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PER L’USO PUBBLICO, SOCIALE E CULTURALE
DELL’EX MANICOMIO DI ROMA S.MARIA DELLA PIETA’
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Nota: Il Comunicato è, ovviamente, l’interpretazione dei fatti dal punto di vista dell’Associazione Ex Lavanderia.
Chi volesse, autonomamente, farsi un’opinione, al di là della nostra sintesi, può leggere la bozza di Protocollo che il Presidente del Municipio ha consegnato ai componenti della sua Giunta (in allegato)
Chi ha redatto la bozza ha operato cancellature e riscritture facilmente individuabili che faciliteranno la lettura.
Nessuna lettura dietrologica o di schieramento pregiudiziale è quindi possibile.
L’Associazione Ex Lavanderia, da sempre, giudica gli atti e i fatti.
COMUNICATO STAMPA Roma 1-2-07
INAFFIDABILI
Nuova bozza di Protocollo sul S.Maria della Pietà: dopo mesi di discussione, si propone di azzerare tutte le conquiste per l’uso pubblico, sociale e culturale dell’Ex Manicomio.
Nessun polo culturale pubblico al S.Maria della Pietà, mantenimento delle strutture sanitarie anche psichiatriche, il tavolo partecipato non servirebbe più a nulla. Non più l’intenzione di legalizzare l’esperienza dell’Associazione Ex Lavanderia. Questo, in sintesi, il contenuto dell’ultima bozza di Protocollo di Intesa elaborata dagli uffici del Comune e presentata alla Giunta Municipale dal Presidente del Municipio XIX.
Una pantomima. Questo sembra essere stata la disponibilità al confronto dell’amministrazione comunale e degli altri interlocutori istituzionali, dopo anni di impegni non rispettati, di regole violate, di incapacità di ascolto.
Dopo una prima bozza di Protocollo di Intesa, elaborata a settembre, altre 2 versioni avevano accolto una parte significativa delle richieste dell’Associazione Ex Lavanderia e del mondo associativo che si batte per l’uso pubblico, sociale e culturale del S.Maria della Pietà.
In un’Assemblea pubblica l’Associazione Ex Lavanderia aveva presentato ai cittadini le luci e le ombre di quella proposta.
Anche se con molte ambiguità e indefinitezze, veniva sancita la necessità di avviare la desanitarizzazione del Comprensorio, lo spostamento della maggior parte delle strutture sanitarie a partire da quelle psichiatriche (vietate per legge). Inoltre si proponeva la realizzazione di un Polo Culturale a gestione e proprietà comunale che raccoglieva, in parte, l’indicazione dei 9.000 citadini che firmarono la Delibera di Iniziativa Popolare mai discussa dal Comune di Roma.
Poi, mentre si attendeva la firma sulla bozza concordata, gli uffici del Comune elaborano la nuova bozza di Protocollo che secondo alcuni dovrebbe essere firmata la prossima settimana.
Un capolavoro di bizantinismo, ipocrisia e pratica dell’inganno.
1) Vengono specificati esattamente, con tanto di numerazione, quindi senza possibilità di interpretazione altra, i padiglioni che andranno alla ASL RME (18), all’Università (8), alla casa dello studente (4). Il totale fa 30 che con i 4 già del Municipio fa 34. Con la Ex Lavanderia si completa il quadro dei 35 padiglioni del S.Maria della Pietà..
Fa sorridere amaramente come, con perfida perversione, si lascino alcune frasi proposte da noi che parlano di "una parte significativa del Comprensorio ad uso culturale" e di "realizzazione di ostelli per il turismo giovanile a basso costo".
Specchietto per le allodole per chiunque fosse così sciocco o in malafede da non saper fare 2 conti.
2) Vengono cassate tutte le parti relative alla desanitarizzazione, compreso per quanto riguarda le strutture residenziali psichiatriche. Viene inserita una frase "buffa" sullo spostamento delle strutture che "si richiamano alla pregressa prassi manicomiale". insomma, in barba anche alla legge, basta che non si pratichi l’elettroshock e si può fare tutto. Parte significativa della presenza sanitaria sarebbe quindi:
residenze psichiatriche
Strutture residenziali per malattie terminali e croniche
strutture per handicap psico-fisico
strutture per la tossicodipendenza
Insomma il progetto Storace di nuovo manicomio... un insulto alla cultura Basagliana, un orrore culturale.
3) Rimangiandosi ogni impegno preso, viene cassata la parte relativa alla legalizzazione della Ex Lavanderia (rimosso qualsiasi riferimento all’Associazione e sostituito con la frase della prima bozza che parla genericamente di associazioni inserite in un quadro organico etc. etc. Un modo subdolo per strappare il Padiglione 31 a chi per oltre 2 anni ne ha salvaguardato con attività volontaria l’uso pubblico e culturale magari per affidarlo a qualche associazione più compiacente, a qualche "affarista" culturale o peggio ad altri usi, anche qui in piena sintonia con l’operato del Precedente Governatore della Regione.
Da questa proposta emerge l’obiettivo comune di sempre: la cannibalizzazione del S.Maria della Pietà tra l’ospedale perseguito dalla destra e da Storace (e, a quanto pare, dai nuovi gestori della sanità regionale) e l’Università di Morassut e Lazzara.
L’idea di partecipazione degli estensori della bozza di Protocollo è un’immane presa in giro, una pratica della furbizia e dell’inganno, l’assenza di qualsiasi etica delle regole e delle relazioni.
L’Associazione Ex Lavanderia era disponibile ad accettare una bozza imperfetta e ambigua confidando nella possibilità di ricondurre alla correttezza gli interlocutori attraverso un metodo di partecipazione e trasparenza.
L’ultima bozza è rivelatrice definitiva delle intenzioni degli interlocutori di Comune, Regione, Municipio ed ASL. Spiega la solo apparente contraddizione tra l’apertura di una trattativa e la contestuale richiesta di sgombero della Ex Lavanderia, spiega definitivamente perché, a suo tempo, l’opera di demolizione degli ostelli e di ospedalizzazione del S.Maria promossa da Storace trovò silenzio e connivenza da parte dell’amministrazione comunale. Spiega gli interessi e gli obiettivi che motivarono il Comune a non rispettare il proprio Statuto e a non discutere la Proposta di Delibera di Iniziativa Popolare, a non mettere in pratica gli indirizzi delle mozioni approvate. Spiega, infine l’ostilità e il boicottaggio subdolo all’esperienza della Ex Lavanderia, nella vana speranza che essa morisse di inedia.
Qualcuno spera che il promesso e mai realizzato tavolo partecipato sul S.Maria della Pietà si possa limitare a discutere sull’utilizzo del Padiglione 31.
Per quanto potente e tracotante, chi pensa questo si illude.
L’obiettivo dell’Associazione Ex Lavanderia rimane quello dell’uso pubblico e culturale di tutto il S.Maria della Pietà, per rispetto della memoria del manicomio, per rispetto dei progetti e dell’impegno di migliaia di cittadini, per la difesa dei principi e delle conquiste della Legge 180. La disponibilità ad accettare un ridotto utilizzo universitario era un modo per raggiungere un compromesso dignitoso a quanto pare non perseguito da quegli interlocutori istituzionali abituati a schiacciare sotto il proprio tallone e con qualsiasi mezzo chiunque si discosti dai propri obiettivi ed interessi.
Per quanto riguarda il Padiglione 31 non c’è alcuna trattativa da fare. Le dichiarazioni di Marrazzo, gli atti ufficiali del Comune sono impegni pubblici già presi per la legalizzazione dell’esperienza dell’Associazione Ex Lavanderia.
Solo con la violenza e con l’arbitrio, solo con la definitiva rottura di ogni impegno e dichiarazione, si potrà far cessare di vivere il Centro Culturale che già esiste al Padiglione 31.
Qualsiasi disponibilità da parte nostra alla trattativa con soggetti che hanno ampliamente dimostrato la propria inaffidabilità quali l’Assessore all’Urbanistica del Comune, il Presidente del Municipio, quello della Regione e l’Ass. regionale Battaglia è al momento improponibile.
L’unica possibilità per riaprire una trattativa è:
– il riconoscimento pubblico dell’Associazione Ex Lavanderia come interlocutore,
– la legalizzazione immediata della Ex Lavanderia (come da impegni presi),
– il ritiro delle denuncie a carico dei responsabili legali dell’Associone
– il ritiro formale delle richieste di sgombero
– soprattutto l’affidamento della gestione della trattativa sul S.Maria della Pietà a soggetti riconosciuti da tutti come affidabili
Chiediamo alle forze politiche, associative e sociali che da sempre hanno mostrato disponibilità ed attenzione di battersi, in ogni sede, perché questa bozza di Protocollo non venga firmata e che si creino le condizioni di garanzia per un vero tavolo partecipato senza trucchi e imbrogli.
L’Associazione Ex Lavanderia si batterà con ogni sua forza, con la pratica nonviolenta della disobbedienza civile perché non raggiunga il suo fine chi vuole cannibalizzare il S.Maria della Pietà, chi non ha mostrato e non mostra rispetto per la memoria che esso rappresenta, chi non ha dimostrato e non dimostra alcuna cultura democratica e partecipativa.
Chi da sempre ha parlato e continua a parlare con lingua biforcuta.
Messaggi
1. INAFFIDABILI, 2 febbraio 2007, 17:40
COM. STAMPA: prima iniziativa di mobilitazione: "RISPETTATE GLI IMPEGNI!"
PER L’USO PUBBLICO, SOCIALE E CULTURALE
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PRIMA INIZIATIVA DI MOBILITAZIONE
Ieri, a seguito della “scoperta” della nuova bozza di Protocollo di Intesa sul S.Maria della Pietà che promuove l’ospedalizzazione definitiva del Comprensorio del S.Maria della Pietà e la cancellazione dell’ipotesi di Polo Culturale, ed infine il voltafaccia sulla promessa di legalizzare l’esperienza della Ex Lavanderia.
L’Associazione Ex Lavanderia ha manifestato il proprio dissenso ieri sera nell’aula del Consiglio Municipale del Municipio XIX.
Circa 40 persone hanno esposto uno striscione e distribuito il Comunicato Stampa e la bozza di Protocollo ai Consiglieri che, indistintamente, (maggioranza ed opposizione) non ne erano a conoscenza.
Dopo una prima reazione oppositiva e sproporzionata rispetto al carattere pacifico della mobilitazione, il Presidente dell’aula ha deciso di sospendere il Consiglio e concedere la parola ad un rappresentante dell’Ass. Ex lavanderia.
Si è ribadito, quindi, di fronte ai Consiglieri Municipali che questa ultima bozza è inaccettabile per due motivi: il primo perché assolutamente opposta alla bozza precedente sulla quale si era trovato un accordo, la seconda perché il contenuto di questa nuova versione è assolutamente contraddittorio rispetto al programma elettorale dell’attuale maggioranza municipale.
Infatti il programma elettorale che dovrebbe vincolare le scelte del Presidente e del Consiglio è esplicito rispetto alla necessità di una presenza sanitaria “marginale” e dello spostamento delle strutture psichiatriche, ospedaliere e legate al disagio, mentre la proposta contenuta nella bozza attribuisce metà comprensorio alla ASL RME per funzioni sanitarie anche psichiatriche (in contrasto con la legge).
Si è chiesto al Presidente di non firmare il Protocollo in questa versione, di assicurare la trasparenza degli atti e la coerenza con il Programma elettorale.
Il Presidente ha risposto assicurando che il Protocollo contiene le garanzie per un vero processo partecipato, senza però spiegare su quale tema si dovrebbe “partecipare” visto che il protocollo definisce le funzioni e gli utilizzi di tutti i 35 padiglioni del S.Maria della Pietà.
La presenza nonviolenta e determinata al Consiglio Municipale è solo la prima tappa di una mobilitazione che proseguirà in Comune, in Regione e nella città.
Ex Lavanderia
1. INAFFIDABILI, 5 febbraio 2007, 19:50
Ai segretari delle Federazioni di Roma del PRC-SE e dei VERDI
Massimiliano Smeriglio
Filiberto Zaratti
Ai Capigruppo al Comune di Roma del PRC-SE e dei Verdi
Adriana Spera
Nando Bonessio
E p.c. al Segretario del circolo PRC-SE “PULETTI” MUNICIPIO XIX
Massimiliano Taggi
Alla Coordinatrice dei VERDI ROMA NORD
Carla Minieri
Oggetto: PROTOCOLLO D’INTESA SUL RIUSO FUNZIONALE DELL’EX OSPEDALE PSICHIATRICO S.MARIA DELLA PIETA’
Cari compagni e compagne,
nei giorni scorsi abbiamo appreso della nuova bozza di PROTOCOLLO D’INTESA SUL RIUSO FUNZIONALE DELL’EX OSPEDALE PSICHIATRICO S.MARIA DELLA PIETA’, sulla quale è prevista a breve una riunione tra le parti chiamate alla firma: Comune, Provincia, Regione, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, ASL RM E, Municipio XIX.
Il nuovo testo, che assume le proposte di modifica avanzate dalla ASL RME, elimina la totalità delle parti più positive sull’utilizzazione del Comprensorio presenti nella precedente bozza presentata a dicembre 2006 e frutto del lavoro portato avanti con tenacia dai compagni e dalle compagne dell’associazione ex Lavanderia. Tale lavoro, ritenuto da tutti noi essenziale e necessario per la prosecuzione del tavolo della trattativa, è stato sostenuto dai segretari cittadini dei nostri due partiti ed ha portato all’inserimento nella precedente bozza di tutta una serie di istanze irrinunciabili ed avanzate, scomparse del tutto nella nuova versione.
Riteniamo pertanto indispensabile, alla luce di queste novità e dell’imminenza della sottoscrizione del Protocollo, un incontro urgente al fine di valutare la nuova situazione e definire la linea politica comune da portare avanti nelle rispettive sedi di impegno politico ed istituzionale.
Riteniamo che a tale incontro debbano partecipare anche i rappresentanti dell’Associazione “Ex Lavanderia”.
Il capogruppo dei VERDI MUNICIPIO XIX
Paolo Pellegrini
L’ASSESSORE DEL MUNICIPIO XIX
Caterina Patti
IL CAPOGRUPPO DEL PRC-SE MUNICIPIO XIX
Claudio Ortale
Roma, 3.02.07