Home > Il “Sindaco sceriffo” lascia Bologna

Il “Sindaco sceriffo” lascia Bologna

Publie le giovedì 9 ottobre 2008 par Open-Publishing

Il “Sindaco sceriffo” lascia Bologna

di P. A.

I motivi della ‘grande rinuncia’ sarebbero tutti di carattere familiare: La moglie ed il figlio piccolo non intendono abbandonare la loro Genova in favore del capoluogo emiliano. Ma l’annuncio di Sergio Cofferati di non volersi ricandidare alla poltrona di sindaco della città di Bologna, getta nel panico il centro-sinistra all’ombra delle due torri. La decisione, già comunicata al segretario dei democratici Walter Veltroni, giunge dopo giorni in cui si accavallano voci di corridoio su un possibile passo in dietro dell’attuale sindaco. Una scelta che, al di là della veridicità delle motivazioni apportate, rappresenta indubbiamente un duro colpo per il Pd bolognese, il quale adesso si ritrova a dover affrontare le primarie in una cornice di profonda indecisione.

Il dietro front di Cofferati (a giugno aveva annunciato la sua ricandidatura), apre così una partita in cui i giocatori contro il centrodestra sono tanti, ma senza una vera è propria figura di punta. Per ora l’unico candidato resta Andrea Forlani, presidente del quartiere Santo Stefano e sfidante alle primarie dell’attuale primo cittadino, che è stato avvisato telefonicamente da De Maria: “Ora non si parla d’altro, chiaramente ognuno ha la sua reazione”, dice dopo essere uscito dagli uffici dello staff del sindaco.

E se dall’altra parte si parla di una possibile nuova avventura di Giorgio Guazzaloca, sindaco per il centro-destra fino al 2005, anno in cui venne battuto appunto da Cofferati, al quartier generale del Pd si cominciano a metter sul tavolo tutte le carte possibili. Si parla di affidare la competizione amministrativa all’attuale assessore all’Urbanistica Virginio Merola o allo stesso segretario cittadino dei democratici, Andrea De Maria.

Qualcuno fa persino il nome dell’ex presidente del Consiglio Romano Prodi, bolognese doc che tuttavia, dopo aver annunciato il suo ritiro dalla politica italiana, ha ricevuto un incarico dall’Onu per l’Africa. E sempre in casa Prodi, anche la stessa Flavia torna ad essere tirata in ballo per la corsa verso Palazzo D’Accursio. Intanto, dai partiti della sinistra d’alternativa, che con il “sindaco sceriffo” hanno aperto una lotta senza quartiere contro le misure ultra legalitarie adottate in questi anni, si alza a gran voce la richiesta di un allargamento delle primarie a tutta la coalizione. Un’opzione che, viste le difficoltà in cui versa il centro sinistra bolognese, potrebbe solo aumentare le possibilità di vittoria, attualmente in dubbio.