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Il Prc per dare voce al nuovo proletariato

Publie le martedì 20 maggio 2008 par Open-Publishing
1 commento

Il Prc per dare voce al nuovo proletariato

di Antonello Cossi

su Liberazione del 18/05/2008

Cari compagni e care compagne di "Liberazione", sono un giovane operaio di trent’anni e mi sono iscritto a Rifondazione Comunista nel 2001. Allontanandomi dalla linea emersa dal Congresso di Venezia del 2005, ho aderito al Partito Comunista dei Lavoratori di Ferrando. Ho poi preso le distanze da questa formazione politica per il suo settarismo e per l’impossibilità di avere una concreta prospettiva politica.

Durante le ultime elezioni, ho portato avanti la campagna elettorale, nella provincia di Sondrio, per Sinistra Critica, a cui mi sono iscritto. La mia presa di posizione si è rivelata quindi critica rispetto alle scelte di Rifondazione, in particolar modo durante la sua partecipazione al governo Prodi.

Il mio era un bisogno di radicalità che, in quel frangente politico, non ritrovavo nel Partito e che mi ha spinto ad avvicinarmi ad esperienze che si collocano alla sinistra del Prc. Non rinnego le mie scelte passate e di aver aderito al Pcl prima e a Sinistra Critica poi, ma oggi, dopo il disastro di aprile, capisco che alla radicalità bisogna unire una certa sicurezza politica e la possibilità di avere una reale prospettiva.

Ho deciso di lasciare Sinistra Critica proprio per questo motivo, perché non credo più a una sua reale proiezione in direzione della costruzione di un soggetto politico veramente in grado di rappresentare la classe. Ora che si pone il problema di come costruire la nuova sinistra, mi iscriverò ancora a Rifondazione, unica forza poltica di sinistra in Italia da cui si potranno porre le basi per dare voce al nuovo proletariato.

Come lavoratore salariato, che subisce quotidianamente l’oppressione del sistema capitalistico, considero indipensabile l’adesione a Rifondazione, per porre le condizioni atte a mantenere e consolidare il Partito e ad opporsi con forza alle destre.

Messaggi

  • Niente da dire...un compagno con le idee chiare, concise, senza tentennamenti...tranne che per avere cambiato più partiti nel giro di un anno che fidanzate. Agostino Depretis oggi sembrerebbe un politico immobile se paragonato alla disinvoltura e al pragmatismo del nostro compagno.
    Mah, secondo me queste sono lettere che Sansonetti si scrive da solo e se le manda al giornale.