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Il mio bilancio personale

Publie le domenica 28 ottobre 2007 par Open-Publishing
16 commenti

Mi chiedo che visibilità ormai abbia o abbia mai avuta in Italia la sx radicale, chi sia e cosa rappresenti nell’immaginario degli italiani, quali battaglie abbia fatto fino in fondo e quali successi abbia avuto, perché non è più questione di numeri ma proprio di spinta propulsiva, di immagine persa o mai avuta, di vertici, perché il paese non sa che farsene dell’autoreferenzialità di groppuscoli che restano a livello settario a parlarsi addosso.

Partitini micro come Lega o UDEUR hanno fatto il bello o il brutto tempo in Italia, condizionando massicciamente la politica dei governi, ed è stato proprio il maggioritario a permetterglielo per la quasi parità dei voti che rende ogni governo appeso a un filo, amplificando il potere ricattatorio dei partitini, ma i partiti della sx radicale che hanno fatto su questo versante? Molto poco, mi pare.

Eppure Rifondazione ha un bel 5,8,
Comunisti italiani 2,3,
Verdi 2,5.
Insieme fanno un 10,8, per niente disprezzabile .
Se ci si aggiuge la lista dei consumatori 0,2
fanno l’11%.

Cosa fa Sinistra Democratica che doveva riunirli tutti, più il correntone che usciva dai DS? Chi la vede? E’ dal 2002 che ci lavorano con Aprile. Nel 2003 comincia il dibattito, sono sempre lì che dibattono?! Nel 2003 nasce il partito, ma alle politiche del 2006 ancora non si vede. Sono passati 4 anni. Cosa aspettano? L’11 novembre 2006 (è passato un anno!) di fatto è nato un nuovo partito. Qualcuno ne ha visto qualcosa? Hanno parlato di più dell’uscita di Storace da AN o della nuova democrazia cristiana di Rotondi che in tv ci sta come il prezzemolo. Il 31 maggio 2007 c’è stata la riunione dei vertici di RC, Comunisti italiani, Sinistra democratica e Verdi. Il minimo che si può dire è che si procede come le lumache.
Ha fatto più impatto la sola Lega col suo 4,5 o Di Pietro col suo misero 2,2 o i radicali col 2,5%. O le destre estreme che tutte insieme fanno un 1,2 (non mettendoci AN che ha il 12,3).

Francamente non riesco a condividere l’entusiasmo dei seguaci di RC e, nei loro panni, sarei più autocritico e meno autocelebrativo. Se i dati sono questi e i risultati anche peggio, c’è poco da celebrare.
I Verdi in Germania sono arrivati all’8,6 % dei voti con 55 deputati, gli ambientalisti in Inghilterra sono così popolari che i loro temi sono costantemente sulla prima pagina di ogni quotidiano, in USA un candidato alla presidenza non può escludere i temi ambientali e dio sa quanto siamo pressati dai problemi climatici o energetici, dalla mucca pazza alla carenza energetica all’inquinamento ambientale alla sofisticazione dei prodotti.
Il petrolio a 92 dollari avrebbe dovuto stimolare una finanziaria tutta ambientalista dove l’investimento energetico e le leggi contro gli sprechi fossero al 1° posto, e invece niente.

Il malcontento popolare e il regresso economico dovuto all’impoverimento, con un caroprezzi impazzito, rendite di posizione, mediazioni da grassatori, banche da usura e bollette che aumentano ogni settimana, avrebbe dovuto spingere il governo a controlli rigidi e a provvedimenti migliorativi ben più energici di quei pochi € concessi ai più miseri, mentre prosegue indisturbata l’alluvione di un precariato che si mangerà tutti i lavoratori, nella stasi dei governanti e un Vaticano obsoleto distrae l’opinione pubblica con staminali, gay o eutanasia.

Montezemolo ha detto che sono 12 anni che l’Italia non è governata, mettendoci dentro dx e di sx. E’ vero che non si accettano critiche da una Fiat che, dopo aver avuto 260.000 miliardi di lire dal governo italiano e aver delocalizzato in Polonia, Brasile e persino Russia e Cina, si permette anche queste uscite, tuttavia l’amara realtà è che questi sciagurati ambidestri tutto hanno fatto meno che governare il paese secondo diritti e doveri. Per 12 anni la sinistra dov’era?

Non sono stati modificati nemmeno i mutui bancari per i prestiti o le condizioni per poterli avere e abbiamo dovuto assistere alla vergogna dell’usura sopra il 50% di Antonveneta, nell’incuria totale di Bankitalia e degli istituti di controllo, mentre per una edilizia popolare abbiamo dovuto aspettare Di Pietro che tra un po’ sarà addirittura buttato fuori da ogni governo perché disturba il manovratore e non ubbidisce agli ordini di scuderia.

E’ passata una sovvenzione per il fotovoltaico ma quel capitalista ozioso di Pecoraro nemmeno ne parla e il fotovoltaico resta un miraggio nel deserto. Ci sono comuni virtuosi che hanno trasformato i rifiuti in energia, e in tutta Europa i rifiuti sono quotati in Borsa, ma la sx ignora e la regione peggiore, la Campania, è proprio nelle mani di una sx incapace, mentre sui termovalorizzatori o sui rigassificatori o sull’inutile Tav non dice una parola, anzi spesso si manifesta al contrario (vedi la Bresso o Chiamparini) e i sindaci sembrano preoccupati solo di lavavetri e writer, mentre l’acqua pubblica va all’incanto.
Non è ancora uscita nemmeno una legge che limiti gli imballaggi e ancora, quando faccio la spesa, devo buttare come rifiuto un terzo di quello che porto a casa, mentre la cassetta postale è strapiena di cartaccia pubblicitaria e non mi è dato di sapere se quello che separo come prodotto riconvertibile, sia poi riciclato o non venga reimmesso insieme al resto nella discarica municipale, mentre nel sud la raccolta differenziata è una burletta e i governatori di regioni e i sindaci continuano i loro intrallazzi indisturbati e non sono nemmeno capaci di monitorare le discariche abusive o gli scarichi inquinanti che escono da industrie arcinote, anzi il governo, dopo che B aveva depenalizzato l’inquinamento dei corsi d’acqua, ha allegramente depenalizzato le frodi alimentari e nessuno ha detto una parola. O hanno votato anche quella legge distrattamente come il bavaglio a internet o l’indulto o la fine dell’informazione dal Medio Oriente o il proseguimento dell’occupazione dell’Afganistan? Tutto votato distrattamente?!

Ma dov’è la sinistra radicale quando passa roba immonda come la riforma Mastella sulla giustizia che dà al ministro il diritto di avocare processi quando gli stanno scomodi? Dov’è stata, mi domando, finora?

Il precariato e i diritti dei lavoratori negati rendono il paese invivibile e la sx radicale dovrebbe premere come un bulldozer ogni giorno con tutti i denti di fuori, molto di più in quanto siamo il paese europeo messo peggio, e invece per tutto il quinquennio del primo governo csx abbiamo avuto una immonda pace sociale per non disturbare i manovratori, non c’è stata nemmeno una manifestazione di piazza contro il governo D’Alema né uno sciopero, si è permesso che D’Alema in persona scassasse per primo la Costituzione, svendesse la RAI pubblica, cercasse di imbavagliare la magistratura, mirasse a un premierato forte, aprisse al peggior precariato d’Europa, mentre si parlava a vuoto e poco di integratori sociali e si scippava la sovranità popolare con liste di candidati fatte dalle segretarie in pieno aumento di abusi pubblici.

E, finalmente, dopo 12 anni di inciuci, nel dissesto dei lavoratori e la disperazione delle famiglie, si arriva solo oggi a una manifestazione di piazza contro il precariato "quasi in contemporanea" con un Montezemolo che denuncia i salari più bassi d’Europa come fosse la sorpresa dell’uovo di Pasqua, e a momenti la sx radicale e i sindacati accettavano anche la Bolkestein che riduceva i diritti del lavoro al meno, e una Costituzione europea fatta per magnati, multinazionali e banche, e si sono ben guardati di denunciarle sui loro giornali o in parlamento come è avvenuto in Francia o nei Paesi Bassi, anzi qui la sx sembra usare soprattutto la disinformazione e il silenziatore per uccidere meglio le classi media e bassa. E questo silenzio se non mi puzza di collusione ci siamo quasi.

Insomma ancora un po’ e Montezemolo è più a sinistra di Rifondazione e fa il suo lavoro.
E devo anche sentire un Bertinotti, ormai irriconoscibile e regalizzato, che difende gli abusi e i privilegi dei potenti!? Ma via!

Francamente continuerò a votare a sx, per l’ostinazione di chi il suo voto non lo butta, o voterò Di Pietro che poi non è nemmeno di sx ma almeno le cose le dice e per quel che crede ci lotta, ma ho la fiducia a terra. Per cui i toni declamatori di chi si soddisfa di una marcia in piazza mi lasciano fredda.

La sinistra non fa mai notizia. A Bologna accadono cose turpi. Cofferati, che aveva una solida base elettorale di sinistra (quasi il 56% dei consensi), si permette oggi con protervia di amministrare una città in minoranza, con 23 voti su 54. Tra gli elettori bolognesi solo 3 su 10 lo rivorrebbero ma il PD pensa di riconfermarlo, mandando avanti accaparratori come il cortigiano De Maria. Guazzaloca (che invece di amministrare la città se ne stava tutti i giorni al bar della piazza) prenderebbe oggi più voti del 2004. E con tutto questo, la sx radicale si dissocia, si dissocia, ma non esce, e Cofferati non cade mai, il passo decisivo questi non lo fanno, restano tutti attaccati con un filo, e, mentre i bolognesi ormai non vedono l’ora che il sindaco faccia i bagagli, la sx traccheggia, non si decide all’atto finale, perché, nel piccolo o nel grande, la poltroncina vale sempre di più delle idee. E questa è la grande legge che vale in Giunta come in Parlamento: alla fin fine ho un po’ di potere e me lo tengo.

E per questo io dico che li aborro tutti e non ce n’è uno che si comporti da uomo!
E l’entusiasmo dei passionali mi lascia del tutto fredda e anche un po’ triste, perché col privato non c’è storia, e io posso avere le idee più belle del mondo ma se non si fanno massa, sono niente e non scrivono niente.

Messaggi

  • io ho l’impressione che ci siamo (e ci hanno) talmente atomizzati che non riusciamo nemmeno a coordinarci per qualcosa di duraturo se non per singole battaglie... ed il più delle volte finiamo per essere sordi tra noi. Ma la cosa che mi pare più evidente è lo scollamento tra chi fa politica attiva e la gran parte della popolazione che, un po’ per inerzia, tende ad aspettare l’ennesimo portavoce o l’ennesima "trovata" risolutrice anziché decidere PARTECIAPRE. Avremo colpe anche noi "militanti", ma per "essere scoltati" dobbiamo forse adagiarci al ribasso? La tragedia è che in questo clima hanno storicamente buon gioco demagoghi e populisti più o meno scaltri... Che brutti tempi! Ma

  • Ti avrei voluto rispondere ma solo il fatto che tu citi uno come Di Pietro mi impedisce di farlo.
    Mi discpiace che vi sia sempre questa cesura nei confronti di Rifondazione che viene quasi sempre da quei settori movimentisti che tranne fiammate sulla guerra o sul Wto spariscono al primo stormir di fronde. Così come il 20 ottobre a Roma c’era la base, quella vera, non quella dei tribuni alla Bernocchi o alla Ferrando.

    saluti comunisti, sempre
    Stefano

    • Credo che l’evoluzione di RC da quel momento in cui nel 98 Bertinotti decise la caduta del primo governo di csx resterà sempre uno scoglio insormontabile che dividerà chi visse diversamente quel discrimine e che oggi continua a difendere le sue scelte di allora.

      Quando il csx andò per la prima volta al governo, sembrò a tutti i cittadini di sx una cosa talmente magnifica che era chiaro che quel governo doveva essere mantenuto a tutti i costi, il peso di Berlusconi e delle destre era tale che sembrava impossibile esserci riusciti e l’importanza dell’evento apparve di una rarità entusiasmante. Dopo 60 anni di opposizione, noi partiti di sinistra finalmente potevamo mostrare quello che valevamo.

      Non era oggi, non eravamo distrutti nelle speranze e stroncati nelle illusioni, credevamo ancora possibile la palingenesi di questo disgraziato paese, credevamo ancora in leader che poi si squalificarono tremendamente dimostrandosi collusi con l’opposizione. Oggi siamo delusi, amareggiati, disperati, ma allora sembrava davvero che iniziasse un tempo nuovo e ogni tempo va capito con le sue illusioni e non può essere valutato col senno di poi.

      E allora, quando Bertinotti distrusse, con un solo atto, tutte queste speranze, la cosa risultò a molti e a Diliberto insoportabile, io fui tra quelli. Non posso dire, oggi, se avessi torto o ragione, dico che allora sapevo solo che RC distruggeva in un colpo quella che credevo essere l’unica possibilità nella storia di una sinistra italiana al governo e ciò mi risultava intollerabile. Da allora ho sempre votato Diliberto.

      Bertinotti stroncava, con quella che mi sembrò un’arroganza senza fine, le speranze di un popolo. Non mi riesce nemmeno, oggi, di valutare Bertinotti. I suoi capovolgimenti in questi 9 anni sono stati tali che oggi io non trovo più il leader del convegno di Venezia che disse no alla lotta armata, o il politico ostinato che il 4 ottobre 1998 disse: “Dobbiamo rompere” e votò no alla finanziaria Prodi.

      Mi chiedo dove siano finite oggi queste due anime di Bertinotti e non lo riconosco più e questa è una seconda ragione per cui non posso votarlo. Io non posso votare, oggi, questo personaggio azzimato, istituzionalizzato, perfettamente omologato al potere che di sinistra non ha più niente.

      In quel terribile ottobre di 9 anni fa, Bertinotti, per avere la maggioranza assoluta, chiese i voti della propria ala estrema e rivoluzionaria, quei trotzkisti che sono stati più spesso una anacronistica palla al piede che una spinta propulsiva, e in tal modo ebbe una maggioranza contro. "C’era un patto non scritto- scrisse Diliberto- secondo cui non si sarebbero mai utilizzati voti al di fuori della maggioranza congressuale per far prevalere le proprie posizioni. Si parlò quindi di “mutazione genetica” del partito, di “rottura della linea del congresso”.
      Bertinotti non tradì solo il paese, tradì anche i suoi e la linea di RC che aveva smesso di essere rivoluzionaria e insurrezionalista.

      Il giorno dopo Cossutta si dimise da Presidente del partito.

      Il 7 ottobre Diliberto annunciò alla Camera che RC avrebbe votato contro la Finanziaria, anche se la maggioranza del gruppo riteneva si trattasse di un colossale errore per il Paese e per i lavoratori, ma, obtorto collo, votarono contro Prodi e il primo governo di csx cadde. E cadde "per un voto".

      Alla Camera votarono a favore della finanziaria di Prodi 312, votarono contro 312. Votarono contro: AN, FI, Lega Nord, UDR, CCD, si associò loro Bertinotti con Rifondazione. Votò a favore l’Ulivo con i Comunisti Italiani di Cossutta e Diliberto.
      Doveva ancora votare l’onorevole Valpiana di Rifondazione, che in un primo momento si era dichiarata d’accordo con Cossutta. Ma Valpiana, all’ultimo, decise di votare con Rifondazione. Il suo voto fu determinante per far cadere il governo Prodi. Subito i fascisti e le destre scattarono in piedi e applaudirono Rifondazione.

      L’11 ottobre 1997 Cossutta disse che era nato un nuovo partito: i comunisti italiani.
      Appoggiò tuttavia l’abusivo governo D’Alema che si era autoimposto fuori da ogni crisma elettorale, ma il disorientamento ormai era inevitabile, i numeri che avevano portato alla vittoria non c’erano più, il governo D’Alema nasceva senza urne ma soprattutto senza più appoggio popolare, nasceva monco nel consenso ma quel che è peggio nasceva monco nelle intenzioni.

      Il csx non aveva perso solo il governo Prodi, aveva perso la maggioranza del paese per governare. E da quel momento ci fu solo sfacelo. La bicamerale fu una pagina buia che non avremmo mai voluto vedere, in cui un ambizioso senza maggioranza e senza appoggio nel paese, tentò di adulterare la Costituzione complottando con un Berlusconi astuto e vizioso e aprendo al peggio che poi quel secondo ambizioso doveva solo peggiorare: il precariato incontrollato, la guerra, la distruzione sistematica della magistratura, le odiose riforme anti-costituzionali, la costituzione distrutta a colpi di maggioranza, le leggi ad personam, la svendita della RAI, la protezione agli abusi dei potenti, la riduzione a servitù del popolo italiano...E questo tracollo di libertà e diritti iniziò dall’atto inconsulto di Bertinotti. D’Alema non fu che l’inizio ufficiale di una deriva che avrebbe portato il csx sempre più a destra fino a quella cos ainfrme di oggi, in cui non è più possibile distinguerlo dalla copia di una malfatta democrazia cristiana.

      Di lotta al capitalismo nessuno parlò più e si rinnegarono tutti i simboli ufficiali. D’Alema dichiarò che la globalizzazione era inevitabile. I legami con gli USA si strinsero senza nemmeno quella parvenza di dignità che Andreotti aveva salvaguardato. In Europa il governo portò opinioni adulterate e a favore del capitale e negò al popolo perfino la conoscenza di una Costituzione europea che nasceva dalle banche e dai magnati, come negò la conoscenza di quella Bokestein che voleva distruggere le parvenze residue dello Statuto del lavoro.

      La sinistra italiana di governo era finita e quando arrivò al governo il Prodi 2 non ce n’era ormai più traccia e colui che aveva provocato la fine di tutte le illusioni, Bertinotti, doveva diventare il primo omologato.

      Io queste cose cose le ho vissute come una ferita che ancora oggi non si è rimarginata. Da allora a Rifondazione non ho creduto più. Non ci si spara sui piedi, sennò si smette di camminare e la vittoria la prende un altro. Lo ha capito perfino la Lega quando fece il ribaltone, non lo ha capito Rifondazione. O si hanno i numeri per fare una rivoluzione popolare, o si cerca di lavorare dentro un governo. Altre opzioni non ci sono. Rifondazione prima ha buttato giù un governo di csx, poi si è omologata a un governo anche peggiore perdendo ogni caratteristica di lotta di classe. Inutile dire, oggi, che Giordano è una brava persona e che RC è sempre accanto a chi soffre e lotta per giusti diritti, la TAV, i precari... L’occasione era nelle loro mani. L’hanno buttata.

      viviana

    • Sono anche io iscritto a Rifondazione.

      Anche io penso che un movimentismo fine a se stesso non sia adeguato al livello dello scontro ed ancora meno penso che la soluzione al problema possa essere il "grillismo" nel quale oggettivamente Viviana ripone tante speranze in questo periodo.

      Ma, a parte il fatto che trovo qualche difficoltà a mettere sullo stesso piano Bernocchi con un politicista fuori dalla realtà come Ferrando, non credo proprio che le evidenti contraddizioni ed insipienze di Rifondazione e della sua presenza nel governo possano essere nascoste col richiamo all’ "orgoglio di partito".

      E non credo nemmeno che l’aver portato tanta gente in piazza ( peraltro non certo da soli) lo scorso 20 Ottobre risolva tali contraddizioni ed insipienze.

      Certo se, comunque insieme ad altri a partire dalla Fiom, non fossimo riusciti a portarcele, sarebbe stato peggio ... ma il fatto di avercele portate di per se non risolve appunto niente.

      Come diceva giustamente qualcuno, dopo il 20 c’è il 21, il 22 ecc.ecc.

      Siamo gà al 29 e non vedo particolari novità positive, anzi .....

      K.

    • Ciò che K. chiama movimentismo fine a sé stesso io lo chiamo movimento (senza -ismo) privo di una visione strategica ed unitaria, qualcosa dunque di redimibile in un processo di maturazione di cui però, attualmente, non è chiara neanche la direzione.

      Proviamo ad invertire i termini dell’equazione e chiediamoci che tipo di situazione politica dovrebbe esserci in Italia nel medio periodo, diciamo da 18 mesi in poi, per essere almeno moderatamente soddisfatti, ed ovviamente rendendoci conto che nel medio periodo non è possibile nessun cambiamento che dia pienamente corpo ai valori di una sinistra che si collochi tra le coordinate di un rispettabile riformismo keynesiano e di un cambiamento di sistema di tipo socialista.

      Prima di tutto, il fatto che Viviana assuma le difficoltà di Di Pietro, uomo tutto d’un pezzo, come parametro del fallimento politico della sinistra radicale, mi fa già dubitare che le sue prospettive di medio periodo coincidano con le mie. Ma davvero davvero dobbiamo sperare che l’Italia dei Valori si trovi in habitat politico più conforme alle sue mire? Per quanto mi riguarda Dio ne scampi!

      In secondo luogo, occorre forse sperare che all’interno dell’attuale compagine di governo si attui uno spostamento a sinistra del baricentro politico? Per quanto mi riguarda trovo sconcertante una visione di tale ingenuità. In Argentina la famiglia Kirchener guida il paese dopo averlo fatto uscire da una crisi profondissima attraverso un processo di affrancamento e delegittimazione della tutela del Fondo Monetario Internazionale, qui da noi i rapporti del FMI continuano a costituire la pietra filosofica per la distribuzione dei torti e delle ragioni, senza nessuna contestazione sostanziale da parte della sinistra radicale al predominio di questi parametri. Ma come si può sperare in un cambiamento significativo del baricentro politico se non si ha neanche il coraggio di sfidare gli elementi egemonici del modello economico e sociale dominante, che è di chiara marca neoliberista?

      Oh certo, si può sempre sperare nell’abilità manovriera dei Conducator di Rifondazione, che operando nelle pieghe dela politica di Palazzo riusciranno a chiudere in un angolo PD, Dini, Mastella, la Bonino e i socialisti di Boselli eccetera, e ad ottenere l’attuazione dei punti qualificanti del programma di centro-sinistra, e magari anche a stoppare l’asservimento della politica estera del paese alla Casa Bianca, con lo smantellamento della Dal Molin, il ritiro delle truppe dall’Afghanistan e così via. A chi spera in una prospettiva del genere auguro buona fortuna, ma di fronte ad una simile miseria di cultura politica io preferirei dedicarmi alla filatelia.

      Io non ho interesse verso nessuna linea che non integri la prescrizione maoista di "bombardare il quartier generale", ossia la sinistra radicale, per la necessità di dar vita a nuovi soggetti politici, ANCHE (!!!) partitici, che si definiscano al loro interno in base agli obiettivi politici, e non siano il frutto funzianariale e burocratesco del bipolarismo della Seconda Repubblica. E’ poco, è appena l’inizio, ma è l’unica via che non porti al vicolo cieco dell’opportunismo parlamentar-istituzionale.

      Gianluca

      http://achtungbanditen.splinder.com/

  • Una premessa : a me sembra che la cosidetta "sinistra radicale" possa essere ormai chiamata "sinistra" e basta, considerato che è rimasta da sola a portare avanti istanze in qualche misura riconducibili a ideali ed impostazioni politiche diverse dal liberalismo centrista o di destra.
    Il PD va oggi assegnato allo schieramento di destra come perfetto interprete di un neo-berluskonismo di impronta meno autoritaria e populista, ma certamente ed ugualmente funzionale agli interessi dei grandi potentati economici e finanziari , i quali al neo-partito chiedono politiche i grado di controllare in maniera più soft le tensioni ed i conflitti sociali, utilizzando i sindacati come garanti e tutori della pace sociale.
    C’è poi una tendenza neo-keynesiana, annunciata dalla recente esternazione del governatore Draghi, che individuando, giustamente, nel fenomeno del precariato uno dei problemi di maggior gravità e da risolvere in tempi brevi, sottolinea la necessità di rivalutare i salari per far riprendere i consumi e dare ossigeno alle imprese. Si tratta, è chiaro, di un’analisi parziale e limitata che non da ragione delle cause che sono alla base di tali fenomeni, trascurando ad esempio di evidenziare che il basso livello dei salari deriva da un regime fiscale che penalizza i redditi da lavoro rispetto alle rendite, da una mostruosa evasione fiscale, dall’invadenza dell economia sommersa illegale e dei cartelli, dal mancato controllo delle dinamiche dei prezzi e dagli effetti dell’entrata in vigore dell’euro sulle stesse dinamiche. Un quadro insomma molto riduttivo , ma che potrebbe lasciare uno spiraglio aperto a quelle forze della residua "sinistra" per sviluppare battaglie su quelle tematiche che hanno indotto il Governatore ad una indubbia apertura politica.

    MaxVinella

    • Caro Max,

      a Draghi non gliene importa un fico secco degli stipendi. Draghi ha solo aggiunto la sua pietruzza alla costruzione teorica in corso secondo cui bisogna far aumentare gli stipendi tramite la decontribuzione degli straordinari e la detassazione del costo del lavoro, da riversare in busta paga. In parole povere allungamento della giornata di lavoro e picconata sulla funzione redistrributiva del fisco.
      Altro che neo-keynesismo... qui stiamo parlando di un uomo dalla Goldman Sachs.

      Gianluca

      http://achtungbanditen.splinder.com/

    • Gianluca ha ragione. Del resto questo cosiddetto centrosinistra del cavolo ha preso come ministro delle Finanze uno che era candidato a presidente del FMI, un neoliberista di ferro.

      Caro K, mi pare che smarroni. Ma chi te l’ha detto che ho tutte queste speranze nel grillismo? Non facciamoci delle pippe a cui pure ci affezioniamo! La piazza è la piazza e i governi se ne sono fregati anche troppo delle piazze! Le proposte di legge a base popolare sono una rarità e sono grata a grillo di averle iniziate a fare ma se il parlamento vuole se ne frega anche di quelle. Sono state un atto provocatorio, che ha dimostrato solo quello che vagamente sapevamo. che i media erano tutti pappa e ciccia con la difesa della spartitocrazia. Io sono disperata! Altro che innamoramento del grillismo! Scrivo sul blog di Grillo solo perché ha 30.000 lettori in media, e anche su questo, che se va bene ne avrà 30 e sempr ei soliti, il che dice da solo quanto valga RC, mentre i gestori del sito della parte italiana non se ne curano.

      Oggi siamo al punto che la Forleo è stata intimidta dalle stesse instituzioni, la sua casa è stata incendiata, e le mandano a dire che i suoi genitori non sono morti in un incidente stradale causale ma provocato. E,se piange in televisione, c’è qualche alto papavero come Mancino o Napolitano o Violante che RECRIMINA!!! RECRIMINA!?!? Dice che la magistratura non può fare spettacolo?!?! Mentre un politico corrotto o evidentemente sì?!
      Quand’è che vi sveglierete dal torpore delle vecchie fiabe e comincerete a guardare più attentamente la palude di adesso?

      viviana

    • La "palude" di cui parla Viviana è una oggettiva realtà.
      Ma non mi sembra nemmeno che K. si sia posto minimamente come sostenitore del centrosinistra e nemmeno di Rifondazione cui pure è iscritto.
      Anzi, direi veramente tuttaltro, in due parole K. ha praticamente distrutto l’immagine attuale della stessa Rifondazione ed anche tutta la retorica uscita fuori dopo la pur enorme manifestazione "identitaria" dello scorso 20 Ottobre.
      E credo tra l’altro che K. non ce l’avesse affatto con Viviana ( a parte la battuta su Grillo che in verità pareva pure a me la "speranza" della stessa Viviana degli ultimi tempi) bensì col tizio del commento precedente che faceva il sostenitore acritico ed agiografico di Rifondazione.
      Quello che veramente mi sembra preoccupante del modo di dibattere sul web è la assoluta incapacità di confrontarsi con quanto effettivamente dicono gli interlocutori.
      Bensì si preferisce andare a schemi e tutto si trasforma in un dialogo tra sordi.
      E allora veramente tutto questo non serve più a nulla.

      R.

    • Caro Gianluca, se veramente la detassazione del costo del lavoro e la decontribuzione degli straordinari finissero almeno in parte in busta paga, sarebbe già qualcosa, considerando che invece i cinque miliardi del cuneo fiscale se li sono intascati tutti gli industriali !! Per quanto riguarda poi la provenienza di Draghi da Goldman Sachs, non mi sembra che possa essere considerata una discriminante nei confronti dello stesso, considerato che vengono tutti da lì, Prodi compreso !! Pensare poi che la ridistribuzione della ricchezza possa avvenire attraverso il fisco, mi sembra francamente illusorio ed anche un pò fuorviante !!

      MaxVinella

    • Max:

      Pensare poi che la ridistribuzione della ricchezza possa avvenire attraverso il fisco, mi sembra francamente illusorio ed anche un pò fuorviante !!

      = = = =

      Sarà pure illusorio fuorviante, ma di fatto è quello che è successo in tutta Europa in 60 anni di storia del Welfare State. Se la redistribuzione non avviene attraverso l’assistenza e i servizi pubblici — finanziati con il fisco ad imposta progressiva — in quale altra maniera può avvenire?
      Lasciando poi perdere che non vedo come si possa guardare con favore alla decontribuzione degli straordinari, visto che avrà come effetto l’aumento della giornata di lavoro effettiva ed il blocco di nuove assunzioni, sarebbe una cosa simpatica che chi vuole la detassazione del costo del lavoro per ingrassare un po’ le buste paga, sostenesse almeno contemporaneamente la riarmonizzazione delle aliquote delle rendite finanziarie per spostare il gettito mancante dal lavoro alla rendita.
      In ogni caso in tutto questo non c’è veramente niente di "neo-keynesiano", perché serve solo ad evitare che il riallineamento dei salari ai livelli medi europei si basi sulla lotta sindacale e dunque sul saggio salario/profitto.

      Gianluca

      http://achtungbanditen.splinder.com/

    • Caro Gianluca, la leva fiscale è solo uno dei sistemi per poter realizzare, in una certa misura, una redistribuzione della ricchezza, ma non certamente il principale o il più importante. Una vera e reale redistribuzione la puoi ottenere solo intervenendo sulle cause strutturali dell’iniqua distribuzione della ricchezza : eliminare o ridurre fortemente l’evasione fiscale e le rendite parassitarie ( finanziarie e fondiarie), rendere impossibile la formazione di cartelli e monopoli, annullare i privilegi feudali delle varie caste e corporazioni, sconfiggere la criminalità organizzata e la sua economia illegale, controllare rigidamente la dinamica dei prezzi. Dovresti in sostanza tagliare le gambe a quelli che sono i caratteri fondanti dell’economia capitalistica e fare in sostanza una vera e propria rivoluzione.

      Per quanto riguarda poi il rischio che il riallineamento dei salari ai livelli medi europei inneschi pericolose lotte sindacali, non mi sembra proprio che i vertici degli attuali e maggioritari sindacati confederali siano in grado o abbiano minimamente voglia di dar vita ad azioni di quel tipo, essendosi ormai assunti solo il ruolo di garanti della pace sociale e di stampella delle politiche governative.

      MaxVinella

    • Io un fisco all’americana a scarichi incrociati con galera agli evasori lo voglio e lo voglio fortemente. E su un sito di sinistra sentir criticare la possibilità di una più agile consultazione tramite internet dell’anagrafe dei conti bancari ad uso esclusivo della GdF o della Magistratura...sentir criticare questo .. ebbene: mi fa specie. Questa non è sinistra ma berlusconismo. Il capitalismo è entrato in qualcuno così fortemente che sente un maggiore controllo fiscale come un attacco alla propria privacy e questa superiore a ogni giustizia? Ridicolo!

      Io voglio fortemente che tutte le transazioni sporche di questo paese siano messe allo scoperto, che siano evidenziati i rapporti di certi leader di destra col narcotraffico e coi guadagni mafiosi o le logge segrete, che siano messi in luce i giri di affari della P2 o dell’Opus dei, che si sappia quanto sono pagati Mauro o Mieli per pervertire l’iinformazione e quanto hanno preso e da chi i poliziotti che intimidiscono i magistrati, che vengano fuori i soldi in nero dati sottobanco ai giornali e ai partiti, fossero pure il Manifesto o RC, e voglio sapere chi aumenta i suoi guadagni nelle filiere producendo un caro vita insopportabile, e sapere chi produce cibo adulterato o specula sulla sanità o sui pubblici servizi o sulle armi o sulle medicine. E lo voglio sapere non solo per mirare a una equità fiscale che coi capitali in nero di adesso (200 miliardi di euro l’anno di evasione presunta) è del tutto improbabile, ma anche per un diritto fondamentale di giustizia, perché avere questo tipo di fisco che colpisce solo il lavoratore dipendente lascia tranquillamente prosperare tutta la corruzione possibile, da quella della criminalità organizzata a quella finanziaria e politica, dell’informazione, bancaria, con tutti i suoi giri neri, le sue mazzette, le sue tangenti, le concussioni e le collusioni, le intimidazioni, i bavagli, le morti e le stragi... tutto quello schifo che ci ha portato all’inqualificabile pappa e ciccia di adesso, dove le nostre ridicole divisioni tra destra e sinistra non hanno luogo e un solo partito esiste: quello dell’avidità patrimoniale.

      Per questo plaudo a Di Pietro che è riuscito a riproporre come reato il falso in bilancio, mentre Berlusconi stava per depenalizzare anche la bancarotta fraudolenta, per questo dubito di quei ministri che non riescono a fare il suo stesso lavoro di ripulitura del paese o non sanno dirlo agli elettori, e spero anche che Di Pietro possa introdurre quanto prima l’action class, che in USA sta facendo vedere i sorci verdi a Tanzi e che qui nessun partito propone mai.

      Che poi l’anagrafe dei conti bancari o il fisco incrociato o l’action class sia di destra o di sinistra, arrivati a questo punto, non mi importa proprio più, né che Grillo sia solo un comico o che Di Pietro sia notoriamente di destra. Eta di destra anche Falcone, e allora? Se qualcuno è intenzionato a battersi per qualcosa di serio, si faccia avanti! Il resto, etichette comprese, sono pippe!

      A forza di parlare delle antiche e gloriose teoria storiche, alcuni hanno finito per perdere di vista gli scopi attuali che qualunque politica italiana dovrebbe avere: giustizia uguale per tutti, la legge sopra chiunque, equità fiscale, evoluzione e non involuzione dei diritti e delle possibilità, maggiore democrazia, equilibrio tra i poteri.
      Se nemmeno un partito in Parlamento vuole "veramente" la riduzione dei partiti, una maggiore democrazia dal basso, una maggiore repressione della sporcizia interna, l’eliminazione dei propri abusi e privilegi, se nessuno vuole "veramente" la restituzione della sovranità al popolo, un sistema di leggi e una burocrazia snelli e funzionali, la restituzione alla magistratura del suo potere e della sua autonomia, se nessun vuole un fisco chiaro e trasparente che metta in chiaro tutta la delinquenza diffusa, se nessuno lotta "veramente" per il pacifismo e con una scusa o l’altra votano "tutti" 23 miliardi di euro di spese in armi, proseguendo occupazioni militari ormai insensate... ebbene non venga poi fuori qualcuno a difendermi questo o quel partito di sinistra parlando delle radici "storiche", perché per me, oggi, qui in Italia, la sinistra partitica è morta e sepolta e dei vecchi tomi storici di filosofia non me ne importa più un chicco.

      Voglio giustizia, un fisco equo, possibilità di vita in crescita, leggi chiare, processi snelli e pene certe, tasse giuste, informazione libera, la difesa dei diritti deil lavoro e la protezione dei deboli ma soprattutto voglio un aumento della democrazia non dell’oligarchia.
      Non mi importa più se queste cose sono di destra o di sinistra, voglio uno stato civile. E se questa sinistra non è in grado di darmele, ne voglio un’altra, e il nome non mi interessa. Un nome si fa presto a inventarlo. Non posso continuare a credere in Papà Natale, se l’uomo che ne veste i panni mi violenta.

      La degradazione della partitocrazia italiana (ormai anche sentire Violante, Mancino o Napolitano mi produce bile) non viene denunciata abbastanza e non si fa abbastanza per contrastarla da quelli che ho eletto. Vadano in malora anche loro! I risultati ci hanno traditi. L’etica politica è morta. E noi stiamo qui a farci le pippe su chi sia più a destra e chi più a sinistra e, mentre inseguiamo gagliardetti, l’Italia del malaffare avanza e vince, qualunque etichetta politica prenda e, nei luoghi della spartizione, destra e sinistra di potere dividono alla pari, alla faccia nostra!

      Che lo strumento fiscale sia di destra o di sinistra, arrivati a questo punto, non mi importa più molto e con le etichette e le appartenenze non riesco più a baloccarmi, ormai conta sono questo: quanto valido sia il singolo provvedimento legislativo, con quanta forza sia difeso, e quanto si sappia comunicarne l’importanza agli elettori dal singolo ministro o deputato (il che, visti il monopolio e la perversione dei media e di chi li gestisce, richiede veri giochi di equilibrio, di volontà e di immaginazione, ma soprattutto una intenzione inflessibile che purtroppo non si manifesta in tanti uomini politici).

      Lo so che sto parlando di una energia e validità individuale che poco a che vedere con le appartenenze massificate di partito e le ubbidienze di scuderia, ma la storia la fanno oggi le persone che emergono con una volontà decisa e non i partiti. I partiti oggi sembrano più casse di soffocamente e di omologazione che di risonanza e di individuazione e finiscono per essere pretestuali a singoli arrivisti o a comitati ristretti di interessi, dunque una truffa per chi ci crede.
      Le ideologie stanno perdendo il loro appeal perché col loro alibi la storia è oggi più spesso pervertita che valorizzata e spesso sono contenitori vuoti che non contengono quel che un tempo promettevano.

      A questo punto che un singolo ministro sia di destra o di sinistra diventa minimale, forse non ve ne siete accorti, ma c’è una generale caduta delle etichette di partito, e tanta gente va al sodo e cerca chi porta avanti cose che gli elettori chiedono da un bel pezzo. Per chi ha una appartenenza partitica forte questo può essere definito qualunquismo, ma è la conseguenza fisiologica del generale scadimento della partitocrazia italiana, per cui anche agitare questo termine non risolve niente, questa parola, come tante, è diventata vacua, come gli appellativi che uno Scalfari qualunque usa per attaccare la gente in piazza: niente!

      Il blog di Grillo è solo un indicatore di una vasta corrente che serpeggia tra la gente e non si può farci sopra delle battutine, ma se non vi piace e se non vi piace il suo qualunquismo e il suo attacco a 360 gradi, basta che invece di stare sul pc o in conventicole chiuse drizziate gli orecchi alle parole della gente in qualunque luogo pubblico, è un coro generale di accusa, di scontento, di ripudio di qualunque partito e schieramento, una disperazione e un disprezzo generalizzati, come mai prima.

      Di Pietro l’ho sempre considerato uomo di dx ma quel che propone mi sembra troppo spesso giusto e sa dirlo al paese, contro la cortina di insulti e calunnie che gli buttano addosso. Vedo che sfora energicamente dalle sue competenze ministeriali per proprorre leggi di giustizia che vanno ben oltre il tema delle infrastrutture e ne sono lieta. Magari anche gli altri ministri riuscissero con forza a fare altrettanto e aimporsi sul monolitismo sordo di Prodi che vorrebbe governare senza interpellare.

      Quello che il grillismo conferma ogni giorno sul suo blog è che un numero sempre più grande di persone sta abbandonando le etichette di dx o sx per un’ira comune e indifferenziata in cui coinvolge tutti i partiti in una denuncia di pappa lucrosa a senso unico (il loro) contro i principi minimi di decenza.

      viviana

    • Innanzitutto io la galera, da bravocomunista e libertario, non la vorrei per nessuno.

      Ma in verità non vorrei nemmeno la proprietà privata dei mezzi di produzione, le banche, il capitalismo ecc.ecc., figuriamoci quindi quanto posso essere entusiasta di "un fisco all’americana a scarichi incrociati con galera agli evasori" ....

      Comunque, dovendo oggettivamente essere relalisti ed auspicando - anche in questa cacca di stato borghese - una meno abnorme equità fiscale, ben venga anche questo.

      Ma ESCLUSIVAMENTE in base ad indagini e quindi autorizzazioni della magistratura, già della GdF( nessuno ricorda un certo Speciale che la comandava fino a poco fa ?) in attività autonoma mi fiderei molto poco .....

      E questo è il problema di fondo, io di questo stato non mi fido minimamente, mentre Viviana sembrerebbe invece auspicare uno "stato moloch" che pensa al bene di tutti noi.

      Io invece penso che il problema principale siano il modello economico, i rapporti sociali, le famose "classi", sicuramente diverse oggi da quelle dei libri di Dickens e delle analisi di Marx ma ugualmente esistenti.

      E credo pure che nella forma di capitalismo assistito ed un pò straccione ancora dominante in Italia, a differenza ad esempio degli Usa, l’evasione fiscale così come quella contributiva.la corruzione come le mafie, rappresentino una struttura endemica e vitale di tale capitalismo e non una "devianza" ...

      NON CREDO QUINDI CHE SIA UNA QUESTIONE DI "ONESTI E DISONESTI" ED ANCORA MENO DI "BUONI E CATTIVI", ma di un qualcosa di molto "economico" nonchè "politico".

      E quindi appunto "di classe".

      R.

    • Io sono per la socialdemocrazia svedese, e non credo si possa parlarne come di uno stato Moloch. In quanto allo stato proprietario di tutti i beni di produzione con l’eliminazione di banche e proprietà privata non so a che viaggio appartenga, ma se uno si vuole fare dei fumi, faccia pure. Il mondo reale sta da un’altra parte

      viviana

    • di questi fumi se ne son fatti anche diversi di quelli che cantavano "bella ciao" se è per questo... quanto alla poltica come arte del possibile... vabbé ognuo la sua.. tra il dito e la luna...