Home > Il movimento pro-amnistia ha denunciato la Ertzaintza (polizia autonoma Basca) c

Il movimento pro-amnistia ha denunciato la Ertzaintza (polizia autonoma Basca) c

Publie le lunedì 11 agosto 2008 par Open-Publishing

Tratto da: GARA –quotidiano indipendentista Basco del 10/08/2008
Il prigioniero politico elgoibartarra Mikel Ibañez è gravemente malato e le ultime settimane le ha trascorse nell’ospedale di Donostia ricevendo le attenzioni mediche che il suo stato richiedono, è stato dimesso e continuerà a compiere la condanna agli arresti domiciliari. All’apprendere questa circostanza , l’Ertzaintza ha chiesto alla Audiencia Nacional (tribunale centrale di Madrid) che faccia mettere al prigioniero Basco un braccialetto elettronico argomentando che si tratterebbe di una misura “per evitare che il soggetto permanga per troppo tempo davanti al suo domicilio e ridurre il rischio di un attentato contro gli agenti di custodia”. Il pubblico Ministero ha appoggiato la richiesta della polizia autonoma mentre gli avvocati di Ibañez l’hanno contestata duramente, ricordando che data la gravità delle sue condizioni il pericolo di fuga è inesistente, requisito imprescindibile per adottare una misura di questo calibro. Il giudice deciderà sulla questione nei prossimi giorni.
Il movimento pro-amnistia ha denunciato con durezza l’attitudine della Ertzaintza sottolineando che la richiesta di imporre un braccialetto elettronico ad una persona malata di cancro dimostra con chiarezza il grado di umanità e di etica di questo corpo di polizia. Secondo opinione diffusa, l’obiettivo del braccialetto “non è garantire la sicurezza degli agenti bensì ricattare il detenuto e pressarlo”. “ Il PNV (partito nazionalista basco ndr) e il tripartito al governo aderiscono alla politica crudele e violenta che si sta utilizzando contro i prigionieri politici baschi” aggiunge il movimento pro-amnistia in un comunicato stampa censurando che “ invece di reclamare la messa in libertà dei prigionieri gravemente malati nelle carceri” le formazioni che governano a Lakua adottano attitudini come quella denunciata.
Per il movimento pro-amnistia, questi partiti non ne hanno abbastanza con “guardare da un’altra parte di fronte alle barbarità” che si stanno commettendo nelle prigioni – tra le quali cita il fine pena mai, la situazione dei detenuti malati,l’isolamento, i pestaggi e la politica della dispersione – ma “quando gli tocca fare qualcosa in relazione a questo tema lo fanno in favore di questa selvaggia politica penitenziaria”.
“I due stati continuano scommettendo sullo sterminio dei prigionieri e quello che sta accadendo negli ultimi mesi mette in evidenza che si ha intenzione di insistere su questo cammino”, aggiunge il comunicato stampa, menzionando i detenuti a cui gli è stata applicata la dottrina del fine pena mai, l’aumento dei prigionieri malati e gli incidenti mortali causati dalla politica di dispersione.