paese che si sorregge su una collusione di reato non è più un paese che si possa denominare civile.
masada 927
Messaggi
1. IL VIZIO PIU’ GRANDE, 21 maggio 2009, 10:40, di e = mc2
E non è ancora finita!
Da MicroMega:
"«E’ in arrivo una nuova legge ad personam» denuncia il senatore Luigi Li Gotti, capogruppo dell’Italia dei Valori in commissione Giustizia di palazzo Madama secondo il quale «il governo ha presentato una proposta di legge (art. 4 del ddl 1440, cd. Riforma del codice di procedura penale) con cui si vuole cancellare, per la parte che interessa a Berlusconi, l’articolo 238 bis della procedura penale, ossia la possibilità, oggi esistente, di utilizzare la sentenza definitiva emessa in un diverso processo. In questo modo, il premier vuole scongiurare la possibilità che nel suo processo, quando verrà portato in giudizio, venga utilizzata, quale prova dei fatti in essa accertati, la sentenza Mills»."
2. IL VIZIO PIU’ GRANDE, 21 maggio 2009, 11:41
Cara Viviana, ma c’è ancora rimasto qualcosa di civile in questo Paese ??!!
Con le ultime nomine Rai si ieri celebrato il funerale del giornalismo, almeno come lo intendeva il buon Joseph Pulitzer, normalizzando anche la RAI agli standard di "correttezza" informativa targati Mediaset !!
Il fantoccio Garimberti non ha ovviamente perso l’occasione per subito dimostrarsi tale , avallando le nomine senza fare una piega.
Si ritorna sempre lì !! Ora si paga con gli interessi i prezzo di non aver potuto o voluto approvare la legge sul conflitto d’interessi, la sola operazione che avrebbe consentito di non consegnare l’Italia al Berluska su un bel vassoio d’argento !!
Vedrai che riuscirà con le sue truppe cammellate Rai-Mediaset, finalmente coalizzate, a convincere rapidamente gli Italiani che il caso Mills è tutta una montatura delle "toghe rosse" e dei comunisti, e a votarlo in massa per consentirgli di portare in fondo la sua missione salvifica !!
MaxVinella