Home > Il mostriciattolo di Lorenzago
Sono stata allieva di Sartori, docente di scienza politica e politologo democratico di fama internazionale, ho sempre ammirato la sua nettezza e credo che si sarebbe pure potuto ascoltarlo.
La sua condanna della riforma e secca e inappellabile:
"L’essenziale di una costituzione e’ limitare il potere. Questa fa il contrario. Abolisce il controllo. Basti pensare al ribaltone (inesistente in tutte le costituzioni del mondo). In questa e’ fatto divieto di sciogliere una alleanza di potere, di fatto si imbavagliano i partiti ad alleanze rigide e con questo si distrugge il sistema parlamentare. Il paese si bloccherebbe in continue votazioni: se dal voto non esce una solida maggioranza, allora si torna a votare; se una parte esce dalla coalizione, allora si torna a votare; se il governo si paralizza, allora si torna a votare...L’unico meccanismo permesso e’ il voto. E’ come andare da un meccanico e sentirsi dire che a ogni guasto si deve ricomprare una macchina nuova. Accadra’ che, pur di non andare al voto, tutti ubbidiranno al premier qualunque cosa faccia, peggio di adesso.
I poteri di questo premier sono eccessivi e pericolosi. Se la Camera non gli va bene, puo’ scioglierla con l’art. 88. se i ministri non gli vanno bene, li licenzia. E’ democrazia questa? Prima il capo dello stato poteva bloccare la nomina di un ministro, Scalfaro blocco’a nomina scandalosa di Previti a ministro della Giustizia. Ora e’l premier che nomina o licenzia. Un futuro Berlusconi potrebbe nominare Previti a ministro della Giustizia (e magari Riina a ministro dei lavori pubblici) senza veto alcuno.
Entrambe le riforme, sia della destra che della sinistra sono pessime.
La sinistra ammette, oggi, di avere sbagliato. La destra promette miglioramenti solo per incassare il Si’ a non ne fara’.
Dicono NO 179 costituzionalisti, dicono sì solo 7 costituzionalisti che tuttavia convengono che quasi tutto e’a cambiare.
"La riforma penalizza tutti, perché farà cadere in capo a tutti gli esorbitanto costi della devolution.
E’ una pura favola per i gonzi che l’impiegato di un ministero romano si lasci trasferire nelle capitali regionali.
Invece le regioni assumeranno il loro personale in base a clientele locali, così ci caricheremo di un’ulteriore armata di burocrati.
Sarà penalizzato il Nord che paga le tasse e il Sud che sarà lasciato a un povertà anche più grande.
Se gli italiani si lasceranno abbindolare da queste promesse, allora sono proprio ingenui.
Quando la riforma passasse, si direbbe che non si può cambiare più nulla perché così è stata voluta dal popolo sovrano (non passerebbe nemmeno il fiscalismo regionale).
Bisogna votare No, contro IL MOSTRICIATTOLO DI LORENZAGO.".