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La caduta del governo Prodi, le elezioni e le prospettive per i comunisti
La caduta del governo Prodi rappresenta la sconfitta di ogni ipotesi di “governo amico” e di collaborazione di classe.
Da questa sconfitta occorre ripartire con proposte politiche radicalmente alternative, che indichino da subito una prospettiva diversa da quella della subordinazione degli interessi e dei bisogni di classe alle compatibilità sociali e politiche della borghesia, della liquidazione, anche sul piano simbolico, della storia della lotta di classe e del movimento operaio, della complicità della sinistra con le politiche antipopolari e imperialiste: occorre una risposta chiara e credibile, fuori dal coro.
E’ necessario un forte salto in avanti attraverso un programma di lotta incentrato sugli interessi popolari e di classe; vanno riunificate le avanguardie reali della classe, le energie migliori del movimento sindacale e dei movimenti di lotta in un’organizzazione politica comunista che sia veramente un "Partito nuovo" e non l’ennesimo "nuovo partitino".
I lavoratori ed i movimenti popolari hanno bisogno di avere un´organizzazione politica, e non decine di organizzazioni!
La caduta del governo Prodi, le elezioni e le prospettive per i comunisti
La caduta del governo Prodi rappresenta la sconfitta di ogni ipotesi di “governo amico” e di collaborazione di classe.
Da questa sconfitta occorre ripartire con proposte politiche radicalmente alternative, che indichino da subito una prospettiva diversa da quella della subordinazione degli interessi e dei bisogni di classe alle compatibilità sociali e politiche della borghesia, della liquidazione, anche sul piano simbolico, della storia della lotta di classe e del movimento operaio, della complicità della sinistra con le politiche antipopolari e imperialiste: occorre una risposta chiara e credibile, fuori dal coro.
E’ necessario un forte salto in avanti attraverso un programma di lotta incentrato sugli interessi popolari e di classe; vanno riunificate le avanguardie reali della classe, le energie migliori del movimento sindacale e dei movimenti di lotta in un’organizzazione politica comunista che sia veramente un "Partito nuovo" e non l’ennesimo "nuovo partitino".
I lavoratori ed i movimenti popolari hanno bisogno di avere un´organizzazione politica, e non decine di organizzazioni!
Ne hanno bisogno per riaffermare non solo il proprio diritto ad una vita dignitosa, per difendere salari e diritti, ma anche e soprattutto per affermare con forza la necessità della trasformazione sociale, del ribaltamento dei rapporti di forza tra le classi, dell’abolizione dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo e della schiavitù del lavoro salariato, della riappropriazione sociale dei beni comuni.
Oggi la collocazione al centro della scena politica del Partito Democratico (borghese) e la formazione di una Sinistra Arcobaleno che perde ogni connotato di classe, prefigurano una situazione in cui la borghesia mira ad emarginare l’ipotesi comunista dallo scenario poltico nazionale.
Allo stesso tempo con la precipatazione dei tempi della crisi di governo e le elezioni anticipate, la frammentazione in cui versano le forze comuniste e anticapitaliste, a sinistra dell’Arcobaleno, rischia di aggravarsi ulteriormente.
Il Coordinamento per l’Unità dei Comunisti sostiene, ora più che mai, la necessità storica che tutte le forze comuniste ed anticapitaliste del Paese, congiuntamente e senza ambiguità, dichiarino un’intransigente opposizione alla partecipazione futura dei comunisti in coalizioni, tanto di centrodestra quanto di centrosinistra, che puntino a diventare il riferimento politico dei poteri forti del Capitalismo italiano e delle sue velleità imperialiste internazionali.
In questo contesto le proposte di liste unitarie - così come la riapertura del dibattito sull’unità dei comunisti - potrebbero rappresentare delle prime, ancorchè parziali, risposte sul versante della classe operaia e dei movimenti per i diritti dei lavoratori, contro tutte le guerre imperialiste e a favore delle Resistenze dei popoli oppressi, per la difesa dell’Ambiente, dei Territori e delle sue risorse vitali, come beni comuni a tutta l’Umanità.
Il Coordinamento per l’Unità dei Comunisti sostiene che, per opporsi con fermezza alle recenti proposte di chi intende liquidare la falce e il martello, non in quanto simulacri ma come simboli della lotta di liberazione dallo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, non sia possibile rispondere con un’ulteriore frammentazione identitaria.
Riteniamo, perciò, necessario e urgente il percorso di un processo più ampio di ricomposizione del frammentato quadro comunista alla sinistra della “Cosa Rossa”, vincolandolo alle esigenze ed ai programmi della lotta di classe più in generale e non solo a questo o quella scadenza elettorale.
Attualmente registriamo un ritardo su questo terreno (aumentato dal precipitare dei tempi della crisi politica istituzionale in atto) e non sembrano esserci i tempi per comporre da subito un programma politico condiviso e credibile di fronte alle masse.
Per questi motivi accogliamo l’invito alla discussione, anche negli spazi che si apriranno durante la campagna elettorale, ma rilanciamo la necessità di una fase costituente larga e partecipata nei settori di classe, sindacali e di movimento, a partire magari da un bilancio di questa tornata elettorale che vedrà, ancora una volta, una estrema frammentazione e diversità di collocamento tra tutte le forze comuniste e anticapitaliste che si pongono al di fuori dagli schemi della compatibilità con il sistema du sfruttamento capitalistico.
A queste condizioni, il Coordinamento per l´Unità dei Comunisti afferma la propria disponibilità ad un confronto programmatico con tutte le forze della sinistra non omologata al bipolarismo e al capitalismo, nel quadro del percorso di costruzione di una Costituente Comunista che lavori al rilancio della conlittualità di classe nel nostro paese nelle forme adeguate alle sfide del XXI° secolo.
Roma, Febbraio 2008
Coordinamento per l’Unità dei Comunisti
www.coordinamento-comunisti.it
info pVt coordinamento-comunisti.it