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Il Correntone : Ds-Unipol, scontro sulla linea D’Alema
Publie le domenica 8 gennaio 2006 par Open-Publishing1 commento
Il correntone: commessi errori politici. A rischio l’unità in direzione
Bobo Craxi: riabilitate mio padre. Pannella alla Quercia: ascoltate la vostra gente
Mussi: "Non ci sono reati, ma dobbiamo discutere dei limiti della nostra azione"
Minoranza all’attacco dopo che il presidente ha detto: "Nulla di cui chiedere scusa"
ROMA - Il correntone ds all’attacco. Le parole di Massimo D’Alema - che all’Unità spiega: il partito non ha praticamente nulla da rimproverarsi - non sono piaciute a Fabio Mussi. Che perciò, in vista della riunione di mercoledì, spedisce un bellicoso messaggio: «Sulla base di quell’intervista mi pare difficile che la direzione possa concludersi unitariamente».
Lo sforzo di mediazione di Piero Fassino, che con Mussi e anche con Cesare Salvi ha discusso a tu per tu in questi giorni sulla invocata correzione di rotta, a questo punto corre il rischio di saltare. A causa appunto della linea dura del presidente ds.
L’opposizione interna potrebbe votare perciò contro la relazione del segretario della Quercia, se sulla stessa lunghezza d’onda di D’Alema, ma il lavoro di ricucitura va avanti, e solo sulla base dell’intervento pronunciato da Fassino la sinistra deciderà se rompere o meno.
Senza una disponibilità a discutere seriamente nel partito, avverte Mussi, «si sbaglierà ancora, e ancora». E non basta che nessun dirigente sia finito coinvolto in inchieste giudiziarie. «Se l’assenza di reati assolvesse anche dagli errori politici, basterebbe affidare i congressi di partito alla magistratura». Invece nel caso delle scalate bancarie, insiste il leader del correntone, «sono stati commessi errori politici» che rimandano a limiti che via via si sono accumulati nella sinistra italiana.
Tensione ancora alta dunque sotto la Quercia. Fassino lavora per una soluzione unitaria nel braccio di ferro, che tenga conto della linea D’Alema ma anche dell’affondo della minoranza interna. Senza trascurare che anche nel gruppo dirigente a lui più vicino, a partire dal coordinatore Chiti, ci sono diverse voci critiche sull’operazione Bnl. Marina Sereni, responsabile organizzazione, fra i sostenitori di un ripensamento sul caso Unipol, confida in una discussione «aperta e unitaria». Respingendo la «campagna scandalistica» contro la Quercia e allo stesso tempo aprendo «la riflessione» sui rapporti tra economia e politica, ma l’intervento di D’Alema è stato un «utile contributo». I problemi della Quercia finiscono per riflettersi sul resto del centrosinistra, alle prese ancora con la formula giusta per le liste elettorali. Ulivo anche al Senato? Beppe Fioroni, nella Margherita braccio destro di Marini, lo esclude: «Se a quindici giorni dallo scioglimento delle Camere, la nostra coalizione ancora fa il toto-lista, allora significa che non si vuol vincere».
Parole chiare ai ds chiedono i nuovi entrati nel centrosinistra, Marco Pannella e Bobo Craxi. Il leader radicale spera che la direzione diessina «ascolti il popolo della Quercia» e prenda «decisioni forti e democratiche». Il segretario del Nuovo Psi chiede a Fassino l’autocritica ds sul padre Bettino. Bobo Craxi richiama il discorso del aprile ’92 alla Camera, quando l’allora segretario socialista reagì all’escalalation di Tangentopoli chiamando in causa l’intero sistema politico, sostenendo che i finanziamenti illeciti riguardavano tutti i partiti. «Le vicende di questi giorni - afferma Bobo Craxi - dimostrano la grande attualità e limpidezza di quel discorso, cui andrebbe reso sinceramente onore». E dal verde Paolo Cento, un nuovo appello: dall’Unione una svolta chiara e netta, per recuperare «sintonia con l’elettorato che vota a sinistra».
(u. r.)
Messaggi
1. > Il Correntone : Ds-Unipol, scontro sulla linea D’Alema, 8 gennaio 2006, 20:06
Roma, 11:00
UNIPOL: SALVI, ABBIAMO PERSO UN MILIONE DI VOTI
Cesare Salvi, vicepresidente del Senato e tra i leader della minoranza diessina, quantifica il prezzo elettorale che i Ds potrebbero pagare in seguito alla vicenda Unipol: "Per le leggerezze di questa classe dirigente abbiamo subito un danno di immagine gravissimo. Parliamo di un milione di elettori persi e, di fronte a questo, gridare al complotto non basta". In un’intervista al Quotidiano Nazionale, Salvi non risparmia le critiche a D’Alema: "Doveva dire chiaramente che e’ stato un grave errore politico sostenere la scalata di Unipol a Bnl, un’operazione fallimentare sul piano etico e della credibilita’. E il fatto che sia Bertinotti che Rutelli abbiano invece fatto il tifo per Bnl non e’ certo una giustificazione: evidentemente, hanno sbagliato anche loro. Qualcuno puo’ davvero credere - aggiunge Salvi - che quei 50 milioni di euro dati a Consorte fossero il saldo di una consulenza professionale?". Il vicepresidente del Senato non pensa che la riunione della Direzione ds convocata per mercoledi’ possa concludersi all’unanimita’: "Se la linea sara’ quella tracciata da D’Alema, l’unanimita’ e’ assolutamente impensabile".
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