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Il disegno del Trattato di Lisbona deve essere respinto
Publie le domenica 6 luglio 2008 par Open-Publishing6 commenti
Presidente del Movimento internazionale Diritti Civili Solidarietà
Il Parlamento italiano è chiamato a ratificare il Trattato di Lisbona, che conferirà poteri straordinari alla Commissione dell’UE in quasi tutti gli aspetti della vita dei cittadini, e soprattutto su questioni di politica economica e di difesa, privando il nostro Paese della propria sovranità e vanificando in questo senso la Costituzione italiana, a partire dall’Articolo 1 che recita “la sovranità appartiene al popolo”.
In altri paesi, tra cui Francia e Germania, esso è stato ratificato benchè il testo non fosse ancora stato reso noto, e risultasse del tutto incomprensibile, inducendo molti parlamentari ad approvarlo senza neanche averlo letto. Il Pres. della Repubblica tedesco non ha firmato la ratifica perché sono immediatamente scattati 3 ricorsi alla Corte Costituzionale.
In Irlanda è stato bocciato come fecero i referendum contro la Costituzione europea in Francia e Olanda nel 2005.
Lo stesso testo, con alcune modifiche, è stato riproposto col nome di Trattato, benchè si tratti di un progetto costituzionale, con l’intento di vanificare alcuna iniziativa referendaria in paesi come l’Italia che non prevedono referendum sui trattati. Negli ultimi mesi si sono tenute numerose manifestazioni contro la ratifica del Trattato a Vienna, Berlino, e in tutta la Francia, manifestazioni in cui eminenti costituzionalisti hanno sottolineato la violazione di numerose norme costituzionali, tra cui quella della neutralità prevista dalla Costituzione austriaca.
La politica di difesa del Trattato prevede infatti, oltre alle missioni di pace, anche missioni offensive, che violano l’Art. 11 della nostra Costituzione. Attraverso il potenziamento delle forze militari messe a disposizione dell’UE, è in atto un tentativo di fare dell’Europa un braccio della NATO. Con la creazione di un gruppo ristretto di paesi a cui verrebbero demandate le iniziative militari, sarebbe più facile aggirare l’opposizione di chi vorrebbe evitare lo scontro strategico portato avanti da Londra e Washington nei confronti di Russia e Cina.
Ma è in politica economica che si sentiranno di più gli effetti nefasti di quella che molti definiscono una vera e propria “dittatura dell’Unione e della BCE”. Grazie al Trattato, i burocrati dell’UE avranno pieno titolo a bocciare qualunque misura decisa dal nostro governo, e dagli altri governi europei, per difendere la propria economia, l’occupazione, i redditi, l’industria e l’agricoltura, ed intervenire sui prezzi.
La crisi alimentare è un esempio del problema, che verrà aggravato dal Trattato. Mentre in tutto il mondo si moltiplicano gli appelli a intervenire per frenare la corsa al rialzo dei prezzi delle derrate alimentari, e mettere fine alla folle politica di sussidi ai “biofuels” che ne è tra le cause, l’UE continua ad insistere nell’abolire la PAC (Politica Agricola Comune) che difende gli agricoltori, e nel mantenere l’obiettivo del 10% di consumi energetici coperti dai biocarburanti, il che significa che riceveranno sussidi solo gli agricoltori che producono per i biofuels, e non per nutrire il mondo, benchè da più parti (anche Tremonti e Bonino) questa sia stata definita una politica “criminale” che aumenterà le carestie in tutto il mondo e provocherà rivolte non solo nei paesi poveri ma anche in quelli “intermedi”, quali Egitto, Indonesia e Pakistan. Nel nome del “mercatismo” e del “libero commercio”, UE e WTO impediscono ai governi di intervenire contro la speculazione finanziaria sui prezzi, non solo delle derrate alimentari, ma anche del petrolio, su cui si arricchiscono i grandi speculatori, mentre la gente comune non arriva a fine mese. Interventi come quello del ministro dell’Agricoltura francese Barnier in difesa dei pescatori, o del governo italiano in difesa dell’Alitalia, potranno essere vietati dalla burocrazia di Bruxelles nel nome del Trattato di Lisbona, che dà la precedenza a delibere europee.
Anche da noi si levano autorevoli voci di critica. L’ex ministro e insigne giurista Giuseppe Guarino, ordinario di diritto amministrativo all’Università di Roma, ha diffidato dal ratificare il trattato così com’è, perché esso codificherebbe un sistema di "governo di un organo" o "organocrazia. Il trattato viola almeno due articoli della Costituzione italiana, l’Art. 1 e 1. Non ci sono condizioni di parità, in quanto paesi come UK e Danimarca, non hanno l’euro. Così essi possono, ad esempio, fissare il tasso d’interesse in modo vantaggioso per loro ma svantaggioso per gli altri.
Inoltre il Trattato di Lisbona aumenta sensibilmente i poteri della Commissione Europea.
Un altro eminente costituzionalista tedesco, il prof. Schachtschneider sostiene che il Trattato legittima la pena di morte e l’omicidio “per reprimere, in modo conforme alla legge, una sommossa o un’insurrezione” e “per atti commessi in tempo di guerra o in caso di pericolo imminente di guerra” (ben 14 Stati dell’Unione europea sono impegnati nella guerra in Iraq).
Ci appelliamo dunque al Parlamento italiano affinchè eviti approcci settoriali, e veda il contesto generale in cui si inserisce il Trattato di Lisbona: una crisi sistemica in cui si è pronti a scelte anti-democratiche pur di tenere in piedi una bolla speculativa destinata comunque ad esplodere. Se il dato giuridico è importante, esso deve essere contestualizzato al particolare momento storico. La considerazione del momento storico non può prescindere dalla lettura economica intesa come capacità relazionale dell’umanità con la biosfera.
Se già dalla semplice lettura e contestualizzazione storica del Trattato di Maastricht, era comprensibile che il processo avviatosi nel ’92 non era altro che una tappa di un sovraprocesso oligarchico-imperiale, oggi, a distanza di 16 anni, abbiamo l’evidenza della tardiva percezione dei sensi a dimostrarcelo. E pensare che avremmo evitato alla popolazione europea 16 anni di progressive difficoltà, rimettendoci alla lungimirante luce della ragione piuttosto che attendere il tardivo verdetto della percezione sensoria!
Occorre, dice Guarini, distinguere tra euromercato ed eurosistema, Il 1° esisteva prima e non aveva bisogno dell’ altro. L’eurosistema è una costruzione oligarchica. Il cuore dello stesso non è la Corte di Giustizia europea, tanto meno il Parlamento europeo o il Consiglio d’Europa, ma la Banca Centrale Europea. Questa non è un ente democratico, è formalmente un ente di diritto pubblico, ma nella sostanza è un ente dominato dalle banche private. La Bce decide la politica monetaria e finanziaria, e conseguentemente decide la politica economica dell’Europa.
Si è guardato soprattutto al rapporto defitic/pil ma non a quello debito pubblico/pil, che ha continuato a peggiorare per es per Italia, Germania e Francia senza che ci siano state sanzioni perché anch’esse erano a discrezione della Bce. (si è fatto questo per non colpire le bolle speculative mondiali)
Ratificare il Trattato di Lisbona rappresenterebbe un’ulteriore legittimazione di questo sistema oligarchico che già troppo a lungo è durato ed i cui disastrosi risultati, in termini di tenore di vita reale della popolazione europea, sono sotto gli occhi di tutti. Ratificare il Trattato di Lisbona vorrebbe dire rafforzare ancor più un eurosistema oligarchico.
Il disegno dei padri fondatori dell’Europa, De Gasperi, De Gaulle e Adenauer, era quello di UN’EUROPA DEI POPOLI non di UN’EUROPA DELLE BANCHE.
Facciamo dunque appello al Parlamento italiano ed al Presidente Napolitano affinchè non ratifichino il Trattato di Lisbona, e promuovano piuttosto presso le sedi internazionali un nuovo sistema monetario e creditizio, una Nuova Bretton Woods, che metta fine alla speculazione e rilanci l’economia reale, come viene ormai chiesto a viva voce da più parti.
Messaggi
1. Il disegno del Trattato di Lisbona deve essere respinto, 6 luglio 2008, 18:44, di Roberto
Il Presidente della Germania non firma la ratifica del Trattato di Lisbona
Helga Zepp-LaRouche commenta: “Per il momento la Germania resta uno Stato costituzionale”
1 luglio 2008 (MoviSol) – Riportiamo il commento di Helga Zepp-LaRouche, fondatrice dell’Istituto Schiller e presidente del Movimento Solidarietà tedesco (BueSo), alla decisione del Presidente della Germania Horst Koehler di rispettare la Corte Costituzionale, non firmando la ratifica del Trattato di Lisbona finché la Corte non abbia deciso sui ricorsi pendenti.
La decisione di Köhler “rappresenta uno sviluppo molto buono, poiché fa sì che la Germania, per il momento, resti uno Stato di diritto. Sono certa che i giudici costituzionali troveranno tanti punti in cui il Trattato di Lisbona viola la Grundgesetz (la costituzione) della repubblica tedesca:
1. La sovranità, secondo la Costituzione, emana dal popolo; il Trattato di Lisbona la trasferirebbe completamente ad una burocrazia sovrannazionale, che non è chiamata a rispondere al popolo.
2. Una volta firmato il Trattato, la burocrazia dell’Unione Europea potrebbe cambiare qualunque cosa in esso, come e quando volesse, senza approvazione degli Stati membri.
3. Il Trattato rappresenta un cambiamento fondamentale della Costituzione, mentre, per quest’ultima, i cambiamenti possono avvenire solo con il consenso della popolazione.
La Corte Costituzionale non ha fissato alcuna data entro la quale esprimere la sua decisione, ma il Trattato è già stato gettato nel limbo dal ‘no’ degl’Irlandesi. Ieri anche il Presidente polacco ha annunciato che non firmerà la ratifica del parlamento
Roberto
2. Il disegno del Trattato di Lisbona deve essere respinto, 7 luglio 2008, 13:04, di Sinigagl
Vedo che ci ri-caschi in quest’altro post! Ripeto: invece di parlare di Lisbona che non conosci, parla del "neoliberismo" che ti sta tanto sulle scatole, e illuminaci!
Sarò noioso, ma mi tocca di ripetere le cose dell’altro post, perchè non sopporto le menzogne su Lisbona!
Ti trovo molto ignorante sui trattati! E’ inutile che tu guardi il Trattato di Lisbona vero e proprio, che (per definizione) è un testo di modifica di trattati esistenti, e proprio per questo illeggibile perchè fatto appunto di rimandi. Hai mai letto le leggi italiane? Spesso sono fatte così. Comunque, devi leggerti i Trattati CONSOLIDATI a Lisbona che magari riesci a capire qualcosa. Ho detto Trattati perchè sono 2: il TUE (Trattato sull’Unione Europea) e il TFUE, ex TCE (ora Trattato sul Funzionamento dell’UE, ex Trattato che istituisce la Comunità europea).
Sulla difesa: l’articolo 42 del TUE consolidato è sostanzialmente lo stesso dell’articolo 17 del TUE vigente (consolidato a Nizza), Tant’è vero che PESC e PESD rimangono sostanzialmente le uniche materie intergovernative (sai cosa vuol dire?).
Sulla politica economica idem. Le prerogative rimangono inalterate tra UE e Stati membri. Al contrario anzi è stata derubricata la concorrenza da principio cardine dell’UE e dè stata infilata in un protocollo annesso, quindi di che vai cianciando?
Sulla PAC stai rasentando il ridicolo! Sai cos’è la PAC? Una serie di sussidi all’agricoltura europea che permette alle derrate europee di rimanere competitive con quelle del resto del mondo. Pensi che sia un bene qunado le derrate europee quando vengono esporte al di fuori del continente? In realtà è un grave danno per le produzioni locali che si vedono fare dumping dalle produzioni europee sussidiate!!! Il biofuel poi, se fatto da biomasse non commestibili (rami, foglie, erba vegetazione), non vedo che problema ti porti.
Interventi che distorcono il mercato possono essere vietati anche oggi, con Nizza vigente, non scomodare Lisbona per questo.
Hai dei problemi contro la Commissione Europea?
Quella sulla pena di morte è una bufala pazzesca: capziose interpretazioni di alcuni articoli contro l’Europa intera che supporta la moratoria all’ONU, ma andiamo!
Sovraprocesso oligarchico-imperiale!!! Fai ridere! Tra l’altro il Consiglio d’Europa non è nemmeno un organo dell’UE (si chiamano Consiglio dell’UE e Consiglio Europeo).
La Bce decide la politica monetaria. Punto. La politica finanziaria è appannaggio di ciascuno di noi.
Attendo sempre che tu mi spieghi cosa diavolo vuol dire "Europa dei popoli"!
1. Il disegno del Trattato di Lisbona deve essere respinto, 7 luglio 2008, 14:15, di viviana
Caro anonimo o come ti chiami. Vivi in un mondo di fantasia. Sulla pena di morte ho scritto fin troppo, se non leggi o non capisci, sarà un problema caratteriale. Bocciato per scarso impegno!
Visto che dici svarioni anche sul Pac, invece, ti mando qualcosa, tanto per provarti che persona disinformata sei.
"Cresce la resistenza europea contro il trattato di Lisbona (si era poco prima del voto irlandese)
Se gli irlandesi bocceranno il Trattato di Lisbona, coleranno a picco il progetto di imporre un governo europeo sovrannazionale con poteri semidittatoriali.
Mentre Dublino è nell’occhio del ciclone, altrove in Europa prende forza l’opposizione al trattato, anche laddove i governi sono riusciti ad aggirare gli elettori negando loro il diritto al referendum.
Irlanda. La potente organizzazione dei coltivatori diretti ha emesso il 27 maggio una dichiarazione che elenca i “10 motivi” per cui gli agricoltori voteranno “No”. Viene particolarmente criticata la politica della Commissione dell’UE, che comporta tra l’altro “l’abolizione della Politica Agricola Comunitaria” e “conduce alla distruzione del modello dell’agricoltura europea che si fonda sulla azienda a conduzione familiare”.
Il 31 maggio si è schierato per il No anche il più grande sindacato industriale, il SIFTU. Formalmente il sindacato non è contrario al trattato ma si schiera contro l’intenzione del governo di impedire una legge che consenta la contrattazione collettiva.
Sostegni per il “No” sono giunti anche dall’estero. L’Examiner del 22 maggio ha pubblicato una lettera sottoscritta da cinque parlamentari di Olanda, Francia, Germania, Svezia e Inghilterra. I cinque sostengono che il trattato di Lisbona è la riedizione del Trattato Costituzionale che è stato bocciato da Francia e Olanda nei rispettivi referendum del 2005, e fanno appello alla popolazione irlandese affinché voti per liberare tutti i popoli dell’Europa.
L’organizzazione anti-globalista ATTAC ha pubblicato un documento economico in cui oltre a proporre una Nuova Bretton Woods, chiede anche l’abrogazione dell’Articolo 63 del Trattato di Lisbona perché “proibisce ogni restrizione ai flussi di capitale e crea in tal modo le condizioni ideali perché la finanza prenda il controllo della società”. Attac chiede inoltre una riforma dello statuto della Banca Centrale Europea, un atto per il quale occorre un cambiamento del Trattato di Lisbona.
Intanto è sempre più evidente che la politica dell’UE di consegnare l’economia europea alla grande finanza sta provocando ondate di protesta sempre più accese, a cominciare dalla rivolta per il prezzo del latte in Germania, la protesta dei pescatori in Francia, e le proteste dei camionisti in Austria e Inghilterra.
saluti
viviana
2. Il disegno del Trattato di Lisbona deve essere respinto, 7 luglio 2008, 14:36, di viviana
Caro anonimo insultante che più che insulti non riesci a produrre, non riesci nemmeno a leggere quello che viene postato non dico da me ma da altri.
L’articolo della Gorini parla chiaramente dei PAC. Ti riprospetto il passo, anche se a questo punto comincio a dubitare della tua capacità di alfabetismo, altro che jus juris!
"La crisi alimentare è un esempio del problema, che verrà aggravato dal Trattato di Lisbona. Mentre in tutto il mondo si moltiplicano gli appelli a intervenire per frenare la corsa al rialzo dei prezzi delle derrate alimentari, e mettere fine alla folle politica di sussidi ai biocarburanti che ne è tra le cause, l’Unione Europea, nella persona del Commissario Agricolo Mariann Fischer Boel, continua ad insistere nell’abolire la PAC (Politica Agricola Comune) che difende gli agricoltori, e nel mantenere l’obiettivo del 10% di consumi energetici coperti dai biocarburanti, il che significa che riceveranno sussidi solo gli agricoltori che producono per i biocarburanti, e non per nutrire il mondo, benchè da più parti (il Ministro dell’Agricoltura francese Michel Barnier, il ministro Tremonti e l’ex ministro del Commercio Estero Emma Bonino) questa sia stata definita una politica “criminale” che aumenterà le carestie in tutto il mondo e provocherà rivolte non solo nei paesi poveri ma anche in quelli “intermedi”, quali Egitto, Indonesia e Pakistan. Nel nome del “mercatismo” e del “libero commercio”, Unione Europea e WTO impediscono ai governi di intervenire contro la speculazione finanziaria sui prezzi, non solo delle derrate alimentari, ma anche del petrolio, su cui si arricchiscono i grandi speculatori, mentre la gente comune non arriva a fine mese. Interventi come quello del ministro dell’Agricoltura francese Barnier in difesa dei pescatori, o del governo italiano in difesa dell’Alitalia, potranno essere vietati dalla burocrazia di Bruxelles nel nome del Trattato di Lisbona, che dà la precedenza a delibere europee."
Allora chi è che va contro i PAC? L’UE e coloro che criticano la Costituzione europea e quel troiaio peggiorativo del Trattato?
Ti copio il passo di un bloggher che almeno ragiona.
"I nostri governanti tirano dritti per la loro strada, ignorando sistematicamente la volontà popolare, quelle poche volte che viene espressa pubblicamente ed ufficialmente. E’ il caso della Costituzione Europea, bocciata da referendum in Francia ed Olanda due anni fa, e riproposta sotto altra forma a Lisbona, ma uguale nella sostanza: secondo Valéry Giscard-D’Estaing, il Presidente della Convenzione che scrisse il progetto di Costituzione, è uguale per il 96%, ma siccome è un Trattato, e non una Costituzione, non dovrà essere sottoposta a referendum (là dove il referendum è possibile), ma basterà la ratifica del Parlamento. Ed infatti, ecco che magicamente il parlamento francese ribalta il risultato del referendum respinto dal popolo ma accettato dal parlamento francese che ha ratificato il trattato di riforma dell’Unione Europea (in barba agli elettori!) per revisionare le istituzioni del blocco, circa tre anni dopo la bocciatura della Costituzione Europea in un referendum. (fonte Reuters). In barba alla volontà popolare, i nostri “rappresentanti” rispondono in blocco ai comandi provenienti da chissà dove. Con buona pace di chi accusa gli anti-europeisti di vedere “complotti ovunque” (come se la nascita della UE e l’Euro non fossero stati decisi a tavolino in una delle prime riunioni del Bilderberg). Quindi, chi rappresentano davvero questi signori? E perché hanno così paura della reazione popolare, da premunirsi introducendo in quel trattato la previsione della PENA DI MORTE?"
Stanca della conversazione che ritengo inutile, vista la tua tdc La riprendo appena qualcuno mi dirà qualcosa di intelligente e di informato. Matteo 7,6 (6), "Non dare ec...)
Mi scuso per la noiosa lunghezza di questo battibecco, ma non sono abituata a lasciarmi maltrattare da disinformati testardi senza reagire
saluti
viviana
3. Il disegno del Trattato di Lisbona deve essere respinto, 7 luglio 2008, 16:45, di viviana
Se si organizzasse un referendum, nei 27 paesi europei e la gente fosse informata su quello che vanno a votare, te la saluto la tua Europa delle banche e dei magnati !!!!
Ciao tdc al quadrato
Anne-Marie Le Pourhiet :
I continui riferimenti dei trattati europei ai valori democratici sono in realtà un’ipocrisia. Questa Europa tecnocratica confiscatoria non può che farsi contro la volontà dei popoli. La natura di questa Europa è antidemocratica, vogliono imporcela per forza. Noi francesi non siamo il solo popolo la cui volontà è stata beffeggiata: irlandesi e danesi sono stati costretti a votare fino a quando hanno detto sì.
Da noi, dal momento che ci viene negato il diritto di votare di nuovo e ci viene imposta la procedura della ratifica parlamentare, è ancora peggio. Ogni democratico, sia esso centralista o federalista, avrebbe il dovere di insorgere contro tale crimine.
Il 29 maggio 2005, la Francia ha respinto il progetto di Costituzione europea con il 55% dei voti. Da allora il progetto è stato migliorato? Le norme oggetto di contestazione sono state eliminate?
Naturalmente no. Non viene più chiamato Costituzione, e simboli come inno e bandiera sono stati eliminati. Ciò è significativo perché dimostra che i burocrati hanno capito il carattere antifederalista dell’opposizione dei francesi, ma la sostanza del trattato costituzionale è stata travasata nel nuovo testo.Poiché tutte le disposizioni del Progetto erano state tutte, in un modo o nell’altro, criticate e il no francese riguardava il testo nel suo insieme, non si capisce con quale diritto il presidente Sarkozy pretenda di conservare gli elementi “non contestati”. È un atto totalmente arbitrario e dittatoriale...l’iniziativa legislativa è monopolizzata da una Commissione, che non dipende dai governi e dunque dai parlamenti nazionali cui questi governi devono rendere conto
viviana