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Il "decreto legge interpretativo" è un piccolo passo indietro per la legge italiana, ma un grande passo avanti per il PDL.
La Russa "prontoatutto" si è detto convinto che si troverà una soluzione per riammettere il PDL alle elezioni regionali. E’ in gioco la democrazia.
Gianni Agnelli diceva che le azioni non si contano, ma si pesano. Per Berlusconi le leggi non si applicano, ma si interpretano. Per gli amici e per gli amici degli amici innanzitutto.
Ignazio ha tirato fuori il coniglio dalla cappella: "Non c’è nessuna norma che indichi dove fisicamente si debba entrare quando scadono i termini della consegna delle liste. Bene un decreto interpretativo potrebbe specificare che, entro quell’ora, basta trovarsi all’interno del palazzo ed è provato che a Roma, i presentatori della lista Pdl, erano dentro".
Un lampo di genio che apre orizzonti sconosciuti. Per qualunque atto pubblico non sarà più necessario presentare i documenti all’ufficio competente entro i termini di legge, ma dimostrare di essere all’interno dell’edificio, anche al cesso.
Quando scappa, scappa. Eiaeiaquaqquaraquà!
Messaggi
1. Il "decreto interpretativo", 5 marzo 2010, 22:59
La realtà è che la " casta" si allontana sempre di più dalla gente comune, dai cittadini che dice di proteggere ed anche questo tristissimo episodio per la nostra democrazia lo dimostra! Una mia amica ha fatto un concorso pubblico e sul bando vi era scritto " la domanda andrà presentata entro il 6 febbraio a mezzanotte". Lei la depositò alle dieci del mattino del 6 ma, siccome che doveva vincere l’aveva già depositata la pubblica amministrazione "interpretò" quel entro mezzanotte del 6 la mezzanotte del 5 quando appunto diventa 6 il che era assurdo. Ammessa con riserva vinse il concorso risultando la prima ma dovette fare vari gradi di giudizio che vinse tutti quanti. Un mio amico ha ricevuto da Equitalia un avviso di pagamento di ben 500 euro per una supposta multa non pagata di 60 euro per il superamento di un semaforo rosso di 4 anni prima.Ha quindi mandato il padre, pensionato, prima da Equitalia, poi dai vigili urbani poi di nuovo da Equitalia e di nuovo da vigili urbani dove è risultato che l’aveva pagata regolarmente per cui andava cancellata la " cartella pazza"
Questo to per dire che la gente comune deve lottare tutti i giorni per far valere i propri diritti, per rispettare date, orari, uffici , cartelle pazze e quant’altro per farci impazzire ma loro no, per loro c’è sempre la "leggina", l’interpretazione, la modifica del regolamento, il decreto legge da far votare compatti. Gli orari, le date? Non contano, basta l’interpretazione della sostanza! Ma qual’è questa sostanza? Che non sono servi della legge ma padroni della legge. In un’aula dell’università si legge un motto latino che dice: servi siamo della legge affinchè possiamo vivere liberi( o più o meno così sono passati più di 20 anni)ma, mi pare, che siamo servi e basta!michele