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Il Pd ha bisogno dei satelliti

Publie le sabato 2 agosto 2008 par Open-Publishing

Il Pd ha bisogno dei satelliti

di Alessandro Cardulli

Estremisti,massimalisti, extraparlamentari un po’ stalinisti, trozskisti,cossuttiani,operaisti,un po’ di giustizialismo alla Di Pietro non guasta insomma c’è di tutto,di più nella maggioranza che ha vinto il congresso di Rifondazione comunista.

E ’l’accozzaglia, il guazzabuglio di cui ha parlato Nichi Vendola a più riprese durante i lavori del congresso e negli incontri privati con la stampa. Ormai questo è il clichè dei commenti di esponenti politici, quasi tutti Pd ex Ds, con aggiunta di Sinistra democratica. Capofila è Goffredo Bettini che ha partecipato alla prima giornata dei lavori poi si è eclissato così come hanno fatto gli esponenti di altri partiti, di associazioni, quelle che si riuniscono ormai da qualche anno per dar vita alla costituente della sinistra, nominando a conclusione di una delle numerose riunioni un qualche coordinamento. Ma più di lì non sono andate .

E’singolare che ora si scopra che Rifondazione è formata da questa “accozzaglia” e se ne dica il male peggiore possibile. Ma quando Rifondazione, sempre con “accozzaglia al seguito” dava vita a Sinistra europea italiana ed apriva le proprie liste elettorali a movimenti e associazioni e , concretamente apriva il cammino per l’unità a sinistra, non c’era alcuno di quelli che oggi dicono peste e corna che si lamentava di essere in compagnia di massimalisti, estremisti e compagnia cantando Così come non ce ne erano quando si trattò di mettere insieme quella disastrosa impresa che prese il nome di Sinistra arcobaleno.

Di massimalismo parlano anche l’ex segretario delle Cgil, Paolo Nerozzi, attualmente parlamentare Pd e Vincenzo Vita,uno dei fondatori dell’ala sinistra del suddetto partito che tiene i rapporti con Sinistra democratica. Perlomeno dicono che occorre guardare “con rispetto” al massimalismo della linea risultata vincente al congresso di Rifondazione. A noi viene il dubbio che tutti costoro non conoscono cosa sia stato,nella storia, il massimalismo. O meglio fanno finta. Leggiamo dal documento conclusivo della “ quattro giorni” di Chianciano: “

La lotta contro la manovra economica e antipopolare del governo delle destre,l’opposizione alle iniziative razziste e discriminatorie contro i migranti e i rom,il contrasto ai progetti di attacco al pubblico impiego e alla pubblica amministrazione,l’opposizione alla controriforma della giustizia e la questione morale,rappresentano terreni di iniziativa,di mobilitazione e di allargamento di un movimento di massa contro le politiche del governo”. E’ massimalismo? Ai posteri l’ardua sentenza.

La realtà è che quando non si condividono le scelte di fondo del Pd, la sua strategia, quando si vuole costruire un movimento di sinistra che faccia vera opposizione e non la sola battaglia di emendamenti o i viaggi un bus per raccogliere firme aspettando la manifestazione del 25 ottobre, si viene messi all’indice. Il Pd per dare pratica attuazione alla sua vocazione centrista di cui non fa mistero e che vede tutta l’ala rutelliana mordere i freni per alleanze con l’Udc ha bisogno di una copertura a sinistra, ma una sinistra morbida, un satellite insomma.

Da qui la brutalità e in taluni casi anche la volgarità culturale dell’attacco alla maggioranza che guida Rifondazione comunista.Non si risparmia niente, neppure gli inni, le canzoni della Resistenza, della pace, del movimento operaio, comunista e socialista. Più accorto Massimo D’Alema , dopo l’attacco a Rifondazione, punta reclutare i possibili soci del satellite che serve al Pd per guardarsi alle spalle. Scende in campo direttamente con la sua Fondazione e con la Red la “sua” tv. Guarda caso un programma musicale lo conduce Bobo Craxi,si parla di presenza di Lucia Annunziata, Antonio Polito,direttore del Riformista, di esponenti di Sinistra democratica.

Un programma tutto suo avrà Pietro Folena, già deputato eletto nelle liste di Rifondazione come esponente di Uniti a sinistra. Ora,scrive Repubblica, “impegnato nella costruzione della Costituente della sinistra,la creatura di Nichi Vendola”. Red Tv, insomma, “sarà aperta all’ala radicale uscita sconfitta dal Congresso di Rifondazione, scrive sempre Repubblica”. Forse un po’ un ’accozzaglia, un guazzabuglio? Non sia mai.