Home > Il cerchio si chiude : isolato e sconfitto ricorda mussolini ultimo atto

Il cerchio si chiude : isolato e sconfitto ricorda mussolini ultimo atto

Publie le giovedì 17 settembre 2009 par Open-Publishing

Non voglio indulgere troppo su aspetti di semplice “estetica” politica, come dice qualcuno, ma ieri sera é stata indubbiamente una tappa importante nel processo irreversibile che porterà alla sostituzione dell’attuale governo del satrapo con un nuovo governo di salvezza nazionale messo su in fretta dal nuovo centrodestra democristiano.

Una delle peggiori performance televisiva della storia, dove tutti ( protagonisti e comprimari ) hanno dato il peggio di sè, sbracando come nevrastenici ed autoreferenziali personaggi di una insulsa commedia all’italiana.

Una sequenza da ridere o piangere : entra sulle scena tutto sudato ed a reti unificate pieno di microfoni e lingue penzolanti , cerca l’unica casetta col praticello e vi entra da dietro per evitare i primi fischi , dice due parole di circostanza sull’ “amore delle coppiette nella casetta in canada” facendo finta di crederci.

Poi con quello sguardo finto ispirato che fa quando strizza quegli occhietti a fessura da Godzilla si muove veloce nel set cinematografico tipo Truman show che gli hanno allestito, coperto da un concerto di falsi applausi provenienti da un altoparlante ed infine scappa inseguito da fischi e striscioni tenuti a distanza e non riportati dai media

Ieri nessuno ha preso la parola per spiegare a Berlusconi la differenza che passa tra appropriarsi mediaticamente delle casette prefabbricate da altri facendo una televendita ed invece ricostruire le case vere , il tessuto sociale , la vita delle persone.

Quelle casette pur carine non c’entrano col progetto case del governo : sono state finanziate dalla Croce rossa, realizzate dalla provincia di Trento e urbanizzate dal Comune dell’Aquila.

Berlusconi quindi continua con malata determinazione come aveva iniziato nelle ore successive al terremoto, proponendoci il suo luttuoso pellegrinaggio da sciacallo mediatico e calpestando i morti e le speranze: tanti dolori e lutti peggiorati dalle false promesse ma rinfrancati dalla buona possibilità che l’avvoltoio di regime abbia forse compiuto uno dei suoi ultimi voli…

Non si specula sul dolore », diceva ieri Giustino Parisse, il giornalista del “Centro” che ha perso i due figli Domenico e Maria Paola sotto le macerie. « La serenità tornerà quando vedremo ricostruito il nostro vero paese ». C’è differenza fra alloggi e case, ripeteva per radio a Caterpillar don Luigi Epicoco, parroco universitario dell’Aquila. « Gli alloggi fanno audience ma non sono case. Infatti le chiamano casette…

Dopo l’incazzatura un pò di leggerezza con una parte gustosa di un simpatico articolo odierno

Berlusconi, la ricostruzione e il «Piano Marsha»

da Duemilanove battute di Fornario

" Berlusconi porta avanti il suo Piano per la Ricostruzione o «Piano Marsha», dal nome della donna che glielo ha suggerito (un consiglio che valeva gli 1,54 euro al minuto più Iva della telefonata). Il «Piano Marsha» punta a riscattare la reputazione del premier infangando quella di tutti gli altri, così che non si noti più tanta differenza. Allo scopo, Vittorio Feltri prepara l’editoriale «Ultima chiamata per Gesù...

Continua qui l’articolo di Crazyhorse70 coi link originari