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E’ veramente ridicolo vedere quanti su internet, perché poi nella realtà è tutto un’altro affare, prendono sul serio una campagna elettorale che neanche quelli che sono candidati prendono "sul serio".
E’ un dato di fatto che la forbice vera, quella da cui poi derivano tutte le distanze, è la frattura, ormai insanabile che si è creata fra il vissuto il vivente e i viventi e la politica, cosi detta.
Lo sconcerto assale nel vedere il "popolo" internettiano o i "popoli" di quei rimasugli che frequentano ancora qualche sede di partito o partitino sperare nel cambio di manovratore.
Un treno che fa il percorso Milano - Roma, farà sempre quel percorso anche se cambia il conduttore.
Questo la gente comune lo sa, invece il presunto ceto politico o la sua parodia è convinto che basti cambiare
il conduttore perché il treno arrivi a....Barcellona?
La gente comune sa che continuerà a pigliare lo stesso treno, che farà il solito percorso e arriverà alla solita destinazione, forse con qualche pulce di meno, forse.
Quindi, quale sarà il risultato, nessun trionfalismo, nessuno si illuda, perché la gente comune, visto che la parola proletariato disturba tanto alcuni, vivrà questa kermesse col solito fastidio, la solita noia, la solita sudditanza, sentirà nel suo intimo il sapore amaro della sconfitta in ogni caso.
Io so che a furia di sconfitte un giorno "la gente" brucerà tutti i treni con pulci o senza e prenderà la strada che SENTE SUA.
Alla faccia di tutti gli anatemi sulle devastazioni.
Perché questo mondo, DEVASTATO SUL SERIO, deve ESSERE DISTRUTTO, perché la VITA RINASCA.
Non ci sono spazi né economici, né culturali, né etici per accomodamenti, e chi si crogiola in questa kermesse dovrà rendere conto di fronte alla storia e ai "posteri" della sua viltà.
E’ veramente ridicolo sentire parlare di" pericolo fascista"
se dovesse vincere il polo di destra, io mi stupisco assai
nel vedere come tanti non si accorgono già che siamo in pieno regime e come la vecchia constatazione che i governi sono i COMITATI D’AFFARI DEI PADRONI,
sia dimenticata.
Vorrei che tutti questi dicessero in cosa cambierà la vita di quelli che soffrono sotto il tallone di ferro del potere
con un cambio di governo, vorrei che tutti questi, veramente pigliassero i programmi e mi dicessero in che cosa cambierebbero le nostre vite.
Io so che chi soffre continuerà a soffrire, chi patisce continuerà a patire:
il pendolare si alzerà all’alba e comincerà la sua vita di corse;
la madre continuerà a dannarsi l’esistenza per dare da mangiare ai figli;
il muratore in nero continuerà a salire sui ponteggi col rischio di morire;
la mia amica continuerà a potare vigne e a togliere cardi per pochi euro;
il migrante sarà sempre respinto in maniera più o meno "civile";
i pensionati continueranno ad essere miserabili, al massimo saranno riciclati come "socialmente utili";
i nostri figli continueranno ad essere precari :o legge Treu o legge Biagi: la solita solfa;
la nostra salute dipenderà dal redito di cui si dispone;
e si continuerà ad entrare ed uscire dalla galera o per necessità economica o perché si dice la verità.
LA VERITA’ IL VERO SCANDALO per tutti i politicanti di mestiere o aspiranti tali, lo scandalo vero per il potere.
Questi ectoplasmi arroganti danzano intorno alle nostre vite di dolore e si riempiono la bocca di cifre, parlano di ICI e di rimettere la scala mobile, "SCOPRONO" in periodo elettorali i nostri bisogni, celando la loro voracità.
.
TUTTI IN CONFLITTO D’INTERESSE CON NOI!!!!
Questa è la volgarità reale; non i coglioni o gli ubriachi, le corna o i medi alzati: o tutti i numeri di varietà di lor signori.
E intorno a loro e dietro a loro un greggio di pecore pavide, chine a pascersi della bava di destra o di sinistra., illusi che si esercitano in illusionismi in cui nessuno crede più.
Arroganti o untuosi preti di sagrestia insultano le nostre vite senza pane e senza rose; le nostre vite misere ma non moralmente miserande.
Di miserando ci sono solo i padroni e i loro servi.
Eppure io spero, io lotto, io credo nel riscatto.
So che quando c’è calma piatta viene la tempesta.
Non so quando verrà, la storia ha i suoi tempi, ma l’annuso nell’aria, al mio orecchio giunge il brontolio del tuono che precede il fulmine.
Sento il tuo odore , cara tempesta, e spero che tu venga a sconvolgere le mie ossa sotto terra.
Scorrono le vite fiere di chi non si piega a ricatti e umiliazioni, splendide nella loro consapevolezza.
Il vostro gioco e’ finito. Gli attori, come dissi, erano spiriti, e scomparvero nell’aria leggera. Come l’opera effimera del loro miraggio, dilegueranno le torri che salgono su alle nubi, gli splendidi palazzi, i templi solenni, la terra immensa e quello che contiene; e come la labile finzione, lentamente ora svanita, non
lasceranno orma.
la Tempesta shakespeare
(con qualche correzione)
vittoria oliva
L’avamposto degli incompatibili
Messaggi
1. FIGLI DI OPERAI FIGLI DI PROFESSIONISTI, 6 aprile 2006, 22:55
Carissimi, le ultime dichiarazioni del signor berlusconi mi fanno ricordare
alcuni episodi della mia vita, (tralascio di commentare le affermazioni del
galantuomo sui "coglioni" anche perchè a forza di ascoltarlo ho già un
doloroso principio di orchite) .
Le dichiarazioni evocative sono invece quelle riferite al pericolo che una
certa sinistra voglia un mondo ove figli di professionisti e di operai
possano essere uguali.
Ebbene, la prima cosa che mi è venuta alla mente mentre leggevo le
dichiarazioni dell’omuncolo in questione, era quella di chiedermi chi sono i
professionisti.
Forse sono i lavoratori che senza l’ausilio di ingegneri mentre di notte
fondono sanno le percentuali di ferro, nichel ecc.. da mettere nel forno?,
forse sono i muratoriche che leggendo un disegno sanno come costruire una
casa?, le casalinghe che mentre preparano la cena sanno come, con poco,
allestire un pranzo compiuto buono per nutrire ma anche per alimentarsi?
sono tutti coloro , giovani e vecchi capaci ad adattarsi ai ritmi di una
società idrofoba e intollerante? sono gli insegnanti che elaborano percorsi
didattici utili per i nostri figli? Sono gli impiegati che sapientemente
redigono bilanci e contratti? No non credo che l’omuncolo si riferisse a
queste professioni, a questi professionismi, forse l’isterico Cavaliere si
riferiva ai Ricucci, ai Gnutti, agli evasori fiscali in genere che con alta
professionalità hanno rapinato un intera società, hanno rastrellato soldi e
risorse per farsi le quinte case, per sfoggiare tronfiamente ricchezza e
volgarità.
Mi dico quindi che se i miei figli devono assomigliare agli innocenti figli
di quei tangheri, è meglio che rimangano poveri , perchè l’esempio che quei
padri e madri danno è solo deleterio per chi deve crescere.
Ma poi mi viene
in mente un’altra cosa, mio padre operaio in un laminatoio della
valletrompia, a tavola la sera mi racconta, di un ragazzo, suo collega, che
non aveva finito le scuole medie ma che vuole studiare.
Lui ed i suoi colleghi, compagni di lavoro, incitano il ragazzo a fare le
150 ore per prendere la lincenza media, può studiare in fabbrica, loro gli
operai vecchi faranno la sua produzione.
Il ragazzo studia e prende la licenza media, poi il diploma e poi la laurea,
oggi è dirigente di una banca ed ancora ricorda e ringrazia i suoi compagni
di lavoro per quello che hanno fatto per lui. Figlio di operaio, oggi
dirigente, per volontà e lavoro di operai ignoranti ma sapienti
professionisti della vita propria ed altrui!
Ringrazio il meschino Cavaliere per avermi ricordato questo episodio e per
avermi ricordato la grandezza di mio padre operaio e comunista.
Ciao Walter Saresini
2. LA RIVOLUZIONE, 7 aprile 2006, 08:29
la rivoluzione si farà sempre e soltanto quando la consapevolezza di dovere
conservare qualcosa d’importante si fa impellente. Oggi - e non solo
guardando alla Francia - tutti sono consapevoli del potenziale dirompente
che ha la precarizzazione della vita lavorativa dei giovani, perché
impedisce a tutt’una generazione di costuirsi una famiglia e diventare
genitori in grado di proteggere la vita ed il percorso educativo dei propri
figli, insomma, impedisce a tutta una generazione a diventare adulti. Dove
non c’è nulla da conservare, non ci sarà alcuna rivoluzione, solo la
dissoluzione. C’è un rapporto dialettico tra conservazione e rivoluzione che
s’esprime assai spesso anche nell’amore per le tradizioni e per ciò che c’è
da conservare, da parte dei grandi rivoluzionari (non mi riferisco ai
"famosi" personaggi, ma ai protagonisti delle rivoluzioni a tutti i
livelli, nella storia).
Susanne