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Il Pifferaio nordamericano

Publie le sabato 20 novembre 2004 par Open-Publishing

di Giorgio Trucchi

Mentre continua la lotta all’ultimo voto tra Fsln ed Apre per la città di Granada e si aspetta l’ultima parola del Consejo Supremo Electoral (CSE) per la definizione del vincitore in circa 27 municipi (i risultati appaiono però scontati e preannunciati), il Sottosegretario di Stato nordamericano per gli Affari dell’Emisfero Occidentale, Dan Fisk, ha trascorso due giorni a Managua svolgendo una fitta serie di incontri che evidenziano la preoccupazione dell’amministrazione Bush per l’esito delle ultime elezioni municipali in Nicaragua.

Come un vero Pifferaio Magico ha convocato, insieme alla sempre meno diplomatica ambasciatrice nordamericana Barbara Moore, un ampio spettro di personaggi della destra nicaraguense che, in perfetta fila indiana, si sono presentati all’ambasciata statunitense per ascoltare la lezione impartita dal giovincello nordamericano.

Secondo quanto riportato da ministri e deputati del Partido Liberal Constitucionalista (PLC) e della Alianza por la Republica (Apre), l’emissario di Bush ha redarguito i presenti per l’occasione offerta su un piatto d’argento al Fsln per vincere le elezioni e ha detto che per le elezioni del 2006 ci dovranno essere più votanti e le forze "democratiche" dovranno presentarsi unite, in quanto l’obiettivo é che il Frente Sandinista non torni al governo.

Gli stessi Stati Uniti si sono resi conto che per i prossimi 4 anni il Fsln governerà circa il 75 per cento della popolazione e che se sapranno amministrare bene i quasi 90 municipi vinti, é probabile che la gente perda la paura inculcatagli da anni dalle campagne terroristiche e di paura create ad arte dalla destra politica ed economica nicaraguense e dagli stessi Stati Uniti.

Dan Fisk ha inoltre avvertito i liberali, anche se i dirigenti del Plc lo negano, che l’unità delle forze "democratiche" non potrà avvenire intorno alla figura di Arnoldo Alemàn e che quindi il Plc dovrà separarsi da questo peso che dà un’immagine di corruzione.

Il dibattito interno alla destra é quindi molto aperto e non sarà facile ricucire i pesanti strappi degli ultimi anni.
Nell’incontro con il Presidente della Repubblica e con il suo staff, Fisk oltre ai temi politici ha toccato quelli riguardanti il Trattato di libero commercio con Centroamerica (CAFTA), il prossimo vertice Iberoamericano e la tematica del Plan Milenio, con il quale il Nicaragua riceverà centinaia di milioni di dollari per il suo "sforzo" nella lotta alla corruzione, al narcotraffico e per la difesa dello stato di diritto.

La solita politica del bastone e della carota: se vuoi i soldi fai quello che ti dico...
Secondo indiscrezioni ancora da confermare, sembra che Dan Disk abbia anche voluto avere un incontro con il cardinale Obando y Bravo che, per la prima volta in tanti anni, ha avuto un riavvicinamento con il Frente Sandinista e che non ha fatto assolutamente nulla per incidere sulle ultime elezioni.

Sempre secondo le indiscrezioni, Disk avrebbe rimproverato al cardinale di essere anche lui responsabile della vittoria sandinista e di non essere più il cardinale di un tempo.

Dopo un primo tentativo per mantenere una conversazione pacifica, il cardinale avrebbe detto all’inviato nordamericano di avere maggior rispetto per la sua persona, per la Chiesa e per il luogo in cui si trovava e avrebbe abbandonato la sala lasciando Disk, l’ambasciatrice e il vicario Eddy Montenegro da soli.

L’ambasciatrice avrebbe poi chiesto a Montenegro di parlare con il cardinale chiedendogli scusa per l’accaduto e pregandolo di non diffondere alla stampa l’episodio.

Il FSLN ha fatto sapere, attraverso alcuni suoi dirigenti, di essere convinti che i colleghi liberali non si faranno ricattare da questo atteggiamento degli Stati Uniti, soprattutto in vista dell’elezione della nuova Giunta Direttiva del parlamento prevista per gennaio, in modo da non ripetere l’increscioso episodio dello scorso anno quando, sotto la pressione dell’ambasciatrice Moore, la Direttiva era stata formata solo con gente del Plc e del minuscolo gruppo parlamentare filo governativo Azul y Blanco.

Hanno inoltre condannato qualsiasi tentativo d’intromissione nordamericano degli Stati Uniti e di qualsiasi altro stato straniero. "Già in passato" ha dichiarato René Nuñez "gli Stati Uniti hanno detto che il Fsln deve essere escluso da qualsiasi spazio politico e di potere e le ultime elezioni hanno dimostrato che i nicaraguensi non sono già disposti ad accettare intromissioni straniere".

La compagna di Daniel Ortega, la poetessa Rosario (Chayo) Murillo, ha inoltre mandato una lettera di protesta al quotidiano di destra La Prensa per una vignetta apparsa ed in cui un personaggio dei fumetti, famoso per essere un killer, minaccia Daniel Ortega con una pistola, dicendogli di non pensare che potrà vincere le elezioni così facilmente.

Poco dopo la morte della giornalista Maria José Bravo, uccisa a colpi di pistola da un ex sindaco liberale durante il conteggio dei voti nella città di Juigalpa, é quanto mai assurdo, pur essendo satira politica, presentare sui giornali vignette che richiamano alla violenza e all’omicidio.

E’ evidente l’ennesima vergognosa ingerenza nordamericana, non solo in Nicaragua, ma in tutta la regione centroamericana.

Dietro a tutto questo é chiaro che non esiste una "paura" nei confronti del Fsln o del Nicaragua, in quanto lo stato del paese é così disastroso e la sua indipendenza economica, politica e commerciale così inesistente che é impensabile che gli Stati Uniti possano preoccuparsi che un eventuale governo sandinista possa rappresentare un pericolo per la propria nazione.

Si sta quindi ripetendo, in contesti e situazioni diverse per gli ovvi cambiamenti avvenuti a livello mondiale negli ultimi quindici anni, ciò che era già accaduto durante gli anni 70 ed 80.

Il rispuntare di forze di sinistra in tutta l’America Latina (tra l’altro nemmeno tanto estreme), che lentamente stanno facendo proprio lo scontento di milioni di cittadini che hanno provato sulla loro pelle i risultati delle dottrine neoliberiste, sta mettendo a dura prova la pazienza nordamericana che vede, giorno dopo giorno, allontanarsi il proprio sogno di avere un intero continente ai loro piedi e del quale hanno assolutamente bisogno per poter lanciare l’offensiva diplomatica ed economica ai blocchi europei ed asiatici che sempre più stanno mettendo in crisi la loro economia.

Il rafforzamento del Mercosur, il fallimento per il momento dell’ALCA, la stagnazione del Plan Pueblo-Panama, l’incertezza che avvolge ancora il CAFTA e la sempre maggiore presenza della Unione Europea (UE) nel continente (sono già avviate le trattative per un Trattato di libero commercio tra UE e Centroamerica), sono temi che stanno facendo perdere il sonno agli Stati Uniti che, in questo momento, vorrebbero essere solo concentrati sui disastri che stanno avvenendo in medio Oriente.

Con questa chiave di lettura si può quindi leggere l’immediato arrivo di due personalità come Rumsfeld e Disk in Nicaragua dopo solo 5 giorni dalla conclusione delle elezioni municipali ed il giro che stanno svolgendo in Centroamerica.
Purtroppo nulla di nuovo e il Frente Sandinista ha ora davanti a sé un compito ancora più difficile e una sfida per il futuro.