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La fabbrica del consenso: Noam Chomsky- La distorsione delle coscienze e la manipolazione dell’informazione- Il competitore cinese- Deficit USA e svalutazione del dollaro- L’avvento di nuovi soggetti nello scenario internazionale-
Wikipedia: “Noam Chomsky e’ uno dei piu’ brillanti ed innovativi linguisti viventi, il suo impegno politico e sociale, le sue prese di posizione nei confronti della politica americana lo hanno reso uno degli intellettuali piu’ celebri e seguiti della sx radicale USA. Dopo la specializzazione ad Harvard, comincia la sua carriera al MIT, a Boston, dove forma un nutrito gruppo di collaboratori .
Chomsky e’ molto noto per le sue prese di posizione politiche, in cui ha duramente denunciato la strumentalizzazione della totalita’ dei mezzi d’informazione USA, da parte delle potenti lobby economiche esistenti e la politica imperialista e militarista delle amministrazioni USA, da Roosevelt in poi.
Grazie ad un minuzioso lavoro di studio e interpretazione di una immensa mole di ogni tipo di documenti, egli e’ riuscito a smascherare numerosi casi di utilizzo fraudolento delle informazioni, nonche’ ad evidenziare la piattezza conformistica dei
media.
Il meccanismo attraverso cui si attua questo livellamento, e’ costituito dalla "fissazione delle priorita’": esiste un certo numero di mezzi di informazione che determinano una sorta di struttura prioritaria delle notizie, alla quale i media minori devono piu’ o meno adattarsi a causa della scarsita’ delle risorse a disposizione. Le fonti primarie che fissano le priorita’, sono grandi societa’ commerciali a redditivita’ molto alta, e nella grande maggioranza sono collegate a gruppi economici ancora piu’ grandi. L’obiettivo e’ quello che Chomsky definisce come la "fabbrica del consenso", un sistema di propaganda estremamente efficace per il controllo e la manipolazione dell’opinione pubblica .
Nonostante le aspre critiche per le posizioni vicine ai no global, i maggiori organi d’informazioni lo elogiano.
Il New York Times scrive: "Ci sono buone ragioni per pensare che Chomsky sia il piu’ importante intellettuale vivente". The Nation: "Noam Chomsky e’ una fonte inesauribile di sapere", The Guardian: "Insieme a Marx, Shakespeare e la Bibbia, Chomsky e’ tra le dieci fonti piu’ citate nella storia della cultura".
Dunque la stampa statunitense non riesce a disconoscere la grandezza di Chomsky anche se attacca la sua posizione anti neoncos. Del resto, se questa stampa avesse avuto di fronte i grandi della storia, Martin Luther King come Gandhi, i suoi commenti sarebbero stati altrettanto velenosi.
Chomski dice che esiste un deliberato tentativo da parte dei rappresentanti del governo e dei media di mascherare i fatti semplici con un linguaggio ottuso, in modo da tenere la “folla” fuori gioco. Questo deliberato oscurantismo dei fatti e’ sintomatico di un problema molto piu’ grande che concerne il controllo sociale.
Il controllo sociale e’ proprio anche del socialismo autoritario, che Chomsky avversa allo stesso modo di tutti quei governi che, ponendosi o meno come illuminati, tentano di dettare alla gente cio’ che essa dovrebbe considerare come il proprio interesse.
Dall’inizio degli anni ‘60 Chomsky e’ impegnato in un numero imprecisato di dibattiti roventi, affrontando gruppi pro-Israele, gruppi anti-comunisti, gruppi pro-guerra fredda.. e suscitando violente reazioni. Come conseguenza si è fatto molti nemici personali e ha dovuto prendere delle precauzioni di difesa da attentati, inclusa la protezione della polizia in borghese.
In prima fila nelle lotte della sinistra radicale americana, Chosmky e’ stato da sempre impegnato nell’analisi e nella contestazione del colonialismo americano (culturale e non solo) e nella critica del sistema mediatico e del suo impatto sulla societa’.
Come si fabbrica il consenso? Distorcendo i media.
Chomsky e Herman smontano il modello di propaganda USA, giornali e tv, per provare che siamo fuori da ogni democrazia.
Un gruppo di plutocrati ha la proprieta’ dei mezzi di informazione e distorce le notizie cosi’ da manipolare i cervelli. L’informazione e’ nelle mani di chi ha la proprieta’, dunque del grande capitale. Parlare di informazione libera o concorrenziale e’ privo di senso.
La notizia e’ un prodotto commerciale venduto per massimizzare i profitti e aumentare il potere di alcuni gruppi ben precisi, rendendo impossibili critica e dissenso.
Le notizie hanno cinque filtri: potenziare la proprieta’, potenziare i suoi redditi, discriminare le fonti, impedire critiche e dissenso, spingere verso ideologia anticomunista.
I media dominanti sono grandi corporation che fanno parte di conglomerati piu’ grandi, come Westinghouse o General Electric, con forti interessi che potrebbero essere influenzati sfavorevolmente se alcune informazioni fossero divulgate. I media sono funzionali al loro potere.
Le corporazioni sono soggette al controllo degli azionisti nel contesto di una economia di mercato orientata al profitto. Massimizzare il profitto significa sacrificare l’obiettivita’ delle notizie, per quello che alla fine verra’ pubblicato saranno fondamentalmente distorto.
Prevalgono sempre gli interessi di coloro che controllano 25 delle piu’ grosse corporazioni mediatiche, tra esse c’e’ il New York Times, proprieta’ della famiglia Sulzberger,il cui valore azionario e’ di 1,2 miliardi di dollari.
La societa’ capitalistica e’ corporativa e il suo scopo e’ solo massimare il potere delle maggiori corporazioni con qualunque mezzo.
I media sopravvivono solo grazie alla pubblicita’ (i giornali ne dipendono per il 70%, le tv per il 95). Chi controlla la pubblicita’ controlla il paese.
I media vanno a elemosinare pubblicita’ dalle imprese, in cambio devono produrre una informazione a loro gradita.
Le notizie sono un riempitivo tra due affari che si incontrano, sono un elemento marginale, che non ha valore di per se’ ma e’ funzionale al capitale, la verita’ non interessa a nessuno.
Chomsky analizza il quadro mediatico degli USA ma le sue analisi sono riferibili ad altre democrazie degenerate e ai loro media.
Piu’ la bugia e’ grossa piu’ sara’ creduta, basta ripeterla di continuo (lo sa bene Berlusconi).
Cosi’ si puo’ fanatizzare un popolo intero eccitandolo su menzogne (vd le armi di stermino di massa di Saddham o il presunto attacco ai talebani, ora piu’ vivi e vegeti di prima).
I potenti del mercato ordinano le regole, per es. la Procter and Gamble, uno dei piu’ grossi acquirenti di pubblicita’, ha una regola scritta per cui non si puo’ criticare le forze armate o la guerra e si deve ripetere che la comunita’ imprenditoriale e’ benevola e spirituale (sig!)
In base a precisi standard imposti, se un giornale o una tv parla male di certe corporation, della guerra, del governo, nessuno gli dara’ pubblicita’ ed egli fallira’.
Cio’ viene chiamato in gergo ‘flack’, ‘fuoco antiaereo’, e comporta la demonizzazione di giornalisti, artisti o intellettuali, che contrastano il Potere o lo criticano, calunnie, demonizzazione, tentativi di assassinio ecc.
Non e’ consentito essere in disaccordo col modello capitalista dominante.
Puo’ darsi anche che emerga qualche verita’, cio’ e’ intenzionale perche’ cosi’ la bugia sara’ creduta meglio, e qualcuno potra’ creda che un certo organo di stampa abbia una informazione piu’ libera e veritiera di un altro, ma cio’ e’ ben poco cosa rispetto alla verita’ sommersa o celata.
Dopo il crollo dell’URSS, gli USA si sono trovati privi di un modello aggressivo e propagandistico pari all’anti-comunismo, il comunismo oggi non e’ piu’ credibile e addirittura viene ridicolizzato dalla unione malefica capitalismo+dittatura della Cina, e hanno inventato il terrorismo per demonizzare chiunque e qualunque cosa si opponga alla loro politica di invasione imperialista. Di nuovo: la caccia alla streghe, una propaganda fascista estrema, la demonizzazione feroce degli avversari, in cui il capitale si allea alla destra estrema mentre a fianco di questo pattume nero si pone la chiesa piu’ reazionaria e retrograda, sia quella protestante che quella cattolica.
Oggi il controllo della comunicazione e’ uno dei piu’ grandi fenomeni socio-politici del mondo e sta inficiando gravemente la democrazia.
Ci pare giusto che all’interno dell’opposizione politica al regime statunitense (e tale regime si perpetua senza discontinuita’ da Clinton a Bush) si trovi un linguistacome Chomsky, che e’ anche uno studioso della comunicazione collettiva.
L’opposizione politica si fa anche e soprattutto con l’analisi del linguaggio e della comunicazione per come i media tradizionali, giornali, tv..manipolano l’opinione pubblica in connessione con gli interessi degli squali del mercato.
Ne ‘La fabbrica del consenso’ Chomsky analizza il modello di manipolazione ideologica delle corporations attraverso i media e lo testa su situazioni reali, analizzando con le sue equipes universitarie una mole sterminata di articoli tratti dai maggiori giornali americani (guerra del golfo, invasione di Panama, guerra del Vietnam , Iran-gate, Water-gate...).
Egli scrive: “Abbiamo studiato una grande quantita’ di casi, da ogni punto di vista metodologico che siamo stati in grado di pensare, e tutti supportano il "modello di propaganda". E da ora ci sono migliaia di pagine di materiale simile che conferma la tesi in libri ed articoli anche di altre persone” .
Da notare che non esiste controprova ufficiale alle tesi di Chomsky, non esistono obeizioni fondate ma solo calunnie di basso profilo per screditarlo e non e’ mai stato fatto, in tutto il mondo, uno studio sulla comunicazione pari a quello fatto dalle equipes universitarie di Chomsky.
Sembra ovvio fare analogie tra il modello impositivo americano delle corporation (controllo del settore pubblicitario, controllo del mezzo televisivo..) con l’impero della comunicazione messo in campo da Berlusconi e con la massiccia propaganda che ancora impera sulla RAI.
Tutta la legge Gasparri che mette praticamente in mano a Berlusconi l’immenso patrimonio della pubblicita’ e’ leggibilissima alla luce della teoria di Chomsky
Ricordiamo che uno come Agnelli ha condizionato per mezzo secolo la politica italiana, qualunque fosse il governo, dando ordini sul lavoro e sulla politica, Agnelli ordino’ persino a Berlusconi di prendere Ruggero come ministro degli Esteri.
Ricordiamo che le multinazionali USA hanno da sempre condizionato tutti i governi italiani e che ogni governo, dopo essere stato eletto, va sempre religiosamente a prendere ordini dal presidente degli Stati uniti che è l’esecutore politico di questi interessi, e che Bush a Berlusconi ha dato persino consigli sul sistema elettorale da usare, sulla societa’ di sondaggi da prendere e, immaginaimo, sul modo per fare brogli agendo anche sulla legge elettorale.
Purtroppo il neoliberismo di stampo neocons ha contagiato anche la sinistra italiana, vd D’Alema, e ora sta contagiando Bertinotti.
Ormai non esiste sinistra di governo che non accetti la guerra, non difenda Israele, non protegga la finanza corrotta, non depenalizzi o condoni i reati finanziari, non vieti una inchiesta su un parlamentare, non applichi i peggiori canoni neoliberismi a pensioni, diritti del lavoro e, stato sociale, non tenti di restringere i diritti democratici, non coarti la libera informazione.
Ovviamente le imprese non possono controllare TUTTO cio’ che esce sulla stampa o sulle tv, restano dei margini e possiamo anche affermare che le informazioni che escono su alcuni giornali USA o UK sono infinitamente migliori di quel niente dei nostri media e sicuramente gli intellettuali della sinistra radicale USA , come Chomsky, sono infinitamente migliori delle nullita’ di casa nostra.
Per chi veda contraddizioni nel fatto che la stampa USA elogi Chomsky come uno dei piu’ grandi geni di questo tempo e che invece egli accusi la stampa di essere al soldo del mercato, sarebbero da spiegare ben altre contraddizioni, per esempio come sia possibile che nel primo quotidiano d’Italia, il Corriere della Sera, si trovi Gino Strada a fianco della Oriana Fallaci, un neocons assurdo come Panebianco a fianco di un moderato come Enzo Biagi, o perche’ sull’Unita’ accanto a un articolo di Ferrante si legga una intimidazione di Ruini o un’omelia del Cardinal Martini .
L’opera di Chosmky e’ sterminata e si dispiega nell’arco di ben 50 anni per cui sfido chiunque a conoscerla tutta, ma le obiezioni che gli vengono apposte sono squallidi riferimenti non datati e imprecisati presi da qualche articolo denigrativo di estrema destra.
Puo’ anche darsi che alcune interpretazioni della storia di Chomsky siano da respingere ma, visto l’ampiezza anche temporale della sua ricerca, alcuni errori sono persino fisiologici.
Quel che importa e’ l’assunto generale:
in mezzo secolo Chomsky fa un accurato esame della formazione del consenso con l’analisi di una mole immensa di stampa e conclude che, si parli di democrazia o di dittature comuniste, il potere usa sempre pesantemente la manipolazione del pensiero.
Nel sistema neoliberista cio’ viene fatto dai padroni del mercato, che impongono la loro ideologia ai media, coartando la maggior parte delle notizie (tutte e’ impossibile) col ricatto dei fondi pubblicitari e impongono ai governi le loro scelte in politica interna ed estera.
(In Italia addirittura abbiamo la massima concentrazione di manipolazione del consenso, con Berlusconi che assomma potere imprenditoriale, mediatico e pubblicitario. Per il resto basta vedere la piattezza della stampa italiana e la disinformazione voluta delle tv pubbliche o private, le notizie che passano o no, la scalata ai quotidiani, vd Corriere della Sera, la razzia persino dei canali radio, le collusioni tra destra e sinistra, le pesanti intrusioni delle multinazionazionali (in materia di nucleare, guerra, petrolio, ogm, beni pubblici, servizi.,. per es.), il comportamento di UE e Confindustria, la disinformazione sistematica.
Si vedano le nomine di Catania o Stanca prima, di Cipolletta alle ferrovie adesso.
L’enorme lavoro di Chomsky e’ stato aggredito da interpretazioni tendenziose, perche’ attacca il neoliberismo e ne smantella la struttura, mostrando quanto esso sia spietato e antidemocratico.
Lo stato capitalista vuol far credere ai cittadini che vivono un una democrazia e hanno voce in capitolo, mentre tutto e’ mosso dai grandi gruppi industriali e finanziari che difendono sempre e in ogni modo i propri interessi, e sono sempre pronti a guerre aggressive.
Il sistema di mercato e’ venduto come il migliore dei sistemi possibili e la guerra, che lo difende, e’ travestita con miti democratici o e’ resa necessaria da un terrorismo che ormai e’ funzionale al potere in quanto ne giustifica gli abusi e la progressiva riduzione delle liberta’ civili.
I governi non hanno nessuna liberta’ in quanto devono sottostare alle multinazionali e agli organismi sopranazionali che le difendono, come il WTO e la BM. Se sono paesi forti, possono imporre dazi per contrastare l’import da paesi poveri; se sono paesi poveri, si vedono defraudati di tutte le risorse, impossibilitati a esportare e costretti dal debito persino a svendere i servizi pubblici (vd recente imposizione UE), per cui non possono che cadere in una miseria sempre piu’ grande.
Chomsky dice: "Il capitalismo e’ un sistema mercantile corporativo, con forti tirannie private che esercita un vasto controllo sui sistemi economici, politici, sociali e culturali; le tirannie operano in stretta collaborazione con gli stati piu’ potenti, che intervengono massicciamente nell’economia nazionale e nella societa’ internazionale".
I paesi poveri sono destinati a cadere sotto dittatori spietati, quelli ricchi a vedere sempre piu’ ridotti i loro spazi democratici, in entrambi la liberta’ e’ ben lontana da livelli di civilta’
”La democrazia e’ del tutto limitata quando il sistema industriale e’ controllato da forme di elite autocratica, si tratti di proprietari, dirigenti, tecnocrati, un partito di avanguardia o una burocrazia statale. Nelle condizioni di dominazione autoritaria, gli ideali libertari non possono diventare realta’ ".
Secondo Chomsky la maggior parte degli occidentali, accettando come vere le menzogne del potere, baratta la propria liberta’ con la possibilita’ di consumare liberamente.
Essere equivale a consumare e piu’ si consuma piu’ ci si realizza. Chi non consuma non esiste.
La storia ha provato che la prospettiva di uno sviluppo economico senza fine e di una ricchezza in crescita e’ falsa, resta tuttavia e’ una tecnica molto efficace di controllo sociale.
Ogni individuo deve sentirsi un consumatore e solo in cio’ deve dare un senso alla vita .
“Nei paesi poveri e in quelli in via di sviluppo la democrazia non e’ mai arrivata e le liberta’ individuali non sono mai state apprezzate, si conoscono solo schiavitu’, colonialismo, corrotte dittature, spietati regimi religiosi. Non c’e’ un’opinione pubblica.. solo un’enorme massa di diseredati senza diritti ne’ tutele da gestire con la violenza. Qui il sistema capitalista neoliberista mostra il suo vero volto. Il risultato e’ poverta’ e degrado per la stragrande maggioranza delle persone; ricchezze immense e agi per pochi privilegiati; distruzione dell’ecosistema; depauperamento delle risorse naturali.”
Chomsky non oppone al capitalismo il comunismo ma il “socialismo libertario”, che non e’ una teoria prefabbricata, ma risponde all’esigenza di "liberare l’uomo dallo sfruttamento economico e dalla schiavitu’ politica e sociale". Cosa che non puo’ essere fatta conquistando lo stato, ne’ esercitando il potere, ne’ con un vano parlamentarismo, ma con la "ricostruzione della vita economica dei popoli, edificandola nello spirito del socialismo"
Il socialismo libertario preserva e diffonde il messaggio umanista dell’Illuminismo e le idee liberali classiche fondate sull’esigenza umana di liberta’, diversita’ e libera associazione e giudica profondamente inumani i rapporti capitalistici di produzione, il lavoro salariato, la competitivita’, l’ideologia dell’individualismo possessivo.
Il socialismo libertario e’ anticapitalista giacche’ rifiuta lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo e va considerato l’unico vero erede delle idee liberali dell’illuminismo ma e’ anche antileninista. Chomsky attacca Lenin come "uno dei maggiori nemici del socialismo" e la vecchia URSS che paragona a Hitler.
Il capitalismo industriale concentra il potere all’interno di ristretti imperi economici, in un quadro che somiglia sempre piu’ ad uno stato totalitario.
Chi ama la liberta’ ha il dovere di cercare, identificare e combattere le strutture autoritarie, gerarchiche, che dominano tutti gli aspetti della vita e che sono: il potere politico autoritario, gli abusi della proprieta’, il dirigismo, le relazioni falsate tra uomini e donne, il patriarcato, il controllo sul destino delle generazioni future (anche in termini di non rispetto ambientale).
Per Chomsky la societa’ deve riorganizzarsi su basi autenticamente democratiche, con un controllo democratico nei luoghi di lavoro e nella comunita’ (democrazia allargata o di base).
Puo’ accadere che spiragli di libera informazione appaiano sulla stampa USA, cio’ non toglie l’assunto generale della disinformazione sui grandi temi che sono decisi addirittura fuori degli stati, nei G8 o negli anonimi o occulti organismi sovranazionali come il WTO a cui hanno dovuto soggiacere anche Russia, Cina e India.. che governano in modo antidemocratico e assolutistico credito, opere pubbliche, import-export, guerre.. tutto.
Basterebbe questo abuso di potere per ridicolizzare qualunque fideismo democratico.
Il pensiero no global dice questo chiedendo maggiore democrazia.
Il sistema bipolare e’ ottimamente funzionale al neoliberismo in quanto produce due poli sempre piu’ simili, sempre piu’ collusi, come avviene tra democratici e repubblicani in USA, e tutto cio’ sempre a spese delle classi medio-basse e con una restrizione generale dei diritti civili, aumentando il potere delle classi piu’ abbienti.
Nota bene: Chomsky ripete continuamente che cio’ avviene anche nei regimi comunisti, per cui la testardaggine di chi divide il mondo in due e chiama comunista chiunque avversi il neoliberismo è grottesca.
La divisione del mondo in due è tipica della propaganda neoncon e distorce le coordinate della realta’ che e’ ben piu’ variegata di un grezzo fanatismo.
Quando un paese come gli USA rivota Bush, dopo che le sue menzogne sulla guerra sono state dichiarate tali persino dalla CIA e da lui stesso, dopo che le guerre all’Aghanistan e all’Iraq sono risultate fallimenti totali per voce stessa del Pentagono, dove nessuno puo’ dirsi pacifista senza essere considerato antipatriottico, dopo il Patrioct Act e le intercettazioni telefoniche, dove il cittadino non ha nemmeno la liberta’ di manifestare e si arrestano le madri delle vittime di guerra e si nascondono le bare dei caduti, dove il presidente ammette, con totale faccia tosta, le prigioni degli orrori, dove continua l’abominio di Guantanamo e con un’intera generazione di giovani schiantata.... ancora parla di guerra a Siria e Iran.. che informazione e’ questa? che democrazia?
“Il neoliberismo e’ il paradigma economico-politico del nostro tempo: indica le politiche e i processi che consentono a un gruppo ristretto di interessi privati di controllare il piu’ possibile la vita sociale per massimizzare i propri profitti".
(Robert W. McChesney)
Scrive non luoghi.info:
“Chomsky denuncia lo storico dominio americano e il disegno della Organizzazione mondiale del commercio (WTO) come longa manus di questo imperialismo globale che crea nuove poverta’ in termini di vita umana e di ambiente naturale tanto al Sud quanto al Nord del mondo.
Il problema e’ che anche le cosiddette forze della sinistra di governo sembrano rassegnarsi all’ineluttibilita’ della ricetta liberista (Frase di D’Alema: “La globalizzazione e’ inevitabile”, e l’UE si muove in un preciso senso neoliberista non contrastato dalle sinistre europee. Basterebbe la Bolkestein che appiattisce i diritti del lavoro e i salari al minimo europeo, o il divieto della gestione pubblica di beni collettivi come l’acqua per dire che non siamo piu’ in un sistema democratico.
Scrive ancora McChesney:
"Inizialmente associato a Reagan e alla Thatcher, negli ultimi due decenni il neoliberismo e’ stato il credo economico-politico dominante a livello globale, adottato non solo dai partiti politici di centro e di destra, ma anche da buona parte della sinistra tradizionale. Questi partiti rappresentano gli interessi diretti di investitori estremamente ricchi e di meno di un migliaio di grandi imprese" .
(Il pensiero no global e la sinistra radicale, che non sono, tra l’altro, la stessa cosa, avversano questo, e omologarli alla sinistra di governo sarebbe un errore grossolano).
Chomsky ritiene che gli interessi delle massime imprese USA sovrastano il governo e decidono l’intero equilibrio dei rapporti del mondo.
Sono visibili gli effetti aberranti dell’imperio assoluto dei magnati del mercato sulla politica interna ed estera: guerre, instabilita’, riarmo, proliferazione nucleare, contaminazione, annientamento degli organismi internazionali come l’ONU, distruzione delle tutele del lavoro e dello stato sociale, peggioramento delle prospettive del futuro, aggressione all’ambiente, alleggerimento del fisco sui ricchi, aumento del gap tra ricchi e poveri, degenerazione del clima, del cibo, della scuola, della cultura, dell’informazione...
Chomsky non e’ considerato un intellettuale di sinistra ma un anarchico. Egli chiama se stesso un ’socialista libertario’ ma confondere questo con la vecchia anarchia o col ‘socialismo autoritario’ dell’URSS significa non capire niente .
L’etimo di socialismo richiama al bene pubblico e al potere collettivo, la parola libertario sfugge ai tranelli del potere concentrato in alto.
Quel che conta per noi non e’ come Chosmky si definisce, ma quanto sia valida la sua analisi del potere e della manipolazione del consenso.
Chomsky si oppone a qualunque regime, comunista come capitalista, in quanto nemici dell’informazione e della verita’.
Egli ritiene che la democrazia sia il caposaldo irrinunciabile di ogni societa’ postcapitalistica in cui abbia senso vivere e per cui valga la pena di lottare.
Dunque e’ un democratico, piu’ di molti altri che si definisco amanti della democrazia, che analizza la degenerazione delle democrazie attuali, in primo luogo gli USA, in concomitanza con l’affermarsi del neoliberismo che a sua volta e’ una degenerazione del liberalismo classico, a cui Chomsky invece si appella.
Pare abbastanza chiaro che il neoliberismo come prevaricazione del mercato sulla politica si stia affermando anche in dittature di sinistra come la Cina o in nuove dittature falsamente democratiche come la Russia di Putin, per cui urgerebbe almeno rivedere le vecchie e obsolete contrapposizioni classiche destra/ sinistra che oggi non spiegano piu’ niente (e chi vi si attiene a ragione puo’ essere chiamato ’fanatico’ e obsoleto).
Nello stesso tempo Chosmky dimostra che e’ assurdo identificare capitalismo e democrazia o credere che con esso si abbia libera informazione o potere di voto o possibilita’ di pensiero libero. Gli elettori sono illusi di cambiare le cose votando, in realta’ non partecipano al processo decisionale che avviene molto lontano da loro e per interessi che non sono loro rivelati.
Chomsky, come Orwell, ha il suo punto di forza nella denunzia dell’ipocrisia dei governi che sempre si dichiarano realizzatori di una completa democrazia mentre questa deve ancora nascere e potra’ farlo solo se passiamo dal plagio fanatizzante alla critica costruttiva.
"I principi fondamentali del liberalismo classico trovano la loro naturale espressione moderna non nel dogma neoliberista, ma nei movimenti indipendenti dei lavoratori, nonche’ nelle idee e nell’azione di quel socialismo libertario espresso talvolta anche da grandi esponenti del pensiero del Novecento, come Bertrand Russel e John Dewey", scrive Chomsky invitandoci a guardare oltre il confine che qualcuno vuole imporre al nostro immaginario.
E’ nostra forte speranza che la strafottenza di questo governo USA abbia a finire e con essa abbia a emergere quella parte del paese che e’ ancora pulita e non si e’ insozzata con la politica militarista, imperialista e integralista dei neocons, perche’ essa sta distruggendo il mondo gettandolo in un futuro sciagurato di sangue e morte e lo ha gia’ precipitato in una enorme precarieta’, amplificando quel terrorismo che era conseguenza fisiologica alla sua disennata politica estera.
Ma non crediamo in un governo democratico alternativo a questo repubblicano, poiche’ il peccato USA sta proprio nella sua superba pretesa di perfezione.
Le reazioni allo strapotere dell’imperialismo americano sono visibili ben oltre gli atti terroristici isolati e risiedono nelle strategie di quelle democrazie emergenti che cercano una propria autonomia dal controllo USA, vd la Comunita’ degli stati del Sudamerica (il Mercosur avversato inutilmente da Bush), il tentativo del popolo boliviano o ecuadoregno di riprendersi il gas, i rapporti petroliferi Venezuela-Cina, le alleanze dei paesi a riserve energetiche, i nuovi equilibri tra paesi asiatici e i tentativi di unione e difesa di alcune nuove democrazia africane.
Cito sempre Chomsky:
"Gia’ ora la maggior parte del petrolio iraniano va a finire in Cina e la Cina sta fornendo all’Iran armamenti che presumibilmente entrambe le nazioni intendono come deterrente ai piani americani. L’India potrebbe scegliere di diventare cliente di Washington, o potrebbe anche preferire di far parte del blocco asiatico".
Siddarth Varadarjan, direttore di The Hindu, osserva che "se davvero il 21° secolo sara’ il secolo asiatico, la passivita’ dell’Asia nei confronti del settore energetico sta volgendo al termine".
Il passo che ci aspetta di vedere e’ la creazione di un mercato petrolifero asiatico fondato sul dollaro (il grave errore di Saddham non fu il terrorismo o le armi di sterminio di massa, entrambi inesistenti, ma l’accettazione dell’euro nei pagamenti petroliferi al posto del dollaro.
Gli USA stanno perdendo il predominio delle valute.
La storia insegna che ogni mostro finisce col divorare se stesso. Cio’ e’ accaduto con l’impero mongolo, con quello romano, col nazismo, con i vari fascismi, con la dittatura sovietica, con le varie perversioni comuniste.
Cio’ si ripetera’ con l’impero americano e con quel neoliberismo che sta portando il mondo alla rovina.
Sara’ lo stesso mercato selvaggio e dominato in modo scellerato dai piu’ forti a divorare se stesso e a produrre gli anticorpi che combatteranno l’infezione.
I principi neoliberisti hanno pervertito il mercato portandolo ben lontano da quella libera concorrenza che aveva postulato Keynes, hanno contaminato interi paesi, le acque, il suolo, il cibo, il cielo, il pensiero... hanno diffuso la guerra ovunque, hanno svilito le leggi internazionali, violato qualunque forma di diritto, aumentato la miseria e la morte fra i piu’ poveri, distrutto gli equilibri internazionali, disprezzato le nascenti democrazie, spinto o costretto i popoli a sacrificare la loro gioventu’ migliore, rovinato il clima e il pianeta, aumentato quelle catastrofi naturali che gia’ erano enormemente distruttive anche contro gli Stati uniti, hanno calpestato i diritti degli altri, hanno infangato il nome di Dio..
Pretendere in cambio di tutto questo prestigio e rispetto e’ totalmente assurdo!
Solo pochi fanatici possono credere che, a fronte di simili abomini, gli USA possano imporsi come la democrazia perfetta, come il migliore dei mondi possibili.
Sono i loro stessi atti e il loro spaventoso egoismo a condannarli.
Essi hanno diritto a quel rispetto che hanno avuto nei confronti degli altri, e cioe’ zero.
Gli USA periranno grazie allo stesso morbo con cui hanno infettato il mondo.
Gli schemi neoliberisti rischiano grosso a causa di un competitore temibile che puo’ rovesciare tutti i giochi: la Cina.
Il competitore cinese
Lo sviluppo sfrenato del capitalismo cinese ha copiato in peggio il neoliberismo USA, aggiungendovi la ferocia di un governo totalitario avido e inumano e producendo
una potenza immane da cui dipenderanno le sorti del mondo.
Ogni minimo passo della Cina produce contraccolpi giganteschi sull’economia mondiale
(e dietro avanza il gigante indiano).
E’ bastato l’aumento del 20% dei salari di Canton per mettere in allarme la Federal Reserve e i conti UE.
E teniamo presente che la "perfetta" economia americana ha portato il debito a 318 miliardi di dollari (2005), con una bilancia commerciale sperequata e si sta invertendo la regola per cui si attira piu’ capitale straniero di quanto se ne manda all’estero, il deficit contabile nel 2005 ha superato il 6% (se si trattasse di un paese UE sarebbe gia’ stato buttato fuori).
Il deficit non prova certo una amministrazione responsabile ed e’ ormai una bomba a orologeria pronta a scoppiare, tanto piu’ che Bush vi provvede in due modi: tagliando lo stato sociale a aumentando le spese militari.
Il paese piu’ ricco del mondo spende piu’ di quanto puo’ permettersi, aumentando il debito ma non potra’ continuare a fare questo a lungo.
Gli USA sono indebitati col resto del mondo, che compra i suoi buoni del tesoro. Il governo USA ci paga sopra un interesse in dollari. Se il valore del dollaro scende, scende anche il costo del debito. La politica di Greenspan e’ stata di svalutare il dollaro (oggi per comprare un dollaro ci vuole un euro e 28), cio’ ha permesso agli USA di sopravvivere col loro debito e, anzi, di aumentarlo.
Ma euro e yuan salgono, la Cina possiede una quota enorme del debito americano e gia’ la Banca Nazionale cinese pensa a una alternativa al dollaro.
A questo punto tutti i programmi economici USA vacillano.
Le previsioni sono che gli USA dovranno ridurre il valore del dollaro fino al 90% (analisi dell’Universita’ Bocconi di Milano) e dovranno ridurre le spese.
La Cina e’ cosi’ importante per le sorti USA che quest’anno il presidente delle Federal Riserve, nel suo discorso al gotha USA, ha parlato solo della Cina, confessando che la situazione economica e’ ingovernabile perche’ si sono aperti scenari mai visti prima.
Cina e India minacciano di stravolgere ogni previsione e ogni politica imperialista a senso unico.
Per di piu’ i cambiamenti sono velocissimi e coinvolgono troppe componenti fuori controllo.
L’economia globale ha reso frenetico tutto aprendo scenari impensabili.
Cina e India porteranno nell’economia globale 2 miliardi di persone, 1/3 dell’umanita’ ed e’ solo questione di tempo perche’ avanzino anche i 900 milioni dell’Africa e i 300 milioni dell’America del sud.
Crede davvero il presidente USA di poter cavalcare tutto questo con la solita arroganza? Non sara’ la sua breve intelligenza insufficiente persino a capire i giochi del mondo e rapida solo ad accelerare la rovina del suo paese?
Il mondo non e’ fatto da tanti Berlusconi supini e persino l’Europa delle multinazionale e della Bolkestein sta prendendo qualche distanza dalla politica USA, mentre solleva il capo la morente ONU, e la sminuita Russia di Putin si sta inserendo nei giochi internazionali con politiche avverse alle strategie USA, intanto il Medio Oriente presenta tutti i ribollimenti che la politica americana ha reso incandescenti.
Non sono i "cattivi" docenti di sinistra delle universita’ USA, come Chomsky, a rimarcare gli scenari truci dell’economia americana, e’ la Federal Reserve a dire che ha perduto ogni controllo sulla situazione.
Ma comprendiamo che, se si deve solo ripetere a pappagallo la santificazione del massimo predone del globo, tutto questo e’ risibile e appartiene solo a quei 4 gatti dei no global.
Meglio insultare che capire. E per capire bisogna perlomeno abbassare la cresta della tracotanza. Lasciare il linguaggio della propaganda e affrontare quello dell’economia.
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