Home > IRRUZIONE PRO-PALESTINA AL CONSIGLIO REGIONALE DEL PIEMONTE
IRRUZIONE PRO-PALESTINA AL CONSIGLIO REGIONALE DEL PIEMONTE
Publie le venerdì 9 gennaio 2009 par Open-Publishing“Irruzione del P-CARC in sostegno della Resistenza palestinese al consiglio regionale del Piemonte”
Questa mattina alle ore 11,00 tre compagni del nostro partito hanno fatto irruzione al consiglio regionale del Piemonte in via Alfieri 15. I compagni, già accerchiati da alcuni agenti della DIGOS e commessi del consiglio, si sono accomodati sulle poltrone destinate ai visitatori. Dopo un paio di interventi di rutine dei consiglieri, un nostro compagno ha interrotto il consiglio e a gran voce ha detto: “State qui a discutere di questioni che neanche a voi interessano mentre in Palestina è in atto un vero e proprio genocidio. La giunta regionale deve prendere una posizione chiara su questo. La giunta regionale deve richiamare tutti i rappresentanti israeliani che sono presenti sul territorio regionale e comunicare loro l’interruzione di tutti i rapporti economici, politici e culturali, con lo Stato di Israele, sino a che i sionisti non fermeranno il genocidio e non ritireranno le truppe! Le interrogazioni e le interpellanze possono anche essere utili ma se non sono seguite da fatti concreti sono aria fritta!! Ricordiamo che la città di Torino, il capoluogo della nostra regione è gemellata con Gaza. A che servono i gemellaggi se poi non ne consegue una solidarietà concreta e tangibile con quelle popolazioni e quel governo eletto democraticamente dal popolo palestinese?!” Abbiamo potuto parlare per circa un minuto prima che gli agenti della DIGOS ci facessero “accomodare” fuori dall’aula. Mentre alcuni agenti si occupavano dei nostri compagni, un’altra agente cercava di tenere lontana da noi una giornalista della TV locale GRP accompagnandola dietro alcuni tendaggi.
All’uscita, mentre i compagni venivano identificati dalla DIGOS, continuavano a lanciare slogan contro il genocidio e a favore della resistenza palestinese.
Al di la della blindatura sempre più attenta dei consigli delle amministrazioni pubbliche, a vario livello, il sistema di controrivoluzione preventiva comprende ancora la facciata democratica che i teatranti della politica borghese devono mantenere, quella finta democrazia che, se da un lato è una truffa e un raggiro per le masse popolari, dall’altro sta diventando sempre più ingombrante per la classe dominante. I consigli e le assemblee elettive non possono essere ancora chiusi al pubblico anche se i politicanti borghesi fanno di tutto per rendere sempre più difficile l’accesso e la partecipazione popolare. Dobbiamo stare loro con il fiato sul collo e non concedergli alcuna tregua, lavorare sulle loro contraddizioni con le nostre regole, senza farci influenzare dalle loro, dai loro tempi e dalle loro normative. Dobbiamo giocare d’anticipo in piena autonomia da quelli che sono i loro dettami, sino a che saranno costretti a calare definitivamente la loro maschera democratica e a mostrarsi realmente per quello che sono, servi dei potenti e degli assassini, del Vaticano e dei sionisti terroristi. In questo modo costringeremo anche chi, all’interno del teatrino della politica borghese è in buona fede, a prendere le distanze dai teatranti e a sua volta, ad unirsi alla lotta delle masse popolari italiane o immigrate che siano. Dobbiamo unire la mobilitazione di piazza(aspetto principale) all’irruzione nel teatrino dei politicanti e fare saltare i meccanismi che lo regolano!!
W la resistenza palestinese!